• Rovigno

    July 29 in Croatia ⋅ 🌙 23 °C

    Rovigno.
    Ci appare come un miraggio antico,
    dopo una navigazione che ha messo a nudo ogni corda — del vento e dell’anima.
    Arriviamo stanchi, ma con il cuore teso in avanti
    come una vela che ha appena ritrovato la rotta.

    Rovigno, città che un tempo era isola,
    stretta al mare da mura veneziane e desideri slavi,
    oggi è una dama elegante, rifatta e luminosa,
    che accoglie il viandante con boutique, yacht ormeggiati in posa,
    e vetrine che specchiano sogni costosi.

    Ma basta poco,
    una svolta a sinistra, un respiro un po’ più lento,
    per ritrovare la sua anima:
    il selciato consumato, i panni stesi tra i vicoli,
    il profumo inconfondibile del pane del mattino.

    La cena è una tregua:
    un brindisi che sa di pace,
    di riconciliazione senza parole.
    Ci sediamo, noi cinque,
    come reduci di una piccola grande impresa —
    nessun eroe, ma nemmeno fuggitivi.
    Solo amici, stretti da un nodo che la bora non ha sciolto.

    Poi rientriamo,
    con le gambe stanche, i sorrisi pieni,
    e il cuore che fa il rumore del mare calmo.
    L’aria è fresca, quasi una carezza;
    la notte ci avvolge come una coperta gentile.
    Le stelle brillano… mai viste così.
    E i fari — i fari! —
    sono lì, splendenti come fari veri,
    non solo nella funzione, ma nel significato.

    Non li avevo mai notati così:
    non solo luci che guidano,
    ma occhi silenziosi che ti dicono “siete arrivati.”

    E allora ci abbracciamo.
    Stretti, sinceri,
    con stima ritrovata,
    come chi ha camminato nel limite, ha riso, ha sbagliato,
    ma alla fine… è rimasto.
    Insieme.
    Sotto i fari,
    fra le stelle,
    a dire senza dire:
    “Ci siamo.”
    Read more