• Neresine: alla scoperta delle sue leggen

    27 juli, Kroatien ⋅ ⛅ 22 °C

    C’è un silenzio a Nerezine
    che non è vuoto — è pieno di voci.
    Voci che vengono da lontano,
    e che il vento, gentile, ci consegna piano.

    Raccontano di una campana forgiata per la montagna,
    destinata a suonare tra le pietre dell’eremo,
    ma caduta nel mare durante una burrasca improvvisa.
    Dicono che nelle sere di nebbia,
    quando l’acqua e il cielo si confondono,
    qualcuno la sente ancora vibrare nel profondo.
    Non con le orecchie, ma con l’anima.

    Si parla anche di un capitano
    che tornò da un viaggio senza ricchezze,
    ma con uno sguardo che pesava più dell’oro.
    Aveva salvato vite, rifiutato ricompense.
    Disse solo: “Il mio paese vale più di ogni tesoro.”
    E quelle parole rimasero,
    non scritte su carta,
    ma nei muri, nei nomi, nei sogni dei figli.

    Poi ci sono i bambini,
    piccoli e leggeri come gabbiani,
    che durante la guerra portavano messaggi nascosti nelle reti.
    Dicevano che andavano a pescare,
    ma pescavano futuro.
    E tornavano a casa senza rumore,
    senza gloria,
    ma con il coraggio addosso come una seconda pelle.

    Tutto questo vive ancora.
    Non nei libri —
    ma nel modo in cui la luce si posa sulle barche,
    nel sale che si ferma sulle mani dei vecchi,
    nei passi lenti sulla strada che sale verso l’eremo.

    Oggi abbiamo ascoltato.
    Non con le parole,
    ma stando ferme.
    Lasciandoci attraversare da ciò che resiste,
    da ciò che il mare non dimentica.

    Il mare stasera è più calmo.
    Nerezine e’ in festa,
    e noi, piccole viandanti,
    lasciamo una scia leggera di passi,
    tra chi da secoli va
    a vela, a piedi, o solo con il pensiero.
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