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  • Day 16

    Comillas and 'I Love Jabba The Hutt'

    June 9, 2022 in Spain ⋅ 🌙 17 °C

    "Mi sta accadendo qualcosa, non sono il jedi che dovrei essere. Voglio di più… e so che non dovrei"
    (Anakin Skywalker)

    Mi trovo sdraiato nel mio letto, in questo ottimo Albergue a Comillas e senza successo cerco di scrivere queste parole.
    Oggi ho il blocco dello scrittore; non so proprio da dove cominciare e considerando che io di blocchi ne ho già abbastanza, la situazione mi fa venire i nervi.
    Indosso per la prima volta nella mia vita i tappi per le orecchie che mi ha regalato Christopher cercando di mantenere alto il livello di concentrazione e soprattutto voglio evitare i temibili roncadores che si sono presentati puntuali all'ormai consueto appuntamento notturno.
    La loro è come una missione: non fare dormire Megan🤭🤭🤭.
    Un lettore più attento potrebbe dire: 'ehi stai correndo troppo, chi diavolo è Christopher!?".
    Questa è una domanda legittima e allora mi tocca partire dall'inizio; cari lettori fantasma, preparatevi ad un viaggio esclusivo sulle montagne russe delle mie emozioni.
    Perché se fossi normale, andrei a letto e lascerei perdere tutto questo. Lasciamo Santillana dopo una buona e abbandonante colazione e dopo aver scoperto a tavola i 'tre buoni motivi' di Alessandro sul perché il bidet è una cosa seria, e non se ne può fare senza. Il tempismo e la location sono proprio eccezionali devo dire!
    Fuori piove, e molti pellegrini lasciano l'albergue nel nostro stesso momento; si forma una coda di viaggiatori che indossano i loro poncho e piu che pellegrini sembriamo monaci o maniaci con l'impermeabile, a voi l'ardua sentenza.
    Mentre scendiamo giù da una strada di campagna e Ale parla a voce alta con tutti gli altri, si palesa il ragazzone alto e in tenuta da calcio che ieri parlava nella hall con la nostra guerriera dell'Oregon.
    'Italiani!?'
    Si chiama Christopher e sente subito da lontano l'accento marcato di Ale; d'altronde è un po' più semplice, per lui che è italiano ma di madre lingua Inglese, ed insegna questo maledetto idioma al liceo.
    Un altro professore d'inglese. Ok, dopo Matthew e John ora abbiamo anche Chris che fa questo per vivere.
    Una volta era il cammino di Santiago, adesso è diventato il cammino degli insegnanti di Inglese😅.
    Ha iniziato a Santander e spera di arrivare a Santiago in 20 giorni; c'è subito quel feeling a pelle, che seppur superficiale, non guasta mai, e il risultato è che camminerà con noi anche domani. Facciamo una pausa, ed un altro caffè è il giusto carburante per il corpo ormai assuefatto e dipendente dalla caffeina. Quando riprendiamo, mi passa la mente un pensiero curioso. Oggi, nonostante l'asfalto, il paesaggio sembra migliore ma io non riesco a godermelo e a memorizzarlo. Se Matthew ormai lo ha metabolizzato e come ha detto, si sente un tutt'uno con la natura, io invece mi sento avulso, estraneo e confuso. Confesso che mi sono sentito un po' annoiato e sarà così per tutto il giorno.
    Ormai il paesaggio è una macchia confusa di verde e azzurro, a seconda del tipo di vegetazione che si palesa ai nostri occhi. E saranno i miei pensieri o sarà che sono anche un po' stanco in generale, ma il senso di meraviglia ha attraversato il mio corpo e so che lo ha lasciato per un po' di tempo.
    Sapete,questa è una cosa davvero pericolosa.
    Se non riesci a provare meraviglia per posti del genere allora li dai per scontati, e di scontato non c'è nulla dato che probabilmente non lì rivedrò mai più.
    È un po' come quando si viaggia in aereo; dovremmo essere tutti felici di fare una cosa così straordinaria a km di distanza dal suolo, ma ormai è talmente mainstream che la nostra unica meraviglia è quando il nostro vicino di posto non ci infastidisce o quando riusciamo a dormire senza nemmeno provare a guardare fuori dal finestrino.
    Dopo la pausa si riprende a camminare ed io scambio due parole con il danese Casper, o per gli amici più stretti (noi) chiamato anche il 'roncadores della notte passata' dato che era nella nostra stanza e ha dato il meglio di sé esagerando un po' con i decibel.
    Parliamo del più e del meno, e devo dire che secondo me non è poi così male come persona.
    Successivamente mi si affianca Megan ed è la prima a parlare del messaggio che mi ha mandato stamattina per telefono.
    Ha letto il mio diario di ieri(su mio suggerimento)e mi dice che sono un bravo scrittore e che devo continuare a scrivere.
    Io le confesso che non le ho risposto perché volevo dirle grazie guardandola negli occhi e le cito anche una frase della sua storia che ha pubblicato qualche anno fa perché concordo con lei e...beh non potrebbe essere altrimenti.
    Non nego che ho un momento di difficoltà.
    Mi chiede riferendosi alle mie parole 'quali cose credi siano impossibili?'.
    Per la prima volta in questo cammino la mia soglia della sincerità scende sotto il 100% e, anche se non mento su niente, capisco che non posso dire proprio tutto.
    Sono davvero stanco di essere sempre il piccolo italiano con la baby face senza una storia e senza qualcosa da offrire; è come avere sempre brutte mani a poker o poche frecce al mio arco.
    E diciamoci la verità? Chi lo vuole un Robin Hood che non sa tirare con l'arco ?
    Non parleremo più da soli durante la giornata e mi va bene così, a volte anche i silenzi hanno i loro motivi e le cose taciute fanno più rumore di quelle dette; almeno nel cuore di chi le tiene dentro di sé.
    Ci fermiamo in un bar sulla spiaggia e recuperiamo le energie, mentre Mateo è scomparso un altra volta nell'aire e Chris si fa il bagno sulla spiaggia.
    Quando riprendiamo, una bella radura verde, pulita e spaziosa ci introduce ad una collina che ci fa ammirare il mare nuovamente dall'alto. Giocando con Johann usando il bastone di Megan come spada laser di Star Wars, lei se ne esce con 'da grandi poteri derivano grandi responsabilità'.
    Ok film sbagliato, ma citazione potentissima.
    Ed io vorrei scherzare dicendo 'posso essere il tuo Spider-Man e tu la mia Gwen?'🤭🤭🤭
    Ma lei in questo momento sta dormendo nel letto sopra al mio, quindi come potete immaginare non ho fatto il cazzone e la mia amicizia è ancora intatta.
    Il tempo migliora e il cammino procede senza problemi, solo che ci aspettiamo di stare vicino alla spiaggia ma in realtà l'albergue è 1.5 km dal mare dopo un'altra ennesima e lunga salita.
    Il posto è veramente bello, e i letti sono come delle cuccette confortevoli in cui puoi anche tirare la tenda per dormire meglio.
    Pranziamo sporchi e puzzolenti insieme al francese Alan, che ha iniziato il suo cammino a Le Mans,in un ristorante nelle vicinanze, che effettivamente non è un posto abituale per pellegrini, ed i miei compagni si trattano davvero bene.
    Pesce e vino per riprendersi al meglio dalla fatica di oggi, mentre io vado di semplice boccadillo e va bene così.
    Il cibo Gourmet lo lascio a chi lo sa apprezzare e a chi se lo può permettere 🤭. Il prossimo step è la spiaggia, e c'è la dobbiamo guadagnare ulteriormente camminando ancora, ma quando arriviamo sono il primo a buttarsi senza esitazioni, seguito da Johann in stile tuffo Banzai e da Blondie e Chris.
    Megan è l'ultima ad entrare, dopo aver desiderato tanto il mare adesso non riesce ad entrarci perche l'acqua è abbastanza fredda.
    Come on!? Dove è finito tutto il tuo coraggio? Ma alla fine riesce a nuotare un po' e anche questo desiderio può essere depennato dalla lista del giorno. Torniamo all'ostello è la doccia è la cosa più bella dopo una giornata di sudore, fatica e sale marino.
    Dopo aver 'lavato' i vestiti, mi preparo per andare a vedere 'Il Capricho' di Gaudî mentre gli altri preferiscono restare in camera. Non capisco niente di architettura ma non voglio avere rimpianti e so già che i miei piedi e la mia mente saranno in Comillas solo oggi nella mia vita e non voglio perdermi l'opportunità.
    Pago il biglietto e mi prendo il mio tempo per esplorare l'edificio. All'interno è abbastanza spoglio anche se é molto bello e molto raffinato, ma mi mancano sempre le basi per poterlo apprezzare veramente.
    Vengo raggiunto da Metthew, e lui invece ne capisce di più e viene affascinato maggiormente da tutto questo. Mi scatta una foto con la statua di Gaudí, e alcuni pensieri passano nella mia mente. Quest'uomo è immortale, una leggenda e verrà ricordato per sempre nei secoli a venire.
    Ma chi era? Chi amava? A cosa era devoto oltre all'architettura? Inizio a ricordarmi del momento ad Islares quando osservai Megan scrivere.
    Non mi importa della fama e non mi interessa dell'immortalità, forse è davvero la condivisione della propria vita con qualcuno di speciale che da un senso a tutto questo incredibile, caotico, e dispersivo casino chiamato 'vita'.
    Essere importante per qualcuno.
    Raggiungo gli altri seduti in un parco bellissimo in cui ritrovo anche Lukas e mi unisco ai loro discorsi e bevo anche una birra offerta da Chris. Devo dire che si è ambientato benissimo e che è già ben voluto da tutti. Non cenerà con noi perché preferisce prendere qualcosa al supermercato; lui è sicuramente più intelligente di noi.
    La cena a base di patate e uova fritti è perfetta e il casino che facciamo in questo locale in piazza è memorabile. C'è anche Axel con noi e un argomento, tra i tanti, sono le parolacce in altre lingue, specialmente in greco.
    Quando la conversazione vira su Star Wars (piace a tutti tranne ad Ale) scopro che Johann è affascinato da Jabba The Hutt e le risate mie e di Alessandro per questi insoliti gusti sono infinite ma sincere e piene di gioia.
    Forse mi vede un po' giù e mi avverte nuovamente 'tu sogni cose impossbili'. Ma se questa piccola cosa è impossibile allora cosa devo sognare?
    Rifacciamo nuovamente per l'ennesima volta la salita che porta all'albergue ed è tempo di dormire.
    Il mio umore è proprio così, fatto di alti e bassi, gioia e sconforto, come la salita di questo ostello in culo al mondo fatta cento volte, dove si è spesa un'altra giornata della mia vita in cammino.

    PS: Johann, ma con tutti i personaggi disponibili, proprio Jabba The Hutt!?🤭
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