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  • Day 20

    La Isla e Le 18 Birre Di Matthew

    June 13, 2022 in Spain ⋅ ⛅ 17 °C

    "E quando tornerai a casa ti mangerai il fegato per non esserti sforzato di tirare fuori il bello da ogni cosa.
    Per non aver mangiato la vita che ti dona il cammino"
    (Monica Passigato da Gazzo Veronese)

    Pineres non è stato il miglior posto in cui dormire in questo cammino. Non per l'ostello in sé, ma perché alle 5 di mattina tutta la banda di Malcolm lo scozzese ha iniziato a fare casino passando davanti al mio letto migliaia di volte. Grido un 'porca puttana' bonario e me ne resto nel mio sacco a pelo, ma tra tutto questo e il freddo che sento nelle ossa rimango in dormiveglia fino alle 6.30. Mi alzo e prendo un caffè insieme a Megan, lei è l'altra mattiniera del gruppo, anche se tocca a me ogni volta svegliare Ale. Sono una sorta di allarme umano, se hai problemi a svegliarti stai sicuro che faccio un buon lavoro.
    Un po' come Malcolm, solo che lui non è richiesto.
    Dopo due parole nel libro delle dediche firmate anche da Chris ( figurati se scrive di suo pugno🤭) saluto per sempre il vecchio e buon hospitalero che farà volontariato in questo parrocchiale fino ad Ottobre.
    Oggi ci toccano 27km fino a La Isla, una bella località di mare che probabilmente non potremmo apprezzare in pieno perché il tempo è nuvoloso.
    Per fortuna non piove ed in fin dei conti camminare in questo clima temperato è come una passeggiata. A detta di tutti, questa è una delle tappe più belle e caratteristiche di tutto il Cammino; io concordo ma non sono del tutto concentrato sul paesaggio.
    Molte cose mi passano per la testa.
    La prima parte del tracciato la passo con Megan: è molto loquace e allegra stamattina sin dall'albergue. Anzi quasi quasi devo dire che non l'ho mai vista così tanto gioiosa e spontanea di prima mattina.
    Per lei oggi sembra un giorno buono, e per questo le chiedo se vuole parlare dell'altra volta in cui sembrava molto giù di morale. Mi spiega di una situazione che ha a casa e che le da pensieri estenuanti, di una relazione con una persona che ancora l'aspetta. Qui c'è un solo problema: lei non vuole essere aspettata, ed io capisco e compiango questo fratello lontano che non può fare niente per avere la donna che ama.
    Credo che sia davvero una cosa terrificante avere la consapevolezza che, per quanto tu possa migliore, imparare, amare ed essere il più perfetto possibile, lei non ti amerà mai. Ci sono passato, e anche se la vita è fatta di altre cose più importanti, questo genere di cognizione ti lascia a pezzi e senza fiato; è una cosa di cui non hai il controllo.
    Capisco anche il punto di vista di lei, che vuole viaggiare e non essere legata ad una persona e ad un posto che non sente più suoi.
    'É una persona dolce e non voglio farlo soffrire, ma mi sento esausta, e ora a distanza la situazione mi disturba perché sono stanca e non c'è un momento giusto per parlarne'
    Metabolizzo queste informazioni, che mi allontanano definitivamente dalla remota speranza che un giorno io possa valere mezzo centesimo per lei e vado avanti nel mio cammino, districandomi al solito tra asfalto e bellissimi boschi di eucalipto.
    Abbiamo la nostra colazione a Ribadasella e dopo costeggiamo il mare increspato e agitato per un tratto molto lungo. Molte belle spiagge si estendono davanti a noi, vuote e solitarie: solo qualche surfista qua e là.
    Quando sono fuori dalla cittadina Marija risponde ad un mio messaggio e mi dice che può raggiungermi tra una ventina di minuti ma che poi non si muoverà da Ribadasella.
    Ancora non è in piena forma.
    La Isla è troppo lontana e non posso prendermi ore di pausa, e questo mi dispiace molto perché oggi vorrei vedere Marija con tutto il mio cuore. Mi manca quella piccola complicità che si è creata tra di noi quel primo giorno, e penso anche che, in realtà, per lei sia un po' svanita.
    Ale e Chris oggi sono in formissima e spariscono letteralmente all'orizzonte, quindi faccio tutta la restante parte con gli M&M's ( Megan e Matthew) e devo dire che parlano allegramente più del solito mentre io continuo con le mie difficoltà linguistiche. Parliamo specialmente di visti e passaporti e di come un documento di una nazione valga di più di un passaporto di un'altra.
    Quando non parliamo, il silenzio del bosco è turbato solo dal rumore dei nostri passi e dal suono lasciato dal bastone da Gandalf della mia guerriera dell'Oregon.
    Chiedo a Matthew se gli manca il Sud Corea e mi risponde che si sta divertendo qua, che è grato per il passato ma che ha buone opportunità future.
    Insomma un modo per dire che quello che è stato è stato, e ancora una volta dovrei imparare da lui e dal suo modo di vivere. Il 'mira adelante' non mi riesce sempre bene.
    Abbiamo il pranzo in uno spiazale lungo la statale e in seguito scegliamo a turno una canzone da ascoltare tutti insieme.
    'Jolene' di Dolly Parton è la mia pick, e sono sicuro che i miei compagni di viaggio hanno apprezzato. Dopo una lunga scogliera che divide il verde dei prati dal blu dell'oceano arriviamo a La Isla, e dopo esserci fermati poco intelligentemente a meno di 1km dalla fine per bere qualcosa finalmente arriviamo all'albergue.
    Al solito Ale mi rimprovera perché crede che sto troppo sotto a Megan, ma anche oggi sono stato nel mio spazio e non ho rotto i coglioni a nessuno.
    Oggi doccia veloce e poi giù alla tenda a comprare da bere e a parlare insieme anche con Fabian e Sandra una coppia che ogni anno fa due settimane di cammino, e Marjoleine l'amica francese di Alessandro che sta sempre sulle sue e questo non mi dispiace.
    Tutti adorano Matthew e il suo modo di fare, il suo modo di discutere con chiunque come se fosse davvero interessato a tutto ciò che lo circonda e agli affari degli altri.
    Chissà magari è proprio così.
    Si parla di politica, di nazionalità diverse e di come sia solo un utopia che un giorno si possa raggiungere la pace nel mondo.
    Il discorso è molto più ampio e tocca anche fondamenta sociologiche, filosofiche e culturali ma riassumo il tutto con una frase che mi esce un po' a caso.
    'Allora possiamo dire che questa piccola tavolata è una sorta di piccolo miracolo'
    Marjoleine asserisce che sono un tipo che non parla molto ma che quando apro bocca sono poetico.
    Beh...di sicuro è vera la prima affermazione.
    Matthew ci fa distruggere dalle risate quando se ne esce all'improvviso con 18 birre perché, come al solito, non avendo i contanti è stato costretto a pagare con la carta (ammessa solo per acquisti da 15€ in su).
    Ok magari ormai è assodato che ha un problema con l'alcol ma nessuno ci fa e ci farà mai ridere come lui.
    Si aggiungono anche Axel e suo padre a bere e Megan torna da una telefonata un po' più rabbuiata.
    Io mi assento un quarto d'ora per parlare con Monica (finalmente!) e d'altra parte della strada sento tutto il tavolo fare casino e ridere di gusto.
    A cena mangio solo un boccadillo e sto per lo più in silenzio ascoltando tutte le esperienze degli altri e in seguito quelle finanziarie di Axel sotto il porticato dell'albergue.
    Domani mi piacerebbe fare tutto per conto mio,ma come sempre non ho idea di cosa succederà.

    PS: Fatti divertenti del giorno: Ale che nasconde le scarpe a Matthew e Chris che chiama tutti hombre🤭🤭
    Questo è un covo di matti itinerante.
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