Da Miami Okla a Oklahoma city

Dopo alcuni giorni di viaggio in macchina e di cibo pesante, alcuni di noi sentono l’esigenza di fare un po’ di attività fisica: Elisa sceglie di fare una sessione di yoga, mentre Alessandro, Martina e Francesca optano per una corsa che permette di visitare i quartieri della città che si stanno risvegliando.
Intorno alle 7.30 lasciamo il motel e andiamo a fare colazione allo Zack Café dove veniamo accolti da una signora molto cordiale. Facciamo una colazione molto buona e abbondante e assaggiamo i famosi “gravy biscuits”: biscotti dolci ricoperti da una salsa al latte e sugo di carne, agli americani sembrano piacere molto, a noi non sono piaciuti per niente.
La tappa di oggi è corta e infatti facciamo un’unica sosta alla “Blue whale”, che è un monumento a forma di balena posizionato sopra un piccolo laghetto artificiale.
Sono le 16 e arriviamo ad Oklahoma city, raggiungiamo l’hotel, scendiamo dalla macchina, la temperatura è torrida e vedere davanti al nostro hotel una piscina ci sembra un miraggio. Facciamo il check-in e ci tuffiamo in acqua per rinfrescarci. Intorno alle 18 andiamo in centro per fare aperitivo al Bricktown brevery, un pub molto grande dove producono artigianalmente la birra, che i nostri esperti birrai Alessandro, Liubi e Nicola degustano e giudicano con molta maestria, anche se non sono del tutto d’accordo su quale sia la migliore. Alcuni di noi si concedono un hamburger, mentre i nostri mastri birrai preferiscono evitare la cena e continuare la loro degustazione in un’altra sala del pub.
Per Martina, Alessandro e Andrea la serata finisce qui, mentre il resto del gruppo non ha sonno e si infila al Coyote ugly, un pub famoso per i suoi body shots. Qui la serata continua e ci scappa leggermente di mano, infatti la barista decide che Nicola ha bevuto troppo e non potrà più ordinare nulla per il resto della serata, beviamo ancora qualche bicchiere e poi la situazione degenera definitivamente e siamo letteralmente buttati fuori dal locale. Secondo la nostra concezione non c’era alcun motivo per essere buttati fuori, eravamo semplicemente un gruppo di amici che bevevano e si divertivano, con nostro rammarico però abbiamo potuto constatare che nei pub americani questo modo di divertirsi non è concesso.Read more