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  • Day 3

    Addio ghiacci...

    December 29, 2019 in Iceland ⋅ 🌧 2 °C

    La prima cosa che vediamo, appena scesi dall'autobus alla laguna glaciale di Jokulsarlon, è un mezzo di trasporto dall'aspetto decisamente inusuale, tanto che Matt si è subito fermato a guardarlo e a fotografarlo (ricordiamo i servizi fotografici fatti ai mezzi della polizia di NYC...). Pietyr così si è fermato a spiegargli un sistema tipico che hanno i fuoristrada islandesi: attraverso un sistema di cavi collegati alle ruote il pilota può gonfiare o sgonfiare ogni singolo pneumatico direttamente dall'abitacolo. Questo aiuta gli islandesi a gestire i cambiamenti di terreno ed evita di rimanere impantanati! ll meccanismo è molto utile viste le distanze assurde tra un posto abitato e l'altro, e con questa desolazione rimanere bloccati può voler dire non sapere quando si potrà ricevere aiuto...

    Il posto turistico dove ci siamo fermati è una immensa laguna su cui galleggiano, pigri e malinconici, enormi iceberg che veleggiano lentamente verso il mare. I blocchi di ghiaccio sono meravigliosi, di zaffiro, diamante e cristallo, talmente puri e perfetti che sembrano brillare dall'interno, con questi azzurri incredibili, luminosi e luccicanti... e pensare che sta piovendo forte, quindi non è questione di riflessi o di raggi di sole. Gli iceberg sembrano illuminati dall'interno, non c'è altro modo per descriverli.

    Questo spettacolo meraviglioso però cela un però: questo luogo era un ghiacciaio... che non c'è più. A causa del cambiamento climatico si sta lascando alle spalle questi iceberg isolati, che sembrano una processione di persone tristi che vanno a morire in mare. Forse è un paragone un po' forte, ma sinceramente la consapevolezza che tra qualche anno qui non ci sarà più niente, unita alla pioggia battente che rendeva tutto ancora più drammatico, mi ha fatto proprio prendere male male...
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