• Christian T.
  • Andrea Finetto

Kazakistan & Uzbekistan

Altro giretto in Asia Centrale Read more
  • Trip start
    August 9, 2025

    Nuovo anno, nuovi -stan ✈️

    August 9 in Turkey ⋅ 🌬 27 °C

    Anche quest’anno nuova avventura nelle steppe dell’Asia Centrale seguendo quella che era la Via della Seta: destinazione Kazakistan e Uzbekistan. E per essere coerenti al tema “Marco Polo” partenza da Venezia e lunga sosta all’aeroporto di Istanbul. Prossimo volo stanotte 😴Read more

  • Aktau, Kazakistan #Day1

    August 10 in Kazakhstan ⋅ 🌬 30 °C

    Dopo aver viaggiato tutta la notte, siamo arrivati ad Aktau - capitale della regione del Mangystau - al mattino presto.

    Aktau è la città più giovane del sud-ovest del Kazakistan, fondata negli anni ’60 come centro dell’industria petrolifera, del gas e soprattutto dell’uranio.

    Lo stile è quello tipicamente sovietico, quindi particolarmente brutto e pratico, ma in compenso il lungomare sul Mar Caspio regala qualche soddisfazione.

    Ora finalmente possiamo riposarci in un vero letto, prima di spostarci nelle steppe per i prossimi giorni.
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  • Kapamsay Canyon #Day2

    August 11 in Kazakhstan ⋅ ☀️ 29 °C

    Inizia l’avventura nella steppa desolata del Mangystau. Chilometri e chilometri nel nulla assoluto in fuoristrada: non abbiamo quasi mai incontrato qualcun’altro, men che meno altri turisti..

    Le prime tappe sono state due moschee sotterranee scavate nell’arenaria - Sultan Epe e Shakpak-Ata .

    La serata si è invece conclusa montando la tenda e bivaccando nel canyon di Kapamsay. Docce, letti e Wi-Fi saranno assenti almeno per i prossimi 5 giorni 🥲
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  • La Valle dei Castelli #Day3

    August 12 in Kazakhstan ⋅ ☁️ 31 °C

    Dopo aver smontato il campo, la valle di Torysh, disseminata da enormi sfere di pietra, apre le danze alla nostra giornata. A seguire le rocce rosse e bianche del monte Sherkala fanno invece da cornice alla nostra pausa pranzo.

    Altrettanto bizzarra è Kokala, dove strati di calcare di diverso colore creano un paesaggio lunare. Le formazioni rocciose cedono a tratti il passo a enormi pianure dove i cammelli sono gli unici abitanti. 🐫

    Concludiamo la giornata con Ayrakty-Shomanay - la Valle dei Castelli - dove ci accampiamo e guardiamo le stelle cadenti ascoltando uno degli autisti suonare. Il tutto come sempre senza rete cellulare, che recuperiamo solo quando attraversiamo uno dei rari centri abitati..
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  • Tiramisu Hills #Day4

    August 13 in Kazakhstan ⋅ 🌬 30 °C

    La giornata inizia con una splendida alba, ma solo per chi si sveglia presto. Facile quindi indovinare chi ha scattato la foto 🤪

    Il programma odierno è all’insegna degli spostamenti, in fuoristrada come sempre. Abbiamo pranzato vicino a un canyon molto particolare - di cui sinceramente ignoro il nome - e che abbiamo potuto esplorare nonostante non sembrasse molto stabile..

    In serata invece ci siamo accampati alle Tiramisu Hills, così chiamate perché formate da diversi strati di argilla e gesso colorati.
    Così come abbiamo salutato il sole levarsi, così lo salutiamo con uno splendido tramonto rosso fuoco che in contrasto col terreno ci fa sembrare per qualche istante di trovarci su Marte.
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  • Bozzhira #Day5

    August 14 in Kazakhstan ⋅ 🌬 29 °C

    Altra alba, altro campo da smontare e ultime esplorazioni nella zona delle Tiramisu Hills. A seguire abbiamo sfrecciato nella steppa fino al monte Bokty e poi ci siamo cimentati in una tipica attività da svolgere a mezzogiorno senza un filo d’ombra su terreno bianco che riflette il sole: la caccia ai denti di squalo preistorico. Denti trovati da Andrea: 0 - Christian: 1 - guida locale: abbastanza da regalarne un po’ a tutti!

    Il pomeriggio lo abbiamo invece trascorso fra le cime acuminate a Bozzhira. Spettacolari, in foto proviamo a rendergli giustizia ma è veramente difficile.

    Finalmente in serata abbiamo avuto occasione di usare un po’ d’acqua per una “doccia”. 🥳😶‍🌫️

    Piccola nota di approfondimento: abbiamo polvere e sabbia ovunque, ci montiamo e smontiamo la tenda ogni giorno. non siamo forniti di bagno e men che meno di altre amenità. Però oltre alla guida e agli autisti, ci accompagna una cuoca molto brava che ogni giorno allestisce una cucina da campo. E ci adattiamo allo spirito avventuroso di questa prima parte del viaggio 🏜️
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  • Sor Tuzbair #Day6

    August 15 in Kazakhstan ⋅ 🌬 28 °C

    Buon Ferragosto!! Oggi si festeggia l’ultima notte in tenda ⛺️🥳

    La giornata è iniziata con una una camminata sotto al sole verso altre formazioni rocciose, fra cui una detta “Nave” perché con molta fantasia dovrebbe assomigliare a una barca a vela.. 🤷🏻‍♂️

    Per fortuna questi giorni non abbiamo sofferto troppo il caldo perché il vento soffia costantemente e qualche nuvola in cielo ci dona un po’ di sollievo. Stranamente non ci siamo ancora ustionati 🥵

    Gli autisti ci hanno quindi portati in qualche ultimo punto panoramico, prima di affrontare un lungo viaggio verso Sor Tuzbair, un enorme lago salato prosciugato dove monteremo l’ultimo campo.

    Strada facendo abbiamo affrontato qualche guasto tecnico e abbiamo accumulato ritardo.. ed è proprio quando finalmente ci siamo seduti a cena che il vento si è alzato impetuoso ed ha iniziato a piovere, per fortuna senza effetti troppi gravi! La polvere però si è accumulata ovunque! OVUNQUE!!!
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  • La strada verso Bayneu #Day7

    August 16 in Kazakhstan ⋅ 🌬 27 °C

    Come di consueto sveglia all’alba e ultimi lavori di smantellamento del campo, per poi divertirci un po’ sulla superficie salata di Sor Tuzbair.

    La giornata è trascorsa quasi completamente in auto e la stanchezza ha iniziato a farsi sentire per tutti. Per fortuna nel tardo pomeriggio siamo arrivati in un hotel nella città di Beyneu, dove abbiamo potuto rilassarci un po’ e soprattutto farci una vera doccia 🥳

    La notte però non la trascorreremo qua perchè a mezzanotte ci attende il viaggio in treno verso l’Uzbekistan… che merita un capitolo a parte!
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  • Treno per Kungrad, Uzbekistan #Day8

    August 17 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 30 °C

    Il viaggio notturno verso Kungrad, in Uzbekistan, merita un capitolo a parte. Ma purtroppo nessun racconto potrà mai esprimere appieno il disagio provato 😅

    Siamo andati in stazione con largo anticipo, senza però trovare una stazione vera e propria sé non dei negozietti e dei treni fermi lungo i binari, senza pensilina. La ressa, l’interesse della gente per un gruppo di italiani, il rumore, il buio e la totale mancanza di indicazioni rendevano la scena un interessante mix fra neorealismo e un musical di Bollywood, ma ambientato nella Germania degli anni ‘40.

    Ci hanno fatto inerpicare su un treno altissimo solo per scendere dal lato opposto e farci camminare lungo la massicciata. Dopo un sommario controllo dei bagagli siamo arrivati al nostro treno e al nostro vagone ma.. tutti i posti - ovviamente riservati - erano occupati da altre persone che avevano già costruito le loro tane. Con fatica siamo riusciti a scacciarli tutti ma sempre con l’ansia che se ci fossimo allontanati anche solo per andare al bagno sarebbero tornati.

    Nel frattempo i nostri passaporti erano stati presi, così come i nostri biglietti. In questo caos generale siamo riusciti a farci il letto, viste anche le precarie condizioni igieniche delle cuccette..

    Tutto sembra risolto e finalmente a mezzanotte si parte e subito sprofondiamo fra le braccia di Morfeo. È alle 2 di notte che invece veniamo svegliati da soldati che ci perquisiscono i bagagli, controllano i documenti e iniziano a vagare per l’intero treno. Solo due ore dopo riusciamo finalmente a tornare a dormire mentre il treno riparte solamente alle 5.

    Alle 9:40, con una sola ora di ritardo, arriviamo finalmente a Kungrad, freschi come le rose… 🥀
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  • Lago d’Aral #Day8

    August 17 in Uzbekistan ⋅ ⛅ 27 °C

    Dopo l’avventuroso viaggio in treno la giornata inizia subito con lo spostamento in auto verso il lago d’Aral. Intorno a noi finalmente una parvenza di vegetazione. Sarebbe stato facile arrivare al lago se ci fosse ancora, ma negli ultimi 40 anni si è quasi completamente prosciugato, passando da 68.000 km² di superficie (circa come l’Irlanda) a delle piccole pozze d’acqua così salate da non poter più ospitare la vita.

    Ci siamo fermati a pranzo a Moynaq, una volta villaggio di pescatori e ora invece città in mezzo al deserto - la distanza con il lago è di più di 100 chilometri. A seguire visita al museo locale e al cimitero delle poche navi rimaste e non smantellate.

    Solo in serata, dopo ore e ore di scossoni su strada sterrata nel nulla cosmico, abbiamo raggiunto l’acqua. Ultimo ostacolo il fango e poi finalmente in quattro temerari ci siamo tuffati nel lago, dove si stava a galla senza alcuna difficoltà.

    Dopo una doccia decontaminante, cena e nottata passata in yurta 🛖.
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  • Nukus #Day9

    August 18 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 33 °C

    Giornata abbastanza noiosa passata in macchina facendo la strada (tremendamente sconnessa) al contrario e raggiungendo solamente in serata la città di Nukus, nella repubblica autonoma del Karakalpakstan. Le soste che abbiamo fatto sono state abbastanza inutili, anche secondo la guida, quindi sorvolerei.. Solito mix di sassi, cammelli, sabbia, disagio sovietico etc.

    Solamente nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto un enorme cimitero con interessanti costruzioni e tombe. Sicuramente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati: un connubio di tradizioni locali, arabe, russe e uzbeke.

    Dopo aver gioito per una doccia calda dopo più di una settimana, in un hotel di estremo lusso rispetto a quanto affrontato finora, la serata si è conclusa a cena in un ristorante tipico. Così tipico che abbiamo mangiato gli stessi piatti del Kazakistan.. 🫠 Almeno sono buoni!
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  • La via per Khiva #Day10

    August 19 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 34 °C

    Che bello finalmente viaggiare in pullman tutti assieme! E abbiamo addirittura due posti a testa 😮

    Iniziamo con il museo di arte d’avanguardia russa della città di Nukus, ma la guida locale non ci può entrare perché lavora lì e si è data malata per poterci accompagnare in giro… Gli uzbeki sono molto simili agli italiani a quanto pare..!

    Visto il tempo molto ristretto per la visita decidiamo di saltarlo e farci un giretto in questa città che il nostro programma definisce curiosa. Tradotto: architettura sovietica e mancanza di gusto estetico.
    Risaliti sul bus, lasciamo Nukus alle spalle per raggiungere Khiva attraverso le sabbie del deserto del Kyzylkum e le antiche fortezze della civiltà Khorezm - civiltà mai sentita prima ma a quanto pare avevano l’abitudine di costruire fortezze di fango e paglia..

    Viste le temperature estreme dopo pranzo votiamo per saltare qualche tappa e dirigerci direttamente a Khiva, una città murata fatta di fango e paglia (ci risiamo!) dove il blu delle ceramiche, gli imponenti minareti e le forme arrotondate delle cupole delle moschee ci proiettano nelle atmosfere magiche di una notte d’Oriente 🧞‍♂️.

    Il luogo è molto turistico e la serata libera, quindi ci concediamo un po’ di solitudine e una buona cena con vista prima di tornare nel confortevole hotel del giorno!
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  • Khiva e il treno per Bukhara #Day11

    August 20 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 36 °C

    Giornata quasi interamente dedicata alla visita guidata di Khiva. Città storicamente molto importante sulla rotta della Via della Seta: fra le sue strade ci si imbatte continuamente in moschee, fortezze, palazzi e madrase (scuole dedicate allo studio del Corano, dell’astronomia, della filosofia e della matematica) - si potrebbe quasi definire una città universitaria del passato.

    Il blu del cielo si mescola al celeste dei minareti e delle piastrelle. Tutto il resto, complice la mancanza di ombra, é di un bel marrone uniforme: mura, strade e colonne di legno.

    Il caldo ha iniziato così a fare qualche vittima fra i compagni di viaggio: d’altronde la temperatura percepita è di 40 gradi e la guida ci teneva a farci vedere proprio TUTTO ! 🥵

    Dopo un pit-stop d’emergenza e il pranzo affrontiamo di nuovo un viaggio in treno di 7 ore. Questa volta per fortuna in prima classe e con un’esperienza tutto sommato rilassante. Sarà migliorato il servizio o ci siamo abituati noi? In ogni caso, per dovere di cronaca, va segnalato che ogni volta che il treno si ferma, si spegne anche l’aria condizionata.. si passa così da 35 gradi a 19 in un gradevole e continuo susseguirsi di stagioni all’interno dello scompartimento!

    In tarda serata raggiungiamo Bukhara che sarà la meta dei prossimi due giorni.
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  • Bukhara #Day12

    August 21 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 38 °C

    Le temperature infernali non ci fermano e oggi esploriamo Bukhara: un mare di cupole
    turchesi e di piazze che si alternano tra la moderna espansione della città.

    Centro importante lungo la Via della Seta e capitale dell’omonimo Khanato, anche qua abbondano moschee, madrase e minareti, ma in maniera molto meno scenica di Khiva - e forse per questo la città appare più autentica.

    Purtroppo la nostra guida, teoricamente parlante italiano, non sa molte parole.. e nemmeno l’inglese! Però abbiamo imparato che nei piatti si mangia e nei vasi c’è l’acqua 😅 Alla fine della giornata comunque si è auto eliminata scappando via con una scusa, senza salutarci e senza nemmeno ritirare la mancia 🤣 domani l’agenzia dovrà mandarci un sostituto.

    Il pomeriggio i più temerari hanno visitato il mercato centrale. La sera invece abbiamo passato una bella serata in compagnia, illuminati prima dal tramonto e poi dalle luci notturne della città, che proprio quando le temperature si abbassano inizia ad animarsi.

    P.S. io ho osato e mi sono mangiato una buona pizza “Margarita” 😋
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  • Da Bukhara a Samarcanda #Day13

    August 22 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 39 °C

    Il sole non ci dà tregua e utilizziamo quest’ultima mezza giornata a Bukhara per visitarne i dintorni. Per prima la moschea e necropoli Chor-Bakr (dei quattro santi), a seguire il palazzo estivo di quello che era l’ultimo Emiro di Bukhara - scappato in Afghanistan nel 1920 dopo l’invasione sovietica. Con una guida finalmente competente, sembra tutto molto più interessante!

    Dopo un lauto pranzo ci aspetta l’ultimo spostamento della vacanza: prendiamo un treno “ad alta velocità” e in un paio d’ore raggiungiamo la nostra meta finale, Samarcanda.

    La visita però la lasciamo per domani, oggi ci riposiamo in albergo. 😴
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  • Ridere, ridere, ridere ancora #Day14

    August 23 in Uzbekistan ⋅ 🌬 34 °C

    Ancora il centro di Samarcanda si fa desiderare, oggi la giornata è dedicata ai dintorni.

    In rapida successione visitiamo un laboratorio di carta di seta (ricavata dal legno di gelso), i resti dell’osservatorio astronomico di Ulugbek, la tomba di San Daniele e il museo archeologico.

    Pausa pranzo con un tipico Plov (un nome, una garanzia..) e ultima tappa allo Išrat-Khāna, che ospita le tombe della famiglia di Tamerlano.

    In serata tutta la città si è riversata in centro per uno spettacolo di droni, sponsorizzato dai cinesi.. Anche noi ci siamo mischiati alla folla e, fra una birra e la cena, ci siamo goduti lo show.
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  • A Samarcanda sono 41 #Day15

    August 24 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 32 °C

    Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno, e che giorno! Corri cavallo, corri nel vento, a Samarcanda qualcuno compie 41 anni!

    Il tour si conclude con la visita delle poche cose rimaste da vedere in centro. Moschee, cupole e madrase.. Ad essere onesti ci aspettavamo molto di più da Samarcanda, ma non ci ha pienamente convinti. 🫤 Anche il bazar cittadino si è rivelato deludente.

    Ultima tappa Eternal City, una specie di mini quartiere periferico di nuova costruzione ma in stile antico che, in realtà, è così finto da sembrare un’attrazione di Gardaland. Ma a quanto pare eravamo velatamente obbligati (dalla guida che era obbligata dall’agenzia che sarà obbligata dallo Stato..) ad andare a visitarla. Forse di sera, tutta illuminata, poteva anche sembrare vagamente interessante, ma alle 4 di pomeriggio decisamente NO. 👎🏻

    La sera spettacolo di luci sugli edifici storici in piazza Registan, la piazza principale, e poi subito dopo ultima cena in compagnia, anche se ristretta.

    Ora cerchiamo di dormire almeno un paio d’ore, domani ci aspetta un lungo viaggio.
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  • La lunga strada verso casa 🏠

    August 25 in Uzbekistan ⋅ ☀️ 35 °C

    Partenza dall’albergo alle 2:30 di notte, cinque ore di volo per Istanbul, altre tre per Venezia, macchina recuperata, autostrada e ora finalmente casa! 🏠😊

    Grazie a chi ci ha seguito! 🤗

    Trip end
    August 25, 2025