Japan Kanazawa

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  • Day 78

    Kanazawa, la petite Kyoto

    March 27, 2020 in Japan ⋅ 🌧 15 °C

    Nous voilà à deux pas de la mer du Japon ! Surnommée la petite Kyoto, Kanazawa a de quoi attirer du monde ! La ville a de beaux jardins et on ne s'en prive pas : le Gyokusen garden, accolé au château de Kanazawa et son charmant étang mais surtout le grand Kenrokuen ! Les sakuras sont en fleurs, et les fontaines, pagodes en pierres et autres étangs forment un tout on ne peut plus harmonieux. On a même droit au spectacle d'un héron tout de blanc vêtu se promenant à quelques mètres de nous ! De la même couleur que le héron, le château de Kanazawa surplombe la ville où nous avons pu visiter le musée d'art contemporain. Les expos sont riches et variées mais on vous en parle dans un footprint dédié !
    Notre auberge disposait d'une chouette cuisine. On en profite pour cuisiner des délicieux petits plats japonais ! Chaque soir, on a également droit à du vin chaud et des sucreries à déguster à la lumière de dizaines de bougies. Parfait pour terminer nos journées de marche dans le froid et la pluie ! On aura bien profiter de cette excursion avant notre HelpX à Matsumoto.
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  • Day 53

    Kanazawa, Japan

    April 5 in Japan ⋅ ☁️ 52 °F

    Finally the weather was nice, blue skies, good temps. We boarded our bus for a short ride to the Kenrokuen Gardens and Kanazawa Castle. Our guide promised the best cherry blossoms ever and, with over 8,000 trees, she should be believed. She was 100% correct! We thought nothing could top Jeju Island, but Kanazawa did. Between the gorgeous gardens and the castle with its moats, we were completely mesmerized! And then, on to the wonderful Omichi Market. Great day!Read more

  • Day 13

    Kanazawa - alla velocità della luce

    March 24 in Japan ⋅ ☁️ 20 °C

    Ciao Kanazawa, grazie per questi giorni di pace e tranquillità alla scoperta delle tue tante - e uniche- bellezze.

    Spero ci rivedremo, un giorno, per poter apprezzare la maestosità dei tuoi alberi in fiore.

    Per adesso ci accontentiamo del buon cibo, dell'ospitalità e del patrimonio artistico.

    Una volta varcata la soglia della stazione (che viene definita tra le più belle dell'intero paese), siamo pronti a prendere nuovamente il treno proiettile per raggiungere la nostra prossima meta: Takayama!

    A prestissimo,
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  • Day 12

    Kanazawa - tutti i fiori sono perfetti

    March 23 in Japan ⋅ ☀️ 17 °C

    Oggi sarebbe dovuta essere una giornata tranquilla, all'insegna di quel vagabondaggio vacanziero che ti porta a scoprire piccole chicche di cucina locale.

    Sebbene piccole chicche di cucina locale - bisogna dirlo - le abbiamo trovate, c'è da aggiungere che allo stesso modo abbiamo avuto l'opportunità di scoprire lati di Kanazawa di cui non eravamo a conoscenza.

    Dopo una veloce tappa al Family Mart di quartiere, dispensatore di colazione a basso prezzo, ci incamminiamo in direzione Kenroku-en, uno dei tre giardini più belli del Giappone.

    Al suo interno ci lasciano senza parole tre cose: la cura con cui ogni singolo ramo viene accudito, la pace dei sensi che ti coglie passeggiando tra ruscelli e laghetti, e la statua che si erge a custodire il parco - che necessita una spiegazione più accurata.

    La statua di bronzo, infatti, è un monumento per i guerrieri locali caduti nella ribellione di Satsuma, nel periodo Meiji.
    Sì, guerrieri caduti per fermare l'avanzamento imperterrito verso il futuro di un paese che voleva accantonare la tradizione per lasciare il passo alla modernità: non ci credevamo neanche noi, ma ci siamo trovati di fronte al monumento ai caduti che hanno partecipato alla ribellione e che - forse vi suonerà familiare - oggi associamo a un certo film.

    Quel film è "L'ultimo samurai".

    La nostra giornata poteva, per certi versi, considerarsi "completa" già così.
    Eppure Kanazawa ha deciso di sorprenderci.

    Abbiamo avuto la possibilità di visitare la casa della famiglia Nomura, antica famiglia samurai della città, nel quartiere che oggi resta un vero e proprio patrimonio culturale a cielo aperto.

    È stato incredibile poter camminare liberamente tra le stanze e fermarsi a riflettere nella sala da tè privata, o a bordo di un giardino perfettamente curato.

    Ancora pieni di energie, ci siamo diretti verso quello che viene, ad oggi, chiamato il "Tempio Ninja". Il Myoryuiji, in realtà, non ha niente a che spartire con i sicari che siamo abituati a vedere nei film, o negli anime.
    Questo tempio infatti nasce per volere del Daimyō locale, capostipite della famiglia Maeda, e diventa da subito una sfida al potere dello shogunato.
    Sebbene infatti non si potessero costruire, per ordine dello Shōgun, edifici alti più di due piani, questo ne ha ben quattro (ovviamente, e incredibilmente, ben nascosti).

    La nomea di tempio ninja arriva infatti dalle numerose stanze nascoste che lo rendono un intricato labirinto ad occhi non esperti, e una facile trappola per chiunque attentasse alla famiglia Maeda.

    Una visita unica, che ci ha lasciato stupefatti e grati di essere riusciti a entrare (normalmente serve la prenotazione).
    È vero, non abbiamo foto da mostrare (non si potevano scattare), ma consigliamo vivamente l'esperienza.

    Possibilmente senza mettere un piede su un asse di 500 anni che doveva servire come trappola, come ha fatto la sottoscritta.

    Pensavamo la nostra giornata fosse finita e invece, dopo un veloce shopping, ci imbattiamo in una dimostrazione di taiko - un tamburo giapponese originariamente utilizzato per motivare le truppe.

    Possiamo dire con certezza che ha motivato anche noi a continuare questo incredibile viaggio, che ci sta facendo scoprire una cultura che pensavamo di padroneggiare - e invece ci lascia a bocca aperta ogni giorno di più.
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  • Day 16

    Kanazawa voller alter Distrikte

    March 21 in Japan ⋅ 🌬 15 °C

    Eigentlich hatten wir überlegt auf die Halbinsel Noto zu fahren, haben uns dann aber doch für die Stadt entschieden.

    Früh sind wir in den Kenroku-en Garten gegangen. Der war direkt neben dem Schloss, auch super schön und sehr interessant, wie die Bäume dort gestützt werden.

    Danach haben wir uns den Tee Distrikt noch Mal bei Tag angeschaut, waren in einem alten Haus Matcha trinken; zuvor haben wir einen super leckeren Snack gegessen. Der Snack war in der Form des Maskottchen' Kanazawas. Den hat man überall gesehen 😆

    Dann gab es noch den Samurai Distrikt, welcher etwas kleiner war. Sah aber auch super interessant aus. Im Samurai Schrein habe ich mir noch ein Siegel besorgt✨

    Später bin ich noch beim Ninja Distrikt vorbei. Nachts sah es dort wirklich super aus. Leider konnte man den Ninja Schrein nicht mehr besichtigen, dafür war ich zu spät dort. Vorher war ich noch in einem Kaufhaus. Auch ein sehr interessantes Thema. Dort sind die Läden einfach offen auf einer Etage und es war schon etwas verwirrend wo man denn jetzt bezahlen musste 😅
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  • Day 35–38

    Kanazawa

    March 6 in Japan ⋅ ☀️ 6 °C

    Eigentlich war diese Stadt nur als Zwischenhalt gedacht und wir hatten nicht allzu viel Informationen was wir hier machen konnten.
    Doch mit dem Fischmarkt gegenüber dem Hotel, dem Garten und der Burg in der Nähe, und vor allem den besten Brühelosen Ramen nebenan waren wir mehr als zufrieden.
    Nicht zuletzt war auch das hotel sehr zufriedenstellend. Nach unserem selbstorganisiertem Sashimi all-you-can-eat (wir haben so viele Portionen zum Ladenschluss gehamstert) hatten wir für die nächsten Tage keine Lust mehr auf Fisch.
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  • Day 13

    Kanazawa

    November 7, 2024 in Japan ⋅ ☁️ 8 °C

    Started today with a great coffee outside the castle and gardens. There was a running race of school children as we walked into the park. The castle was magnificent and very different to the palace and temples seen previously. The gardens were the best we have seen. Found a great place close by for lunch. After lunch, we stopped by the Museum of Traditional Arts and Crafts. Simply breathtaking.Read more

  • Day 7

    Gokayama und Shirakawago

    October 28, 2024 in Japan ⋅ 🌧 13 °C

    Die beiden historischen Dörfer stehen unter UNESCO Weltkulturerbe. Die Dächer dieser Häuser sind aus Stroh und so steil gebaut, damit der Schnee schnell abfällt, um im obersten Stock auch im Winter Seidenraupen züchten zu können. Die Häuser sind noch bewohntRead more

  • Day 4

    Einmal durch Kanazawa

    October 26, 2024 in Japan ⋅ ☁️ 17 °C

    Wir befinden uns in Kanazawa und haben noch eine weitere Nacht dort, sodass wir heute die Stadt erkunden werden. Mit dem Hotel in der Nähe vom Bahnhof liegen wir recht zentral.

    Von dort geht es in den Südosten, wo wir uns einen Park sowie ein Schloss ansehen möchten. es ist etwas frisch und während Alex und Anita froh um ihre Jacken sind, bin ich froh über meine kurze Hose. Auf dem Weg kommen wir zu einer großen Kreuzung. Auf der anderen Seite steht etwas von einem Markt.

    Nach einem kurzen Blick auf Google Maps haben wir einen Markt mit über 160 Ausstellern vor uns. Spontan stolpern wir hinein. Es gibt zunächst Kaffee als Stärkung bevor es in die Tiefen der Gänge geht. Obst, Gemüse, Kühltheken für Fisch, Fleisch, Krebse, Kuchen, Sushi, und und und es gab einfach alles. Vorne wurde verkauft, während in der zweiten Reihe bereits der Nachschub frisch vorbereitet wurde. Es gab sogar Tanks mit lebenden Krabben. Einfach ganz anders als das gewohnte Kaufhaus in Deutschland.

    Von der anderen Seite des Markts ist es nicht mehr weit zum Park. Der Park umfasst zwei Teile. Im nördlichen Teil befindet sich das Schloss von Kanazawa mit den zugehörigen Gebäuden, Toren, Mauern und mit wassergefüllten Burggräben. Genau an einem der Letzten kamen wir an. Darin schwimmen Koi-Fische, die sofort auf jeden Besucher zu schwimmen und nach Futter betteln.

    Von dort ging es schnell in den Park und wir sahen das weiße Schloss. Es ist wirklich schön. Wie laufen herum und über Tafeln, Beschreibungen und einen VR-Film über das Gelände lernen wir leider, dass mehrere Feuer im 19. Jahrhundert ein Großteil der Gebäude zerstört hat.

    Zuletzt wurde ein Gebäude wieder errichtet, welches die Bauweise von damals aufzeigt. Die Balken wurden geschickt mit Einkerbungen und gesonderten Stiften ineinander verzahnt und damit unglaublich stabil. Wie auch oft in Japan üblich musste man beim Betreten des Gebäudes die Schuhe ausziehen. Alle liefen mit Socken und trotz riesig langer Bretter, war alles perfekt verarbeitet, sodass man nirgendwo hängen blieb. Einfach beeindruckend.

    Später in der Stadt hatte ich auch bei einem Gehweg gesehen, dass ein Stein nicht ganz passte. Dort wurde die Kante abgefräst sodass keine Stufe zwischen den Steinen entstand.

    Von dort ging es zum südlichen Teil, der damals für soziale Interaktionen vorgehalten wurde und schön gestaltet wurde. Zunächst sahen wir einen Tempel und eine Hochzeitsgesellschaft. Auch sehr schön.

    Von dort liefen wir durch mehrere roten Tore und kamen bald zu einem weiteren Tempel. Dort gibt es stets einen Waschbereich. Ich las mich zunächst etwas ein, was ich später auch live erlebte. Am Eingang des Tempels gibt es zwei Wächter. Zunächst einen Schritt zurück. In Japan ist der Buddhismus sowie Shintoismus vertreten. Sie koexistieren dabei friedlich und vermischten sich wohl über die Zeit. Beispielsweise haben beide diese Wächter vor ihren Tempeln. Diese sollen Dämonen sowie schlechte Geister abhalten. Der eine Wächter ist jung und hat den Mund geschlossen und der andere ist älter und hat den Mund offen. Damit soll der Anfang sowie das Ende dargestellt werden.

    In dem Tempel gibt es anschließend eine Art Brunnen, um sich zu säubern. Es gibt Bambuskellen und hat dazu folgenden Ablauf.
    1. Linke Hand reinigen
    2. Rechte Hand reinigen
    3. Wasser in die linke Hand und damit den Mund spülen/reinigen
    4. Erneut die linke Hand reinigen
    5. Kelle selbst reinigen

    Das Gebet selbst hat ebenfalls bestimmte Schritte. Zunächst muss man eine Spende in die Box schmeißen. Anschließend gibt es ein Seil, um nach den Göttern zu Läuten. Sie werden sozusagen gerufen. Anschließend spricht man das Gebet und verneigt sich. Hier haben wir alles mögliche von Klatschen, verneigen, mehrfaches verneigen sowie einfaches nicken gesehen.

    Es kam sogar eine junge Bussinessdame vorbei, die genau diese Schritte durchgegangen ist. Es ist somit noch immer eine gelebte Tradition, was sehr beeindruckend war.

    Von dort liefen wir durch den Park und sahen schön Bäume sowie Wasseranlagen. An einem Teich gingen wir in ein Teehaus, wo man am Boden bei typischen japanischen Tischen saß. Wir bestellten uns zwei Bentoboxen. Es war interessant und manches lecker. Bei vielen ist unser Gaumen es leider nicht gewohnt, aber wir haben alles probiert. Von dort liefen wir weiter durch den Park.

    Anschließend liefen wir ins Samurai-Viertel, wo es mehrere alte Gebäude gibt, wie man sie aus den alten Filmen kennt. Mit ihren typischen Schiebetüren und verschnörkelten Dächern. Danach ging es zurück ins Hotel, wo Anita sich hinlegte und wir uns in das Onsen vom Hotel begaben.

    Echt eine Erfahrung. Es war recht klein, aber es gab die Waschbereiche, wo jeder einen
    Bambusbottich hatte, womit man sich überschütten konnten. Wir genoßen das warme Becken eine Zeit lang und begaben uns wieder auf die Zimmer. Es gab Japaner, die nicht so lang wie wir im Becken waren.

    Am Abend hatten wir Hunger und suchten uns etwas in der Nähe vom Bahnhof. Das zunächst angepeilte Restaurant war im ersten Stock. Spontan liefen wir durch das Stockwerk und entschieden uns dann doch für Burger. Vielleicht besser unseren Mägen nach den Bentoboxen, etwas „bekannteres“ zu geben. Es war sehr lecker.

    Als wir gehen, fällt uns auf, dass es im Erdgeschoss nur Läden mit süßen Sachen gibt. Auch hier drehen wir eine Runde und entscheiden uns für Fruchtsmoothie oder -Bowls mit Obst und Nutellatopping. Ein Schmaus. Von dort liefen wir nach Hause ins Hotel, wo wir uns noch mit einer Runde Wizard vergnügten, bevor es auf die Zimmer geht.
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  • Day 213

    Ainokura Village & Old Town of Kanazawa

    October 24, 2024 in Japan ⋅ ☁️ 18 °C

    Today, I cycled back to the mountains to visit the traditional mountain village Ainokura which is located on a high plateau. The village is inscribed on the World Heritage List because of its unique gassho-style. For those of you who are further interested, here’s the citation of the description board: “The Gassho-style house is defined as one which has a thatched gable roof, with a truss-like structure and a roof slope steep enough to proyide adequate space for active use inside the roof volume. This type of farmhouse is very unique and not found in any other part of Japan. The large steeply-sloped roof is constructed to bear heavy snow loads as well as to provide several interior attic levels which could be utilized for sericulture. The Gassho-style house is the most rationally designed farmhouse type in Japan.“ Nowadays, the village is still inhabited and lies between some modern Japanese houses where local handicraft is made.

    I left the village right at the moment when the rain started. A few tunnels through the mountains allowed me good speed and kept me mostly dry. Since the day was still young, I decided to cycle until Kanazawa. There, I visited the old town. It was the first city where I met lots of other tourists and actually strolled through a lovely pedestrian zone. Dozens of craft shops and Japanese restaurants enrich the lovely district.
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