ATTO 1- PRISTINA IN KOSOVO

Mart - Nisan 2023
Attendo il venire del mio di Caronte,che non avrà barba ne occhi infuocati,sarà sbarbato con iride fredda il Julian.Capì d’esser nell’Ade non avendo moneta d’offrire x il trasporto sull’altra riva di Pristina,ma fù l’eccezione così salì sulla zattera Okumaya devam et
  • 10ayak izleri
  • 2ülkeler
  • 40günler
  • 10fotoğraflar
  • 0videolar
  • -kilometre
  • Gün 4

    ATTO 1- CAP 5 LA GABBIA

    25 Mart 2023, Kosova ⋅ ☁️ 19 °C

    EP 5 | … Lì, un luogo di spazio/tempo alleggiava in tanti blocchi Pristina, così che discosto (ma non molto) nel cuore pulsante della Capitale, in cui c’è chi parla e c’è chi ascolta:

    Incontrai quell’anime fanciullesche venute al mondo dell’Est, vaganti e già dannate senza aver un piccolo briciolo di felicità al di fuori di quella gabbia a cielo aperto, nonché accomunati dalla stessa rabbia-mischina per esser caduti per direttissima nell’oblio di un qualcosa che odorava di tossico come l’amianto, pur non avendo commesso nessuna colpa (almeno spero in cuor mio).

    Così che osservai quei bambini appoggiati/sopra a motorini rotti, con pistole in tasca a piombini e visi fieri in possesso di cicatrici come trofei da mostrare agli adulti, gli stessi prigionieri legati ai cavus latini ma tramutati poi in cavi moderni (letterario) senza cambiar però il concetto del loro destino.

    Un o meglio “Il Filo” che torna in questa storia, è come un filo di rassegnazione, da parte “di quelli la” che sotto sotto a quella coperta fatta d’infinite linee e cavi come fossero sbarre d’acciaio ci fossero già prima che il destino decidesse le loro sorti esistenziali. In un delirio immaginario personale, sto tramutando quegli impianti elettrici obsoleti che vedo sbucare dalla mia finestra in una sbarra fredda prigioniera…

    L’ammetto e non lo nego, di aver pianto e provato “pena” continuando a camminare in mezzo alle vie Kosovare, chiedendomi se quei ragazzini “almeno loro” meritassero una vita fatta di stenti, di strade spoglie e sbagliate. Forse è proprio questo il girone dei vinti, l’essere nati sotto un cielo erroneamente compromesso dall’utilizzo di linee nere come il petrolio anziché il solo azzurro del cielo.
    Okumaya devam et

  • Gün 32

    ATTO 1- CAP 1. CARONTE IN KOSOVO

    22 Nisan 2023, Kosova ⋅ ⛅ 17 °C

    Ep.1 | Non saprei collocare l’inizio con precisione, ma ricordo l’attesa del tempo flesso del mio di Caronte, che non avrà barba bianca ne occhi infuocati, sarà sbarbato con iride fredda il Julian.

    Capì immediato, d'esser finito nell'Ade non avendo moneta con me d'offrire, nessun’anima viva fu mai stata trasportata dall'altra parte della Riva di Pristina ma io ero l’eccezione più compresa nella forma più fragile insaputa.

    Perso, disorientato senza l’Internet, mi fece salire velocemente sulla sua Zattera moderna elettrica, cosi che attraversai Pristina di Notte (proprio così chiamata la madre di Caronte)

    Mi osservava adagio mentre io osservavo adagiandomi dal finestrino quel buio totale sfumato di punte di moschee ai bordi della via

    Pioveva, gocce sull’asfalto tramutare in onde infrante sulle portiere come sugli scogli, presi coscienza di stare nel girone dell’inferno, Julian non volle moneta da tendere sulle mani, mi offrii il rifiuto dell’orgoglio ospitale e mi portò sul gradino del mio alloggio e con un abbraccio rimase affossato tra i sedili neri come l’oblio.

    La mia depressione mi rese confuso al tal punto di saper più cosa fosse reale e cosa no, domandai all’egocentrismo della mia parte meno razionale, forse se fossi un’anima vagante tra i vinti? Non trovai una risposta per paura della risposta alla risposta quella sera.

    Ah.. il mio traghettatore Julian dopo quella sera non lo rividi più andandosene tra le strade sterrate, i tombini aperti e i fili della luce a vista.
    Okumaya devam et

  • Gün 32

    ATTO 1- CAP 6 L’ADHĀN DEGLI ANGELI

    22 Nisan 2023, Kosova ⋅ ⛅ 16 °C

    EP 6 | Ore 22.28 alcuni istanti prima dell’avvertimento…. Aldilà del trapasso, una volta congedato dal Caronte Pristinese mi ritrovai vagante e perso in un dilemma allegorico e psichedelico che ha luogo forse soltanto nei labirinti contorti nella mia testa.

    Udì alzarsi un richiamo simile al suono di una sveglia, così dividendomi tra il sogno dalla realtà infernale, la melodia di “Non je ne regrette” a ritroso, mi sveglió improvvisato, ma non capii subito la provenienza. Mi domandai- come sono arrivato qui? Cosa sto ascoltando??

    Al mio ritorno non c’era Di caprio a spiegarmi nulla, così che rimaneva la sensazione percepita di un suono per la prima volta come un brivido percorribile in tutto il corpo, in riferimento all'appello che il muezzin “il cantante Albano lirico” che ad altissima voce con melopea variabile a suo piacimento decanta dall'alto del minareto è più un chiamare i fedeli alla battaglia detta preghiera (rituale) obbligatoria.

    Un po’ come squilli di sirene blu nella notte più profonda e un po’ come canti di sirene di mare, quell’armonia fluente mi fece sprofondare nella paura di un vortice lamentoso, di uno straziante lamento di un angelo posto in cima al minareto e derivante da un uomo superlativo in guerra con se stesso, ma che ancora non conosco….
    Okumaya devam et

  • Gün 33

    ATTO 1- CAP. 2 IL VELO DEI VINTI

    23 Nisan 2023, Kosova ⋅ ⛅ 19 °C

    Ep.2 | Alcune ore prima all’incontro con Julian nonche il mio Caronte in terra Kosovara….

    Per lo più annoiato, depresso in dormiveglia usufruivo della fantasia, ottenendo dibattiti con le persone che gremivano quella sala d’attesa troppo piccola per elaborare forme ideologiche e persino i pensieri più intimi e profondi di quella nottata, senza capire come fossi finito nel girone dei vinti, mi domandai: È questo il loop trascendentale compassionevole dell’uomo in sogno? ma se fosse la realtà artefatta?

    Lì, ero io il diverso, l’intruso, l’estraneo, rispetto a loro in parte ex-patrioti albanesi/kosovari fuori sede, stretti di economie, persone semplici, persone oneste, spesso cadute nel girone dei vinti. Il tempo lì trascorso mi riconduceva a sua volta al nero di un seta velata, una donna anziana devota alla resilienza e forgiata da valori post guerra dell’est Europa.

    Non ci parlai, credo per una distanza culturale e linguistica, probabile che parlasse soltanto il suo pseudo-dialetto ideologicamente lontano per tradizioni territoriali e confini di dannati.

    Peró la osservai per scorrere di lancette, ma non si alzò e non si scompose nemmeno un secondo, statuaria, come se il caos dis-organizzativo di ciò che stava accadendo attorno a lei. non la scalfisse, può essere che accettasse quella indotta condizione apatica è pure l’inutile tentativo di ottimizzarsi, di migliorare quelle condizioni sofferenti d’anime che cercano pace senza aver peccato di teologia.

    Dicono che la matematica non sia un opinione essendo che il risultato è sempre la sconfitta esistenziale, il meccanismo crudele che schiaccia necessariamente il più debole, perciò motivi, il vinto di quella notte sembrava arrendersi ad un pessimismo conservatore, forse per davvero non lo so, ma forse, ma non si trattava di un limite di quella donna, ma bensì di una vera e propria critica alla realtà illusoria di una piccolissima minoranza etnica che lotta per uscire dal girone dei vinti da sempre, pur essendo senza peccato.
    Okumaya devam et

  • Gün 34

    ATTO 1- CAP. 3 I GUARDIANI DELL'INFERNO

    24 Nisan 2023, Kosova ⋅ ☁️ 15 °C

    EP. 3 | Sè quei guardiani possedessero un’altra vita da spendere, magari in gironi più celestiali rispetto a quest’uno da un punto di vista d’osservazione più profondo e conformista del termine, finendo ad essere convertiti come cacciatori d’anime dannate, bisognose e poverine di risparmi… quale sarebbe la loro scelta, cambierebbe per l’attribuzioni di medaglie d’appendere sul petto di grado?

    Custodi/Alleati NATO e carcerieri riforniti di piombo come fossero ideologie più sacre che sante, più che che armati di arco e frecce tricolori, consapevoli, d’essere o non essere comunque legati alla giustizia come dovere religioso e morale al richiamo del successivo quesito, che mi porrò nel finale qui sotto.

    Cinematograficamente” Sul confine niente di nuovo” nauseato da guerre territoriali per fazzoletti sporchi di fango e sangue, neppure militante a loro, foglie dall’alloro, ricamate d’oro, allora per quale motivo vanno là senza tornare indietro? Perdendo così 1000 occasioni di non rivedere più figli e mogli amate? Pur tutto ciò questo dannato dramma, domandai a quei paladini aggrappati a qualcosa, A cosa siamo aggrappati mio maresciallo Amato?” (appena sveglio alla porta della mia stanza misera)

    …Rispose con fermezza: ragazzo, C’è ancora del buono in questo mondo, è giusto combattere per questo.
    Okumaya devam et

  • Gün 35

    ATTO 1- CAP. 4 ALLARME BOMBA

    25 Nisan 2023, Arnavutluk ⋅ ☁️ 19 °C

    EP. 4 | Portato a compiutezza nell’attesa di sorvolare le nuvole, sono sfinito-finito alla pretesa del mio diritto dell’Oblio più profondo, dove c’è dimenticanza affettiva momentanea, non cancellazione duratura e non definitiva perlomeno dalla memoria e coscienza in cui sto morendo senz che nessuno fondamentalmente se ne stia accorgendo in una notte travagliata di non partenza, lontano dal senso di rivalsa.

    Così, allora che accadrà? (Mi domandai) un ordigno sull’aereo sarà il pari/patta con i miei errori e un pseudo-Karma? Nel mentre intorno me il vuoto violento, con un’anima superficiale in superficie mi ritrovai sulla lista di una minoranza etnica kossovara, a rispondere all’appello di un gestore infernale terreno, con in mano una lista come fossimo già nell’aldilà:

    Perché ti trovi in questo luogo ragazzo? dev’essere tanta la noia da cui scappi, ridotto al minimo termine inconsapevolmente sono un vinto anch’io? La mia appartenenza all’età ancora non troppo stagionata e avanzata, mi porta al pensiero in cui… Dove trovo morte e guerra trovo vita e pace con me stesso, motivo per cui risaliró all’alba di domani senza allertare terzi, senza allertarmi di una finta allerta, sapendo inoltre che nessuna bomba sarà esplosa in Aereporto a Pristina.
    Okumaya devam et

  • Gün 37

    ATTO 1- CAP 7 IL PALAZZO DELL’ADE

    27 Nisan 2023, Kosova ⋅ ⛅ 13 °C

    EP 7 | Dovrei lasciar davvero ogni speranza a voi che entrate? all’entrata? A voi eterni afflitti, sconfitti e rinchiusi nelle viscere dell’Ade, in cui vagabondano i Giudici, gli stessi che tormentano la mia coscienza sporca e la mia innocenza distrutta. Mi chiedo, se esista una cura una volta saliti tutti i piani per la redenzione all’interno del Palazzo di giustizia, perché proprio cosi, che sembra il più controverso edificio della capitale di Pristina.

    L’embrione all’origine (siamo nel periodo Jugoslavo) fu un hotel di lusso, almeno così dov’essere prima di deteriorarsi come stelle cadenti-cadute nei meandri più profondi nell’Ade in cui resta solo “lo spegnersi”lentamente, manifestandosi così una struttura tipica e desolata lasciata morire come l’idea comunista svanita oramai in questa porzione di mondo, così delineata e costante nel tempo.

    L’insieme di stanze vuote e fredde, riempite soltanto da chi li, c’è rimasto intrappolato per sempre in questo girone. Ad oggi credo che siano necessarie al corretto svolgimento della giustizia ai danni di tutti quei dannati compreso me, accolti all’interno di spazi non appositamente costruiti inizialmente per l’inferno ma riadattati all’occorrenza.

    Infine, la fine di una guerra territoriale, etnica e interpersonale giungerà mai su questo pianeta? E fu strano che su quell’affacciata grigia e scura, per ironia della sorte l’unico pizzico di colore che sorgeva fosse soltanto il gialloblù della bandiera simile a quella Kosovara, che recitava FREE UKRAINA, due parole semplici ma potenti marchio di un qualcosa che si ripete costantemente come con la Serbia,

    Sicuri che siamo per davvero liberi come essere umani senza confini e recinti, destinati per non cadere nell’oblio di un’ulteriore guerra che profuma di una storia sbagliata ma ripetuta?
    Okumaya devam et

  • Gün 38

    ATTO 1- CAP 8 IL CANE CERBERO

    28 Nisan 2023, Kosova ⋅ ☁️ 14 °C

    EP. 8 | Continuando il viaggio nelle viscere più profonde e ardue del palazzo dell’Ade, una volta dentro, oramai così che il mito di Cerbero mi si presentò dinanzi agli occhi, nonostante io non sia di certo sulla riva dell’Arno, ma in quel di Pristina Kosovara e indipendente, tremai per un istante e sempre io affondai nella mitologia greca che tipicamente rappresentato come un cane mostruoso a tre teste e demoniaco,

    Anche sè allegorica è la mia fantasia, in collegamento (ovviamente) essendo molti più di cani piazzati a mo’ di Fido da guardia all’ingresso del vecchio Hotel di Pristina, con il ruolo d’impedire ai morti di entrare nel mondo dei vivi (e così viceversa).
    Mi sorge perciò un dubbio esistenziale, quasi surreale, surrealista- realista è reale? mi domando- da che parte stia la mi anima vagabonda e disperata? Sopraffatto dalla paura di apprendere la vera risposta al requisito posto

    E…. Se fossi vivo come Ercole? dovrei tirare fuori quelle teste di cani ringhianti per risalire la china verso la purificazione terrena della capitale? sempre che io sopravviva alla decadenza degli inferi come un eroe contemporaneo… Opzione seconda morale: E se io semplicemente fossi finito dinanzi al Cerbero per l’infame motivo di esser un’anima dannata e perciò morta?

    Questo dubbio mi affligge nel distretto infernale e circolare nel girone dei dannati.
    Okumaya devam et

  • Gün 39

    ATTO 1 - CAP. 9 NATO IN AMERICA

    29 Nisan 2023, Kosova ⋅ ☁️ 15 °C

    EP. 9 | Il dilemma di: Cosa sia giusto e cosa sia sbagliato è una questione che rientra nei valori individuali morali delle persone filo-Amletiane un po’ come, essere o non essere?

    Ridotti a un semplice appartenenza territoriale in cui siamo inseriti nella grande scacchiera Bobby Fischer nell’attimo prima dello scacco matto vincete a Spasskij, tuttavia per un’aspetto molto più importante nelle vite di “quelle gentI” che allo stesso tempo persero dignità e fazzoletti su questa terra.

    Però d'altronde, ragionare in termini dualistici di "giusto e sbagliato" ci può rallentare nell'individuazione di una soluzione al problema dei popoli confinanti, dilemma del Giusto per chi? - potremmo domandarci - e se non è giusto per qualcuno, allora diventa automaticamente sbagliato? "E se per gli altri fosse comparabile all’oggettività e non con la soggettività, come troveremmo la dimensione giusta alle nostre povere coscienze?

    Se a Pristina i Kossovari parlano infatti di Festa della liberazione, ringraziando i protettorati e i cugini degli Stati Uniti d’America per aver spianato la strada alla democrazia e all'indipendenza, la parte Serba a sua volta denuncia la 'brutale aggressione' di quegli altri, una ricorrenza che a Belgrado viene ricordata in termini assolutamente differenti, eh.

    Così che nel centro di Pristina, da diversi anni sorge una grande statua eretta in onore all’ex presidente Bill Clinton per l’impegno dei lunghissimi { 78 giorni } in cui raid-aerei costrinsero il regime “Serbo” a ritirare le truppe dal Kosovo ponendo fine alle repressioni e alla pulizia etnica. Là morirono padri e fratelli da ambo le fazioni, andando diretti all’inferno,

    Perciò così che torniamo alla domanda iniziale, indipendente dall’appartenenza moralista:
    è stato giusto o sbagliato in nome di una guerra ?
    Okumaya devam et

  • Gün 40

    ATTO 1- CAP 10 UNA NUOVA ERA

    30 Nisan 2023, Kosova ⋅ ☀️ 17 °C

    EP. 10 | L’imminenza di un'azione in terra Kossovara, di un fattore o fatto concreto che sto per compiere si riassume con il termine “in procinto di”- portare a termine, il mio cammino nei meandri più oscuri dell’inferno- al nono cerchio della seconda zona, in cui si trovano al bancone dei condannati i fraudolenti, i poverini all’imbroglio e i traditori della propria patria, pentiti ed è per questo che “il Dante” l’immergerà nelle acque ghiacciate del fiume Cocito col viso rivolto (aggiungerei di mio a questa storia- verso il confine di Mitrovica)

    Questo appena scritto, È quello CHE sarebbe accaduto alla mia s-vista in questo girone degli inferi, SE non ci fosse MAI stata la Kosovo&company- alleanza con gli Americani (momento…dove c’è guerra ci sono loro) continuo- c’era nella combriccola poi altra gente parte della NATO e ovviamente i Kossovari stessi, proprio quest’ultimi co-protagonisti della loro guerra, che se non avessero a loro volta combattuto e vinto contro i più classici dei “parenti serpenti” o “quei vicini con il prato sempre più verde del loro” in poche parole vs Serbia, non avrei scritto il finale di questo capitolo.

    Perché? Perché gli eventi porteranno così… al giorno 17 di febbraio dell’anno 2008, in cui il Kosovo o meglio dire Kosova, dichiaró formalmente e “unilateralmente” la sua indipendenza da quegl’altri, creando così una nuova era- partorendo dal proprio grembo orgogliosamente il figliol prodigo chiamato
    THE NEW BORN signori e signori, un vero simbolo di questa nazione.
    Okumaya devam et