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  • Day 13

    Guemes e Il Racconto Di Ernesto

    June 6, 2022 in Spain ⋅ ⛅ 18 °C

    "Aunque tú no lo sepas me he acostado a tu espalda
    Y mi cama se queja fría cuando te marchas.
    Y aunque tu no lo sepas nos decíamos tanto
    Con las manos tan llena cada día más flacos."
    (Quique Gonzalez)

    Oggi lasciamo Laredo dopo aver bevuto un caffè e aver avuto una buona colazione in un locale chiamato 'Las Vegas'.
    Il percorso di oggi è pieno di bivi e noi scegliamo il percorso nell'interno che dovrebbe essere più corto. Anche se, piccola anticipazione, di corto non aveva nulla e siamo arrivati a destinazione solo 27km più tardi. Perdiamo Lucille che essendo molto avanti a noi, prende la strada opposta.
    I primi 4km sono tutti nel lungomare di Laredo per arrivare al puntale e prendere un imbarcadero( 2€ il costo) che ci porterà aldilà del mare a Santona. Sulla barca incontriamo Paolo ed Eva, padre e figlia che fanno il cammino insieme. Lei è al suo secondo mentre Paolo ha perso il conto dei suoi cammini.
    Sulla riva opposta, il percorso inizia con una lunga ciclabile, dove incontriamo Johan che si unisce a noi nel lungo cammino che ci attende oggi. Johan è di Amburgo e ha origini coreane, ma non completerà tutto il cammino perché non ha molti giorni a disposizione. Ha il mio stesso 'problema': ha 36 anni ma ne dimostra molti di meno come me; sembra un ragazzo di buon cuore ed è veramente molto tranquillo e anche divertente.
    "Siete un gruppo molto cool e domani resterò con voi"🤭🤭🤭
    ci dirà più tardi e a noi fa piacere la sua compagnia.
    Scherzo sul fatto che lui sia il sesto Ranger, quello bianco della prima serie, ma a lui non va poi tanto a genio e allora di comune accordo gli concedo il blu😅.
    Scherzi a parte, torniamo al racconto.
    Ci fermiamo in un supermercato per fare provviste e mentre mangiamo nel parcheggio, Matthew testa il livello di conoscenza degli stati Americani di Megan. Li ricorda tutti, tranne alcuni della parte orientale del paese perché 'east coast is boring' e lei è una 'sostenitrice' della maggiore bellezza della parte ovest degli Stati Uniti, ed io non conosco nulla per poterla contraddire.
    E poi a dirla tutta mi rendo conto che non la contraddirei in niente 😅. Questa cosa è pericolosa oltre ogni limite.
    Il percorso prosegue con una lunga autostrada, il cui lato destro pedonale è letteralmente pieno di merda, ed io lo percorro quasi tutto perché sono una persona talmente pigra e priva di intelligenza per passare semplicemente dall'altra parte 😅😅.
    "Feels like home" di Linda Ronstadt risuona nelle mie orecchie; uso finalmente le cuffie ma purtroppo perdo un gommino. La canzone me l'ha consigliata Megan ed è qualcosa di straordinario, da pelle d'oca.
    Ci fermiamo per il pranzo, e mi riempio di cibo al solito come se non ci fosse un domani e ridiamo e scherziamo accompagnati da una piccola cerveza, mentre il nostro amico Blondie prende un bel bicchiere di vino, ma sembra reggerlo bene. Si ride sul fatto che io sia troppo serio ma io non sono d'accordo: ci sono argomenti su cui non transigo ma credo di avere anche io la mia parte divertente da mostrare agli altri.
    Magari non sono l'anima della festa ma in questo cammino credo di essermi aperto oltre i miei limiti e di stare condividendo molto a mio rischio e pericolo.
    Ci sono due cose che odio profondamente: quando la gente dice che sono una persona pesante e quando dice che ho la faccia da ragazzino; e le odio ancora più profondamente se c'è Megan accanto a me che le può sentire.
    A proposito, passo tutta la seconda parte del tragitto con lei e mi fa una confidenza di un'amore nato sul suo primo cammino e poi finito, e della sua paura di ripensarci troppo spesso.
    Apprezzo la sua fiducia in me e sono onorato di poter esserle di aiuto in qualche modo ma ho la sensazione che sia anche un modo per dire 'non farò di nuovo lo stesso errore'.
    Capisco la situazione e va bene così.
    Amen e così sia.
    Ridiamo sul fatto che stavo canticchiando una canzone di LaLa Land perché lei ha tutto l'album nel telefono ma non conosce nessuno che le conosca o a cui piacciano.
    Una coincidenza incredibile.
    Arriviamo stanchi e sfiniti all'albergue e ho i principi di una leggera insolazione: bevo quattro bicchieri di acqua in meno di un minuto. Il posto è qualcosa di incredibile e sono sicuro che non posso descrivere tutto; c'é così tanto da dire e adesso ho capito perché ogni guida consiglia quest'albergue come tappa imprescindibile.
    Ci laviamo, facciamo una lavatrice in comune e un po' di pianificazione per l'indomani. Prima di cenare siamo tutti invitati al racconto di chi quest'albergue lo ha reso tale: Ernesto ha trasformato la casa di suo nonno in questo ostello dopo aver vissuto una vita piena come sacerdote e aver viaggiato tanto. La sua storia è troppo lunga per essere riportata qui fedelmente ma è stato il suo viaggio intorno al mondo dall'Europa, all'Africa, all'America Latina e ritorno che lo hanno aiutato nelle decisioni da prendere e nel cammino della vita. Non bisogna seguire le 'frecce gialle' vivendo sempre con lo sguardo rivolto verso il basso, si rischia solo di pensare alla destinazione e di non apprezzare tutto il resto. Un pellegrino gli chiede 'quante volte hai percorso il cammino?', e la sua riposta è 'ogni giorno'.
    Prima di andare a cenare incontro Lukas che mi dice: 'Marco non sembri tanto felice'. Ci risiamo, quest'oscurità che mi porto dentro ogni tanto riemerge ed è visibile senza filtri da molte persone, sarà per questo che spesso ho problemi con le relazioni.
    Ceno al tavolo vicino a Marija che ,nel frattempo, è arrivata dopo 34 km di marcia serrata, e sono molto contento di vederla. Ci siamo tutti, i miei amici ed i suoi, e nonostante una mia piccola gaffe, la sua compagnia è sempre piacevole e domani magari cammineremo insieme. Sento che posso parlare con lei senza filtri e di questo ne ho bisogno. Molto divertente è stato che il vecchio signor Paolo, dal nulla se n'è uscito con 'salute peregrinos' alzandosi e facendo casino con il bicchiere in mano pieno di vino; e non una sola volta.
    Prima di andare a dormire, Ernesto, per i pellegrini che lo vogliono, ci spiega una sequenza di murales disegnati in una stanza che lui definisce 'il punto più importante del cammino del nord'. Una sequenza di graffiti che raffigurano la via dell'uomo che va dalla schiavitù alla libertà, un percorso che l'uomo non raggiunge mai eternamente ma che deve compiere ogni giorno con gli occhi attenti, con i piedi a contatto con la terra ( e rendendo grazie) e con la consapevolezza di saper dare e ricevere allo stesso modo.
    Siamo tutti stanchissimi ma i suoi aneddoti sono veramente toccanti e non mi vergogno a dire che un paio di volte ero molto emozionato.
    Quella parte di me, tanto odiata da Tina, ogni tanto prende il sopravvento.
    Alla fine è tardissimo quando ci dirigiamo verso i dormitori, mi avvicino ad Ernesto per stringergli la mano e dire grazie. Lui mi chiede 'e tu dove arrivi?, aveva posto la stessa domanda a Megan, ed io rispondo 'A Santiago y despues muxia, con ella'.
    'Siete una coppia!?'
    'Non ho così tanta fortuna' e vado via.
    Probabilmente lei non mi ha sentito o ha fatto finta di non sentire.
    Marija invece ha sentito tutto e ha iniziato a prendermi in giro ridendo: 'Marco ma cosa ti chiede!?'
    Scrivo tutto questo da fuori il dormitorio, molti roncadores e mi è impossibile dormire o concentrarmi.
    Ma quanto è bello quest'albergue alla luce della luna e nella calma della notte?

    PS: Ale chiede a Megan qual è la ragione che la spingerà a fare l'hospitalera appena finito il cammino.
    Lei risponde : 'I Need to give back all of this'
    La gratitudine e la consapevolezza che ha mi spaventano e mi affascinano così tanto allo stesso tempo.
    Molte cose da scrivere e così tanto da ricordare.
    Non ho fatto un buon lavoro in questo giorno di diario.
    Sono un po' preoccupato per vari motivi.
    Domani sarà una lunga giornata.
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