• Holbox

    24 oktober, Mexico ⋅ ☀️ 29 °C

    Passiamo due giorni di assoluto relax nell’isola di Holbox, nel paradiso del Nomade Hotel.
    Due giorni fatti di colazioni con omelette, frutta, caffè e pane fatto in casa con dulce de leche di fronte al mare. Di passeggiate a destra e a sinistra, esplorando le spiagge di sabbia bianca, scoprendo che l’isola é abitata da iguane, tanuki e fenicotteri.
    Ma il bello rimangono sempre le nuvole, che corrono in un cielo azzurro e vibrante, che accende o spegne l’acqua del mare, resa torrida dalle piccole onde e dal vento.
    É un paradiso di sole e colori.
    Non riesco a staccare lo sguardo dalle palme verdi con i cocchi gialli bagnate dai tramonti fantastici che abbiamo il privilegio di vedere per tre giorni, brindando ogni volta con una cerveza.
    Di notte Holbox scompare nel buio, e dalla terrazza in alto della nostra casetta sull’albero possiamo distenderci e scorgere la via lattea tra il cielo stellato senza luna.
    Proviamo anche ad inoltrarci nell’oscurità per raggiungere la famosa spiaggia della bioluminescenza, ma un serpentello a metà strada terrorizza Paolino a tal punto da far marcia indietro e perdere qualsiasi voglia di assistere al fenomeno. Pazienza, sarà per la prossima volta alle Maldive o nello Sri Lanka.

    Giriamo molto in bicicletta, capendo innanzitutto che a Holbox se provi a mettere le scarpe sai che non rimarranno pulite per molto. Attraversiamo nei modi più coraggiosi le enormi pozzanghere di fango bianco per raggiungere il centro dell’isola, scoprire i negozietti uguali a tutte le bancarelle in giro per il Messico, le spiagge piene di baretti e amache, i cafe moderni con dolci al limone deliziosi.

    Mentre mangiamo una hamburgesa con il beyond in un baracchino non lontano dall’hotel, ci facciamo spiegare dal ragazzo che lo gestisce che Holbox non sorge su roccia, ma é come se fosse un enorme banco di sabbia, che costruire qui é complicato per la manutenzione dagli agenti atmosferici, che sono gli abitanti dell’isola a non voler asfaltare le strade per mantenere l’identità “naturale” del territorio seguendo i suoi avvallamenti originali (le pozze).

    Facciamo due sedute di yoga al mattino presto nella “tenda della gratitudine” che contribuiscono al rilassamento e passiamo le mezz’ore in acqua sul bagnasciuga bianco a contemplare i pro e contro di acquistare un terreno qui, costruirci un albergo e venire a vivere per un po l’isola calma.

    Il Nomade é veramente meraviglioso: ogni volta che saliamo nella nostra casetta sull’albero non possiamo che meravigliarci di questo posto così perfetto, di quanto lontani ci si sente dal mondo, dallo stress, dai problemi, mentre in giro gli addetti continuano a mettere braci ardenti dentro dei secchi di roccia assieme a pezzi di “copal”, un incenso al profumo di resina che ne riempie l’aria e fa filtrare la luce del sole.

    É un bel sogno, un ultimo capitolo rilassante di questo viaggio colorato e importante.
    Ma é tempo purtroppo di tornare.
    Läs mer