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  • Day 2

    Passo Teglia - Rifugio la Terza - D

    July 3, 2020 in Italy ⋅ ⛅ 17 °C

    La notte non è stata serena. L'assenza di Lube, la stanchezza, la cena pesante. Tutto questo ha funestato il nostro riposo. Alberti durante la notte ha vomitato la cena.
    Sentendoci svegli lo Zio ci propone di alzarci. Nessuno obbietta, dopotutto non ci addormenteremo più. Mentre ci prepariamo i nostri movimenti sono rallentati, come fossimo smaltendo l'effetto delle scorie del giorno prima. Il caffè che beviamo ci rimette in qualche modo in sensto.
    Il monte Frontè ha vegliato su di noi per tutta la notte. La sua cima è il nostro obiettivo odierno, dobbiamo raggungerla prima che il fronte temporalesco che sta salendo dal mare arrivi a noi. Anche oggi ci toccherà camminare.
    Il percorso ci offre qualche chilometro al riparo degli alberi e senza troppe salite, ottimo per risvegliare le gambe. Nella strada verso il passo della Mezzaluna passiamo nel posto di San Lorenzo. In tempi in cui le passeggiate in montagna non entravano nella classifica dei pensieri all'ordine del giorno, questo era un accampamento dei partigiani. Solo a pensarci respiro un'aria diversa. Continuiamo a camminare.
    Usciti dal bosco il passo della Mezzaluna ci regala un panorama mozzafiato, ci vuole dare energie mentali per la salita che ci aspetta? Chissà, nel dubbio apprezziamo questo dono gradito.
    Le scorie del giorno precedente si fanno sentire per tutti appena inizia la nostra ascesa. Non è una salita impegnativa ma il primo giorno ci ha lasciato intontiti. Specialmente io e Matteo non teniamo il passo di Luca e dello Zio. Rimaniamo un po' indietro ma sento che le mie gambe stanno rispondendo meglio.
    La giornata di oggi è l'opposto della precedente. Pur tenendo d'occhio le nubi che arrivano dal mare non possiamo che ammirare ad ogni passo il panorama che si staglia intorno a noi. La salita ci permette a ogni passo di vedere qualcosa di più. I picchi delle Alpi liguri fanno capolino insieme alle vette della vicina Francia e con un solo movimento della testa siamo già sul mare. Sentiamo che ogni singola goccia di sudore è stata ben spesa.
    La salita procede costante, io mi attardo un po' perchè non ho ancora un buon passo e un po' per stare vicino a Matteo. Fra tutti è stato probabilmente il più coraggioso, o il più incosciente. É il meno allenato di noi ma sale su al suo ritmo, inesorabile. D'altro canto oramai, di tornare indietro non se ne parla.
    Attraversiamo mandrie di mucche fantasticando su bicchieri di latte fresco finchè non riusciamo a scollinare. Di fianco a noi vediamo la cima del monte Monega. Potremmo raggiungerla ma l'unico che se la sente di salire è Luca. Lascia lo zaino giù e noi lo aspettiamo. Non vogliamo dilapidare le nostre energie, teniamo fissi gli occhi sul Frontè che ora vediamo molto più vicino di prima.
    Le nubi per ora si tengono a distanza, quando Luca torna ripartiamo.
    Il tragitto ci offre un po' di tregua, camminiamo in piano in mezzo agli alberi. Ci riempiamo i polmoni di aria e di bellezza, ieri sembra solo un brutto ricordo. Arriviamo all'inizio della salita per il Frontè. L'ascesa non ci lascerà tregua, conviene salire al nostro passo e vedere come va. Gli zaini sembrano pesare sempre di più, le spalle bruciano. Il sole adesso picchia anche troppo e ci ritroviamo a misurare ogni passo. Andiamo avanti, Lo Zio e Luca in testa e io e Matteo poco dietro.
    Per continuare a camminare ci diamo obiettivi di breve termine, prima quel sasso, poi quel ramo, poi quel buco. Piano piano saliamo. Intorno a noi la cornice delle Alpi Liguri ci da sostegno e conforto. Abbiamo fatto un sacco di strada ma siamo sempre a casa, e a casa siamo al sicuro.
    Faticosamente arriviamo all'ultima salita, ma ormai la cima e troppo vicina per farcela sfuggire.
    La Madonna del Frontè ci accoglie a braccia aperte e nessuno di noi va troppo per il sottile sull'orientamento religioso. Normalmente saremmo un branco di senza dio, con forse qualche eccezione, lì in cima non sono questioni da porsi.
    Riusciamo a mangiare qualcosa godendo di un panorama insolito per il monte, normalmente avvolto dalle nubi e inospitale. La soddisfazione e il panorama durano poco, in men che non si dica siamo avvolti dalle nubi. In fretta e furia decidiamo di ripartire. Meglio arrivare al rifugio prima che scenda addosso della pioggia. Il parafulmini caduto ci rammenta che è meglio non rimanere qui vicino quando il tempo diventa duro.
    Le salite dure sono alle spalle per oggi, abbiamo voglia di arrivare al rifugio per concederci una meritata birra. Ma dobbiamo comunque arrivare.
    Il pranzo ha avuto un effetto miracoloso sulle mie gambe, o forse è la voglia di qualcosa di fresco. Fatto sta che cammino come non ho mai fatto fino ad adesso. Il passo è lo stesso dello Zio e di Luca. Mi sento finalmente bene. Lanciò un'ultima occhiata alla Madonna, chissà che non c'entri qualcosa.
    Con le nubi che ci rincorrono arriviamo al rifugio. Quando il maltempo arriva abbiamo già messo i piedi sotto al tavolo e stringiamo i bicchieri ben saldi. Facciamo passare il pomeriggio provando a sdraiarci sull'erba e a goderci il panorama. Il tempo ballerino è di diversa opinione.
    Il freddo e il caldo si alternano in una diabolica danza, così come le nubi e il sereno. Siamo in dubbio su dove dormire la sera, se rischiare la pioggia in tenda o se ripararci nel rifugio. Alla fine le ore di sonno perse ieri ci fanno optare per la seconda opzione. Lo Zio non è soddisfatto, se stasera non pioverà sarà di pessimo umore. Fortunatamente qualche goccia scende e nel pomeriggio riposiamo qualche ora, non è stata una brutta scelta.
    Dopo cena scendiamo e riusciamo a goderci un meraviglioso tramonto montano. Il Saccarello si staglia in penombra, domani sarà la nostra prima cima. Salutiamo il cristo Redentore vicino a noi, tra qualche ora lo passeremo a salutare per partire alla volta del Marguareis. Trovi una religione molto più convincente in montagna che non nelle chiese, dovrebbe far pensare.
    Ci ritiriamo in camera sperando di riposare, un grupppo di ragazzi la pensa diversamente, si vede che domani faranno solo una camminata goliardica e quindi si vogliono godere la serata, anche questa notte si dormirà poco.
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