Berliner Fernsehturm

Fermiamo le rombanti biciclette all'Isola dei musei. Visitiamo Alexanderplatz piena di vita.
Abbiamo passeggiato molto. Prendiamo la metro per il quartiere Kreuzberg.

La fermata Kottbusser ci accoglie con lo squallore tipico di un quartiere povero, multiculturale e problematico. Immondizia, edifici vandalizzati, resto di furto, rifugi di senzatetto. Interrogo una pattuglia che non ci nasconde che si tratta di un posto non propriamente sicuro. Pensavo scherzassero, e invece ribadiscono con serietà davanti allo stereotipo del turista babbeo.

Bene. Ci promettiamo di raggiungere una scultura lì vicina e ritornare con la coda tra le gambe in lidi più sicuri. La sensazione di voler ritornare nella comfort-zone mi fa sentire intrappolato nella mia bolla socioeconomica.
Molte case probabilmente sono occupate; noto un ritrovo di un'associazione sotto i portici di un palazzo.
Eppure c'è in giro molta gente, molti ragazzi, tutti molto tranquilli. Osserviamo una scuola piena di graffiti, e oltre questa scopriamo la movida tipica dei navigli milanesi. Infatti tutto il quartiere ha molto in comune con Porta Genova. È pieno di ragazzi che si godono una birra e una pizza sul ponte, sul lungofiume, addirittura una coppia cena romanticamente a bordo di un canotto, una compagnia di amici a bordo di una piattaforma galleggiante.
Il posto ha un aspetto piacevole, pieno di verde e di vialetti. Probabilmente è un quartiere con i problemi tipici di un posto povero e multiculturale, ma ha un dinamismo apprezzabile. E comunque la gentrificazione non lo risparmierà.Leggi altro