ATTO 2- SKOPJE MACEDONIA NORD

May 2023 - May 2024
Prosegue il viaggio nei meandri del girone dei dannati in questa mia personalissima avventura divina passando per la Kosova alla Macedonia Read more
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  • Day 1

    ATTO 2 CAP. 1 IL DANNATO DI SKOPJE

    May 1, 2023 in North Macedonia ⋅ ☁️ 22 °C

    EP. 1 | Lasciata alle spalle una lontana oramai Pritistina, prendo una direzione verso un luogo più alto rispetto a uno più basso in linea d’aria e di una lineaa immaginaria lunga 90 km, al confine che mi separava dalla Macedonia del Nord, e lì che ad accogliermi ci fu una fitta nebbia notturna a rivestire come un’involucro plastificato quella nuova città ai miei occhi

    Presente, ora.
    E io, sotto quel fitto mistero di colori sbiaditi, sento provenire rumori in lontananza e passo dopo passo mi dirigo senza una meta verso altri gironi del mio inferno. Quei Dannati i quali cerco-ricerco-nel cerchio infernale riesco ugualmente a intravedere in bianco azioni che mi sembrano corrette, mischiarsi con’ombre nere quelle che infine mi appaiono scorrette nel resto di Skopje la capitale del sole, prima di attendere l’alba.

    Così Continuo a camminar da solo, fino a quando una persona sotto un lampione:
    Mi domanda “Son (bambino) dove devi andare “pausa… “Voglio fare un giro della città prima che si risvegli per conoscere questo posto” replicai.

    Stavo per chiedergli chi fosse e del perché fosse finito all’inferno , ma, quando ho cercato di iniziare la frase, mi sono sentito stringere il cuore e non sono riuscito ad emettere alcun suono. Vedo fuggente la sua immagine bianca dispersa, nonostante ciò decido di fidarmi, perché un vero viaggiatore, questo fa in giro per sentirsi parte del mondo.

    Prima un perché però, una serie di cause inspiegabili fa in modo che ciascun di noi compia le stesse azioni, ma in momenti diversi, non sempre sincronizzati, e per questo talvolta percepisco azioni di qualcun’altro come giuste mentre altre volte come sbagliate.

    Non so il perché di nulla ovviamente, così che inizia il secondo atto del viaggio a Skopje
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  • Day 2

    ATTO 2 CAP. 2 BAMBINI MENDICANTI

    May 2, 2023 in North Macedonia

    EP. 2 | Questo è il racconto dell’incontro con due bambini privi d’anima come statue consumate dal tempo, mangiati a loro volta dalla povertà dell’umiliazione di elemosinare a mani tese e testa china in cambio di una moneta, i fatti raccontati si svolgono sul ponte di Pietra Skopje collegamento nevralgico tra il vecchio Bazar e la piazza principale della Macedonia del Nord.

    Così che quando li guardai dritti negli occhi e osservai i loro volti scavati dalla fame e dalla tristezza, capii da subito che quell'immagine veniva dritta-dritta dall'inferno, lo stesso inferno che mangiava il mio egocentrismo, “comunque” lo stesso in cui ne ero ancora incatenato dai gironi Kosovari.

    Significa che, in maniera letterale- sempre io, in quanto capace di pregiudicare seriamente la dignità morale e sociale di quelle persone ne facevo parte anche solo ad osservarli.

    Loro in parte ex tossici, disabili amputati di arti, stretti di economie - persino persone oneste spesso cadute nel girone dei vinti , condannati a nascere per svilupparsi nelle più umili condizioni dignitose umane, le loro prime irrequietudini assenti dal termine di benessere; quindi mi domando: quale perturbazione debba arrecare in una famigliola dolore e il chiedersi perché proprio noi è toccata questa sorte?

    La grettezza, viltà di quei piccoli uomini, percepivo dai loro occhi neri il desiderio persino della morte, per fuggire dalla prigione di quell’ergastolo misero e mendicante, mentre altri più adulti stavano già morendo ai bordi dei ponti di Skopje consumati dalle malattie varie di tubercolosi e da ogni tipo di cancro.

    Corte suprema, perciò tutto è fatuo, effimero e di poca importanza? oppure può anche essere che a qualcuno importi delle qualità interiori di piccoli adulti venuti al mondo e incolpevoli ma deboli da confessare e mostrando le proprie miserie davanti a un Dio senza pietà delle loro stesse mancanze dando prova ancora una volta di esser mendicanti per far pietà a chi?
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  • Day 3

    ATTO 2 CAP. 3 NEL LIMBO DELL’OLD BAZAAR

    May 3, 2023 in North Macedonia ⋅ ☁️ 17 °C

    EP. 3 | Un’idea può mutarsi in figurativa o performativa - convertita persino in soggettiva e razionale, impressa nella mente diventando così un’immagine nitida ai miei occhi, fuoriuscendo così da una camera oscura buia, ed è così che materializzo il Limbo nonchè il primo cerchio dell'inferno da cui ci sono cascato dentro da tempo oramai, dal complanare-relatività una conoscenza del mio acheronte già mostrandosi in precedenza come Julian il Kosovaro traghettatore in una notte a Pristina.

    Oltre ai vinti senza colpe, il poeta vi colloca perció quelle anime nordiche Macedoni e di quanti non furono cristiani, ma ugualmente uomini giusti, così da non meritandosi l'Inferno vero e proprio, flessi sui loro tappeti colorati e ricamati pregano sotto al suono dell’Adhan.

    Il Bazar vecchio, cos’è? Un luogo non di sofferenza ma di felicità “naturale” nel quale tuttavia non si può godere della visione beatifica di una calma tra l’arterie infinite da competere con il Bazar turco d’Istanbul, la quale all’interno un qualsiasi Dio ospita le anime dei virtuosi purificati dopo il lavaggio dei piedi alle lavandaie comunali, il dilemma che mi pongo è: non peccarono o si? saranno esclusi dalla salvezza; essi non subiscono alcuna pena, ma son sospesi e vivono nell'inappagabile desiderio nell’attesa?

    Infine “io” pregai come uno di loro, misi piedi miseri su tappeti rossi e freddi, rispettai il silenzio emettendo in continuazione dei profondi sospiri che fecero tremare l'aria tenebrosa del Cerchio in cui mi trovai, nel linguaggio comune l'espressione "limbo" è usata in senso figurativo per indicare uno stato o una condizione non ben definita di incertezza in cui viviamo tutti
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  • Day 4

    ATTO 2 CAP. 4 LE BOLGE OLD BAZAAR

    May 4, 2023 in North Macedonia

    EP. 4 | Il termine bolgia è sinonimo di «borsa» e allude probabilmente al fatto che il fondo di ciascuna è simile a una sacca in cui sono gettati i vari dannati incantenati per un lasso di tempo indefinito per una redenzione terrena.

    Mentre vagavo senza una meta precisa nel BAZAAR di Skopje, sotto occhi indagatori come fossi un intruso senza un motivo preciso di star lì, cercai di capire le ripartizioni dei fraudolenti nelle varie Bolge che poi non erano altroché negozietti artigianati

    I- Seduttori e venditori d’oro, di perle come fossero pupille luccicanti per un mondo migliore alla vista di chi li acquista e osserva
    II- Adulatori di sogni e di storie belle ma vere?

    III- Simoniaci conficcati dentro ai loro buchi con piante agli ingressi infuocate da fiammelle
    IV- Indovini misteriosi di seguire linee della mia mano e di conseguenza della mia vita

    V- Barattieri di materie prive per la sopravvivenza di piccoli uomini caduti nel girone dell’inferno per un falso prezzo pagato a quel mercato
    VI- Ipocriti proprio loro che camminano con indosso una cappa di piombo dorata all'esterno nella povertà di quelle strade diroccate

    VII- Ladri con mani legate dietro la schiena da corde come fossero serpenti velenosi
    VIII- Consiglieri che sperperavano indicazioni qui e là tra le vie antiche come vino di quella città così maestosa di statue d’appartenenza

    IX- Seminatori di Discordia seduti su sedie di plastica riuniti come greggi davanti a The aromatizzati e argomenti politici senza uscita

    INFINE…
    X- Falsari di mostrare un qualcosa che confonde il visitatore tra il reale o l’irreale di quel bazaar così affascinante quando difficile da comprendere con le sue attitudini
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  • Day 5

    ATTO 2 CAP.5 HO PREGATO AL MUSTFA PASCIÀ

    May 5, 2023 in North Macedonia ⋅ ☁️ 20 °C

    EP. 5 | Vagando nel mio oblio ormai più profondo tra gironi infernali, passai per un concetto ancora inesplorato dell’Islam- infatti nell’Islam il purgatorio non esiste perciò preghiere di intercessione per quei poveri defunti con cui stavo vagando erano superflue

    Così cercai un consenso di partecipazione in assenza- del privilegio, di che cosa? -del diverso rispetto al gregge oppure gruppo, di una precisa appartenenza per dire "Non appartengo a niente” né al cielo né alla strada, né alla terra né al frastuono intonato del Muezzin come fosse una sirena tramutata in canto antico di guerra. ALT! Per chiarezza, sto parlando:

    Della Preghiera (Salat) che è il secondo pilastro dell’Islam ed è menzionata immediatamente dopo la professione della fede o nel Credo (Shahada) ed è prescritta 5 volte al giorno: dall’aurora al mezzogiorno, alla sera fino al sorgere del sole (tramonto).

    Tornando al mio viaggio nei meandri dell’inferno di SKopje, fù Impossibile far orecchie da mercante per me, una volta arrivato alla moschea di Mustafà Pascià vidi susseguirsi anime congiungersi ai corpi di uomini prostrarsi in direzione dell’Imam (Sunnita) o del Mullah (Sciita), confuso per la concezione di quel rituale così immersivo-spiritualmente parlando cosi lontano dal mio egocentrismo più spropositato cristiano occidentale, che capii un filo di più dei motivi per la quale quelle persone lo facessero, Forse quegli uomini speranzosi potevamo fermarsi ma andavano avanti lo stesso, per un concetto di comprensione che va bene oltre me:

    -Si accende solo chi vuole sparire
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  • Day 6

    ATTO 2 CAP.6 IGNAVI DAVANTI AL MILLENIO

    May 6, 2023 in North Macedonia ⋅ 🌙 14 °C

    EP. 6 | Ignavi con gambe ferme tremolanti e occhi fissi incatenati ai piedi della Montagna sacra di Vodno in cui s’erge con i suoi 66 metri immensa quasi ipnotica (aggiungo prima di arrivare al nocciolo) toccando addirittura il cielo una delle croci più alte a sorgere sulla faccia della terra, parlo di quella ortodossa macedone soprannominata “Millennio”.

    Così che in una giornata ventosa e oscura mi ritrovai in mezzo ad un gruppo di peccatori - coloro che durante la loro vita non hanno mai agito né nel bene né nel male senza mai osare avere un'idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte, per questo vaganti e chini per chiedersi spiegazioni dinanzi al Krstovar di Skopje a centinai metri di distanza da un monte all’altro per l’assurdità.

    Iniziai a comprendere sempre più i motivi per la quale il Dante definisce quest’anime come quelle di peccatori "che mai non fur vivi" e il suo disprezzo acceso verso questa categoria di vinti è tanto accanimento si spiega-
    dal punto di vista teologico, per il motivo che se la scelta fra bene e il male deve obbligatoriamente essere fatta in vita terrena, perciò cosa serve? - Avere a disposizione un supermarket delle religioni da scegliere se poi si finisce per paura dell’oblio o ancor peggio di rinunciare al libero arbitrio di mettersi all’avventura assaporando persino (rimanendo in tema supermercato) il sapore dello smarrimento?

    Arrivando o finendo come meglio credete voi, (inserite il tempo verbale) a quell’età messi come pecore in un gruppo guidato da un pastore parlante di più lingue. che li porta a pregare davanti a una croce di metallo senza nemmeno toccarla? Ma….

    Questa è la mia esperienza davanti alla croce del millennio e mie riflessioni morali sull’esperienza vissuta davanti all’attrazione più incredibile in capitale Skopje.
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  • Day 7

    ATTO 2 CAP.7 I PESCATORI NEL FIUME VARDA

    May 7, 2023 in North Macedonia ⋅ ☀️ 25 °C

    EP 7 | L’inferno dei pescatori Macedoni del nord è terribile, le loro anime traghettate da una riva all’altra del Vardar scorgono tra nebbie e gocce provenienti dal cielo come figure umane chine sull’acqua, dannati/disperati stipati uno accanto all’altro, stringono canne senza lenza e bastoni di legno più alti di loro, in cerca di enormi pesci e innanzi a questi spettri di pescatori che furono, si prendono gioco di loro per l’eternità.

    Ho visto quegli stessi macedoni di un’altra epoca immersi nell’acqua sporca mossa dal vento e di un colore vicino al marrone mischiarsi con il grigiore del cielo, ad ognuno di loro tocca quest’infame destino… un’eternità in riva al fiume Vardar, davanti a prede infernali senza poterle allamare per provare l’euforia generalista e conservatrice.

    Così che i pescatori che sono qui devono espiare le proprie colpe terrene ed è così, da mattina a sera, potresti vederli combattere con pesci che ancora non ho visto nei loro secchi rotti e consumati dal tempo tiranno.

    Provai una sensazione strana ed è per questo che continuai ad osservare le loro canne piegate all’estremo, frizioni che urlano, e bastoni affondare nel fango, ma le prede non verranno mai e poi mai a riva in quell’acqua torbida, questi poveretti distinguono solo confuse sagome di pesci quasi grotteschi.
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  • Day 8

    ATTO 2 CAP.8 LA NAVE FANTASMA

    May 8, 2023 in North Macedonia ⋅ ☁️ 24 °C

    EP 8 | Mi sono sempre domandato come ogni essere umano su questa terra, quale fosse il senso della vita? E del perché mi sentissi in balia degli eventi- o meglio dire schiavo di un destino già pre-impostato su qualche retta via.

    Tra le cantiche dantesche relativamente variegate in sfumature di cui mi sono già immedesimato come nell’incontro in precedenza fatto con il Caronte Kosovaro, credo perciò che: Vivere è come stare su di una nave in balia delle onde andando infine verso la deriva, ma prima che ciò accada si può ammirare tanta bellezza, si sperimentano sensazioni uniche, ma si sa che tutto è effimero, e su quest’imbarcazione ci finirono genti che portarono con sé un intollerabile carico di sogni, speranze, rimpianti o paure, prima che la nave si fermasse ancorata sulle sponde di Skopje, adesso che galleggi sulle onde increspate, accarezzata da esse e va tra nuvole e cielo, tra una distesa di acqua e un temporale, ignara del futuro (come me) della propria sconosciuta esistenza terrena.

    Così che salì sulla nave abbandonata in Macedonia del nord in un giorno qualunque di tempesta, dove i goccioloni rimbombavano nei saloni ormai vuoti e allagati dai varchi nel ventre della nave. I banconi bar in attesa di cocktail d’amore con clienti dipartiti ormai da tempo all’inferno che non arriveranno mai li. Scale a chiocciola troncate di netto e infine stanze vuote tristi proprio per accogliere i dannati.
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  • Day 9

    ATTO 2 CAP.9 LA CARNE DEI GOLOSI

    May 9, 2023 in North Macedonia ⋅ 🌧 17 °C

    EP.9 | Pochi ma buoni e immediati i riferimenti del cibo nella cantica infernale di cui sto scrivendo da quel dì in Kosovo, io vagando con zaino in spalla per l’Old Bazar vidi dell’anime naufragate in quel caos di botteghe carnali in cui solo il fumo sostituiva l’ossigeno respirato.

    [Affamato] Più camminavo più mi accorsi che stavo vivendo il sesto cantico dei golosi, ed è proprio quest’ultimi sono infatti coloro che hanno peccato in vita per un eccesso di passione e ingordigia. Così che il cibarsi divenne un peccato quando il godimento è finalizzato al piacere esattamente come i lussuriosi che sottomettono la ragione al talento altrui. Le anime più misere sono ignude e distese per terra, in un’atmosfera puzzolente di cui si cibano anche i numerosissimi piccioni.

    Tutto cambió la mia percezione delle cose quando incrociai lo sguardo di un macellaio che mi salutó mentre era alle prese con la sua griglia in quel momento capii che fossi solo un estraneo cacciato giù all’inferno solo per la mia curiosità e per saziare il mio appetito occidentale. L’esperienza è il realismo del vecchio Bazar di Skopje non fu altro che un susseguirsi di cantine a schiera affiancati da venditori di materie d’oro– quello di cui vi parlavo in precedenza raggiunse poi delle vette affascinanti, dove mangiava in due si mangiava persino anche in cinque persone.

    Non c’è modo di espiare un tradimento, nemmeno divorando la propria progenie, perciò nel mio personale canto infernale sul cibo, l’assaporare nuovi piatti come una specie di “cannibalismo” divenne “pane” per i denti o come il desiderare costantemente placare la fame di conoscenza di cui ho bisogno; differenza con i più ricchi e ignoranti ridotti sempre a qualcosa con cui appagare continuamente il palato e quindi renderli peccatori classicisti banali fermi alle loro tradizioni e convinzioni.
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