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    ATTO 3 CAP 8 JACK IL PESCATORE DANNATO

    8. Juni 2023 in Montenegro ⋅ ⛅ 27 °C

    EP. 8 | Suppongo che l’inferno per i pescatori debba essere terribile, quelle stesse anime traghettate da una gola all’altra di Kotor scorgevano tra suoni pacifici e fumi alacri di figure umane chine sull’acqua, ma un’anima dannata e disperata riemerse assieme a grandi bottiglie di plastica stringendo a sè canne senza lenza o lenze senza ami (oramai aggiungerei) disorientato e affaticato dal peso che si portava addosso, mi chiese aiuto con un filo di voce da lontano da quello specchio d’acqua.

    Ma i pescatori che sono qui devono espiare le proprie colpe da mattina a sera, angoscia pensai, nel vederli combattere con i pesci dei loro sogni, con canne piegate all’estremo, uomini, che urlano perche le prede non vengono mai a riva nell’acqua torbida, quest’ultimi poveretti distinguono solo delle confuse sagome di pesci persi, ed è così che in questi luoghi che si somma al rammarico più profondo l’oblio le loro vite affliggendoli, i frequentatori di queste gole che non ricordano nulla e così si raccontano le stesse storie ora dopo ora, come stava per fare proprio Jack, riemerso dal fondo con una rete piena di cozze al sottoscritto.

    “The Jack” fu uno degli incontri più incredibili del mio inferno montenegrino, infatti mi disse che aveva lavorato in Italia come marinaio ma che dovette tornare in seguito in patria per rispondere alla chiamata militare, così in quattro e quattr’otto si ritrovò al confine e al gelo a combattere una guerra contro la sua volontà (Kosovo-Serbia e Montenegro)- aggiunse che per lui fu traumatico perché la sua amata era serba, come i suoi amici kosovari e i suoi figli “bastardini di sangue”. Skippata veloce…

    Così che oggi con la sua coscienza continua a far il pescatore per i pochi ristoranti di Kotor.
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