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  • Day 5

    "beh ormai sei qui"

    August 26, 2022 in Guatemala ⋅ 🌧 21 °C

    Sono successe alcune cose degne di nota in questo venerdì 26: ho prenotato la salita sul vulcano Acatenango per domani e ho parlato con Andres sul mio progetto di tesi. Né l'una né l'altra sono andate nel migliore dei modi.
    Ieri mi ero messo a guardare un po' di compagnie di viaggio che proponevano la salita al vulcano ma vendevano solo pacchetti per minimo due persone 😑 Decido quindi di andare di persona stamattina in città a fare un giro per agenzie. Sapete quegli errori basilari che si fanno tipo prenotare e pagare subito nella prima agenzia che si trova? Ecco io l'ho fatto. Il prezzo mi sembrava buono e il tipo mi stava simpatico quindi gli ho dato subito i miei soldi, circa 60 euro, per passare una notte in cima al vulcano, vedere l'alba e poi scendere. Problema: in preda a panico pre-partenza ho tolto tutto ciò che di tecnico avevo messo in valigia: maglia termica e felpa pesante. "Vado in paese tropicale non mi servono" ahahahah peccato mi dicano che ci sono tra i -5 e i -15 gradi in vetta. Panico. Vado in un posto dove in teoria affittano attrezzature. Unico vincolo che hanno, l'escursione la devi fare con loro. L'agenzia di viaggio mi fa un'ottima impressione, ragazzi giovani, forniscono cibo vegano per tutti di default, attrezzature in affitto economiche, servizio ottimo, prezzo anche, un solo posto libero. Ma niente, io ormai avevo dato i miei soldi all'altra agenzia. Non c'è modo di annullare. Inizio ad entrare in una spirale di rimorsi. Incredibile come una cosa così stupida influenzi tanto l'umore quando sei da solo in viaggio. Se solo avessi aspettato e mi fossi guardato attorno un attimo. Che errore da pivello. Comunque alla fine compro una giacca che spero basti e domani rischierò. Potrebbe essere l'ultima pagina di questo diario eheh.
    L'incontro con Andres, il direttore dell'associazione con cui farò il tirocinio, per parlare della tesi invece mi lascia con l'amaro in bocca. Per farla breve lui non aveva capito quello che dovevo fare e mi dice che non gli va tanto bene, però, cito le sue parole "ormai sei qui". Più che altro è preoccupato che il progetto sia inutile per loro, cosa probabile, e che richieda uno sforzo da parte della sua associazione troppo grande, cosa molto probabile. Però ne avevamo parlato prima di partire, pensavamo avesse capito. L'unica soluzione è cercare un'alternativa, un compromesso tra i piani iniziali e un nuovo progetto più gestibile e dai risultati più tangibili. Non mi trovo certo in disaccordo con Andres, dice cose molto sensate che mi fanno pensare molto: "non vorrei che il tuo progetto fosse solo un modo per portare a termine i tuoi obiettivi usando il tempo di persone che già vivono in condizioni difficili, devi tenere conto che se chiedi alla gente di parlarti della loro vita e dei loro problemi devi anche dir loro che lo stanno facendo per un qualcosa che li aiuterà, anche solo di poco, a risolvere quegli stessi problemi". Mi sono sentito parte di una cosa che odio, il "white saviorism", termine che indica come persone con privilegi, spesso bianche o occidentali, si prodighino a salvatori del mondo andando a fare progetti di volontariato o di cooperazione che in realtà poco lasciano alle comunità locali. È più un mero gioco mentale che fa stare bene chi fa questi viaggi e non risolve nessuno dei problemi di queste persone. Sono anche io così? la domanda mi turba molto. Moltissimo. Certo che sono partito per cercare di aiutare queste persone. Certo è anche che queste persone non mi hanno mai chiesto di essere aiutate direttamente. Il motivo per cui sono partito è utilitaristico: devo scrivere una tesi e volevo andare all'estero. L'ultima cosa che voglio è che i miei privilegi continuino a danneggiare le comunità su cui farò lo studio. Voglio davvero che i risultati siano per loro utili.
    Alla fine cerchiamo questo compromesso e forse lo troviamo. Ne dovrò parlare con il mio relatore a Bologna e vedremo che ne sarà.
    Insomma una giornata emotivamente interessante e un po' pesante.
    Ora pensiamo a non morire assiderati in cima al vulcano.
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