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  • Day 2

    Monteriggioni

    July 19, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 36 °C

    La seconda tappa è Monteriggioni. La costruzione ex novo del castello e delle relative mura (perfettamente conservate) risalgono all'inizio del XIII secolo ad opera dei senesi, su ordine del podestà, per scopo difensivo nei confronti di Firenze. Fiorentini e senesi si batterono diverse volte per il controllo del castello. L’attacco più feroce risale all’inizio del 1526, anno in cui i fiorentini, forti di 2.500 uomini, bombardarono le mura con l’artiglieria. Anche in quell’occasione il castello di Monteriggioni resistette strenuamente per alcuni mesi sino al 26 luglio del 1526, quando la battaglia di Camollia, presso le mura di Siena, vinta dai senesi ai danni dell’esercito papalino alleato di Firenze,  provocò lo scioglimento dell’assedio.

    Nel 1554 Monteriggioni venne ceduta dal capitano a tradimento, forse per corruzione o per inganno, al cosiddetto "medeghino", capitano di ventura al soldo dei De Medici, che sconfiggerá definitivamente e poco tempo dopo la Repubblica di Siena nel 1555. Tramontava così per sempre la Repubblica di Siena e la città ed il contado passavano alla dinastia dei Medici sotto Cosimo I, ed univano le proprie sorti a quelle del Granducato di Toscana.

    Monteriggioni è mezionata anche da Dante nella Divina Commedia, in particolare nel suo Inferno. A proposito del borgo, il Sommo Poeta scrisse:

    "Però che, come su la cerchia tonda Montereggion di torri si corona, così la proda che 'l pozzo circonda torreggiavan di mezza la persona li orribili giganti, cui minaccia Giove del cielo ancora quando tuona."
    [Dante Alighieri, Inferno canto XXXI]

    L'iscrizione latina all'entrata recita cosí:

    "Nell’anno del Signore 1213, indizione seconda, nel mese di marzo al tempo del Signore Guelfo di Ermanno di Paganello da Porcari Podestà di Siena, del Signore Arlotto da Pisa, giudice oculato, e di Ildebrando di Usimbardo camerario di Siena, questo castello di Monteriggioni fu iniziato nel nome di Dio e quindi racchiuso completamente da mura con spese e lavori sostenuti in proprio dal popolo di Siena”
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