- Show trip
- Add to bucket listRemove from bucket list
- Share
- Day 13
- Monday, July 13, 2020
- 🌙 28 °C
- Altitude: 23 ft
ItalyPorto di Reggio Calabria38°7’39” N 15°39’6” E
Da Vibo Valentia a Reggio Calabria

Tutta a motore fra Scilla e Cariddi, fra navi e spadare
Come deciso, si parte di buon mattino, alle 6.30, consapevoli di lasciare alle nostre spalle la gentilezza dei gestori di Marina Azzurra e le prelibatezze della gastronomia di Vibo Valentia…dove ci farà piacere ritornare in futuro…
La nostra vacanza/trasferimento deve proseguire rispettando i tempi previsti.
Vogliamo arrivare non troppo tardi allo Stretto di Messina per non imbatterci in correnti contrarie che ci potrebbero ostacolare la navigazione (il comandante si è documentato sulla apposita App) e perché le condizioni meteo sono variabili… Tragitto tutto a motore; lungo il percorso riconosciamo, alla nostra sinistra, Tropea.
Eravamo ormeggiati a Tropea due anni fa e dunque vi proponiamo qualche foto caratteristica scattata.
La costa calabra che ammiriamo ora, fra il golfo di Sant’Eufemia e Gioia Tauro, è detta Costa degli Dei, per la sua bellezza indiscutibile e per le leggende che la riguardano.
Sulle carte più antiche, il Capo era denominato Taurianum Promontorium; in epoca romana mutarono il nome in Capo Vaticano (che con la odierna Chiesa di Roma non ha nulla a che fare, derivando piuttosto da ”vaticinium” che significa oracolo, responso).
Il mito racconta che già dai tempi dell’antica Grecia vivesse in una grotta su questo promontorio un’indovina di nome Manto, a cui si rivolgevano i naviganti per conoscere il volere delle divinità. Si racconta che anche Ulisse, in fuga da Scilla e Cariddi, si sia rivolto alla profetessa per conoscere gli auspici… (lo sperone roccioso sotto il promontorio è detto Mantineo; in greco ”manteuo” significa appunto ”interpretare la volontà divina”).
Un manoscritto del 1736 attribuisce invece il nome del Capo allo scontro fra Scipione l’Africano ed il pirata Grancane, ma sinceramente ci sembra assai meno suggestivo…pertanto, se vi interessasse, vi rimandiamo a Wikipédia…
Resta il fatto che le spiagge bianchissime, il fondale roccioso, le insenature e il verde della vegetazione, che in alcuni tratti arriva fino al mare, rendono questo tratto di costa veramente meraviglioso, degno di essere chiamato Costa degli Dei o Costa Bella.
Le nostre foto (scattate col cellulare) non rendono del tutto onore al paesaggio, mi sono permessa di scaricarne una da internet per darvi un’idea.
Non dimentichiamoci che, a completare la bellezza del panorama, se non ci fosse l’odierna foschia, si potrebbero scorgere dalla parte opposta della costa le Eolie…sicuramente si avvisterebbe la punta aguzza di Stromboli …
Più ci avviciniamo allo Stretto di Messina, più aumentano le navi container ed i traghetti, oltre ad aliscafi ed altre imbarcazioni. Non molte, considerando il tratto di mare, importante sia dal punto di vista commerciale che turistico (negli anni passati ce n’erano molte di più) ma alcune di loro sono veramente di grandi dimensioni e dislocate a scacchiera, perché in attesa di ottenere autorizzazioni al passaggio nello stretto o all’entrata in porto; siamo costretti a staccare il pilota automatico navigando a vista e spesso a zig zag. Pesci guizzano vivaci più volte fuori dall’acqua ma noi..abbiamo un’ottima scusa per non tirar fuori la canna: dobbiamo tenere sotto controllo le altre imbarcazioni! Vediamo anche ben tre “spadare” (barche particolari utilizzate per la pesca al pesce spada). Era da tempo che non le vedevamo… troppo lontane per fotografarle, alleghiamo un’immagine di repertorio per la curiosità del mezzo.
La temperatura dell’acqua è alta: 29°…ci ricordiamo di un aneddoto risalente all’aprile del 2007: durante un trasferimento veloce, ad un membro dell’equipaggio (ignaro che si potesse avere una comoda doccia con acqua calda…) toccò un lavaggio gelido con acqua di mare! Scherzo da caserma del capitano…l’amico ancora glielo rinfaccia!
Per un po’ la corrente ci è favorevole (andiamo a più di 7,5 nodi senza sforzare il motore), quando però ci diventa contraria, subito la nostra velocità cala di ben tre nodi!
Passiamo di fronte alla calabrese Scilla (un pensiero ed una foto alla carissima amica Francesca, originaria proprio di qui) e poi alla siciliana Cariddi…e ritornando con la memoria ai nostri studi liceali, ci ricordiamo della ben nota leggenda…così nota che non mi ci soffermo per non annoiare i lettori…
Durante il tragitto tentiamo più volte di telefonare alla pro loco o all’ufficio turistico di Reggio per avere informazioni sul Museo Archeologico (sappiamo che oggi è chiuso ma vorremmo avere la certezza della sua apertura domani e sapere se serve prenotare). Un numero risulta sempre occupato (da ieri!), l’altro irraggiungibile! Risolviamo contattando una guida turistica privata e chiedendo le informazioni a lei: ci dice che per due non serve prenotare e che domani aprirà alle 9; non dovremmo trovare coda in questo periodo. Ci auguriamo che, essendo la signora del settore, ciò che ci ha riferito risponda a verità… riflettiamo poi su quanto il nostro turismo nazionale, già in crisi in seguito alla recente pandemia, possa trarre vantaggio dalla totale inefficienza degli uffici addetti ai servizi per i villeggianti. Quanti stranieri, o anche italiani non residenti nella zona, desidereranno tornarci, dopo avere ricevuto un simile trattamento? Pochi…purtroppo!
Giunti in prossimità di Reggio Calabria, chiediamo autorizzazione alla Capitaneria per l’accesso al porto; subito dopo l’uscita di un ”mezzo veloce” ce la concedono.
Ormeggiamo non senza qualche difficoltà, tanto per cambiare… Un po’ di vento, una cima d’ormeggio tirata corta e successivamente ripassata male, la trappa del corpo morto che finisce sull’elica di prua…Antonio che si vede costretto a fare l’ennesimo bagno in porto per liberarla… insomma, un vero disastro! Sistemato il tutto, il giovane marinaio ci fornisce il biglietto da visita di un tassista tuttofare, tale Saverio, che Antonio ricorda di avere già conosciuto sempre in quel fatidico 2007. E’ sempre lui!
Sono le 15.30; attendiamo un’ora più fresca per la passeggiata; doccia, caffè e relax…
Quando sono quasi le 18, ci apprestiamo ad uscire ed ecco materializzarsi magicamente il Saverio in questione (ha doti premonitorie, come l’oracolo, o qualcuno l’ha avvertito?)
Propendiamo per la seconda…Il buon uomo, che arriva con un’auto vissuta…ci dice subito che non vuole soldi e ci propone di accompagnarci in centro. Dopo aver fatto sedere nel posto accanto al guidatore Antonio, lo tempesta di informazioni circa la sua (di Saverio) notorietà, tira fuori fotocopie e stampe varie con interviste che gli sono state fatte, che testimoniano come lui venga citato nei portolani ed in riviste nautiche, anche straniere…ci dimostra che compare in siti internet che portano il suo nome e la sua foto… Difficile fargli capire che avevamo già sentito parlare di lui, che Antonio lo aveva già conosciuto, che se lo ricordava un po’ più giovane, ma…ugualmente eccessivamente disponibile!
Facciamo fatica a rifiutare un invito a casa sua ed a farci lasciare in centro. Vorrebbe essere chiamato per riportarci anche al ritorno, ma preferiamo decisamente una sana passeggiata a piedi sul lungomare. Prenotiamo invece il suo “taxi” la mattina successiva, per andare al museo. Promette di portarci i cornetti per la colazione e del formaggio locale (quello buono! Che solo lui può procurare…); dice che, la mattina presto, getterà nel pozzetto della barca il sacchetto per non svegliare nessuno…ignaro dei nostri orari abituali… Comunque gli diamo appuntamento sulle 8.30. Ci lascia in pieno centro, proprio di fronte alla famosa gelateria ”da Cesare”, dove Annarosa ci aveva già detto che avremmo potuto gustare ”il miglior gelato italiano” al prezzo… di una coda di una ventina di minuti. Che importa? Siamo in vacanza!
Passeggiata per Corso Garibaldi (zona pedonale e negozi già in pieni saldi…), piccola spesa di frutta e verdura nell’unico negozietto di alimentari trovato; ritorno, sempre a piedi, per il lungomare, dove troneggiano magnolie grandi come baobab!
All’arrivo in barca, il marinaio si meraviglia che non si sia arrivati in taxi…con Saverio naturalmente…ci giustifichiamo adducendo motivi di salute… Cena in barca e serata in relax…
Domani visita al Museo Archeologico (quello dei bronzi di Riace, per intenderci)…sperando che sia veramente aperto!Read more