Tour Toscana

July 2023
Partirò con una Yaris camperizzata e visiterò alcune città e luoghi di epoca medievale in provincia di Siena Read more
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  • Day 1

    Certaldo

    July 18, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 33 °C

    Oggi ho fatto tappa a Certaldo, borgo medievale risalente all' XI secolo e citato per la prima volta nel 1164 in un documento firmato di Federico Barbarossa in cui lo concedeva in feudo ai Conti Alberti, famiglia nobile toscana originaria di Prato. Certaldo faceva parte delle numerose fortificazioni che gli Alberti disseminarono intorno a Firenze per bloccare il suo espansionismo. Tuttavia nel 1200 Certaldo entra ufficialmente sotto il dominio fiorentino. Le mura odierne con le tre porte di accesso risalgono al XIV secolo.
    Dopo la battaglia di Montaperti del 1260, le truppe guelfe di Firenze furono sconfitte dalla ghibellina Siena e Certaldo fu saccheggiata dalle truppe senesi.
    Nel 1313 probabilmente vi Giovanni Boccaccio, che visse a Certaldo stabilmente negli ultimi anni della sua vita e vi morì sicuramente nel 1375. Purtroppo in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale la casa di Boccaccio venne distrutta, per poi essere subito ricostruita nell'immediato dopoguerra.
    Nel 1415 divenne la sede di uno dei Vicariati in cui si suddivideva amministrativamente la Repubblica fiorentina e poi il Granducato di Toscana. Il vicario veniva nominato semestralmente da Firenze ed amministrava la giustizia criminale ed aveva ampie competenze amministrative e durò fino al 1784.
    Gli stemmi in terracotta invetriata, che costellano la facciata rappresentano la peculiarità del palazzo pretorio e furono fatti apporre dai vari Vicari che hanno dimorato nel palazzo dal XV al XVIII secolo.
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  • Day 2

    Monteriggioni

    July 19, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 36 °C

    La seconda tappa è Monteriggioni. La costruzione ex novo del castello e delle relative mura (perfettamente conservate) risalgono all'inizio del XIII secolo ad opera dei senesi, su ordine del podestà, per scopo difensivo nei confronti di Firenze. Fiorentini e senesi si batterono diverse volte per il controllo del castello. L’attacco più feroce risale all’inizio del 1526, anno in cui i fiorentini, forti di 2.500 uomini, bombardarono le mura con l’artiglieria. Anche in quell’occasione il castello di Monteriggioni resistette strenuamente per alcuni mesi sino al 26 luglio del 1526, quando la battaglia di Camollia, presso le mura di Siena, vinta dai senesi ai danni dell’esercito papalino alleato di Firenze,  provocò lo scioglimento dell’assedio.

    Nel 1554 Monteriggioni venne ceduta dal capitano a tradimento, forse per corruzione o per inganno, al cosiddetto "medeghino", capitano di ventura al soldo dei De Medici, che sconfiggerá definitivamente e poco tempo dopo la Repubblica di Siena nel 1555. Tramontava così per sempre la Repubblica di Siena e la città ed il contado passavano alla dinastia dei Medici sotto Cosimo I, ed univano le proprie sorti a quelle del Granducato di Toscana.

    Monteriggioni è mezionata anche da Dante nella Divina Commedia, in particolare nel suo Inferno. A proposito del borgo, il Sommo Poeta scrisse:

    "Però che, come su la cerchia tonda Montereggion di torri si corona, così la proda che 'l pozzo circonda torreggiavan di mezza la persona li orribili giganti, cui minaccia Giove del cielo ancora quando tuona."
    [Dante Alighieri, Inferno canto XXXI]

    L'iscrizione latina all'entrata recita cosí:

    "Nell’anno del Signore 1213, indizione seconda, nel mese di marzo al tempo del Signore Guelfo di Ermanno di Paganello da Porcari Podestà di Siena, del Signore Arlotto da Pisa, giudice oculato, e di Ildebrando di Usimbardo camerario di Siena, questo castello di Monteriggioni fu iniziato nel nome di Dio e quindi racchiuso completamente da mura con spese e lavori sostenuti in proprio dal popolo di Siena”
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  • Day 2

    Siena

    July 19, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 32 °C

    Secondo la leggenda, i due gemelli Senio e Ascanio, figli di Remo, per sfuggire dallo zio Romolo che voleva uccidere anche loro, scapparono da Roma portandosi dietro la lupa capitolina. Per questo motivo la città di Siena ha come simbolo la lupa che allatta i gemelli anche se con una differenza rispetto a quella romana. Infatti la lupa senese guarda diritto, mentre quella di Roma ha lo sguardo di lato. Inoltre I colori bianco e nero dello stemma di Siena, sempre secondo la leggenda, starebbero a simboleggiare il fumo nero e bianco scaturito dalla pira augurale che i figli di Remo avrebbero acceso per ringraziare gli dei dopo la fondazione della città di Siena. Un'altra leggenda riporta che lo stemma derivi dai colori dei cavalli, uno bianco e uno nero, che i due fratelli usarono nella fuga dallo zio Romolo che li voleva uccidere e con i quali giunsero a Siena.

    Siena si ritrova nel X secolo al centro di importanti vie commerciali che portavano a Roma e, grazie a ciò divenne un'importante città medievale. Nel XII secolo la città si dota di ordinamenti comunali di tipo consolare, comincia a espandere il proprio territorio e stringe le prime alleanze. Questa situazione di rilevanza sia politica che economica, portano Siena a combattere per i domini settentrionali della Toscana, contro Firenze Dalla prima metà del XII secolo in poi Siena prospera e diventa un importante centro commerciale, tenendo buoni rapporti con lo Stato della Chiesa; i banchieri senesi erano un punto di riferimento per le autorità di Roma, le quali si rivolgevano a loro per prestiti o finanziamenti.
    Alla fine del XII secolo Siena, sostenendo la causa ghibellina (anche se non mancavano le famiglie senesi di parte guelfa, in sintonia con Firenze), si ritrovò nuovamente contro Firenze di parte guelfa

    Nella chiesa di San Domenico è custodita la testa e il dito di Santa Caterina da Siena

    Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.
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  • Day 3

    Abbazia ed Eremo di San Galgano

    July 20, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 31 °C

    Oggi ho visitato l'abbazia di San Galgano. Secondo la leggenda, Galgano Guidotti nacque a Chiusdino intono al 1150 da una famiglia che apparteneva alla piccola nobiltà locale e legata al vescovo di Volterra. Dunque intraprese la via cavalleresca. Infatti nel medioevo il ferro e i metalli in generale erano ritenuti preziosi e dunque solo i nobili potevano permettersi una spada. Galgano era di temperamento lussurioso e condusse una giovinezza piuttosto dissipata. Tuttavia un giorno iniziò a ricevere delle visioni dell'Arcangelo Michele. Infatti ancora oggi a Chiusdino è presente una chiesa del XIII secolo dedicata all'Arcangelo Michele in cui è conservata la testa del Santo.
    Il 1180 è l'anno della conversione. Condotto sul Monte Siepi dall'Arcangelo Michele, Galgano estrae la spada dal fianco e la conficca nel terreno per farne una croce "In terram pro crucem spatam fixit" e poi trasformò il proprio mantello in un saio e come tale lo indossò.
    Iniziava così la sua vita da eremita, chiedendo perdono per i propri peccati, cibandosi di erbe selvatiche e dormendo sulla nuda terra, ricevendo pellegrini che andavano da lui per chiedere preghiere e miracoli. Morì nel 1181.

    Negli anni immediatamente successivi alla sua morte, tra il 1181 e il 1185, venne costruito sul suo eremo un edificio di culto, meglio noto come "la Rotonda".
    La Rotonda è una chiesa a pianta circolare in stile romanico-senese, caratterizzato da un susseguirsi di fasce cromatiche alternate, bianche e rosse e in cui è custodita la spada.

    Ildebrando Pannocchiesti, vescovo di Volterra, promosse la costruzione di un monastero cistercense. La chiesa rispetta perfettamente i canoni della abbazie cistercensi; canoni stabiliti dalla Regola di San Benedetto e che prevedevano norme precise per quanto riguarda la localizzazione, lo sviluppo planimetrico e lo schema distributivo degli edifici.La abbazie dovevano sorgere lungo le più importanti vie di comunicazione (in questo caso la via Maremmana) per render più agevoli le comunicazioni con la casa madre; inoltre in genere erano poste vicino a fiumi (qui la Merse) per poterne sfruttare la forza idraulica; e infine in luoghi boscosi o paludosi per poterli bonificare e poi sfruttarne il terreno per coltivazioni.
    I lavori iniziarono nel 1218 e l'abbazia venne consacrata nel 1288, ma gia nella metà del XIII secolo l'abbazia di San Galgano era la più potente fondazione cistercense in Toscana. Infatti recenti scavi archeologici hanno trovato ossa di pesce marino nei pressi dell'abbazia. Ciò significa che era talmente ricca da poter preferire il pesce del mare piuttosto che quello del fiume, che era anche più vicino.
    Essa fu inoltre protetta e generosamente beneficiata dagli imperatori Enrico IV, Ottone IV e Federico II, che confermarono sempre i privilegi concessi aggiungendone via via degli altri, ivi compreso il diritto di monetazione. Il papa Innocenzo IIII esentò l'abbazia dalla decima.
    Nel XIV secolo la situazione incominciò a peggiorare: prima la carestia del 1328 poi la peste del 1348, che vide i monaci duramente colpiti dal morbo, portò all'arresto dello sviluppo del cenobio. Nella seconda metà del secolo l'abbazia, come tutto il contado senese, venne più volte saccheggiata dalle compagnie di ventura. Tali vicende portarono a una profonda crisi nella comunità monastica, tanto che alla fine del secolo essa si era ridotta a sole otto persone.
    Nel 1503 l'abbazia venne affidata a un commendatario, una scelta che accelerò la decadenza e la rovina di tutto il complesso. Il governo degli abati commendatari si rivelò scellerato, tanto che uno di loro, alla metà del secolo, fece rimuovere per poi vendere la copertura in piombo del tetto della chiesa e a quel punto le strutture deperirono rapidamente. Risulta da una relazione fatta nel 1576 che abitasse presso il monastero un solo monaco, che neanche portava l'abito di frate, che le vetrate dei finestroni era tutte distrutte, che le volte delle navate erano crollate in molti punti e che, presso il cimitero, rimanevano solo parte delle rovine delle infermerie, demolite all'inizio del Cinquecento. Nel 1557 furono avviati dei lavori di restauro, ma furono interventi inutili che non riuscirono minimamente ad arrestare il progressivo degrado. Tanto che ad un certo punto l'interno veniva usato come stalla per gli animali.
    nel 1786, durante una tempesta, un fulmine colpí il campanile e lo fece crollare e tre anni dopo venne sconsacrata.
    L'interesse riprese nel corso dell'800, merito anche della moda per il Grand Tour in Italia e per il passaggio della via Francigena che conduceva a Roma.
    Alcuni studiosi iniziarono a studiare la storia dell'abbazia e quando si studia aumenta la consapevolezza e si iniziarono i lavoro di restauro e di conservazione durante il Regno d'Italia.
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  • Day 4

    Montalcino

    July 21, 2023 in Italy ⋅ ☀️ 31 °C

    Montalcino è menzionato per la prima volta in un documento del 29 dicembre 814, quando l'imperatore Ludovico il Pio concesse il territorio sub monte Lucini all'abate della vicina abbazia di Sant'Antimo.
    Il primo nucleo abitativo si ritiene risalga al X secolo. In questo periodo la popolazione ebbe un notevole incremento demografico quando si trasferirono in città gli abitanti di Roselle. Il nucleo abitativo originario si sarebbe esteso nel corso dei secoli fino a raggiungere, nel XIV secolo, le dimensioni attuali.

    La costruzione della fortezza, voluta dai Senesi, fu iniziata nel 1361 e venne completata nel 1368.
    La fortezza presenta una struttura inedita per l'epoca della sua costruzione in quanto aveva una pianta pentagonale al contrario della pianta quadrata adottata dalle fortificazioni di epoca precedente. Da notare il tipico arco senese che è geometricamente costituito da un arco acuto inscritto in un triangolo equilatero, sbarrato all'imposta da un arco ribassato di spessore variabile; con il simbolo del ducato di Siena sulle porte della fortezza (quello repubblicano era rettangolare).
    Quando i Senesi furono sconfitti il 2 agosto 1554 nella battaglia di Marciano e in seguito all'assedio della stessa Siena, che si attese definitivamente il 17 aprile 1555, una parte dei Senesi per preservare l'esistenza della Repubblica di Siena si rifugiarono a Montalcino, il cui centro abitato era munito di una completa cintura di mura e dotato di una notevole opera difensiva, la fortezza, dando vita alla cosiddetta Repubblica di Siena riparata in Montalcino. Nonostante tutti gli sforzi anche Montalcino e la sua fortezza dovette arrendersi il 31 luglio 1559. Nel 1569 Cosimo de Medici ottenne il titolo di Granduca di Toscana.

    Il primo luogo di culto di Montalcino, intitolato al Santissimo Salvatore, fu l'omonima pieve romanica, risalente all'XI secolo; essa fu elevata a cattedrale della diocesi di Montalcino quando quest'ultima venne fondata il 13 agosto 1462 per volere di papà Pio II.

    L'antica chiesa venne demolita a partire dal 1817 e integralmente ricostruita in stile neoclassico. Il 24 aprile 1834 la nuova cattedrale, nelle forme attuali, fu aperta al culto.
    L'esterno è caratterizzato dalla facciata, preceduta da un alto pronao (è lo spazio davanti alla cella preceduto da colonne); privo di timpano (la superficie verticale triangolare racchiusa nella cornice del frontone, i cui tre lati si chiamano geison); al centro dell'alto cornicione marmoreo, sorretto da sei colonne ioniche in mattoni con capitelli in marmo, è riportata la seguente iscrizione:

    «NON EST IN ALIO ALIQUO SALUS»

    «In nessun altro c'è salvezza»

    (Atti degli Apostoli 4, 12)
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  • Day 4

    Pienza e i campi elisi

    July 21, 2023 in Italy ⋅ 🌙 27 °C

    Dopo Montalcino ho fatto tappa a Pienza. Il paese fino al 1462 altro non era che un piccolo borgo di nome Corsignano. L'evento che ne cambiò le sorti fu la nascita nel 1405 di Enea Silvio Piccolomini che cinquantatré anni dopo divenne Papa Pio II. Durante un viaggio verso Mantova il pontefice si trovò ad attraversare il luogo natìo e lo stato di degrado in cui lo trovò lo spinse a decidere la costruzione di una nuova città ideale sopra l'antico borgo, affidandone il progetto di rinnovamento all'architetto Bernardo Rossellino: i lavori durarono circa quattro anni e portarono alla realizzazione di una cittadina armoniosa e con forme tipicamente quattrocentesche. La morte prematura di papa Pio II chiuse anche la storia della nuova città a lui intitolata - Pienza significa infatti “città di Pio”.

    L'area su cui Rossellino raggruppa i principali edifici di Pienza (Palazzo Piccolomini, la chiesa di Santa Maria Assunta, il Palazzo Vescovile) è pizza Pio II.
    Il duomo fu realizzato per volontà di papà Pio II Piccolomini tra il 1459 e il 1462 da Bernardo Rossellino nel corso del rinnovamento della città. Fu costruito demolendo la preesistente chiesa romanica, molto più piccola, le cui fondamenta furono rinvenute durante i lavori di sottofondazione e consolidamento condotti dal 1911 al 1934. Sul timpano del frontone domina lo stemma dei Piccolomini.

    Sul pavimento del duomo sono presenti alcune lapidi funerarie di cui una in particolare che non sono riuscito a capire di chi si tratta, presumibilmente una persona importante dal momento che vi erano incisi il titolo di "Augustus" e "patritius".

    Infine ho finalmente visto i Campi Elisi, queste enormi distese di campi di grano nelle quali sono state girate le varie scene del film "Il Gladiatore".
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