Satellite
Show on map
  • Day 3

    Primo giorno

    August 24, 2022 in Guatemala ⋅ ⛅ 22 °C

    Ma che bello è dormire dopo un viaggio così lungo? Però svegliarsi con la vista nella prima foto è pazzesco. Non sto sognando, sono qui davvero. Colazione con fagioli neri e cipolla, mix di frutta fresca e pane alle olive. Meraviglia. Unico piccolo problema: c'è un cane in casa, un giovane pastore tedesco, Quinich, che non sembra gradire la mia presenza e ogni tanto cerca di mordermi. Non proprio piacevole ma cercherò di vincere il suo cuore prima che mi sbrani.
    Si risale in macchina, direzione Città del Guatemala (che è il nome della capitale), per una conferenza sulle aggressioni ai difensori di diritti umani in un meraviglioso convento in stile coloniale (foto). Fa caldo finalmente. Ieri sera ammetto di essermi un po' preoccupato: freddo e poche cose pesanti in valigia, una giacca e una misera felpina leggera (stasera c'era gente col piumino per capire la situazione). Mannaggia a me. Sarà anche un paese tropicale ma è anche vero che sono praticamente in montagna.
    A pranzo riunione con la direttrice del dipartimento di studi sociali della università per dei consigli sul progetto di tesi e che grazie a Dio suggerisce di ridimensionarlo: "è decisamente troppo ambizioso se resti qui solo 4 mesi". Che sollievo. Ero abbastanza preoccupato. Fosse per il mio supervisore avrei dovuto fare un mega studio di due regioni del Guatemala, raccogliendo dati, facendo interviste, in 4 mesi, da solo, su cambiamento climatico, sfruttamento di risorse, aspetti culturali, tensioni sociali, colonialismo moderno ecc. Praticamente un progetto di dottorato senza averne le competenze e avendo 4 mesi invece di 3 anni. Continuerò a pregare per altre intercessioni divine che allegeriscano il carico di lavoro e di ansia.
    La giornata è continuata con una mostra di un'artista amica del mio supervisore, Andres, con cui hanno creato azioni di protesta artistica, in un posticino carino vicino a una chiesa bianca, circondata da foresta, e con un bar fatto di due autobus "riciclati". L'artista in questione, Regina José Galindo, ha anche vinto un leone d'oro alla Biennale di Venezia. Una ragazza incredibile. Vi dico solo che il leone d'oro l'ha vinto con un opera di imenoplastica come critica alla tratta di bambine vendute per scopi sessuali. Si è ripresa mentre lei stessa si sottoponeva ad un imenoplastica per mostrare l'atrocità di ripristinare la verginità chirurgicamente in bambine che venivano continuamente vendute a nuovi acquirenti. È stato agghiacciante. L'entrata della mostra erano 9 minuti di grida di bambine che ricordavamo i 9 minuti in cui hanno gridato delle bambine bruciate vive in una struttura governativa che aveva il compito di proteggerle dalle violenze sessuali che subivano. A volte mi chiedo come sia possibile che esistano ingiustizie di questo calibro nel mondo, ma prima di abbandonarsi alla disperazione o al pianto, bisogna ripetersi, come dice un'opera di Regina che riporta le parole di una donna indigena a cui un soldato ha ucciso la figlia dopo averla abusata, "SEI VIVA, non piangere, puoi ancora lottare".
    Read more