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  • Day 5

    Jeonju

    March 26, 2023 in South Korea ⋅ ☀️ 16 °C

    Per tre notti dormiamo in un hanok, una casa tradizionale coreana. Jeonju è una città molto grande, 700'000 abitanti, che vanta il più grande villaggio tradizionale della Corea del Sud; ed è quindi naturale che ci siano molte di queste pensioncine davvero carine, dove dormire è un po' particolare: eccoci pronti! 😃 E in effetti un po' particolare lo è. La camera è minuscola, 3x3 metri circa, non ci sono sedie, non ci sono mobili se non un tavolino minuscolo e il frigo. Si fa tutto a terra, il che è molto scomodo, ma forse dopo un po' ti abitui. Un involto nell'angolo è il letto, che ovviamente va fatto per terra, ed occupa praticamente 3/4 di stanza... il gentilissimo vecchiettino ci spiega a gesti: metti il materassino, il lenzuolino perché se no il materassino si suda, i piccoli cuscini e poi la trapunta. Facile! E com'è? Beh, se vi piace il materasso duro, non ha uguali: il materassino è 5 cm di spessore, il pavimento è solido (a differenza che in Giappone), una certa rigidità... si sente. Io ci vado a nozze, Erika un po' meno, in ogni caso il problema principale è un altro. Perché in Corea c'è riscaldamento a pavimento, quindi è come dormire su un termosifone, per di più coperto da un materasso. Buono per i reumatismi! 😂 Comunque col freddo che c'è fuori non è tanto male, in fondo, ed è tutto talmente strano che... per noi è un grandissimo sì!!

    Fuori dall'hanok, Jeonju è un carnevale continuo. Le poche facce di turisti stranieri che si vedono sono sommerse dalla folla di coreani che vengono qui per una sola cosa: farsi foto! Ci sono file di negozi che noleggiano costumi tipici per pochi won, e tutti i giorni le strade sono letteralmente invase di coppiette, famiglie, scolaresche, gruppi di signore anziane, tutti in vestito più o meno tradizionale (non posso credere che si vestissero di tulle bianco!) che si fotografano davanti alle case, nei mini-set a tema dei negozi, nei templi, o un grande classico: un muro bianco e via scattare. Tutti comprano spiedini di cose che vanno dalle fragole caramellate ai calamari (non assieme), macchinine elettriche sfrecciano di qua e di là, e poi i banchetti di lettura dell'oroscopo (tanti!), i tirassegno (in centro!), i musei, i negozi di prodotti, rigorosamente dell'Isola di Jeju - che per i coreani è una specie di giardino dell'Eden. Jeonju in sé è davvero carina, ovviamente; ma questo show a cielo aperto è assolutamente la cosa da vedere, qui.

    E alla fine passiamo tre giorni molto pieni, tra giretti, musei e deliziose biblioteche, passeggiate sul lungofiume dove dovrebbero esserci le lontre ma purtroppo no, difficili chiacchierate con il nostro padrone di casa che non sa l'inglese però in qualche modo ci si arrangia lo stesso, escursioni alla città nuova con la zona commerciale, attenta selezione dei ristoranti dove andare a mangiare e soprattutto l'eterno dilemma: cosa mangiare stasera. Staremmo qui molto a lungo, è come un grande film; ma prima o poi muoversi bisogna, e quindi eccoci sul bus, tre orette e via! Destinazione Busan! 😃
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