Pengembaraan 11hari oleh Lisa, Alberto, Elisabetta & Danilo Baca lagi
  • Lisa Cobello
  • Alberto Cobello
  • Elisabetta Marini
  • Danilo Raspa

Senarai negara

  • Iceland Iceland
Kategori
4x4, Kereta, Keluarga, Perjalanan kumpulan, Mendaki, Percutian, Hutan belantara
  • 3.9rbkilometer perjalanan
Cara pengangkutan
  • Penerbangan1,500kilometer
  • Berjalan-kilometer
  • Pendakian-kilometer
  • Basikal-kilometer
  • Motosikal-kilometer
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  • 10footprint
  • 11hari
  • 202gambar
  • 47suka
  • Pronti, partenza...viaaa!

    18 April, Iceland ⋅ ☀️ 7 °C

    Primo viaggetto a 4, ci siamo svegliati a Dublino e in sole 2 ore ci siamo ritrovati... in Islanda!
    Ci ha accolti una bellissima giornata di sole splendente, una delle poche all'anno probabilmente, quindi siamo partiti di gran lena e, presa la macchina a noleggio, siamo subito andati a vedere la colata lavica del 1 Aprile, nella penisola di Rekyanes.
    Dopo un volo di drone, abbiamo allungato fino al parco nazionale che avremmo dovuto visitare domani... ma con un tempo così, come si fa a non approfittarne!
    Parco di Tingvellir, famoso per essere il ponte tra le due placche tettoniche americana/euro-asiatica e aver storicamente ospitato il parlamento.
    Oggi, ospita la residenza estiva del primo ministro, insieme a una bellissima chiesetta e una cascatella 🏞️🏞️
    Finita la camminata, tutti in macchina e si parte alla volta di Reykjavik, un po' stanchi e molto affamati... Ci siamo fermati a mangiare uno stufato di agnello in una "pentola" di pane... Non strepitoso come suona, ma ci ha riempiti la panciotta.
    Domani lasciamo la città e andiamo alla scoperta di geyser e cascate!
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  • Cratere Kerid, Geysir e Gullfoss

    19 April, Iceland ⋅ ⛅ 3 °C

    Secondo giorno, in piedi non troppo presto e colazioncina fai da te alla Guesthouse. Partiamo con un'altra giornata di sole per andare al cratere dormiente di Kerid, dove l'acqua non scola mai.
    Dopo aver passeggiato tutto intorno, siamo andati verso i geyser (J-sir, come li chiama la mamma) e abbiamo assistito allo spettacolo di Strokkur, che erutta ogni 5 minuti raggiungendo un'altezza media di 30 m. Abbiamo mangiato un costosino burger e poi siamo andati alla possente cascata di Gullfoss, dove cadono circa 80 metri cubi di acqua al secondo.
    Finito di prenderci acqua in faccia siamo saliti in macchina e siamo andati verso il nostro appartamento per la notte, fermandoci per strada su una spiaggetta isolata e ad ammirare i bellissimi cavallini pelosi islandesi.
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  • Cascate, spiagge e vento vento vento

    20 April, Iceland ⋅ ☀️ 4 °C

    Stamattina ci siamo svegliati nel nostro bellissimo appartamento tutto per noi, un sogno! Ne rimane il triste ricordo dato che questa notte la passeremo in dormitorio in ostello (anche se super figo).
    Dopo una bella colazione siamo partiti alla volta della prima cascata: Seljalandsfoss. Con i suoi 60 metri di salto ci ritroviamo davanti (e dietro) a uno spettacolo della natura. Meno male che avevamo i K-way perché potendo passare dietro la cascata ci siamo lavati completamente!
    Usciti dal giro come pulcini, abbiamo continuato la passeggiata per altre cascatelle nello stesso sito, per concludere con Gljufrabui, la cascata nascosta nel canyon, perché l'acqua che avevamo preso in faccia finora non ci bastava...
    Lasciata quest'area siamo andati a visitare subito un'altra super cascata: Skogafoss. Anche lei con i suoi 62 metri di salto, con il sole si presta a giochi di luce e arcobaleni. Abbiamo anche percorso la luuuunga scalinata di 700 scalini per vederla dall'alto.
    Lasciata Skogafoss, ci voleva una bella trappolina per turisti, l'aereo militare caduto e abbandonato in mezzo al nulla. Figo, se non fosse che devi pagare 20€ a testa per raggiungerlo se non vuoi camminare 8km col vento contro.
    Dopo il conto salato siamo andati in ostello per un tèino caldo per poi andare su un promontorio per vedere delle bellissime spiagge battute dal vento gelido: meravigliose.
    Dopo una breve sosta al paesino Vik, abbiamo concluso con l'ultima spiaggia, quella di Reynisfjara, dove siamo finalmente riusciti a vedere le pulcinelle di mareeee 🐦
    Rientrati in ostello ci siamo scongelati le ossa con dei noodlini istantanei mentre osservavamo (e odiavamo) i vicini italiani fare bordello, ci siamo lavati e tutti a nannaaaa.
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  • Tra i ghiacciai

    21 April, Iceland ⋅ ☀️ 2 °C

    Oggi ci siamo svegliati un po' prima (alle 8!) perché avevamo un tour organizzato per una camminata sul ghiacciaio Solheimajokull (il ghiacciaio del sole). Giornata stupenda pure oggi, ci danno caschetto, ramponi e piccozza e in 20 Min a piedi lo raggiungiamo. Uno spettacolo della natura, il ghiacciaio fa parte del quarto ghiacciaio più grande d'Islanda e siede sopra il vulcano Katla, che erutta circa ogni 60 anni anche se l'ultima eruzione è avvenuta nel 1918.
    Per questo motivo, il ghiacciaio presenta ghiaccio misto a polvere vulcanica, tant'è che dove sembra di camminare sulla sabbia si sta già in realtà camminando su strati di ghiaccio.
    La nostra guida ci mostra crepacci formati dalla troppa pressione e buchi formati dall'acqua e dopo una breve salita arriviamo sul plateau (una parte più piana) dove possiamo esplorare più in sicurezza. La guida ci fa notare che la crosta su cui stiamo camminando è già una crosta estiva, più frantumata e molle, che di solito si presenta intorno a luglio (cambiamento climatico). 10 anni fa il ghiacciaio arrivava fino al parcheggio dove siamo partiti, fra 20 anni purtroppo non ci sarà neanche più il pezzo dove abbiamo camminato noi.
    Appena prima di scendere, le nostre guide ci portano a una bellissima piccola cava scoperta appena due giorni prima ma inaccessibile fino ad oggi!! Arriviamo che una delle guide stava picconando degli scalini per farci entrare. L'hanno chiamata "vagina", le foto rendono l'idea.
    Una volta finito il tour partiamo alla volta del bellissimo canyon Fjaðrárgljúfur, con una passeggiata al sole lungo le pareti frastagliate.
    Ci rimettiamo poi in macchina per arrivare al parco naturale di Skaftafell, un altro ghiacciaio con cascata Svartifoss annessa. La stanchezza inizia a farsi leggermente sentire per i più anziani del gruppo ma con grande voglia arrivano fino alla cascata immersa nella roccia di basalto.
    Concludiamo con il ghiacciaio di Jokulrsalon e spiaggia di diamanti, con i pezzi di ghiaccio galleggianti che trascinati dalla corrente arrivano a spiaggiarsi. Questo sito l'avevamo già visitato io e la mamma, e restiamo molto sorprese e tristi nel vedere come il ghiacciaio sia adesso più piccolo e lontano...
    Sulla strada per la Guesthouse in mezzo al nulla, ormai alle 9 di sera, vediamo con l'ultima luce una mandria di renne pascolare a lato della strada.
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  • I fiordi orientali e... I Puffin!

    22 April, Iceland ⋅ ⛅ 1 °C

    Chissà perché siamo sempre gli ultimi a svegliarsi nelle Guesthouse... Anche oggi.. eravamo soli 😂
    Risvegliati dal sole e dai cavalli, facciamo colazione, carichiamo la macchina e partiamo per coprire tutti i fiordi orientali.
    Iniziamo con un bel faro giallo con vento infinito su un promontorio e poi guidiamo, guidiamo, guidiamo....
    Costeggiamo il mare finché non prendiamo una strada secondaria che inizia a salire, salire, salire... E ad un tratto, ci ritroviamo in montagna con la neve e le renne!
    Arriviamo ad una cascata (ma va?) chiamata Hengifoss, e facciamo una passeggiata di un paio d'ore... poi riprendiamo la nostra rotta lungo altre cascate fino al paesino di Seyðisfjörður, un pittoresco villaggio di pescatori, artisti, artigiani e contraddistinto da un inebriante profumino di aringhe che ti investe non appena si scende dalla macchina.
    Col vento gelido in faccia decidiamo di andare al nostro appartamento per la notte, nei pressi di Egilsstaðir.
    Ma quando arriviamo, lasciamo i più anziani del gruppo a risposare e partiamo alla volta di una scogliera sperduta ai confini della mappa, Borgarfjarðarhöfn, un'altra ora e mezza di macchina, per vedere le colonie di pulcinelle di mare da vicino...
    Appena ci avviciniamo alla scogliera ci accorgiamo che ce ne sono centinaia e centinaia, sono ovunque! Sono vicinissime!!! Siamo forse in paradiso??
    Ci godiamo così il tramonto sul fiordo, io, Dani e la colonia di pulcinelle e siamo grati di questo momento speciale....
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  • All'estremo nord - parte prima

    23 April, Iceland ⋅ ☁️ 4 °C

    Oggi tante cose da vedere, ci siamo svegliati nel nostro appartamentino in mezzo alla neve, ci siamo preparati e siamo andati alla nostra prima tappa: il canyon di Stuðlagil. Una bella passeggiatina di 3 ore lungo tutto il canyon, particolare per le sue colonne di basalto e scoperto solo di recente grazie al progetto di deviazione di un fiume che ha fatto crollare la parete di roccia morbida e scoperto le colonne basaltiche.
    Dopo il canyon, abbiamo sostato in un mini villaggino immerso nel silenzio e nel nulla, con una renna addomesticata ad accoglierci, tanta pace e una tazza di tè seduti al sole... Una bella pausa a Möðrudalur/Fjalladýrð con tutto questo girovagare!
    Abbiamo poi ripreso il nostro viaggio verso una delle cascate più grandi: Dettifoss, che versa circa 400 metri cubi d'acqua al secondo. Gli spruzzi arrivavano a centinaia di metri! E abbiamo allungato il percorso verso una cascata amica lì dietro, Selfoss.
    Ultima tappa della giornata, l'area geotermale di Hverir sul lago di Myvatn. Delle fumarole puzzolenti di uova marce ci hanno accolto insieme all'ultimo sole, zona sicuramente particolare 🤢
    E stasera ci trattiamo da signori, andando a mangiare in un ristorante tipico con vetrata sulla stalla e le mucchine! Percorso gastronomico "dalla fattoria alla tavola", abbiamo assaggiato delle "prelibatezze" come agnello crudo affumicato, trota salmonata affumicata, pane cotto sottoterra con il calore dei Geyser, zuppa di agnello, stinco di agnello, mozzarella fatta in casa dalle loro mucchine, hamburger (...) e un bel filetto di pescione.
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  • All'estremo nord - parte seconda

    24 April, Iceland ⋅ ⛅ 5 °C

    Stanotte abbiamo provato a vedere l'aurora ma l'abbiamo mancata di circa mezz'oretta purtroppo. Alle 2 era già chiaro, si preparava per l'alba!
    La mattina abbiamo lasciato la Guesthouse e siamo andati verso Godafoss, la cascata degli dei. Chiamata così perché quando nel 1200 dc gli islandesi sono passati al cristianesimo, il ministro ha gettato le statue degli dei pagane nella cascata.
    E poi e poi e poi... Siamo andati verso Husavik, la capitale del nord per eccellenza, famosa per i tour di whale watching. E infatti! All'una siamo partiti nelle acque gelide, abbiamo superato l'isola dei Puffin (con tanti Puffin che volavano intorno alla barca!) e abbiamo preso il largo. Ed eccole lì, 3 megattere davanti a noi che vanno a caccia di pescetti! Decidiamo di seguirne due, Molly e Rocky. La guida le ha riconosciute perché bazzicano nella zona da un paio di giorni e ogni balena ha una coda unica che le contraddistingue.
    Non si può sapere il sesso se non tramite DNA e non si sa se sono conoscenti, familiari o partner. Ma ci hanno regalato comunque uno spettacolo bellissimo.
    Quando passavano vicino a noi si vedevano le bolle d'aria venire a galla e quando andavano in profondità si vedeva invece il punto di immersione.
    Le nostre megattere erano giovincelle, intorno ai 10/11 metri ma possono raggiungere i 17 metri di lunghezza. Quelle del nord atlantico hanno la particolarità di avere la coda bianca mentre quelle del pacifico ce l'hanno nera.
    Rientrati dal tour ci siamo mangiati un bel fish and chips e siamo ripartiti per Akureyri.
    Dopo tutto questo freddino e vento abbiamo concluso la giornata con una bella spa rilassante di lusso nelle acque geotermali della forest lagoon.
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  • Le foche ciccione del nord-ovest

    25 April, Iceland ⋅ ☁️ 12 °C

    Oggi giornata perlopiù di trasferta verso ovest. La mattina abbiamo fatto un giretto ad Akureyri, nel suo decisamente non invernale giardino botanico e la via di souvenir del centro. Lungo la strada ci siamo fermati ad una chiesetta sperduta fatta di torba e legno, ce ne sono solo 6 in Islanda e solo 3 di queste (tra cui quella che abbiamo visto) celebrano ancora la messa.
    Abbiamo poi proseguito fino ad un sito storico lungo la strada che ricordava l'ultima esecuzione d'Islanda nel 1831. Un uomo e una donna sono stati decapitati pubblicamente per aver ucciso due proprietari di fattorie, le loro teste impalate come ammonimento.
    Abbiamo poi concluso con un sito più popolare e felice - una formazione rocciosa a forma di rinoceronte 🦏 e spiaggia annessa con una colonia di foche ciccione.
    La nostra sistemazione per la notte è una Guesthouse sperduta in mezzo ad un fiordo in un "paesino" che conta ben 4 case (dismesse). Abbiamo scoperto che ci troviamo in una zona chiamata la terra delle foche e infatti un sacco di fochine visibili dalle finestre hanno allietato la nostra cena.
    L'apice di questa giornata è stato raggiunto quando abbiamo trovato dei maglioni tipici islandesi (Lopapeysa) esposti alla Guesthouse e abbiamo scoperto che erano stati fatti a mano dalla proprietaria di 83 anni, Asdis, ed erano in vendita. Io e il signorino Danilo ci siamo accaparrati questi gioiellini speciali, gentilmente regalatici dalla coppia più anziana del gruppo ❤️
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  • La penisola ovest di Snæfellsnes

    26 April, Iceland ⋅ ⛅ 7 °C

    Lasciata la nostra Guesthouse con le fochine siamo partiti per esplorare la penisola ovest di Snæfellsnes.
    Partiti con la pioggia, abbiamo cercato di schivarla tutto il giorno mentre cercava di inseguirci e alla fine ci siamo riusciti, abbiamo terminato la giornata con un bel solino.
    Prima tappa di quest'oggi, il famoso ed instagrammabile Monte Kirkjufell dove siamo riusciti a beccare l'unica finestra di un timido sole.
    Dopo gli ennesimi panini al prosciutto abbiamo proseguito per due cascatine Kerlingarfoss e Svöðufoss in cui Dani ha deciso di pucciarsi involontariamente, vicino ad un relitto di una bagnarola e a una pista da motocross. Combinazioni piuttosto insolite ma l'Islanda continua a stupirci.
    Abbiamo poi attraversato in macchina la cittadina di Helissandur, con la sua street art e murales (e delle carinissime casette per folletti) per poi girare la punta della penisola e andare verso le scogliere mozzafiato di Lóndrangar.
    Altra fermata alla cittadina bucolica di Arnarstapi, dove io e la mamma abbiamo rischiato di farci trascinare via dalle onde, bagnandoci completamente per il resto della giornata nel lontano e freddo Novembre 2018.
    Rientrando verso la Guesthouse per la notte nella cittadina di Borgarnes ci siamo fermati a vedere la chiesetta nera Búðakirkja famosa e una spiaggia di foche.
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  • Ultimo giorno - grotte e Reykjavik

    27 April, Iceland ⋅ ⛅ 8 °C

    Oggi ci siamo svegliati prima del solito e siamo andati verso l'entroterra per visitare nientepopodimeno che la grotta lavica
    Víðgelmir. Formatasi nel 900 a causa di un'eruzione di un vulcano a 35 km di distanza, questa grotta si estende per circa 1,5 km sotto terra, con un percorso calpestabile di 750 m.
    Quando c'è un'eruzione si forma un fiume di lava di circa 1200 gradi centigradi che man mano che si espande perde temperatura fino ad arrivare intorno ai 1000 gradi. Quando raggiunge questa temperatura, col freddo proveniente da sopra, si forma una prima crosta che quindi intrappola la lava sotto. Così il fiume inizia a scavare nella terra creando le grotte.
    Questa è la più grande d'Islanda, con un'altezza massima di 18 m, una profondità di 37 m e una temperatura di circa 0 gradi oggi.
    Dopo la grotta siamo partiti per Reykjavik per visitare la città, mangiare qualcosa e andare tutti dritti a nanna per prepararci psicologicamente alla sveglia dell' 1:30 per il viaggio di ritorno😱
    Si conclude così la nostra avventura in questa terra lunare tra vento, sole, acqua puzzona, ghiaccio e ghiacciai, animali di tutti i tipi inseguiti dal drone di Danilo, vulcani, altro sole e anche qualche goccia di pioggia. Tutti i membri del gruppo sono sani e salvi e felici, anche se in po' acciaccati.
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