Colombia
Internado Santa Sofia

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Travelers at this place
    • Day 52

      Adios colombia!

      February 18, 2020 in Colombia ⋅ 🌧 31 °C

      Es ist soweit, wir verlassen Kolumbien 😢
      Wir danken diesem wunderschönen Land mit seinen herzlichen Menschen für die unbeschreibliche Zeit.
      Und eigentlich haben wir nur einen kleinen Bruchteil gesehen, denn dieses riesige Land hat noch so viel mehr zu bieten.
      Besonders in Kopf und Herz wird uns Minca, Jardín, die Tatacoa- Wüste und der unfassbar eindrucksvolle Regenwald bleiben.
      So ein wenig befürchten wir auch, dass die nächsten Länder ein wenig abstinken werden 😅

      Zum Anschluss fühlten wir uns hier gleich noch ein wenig heimeliger, denn um von Leticia nach Peru weiter reisen zu können, mussten wir uns durch einen Bürokratiedschungel kämpfen:
      Erst die Ausreise aus Kolumbien bestätigen lassen und dann mit einem Boot auf die andere Flussseite nach Peru, um nach 1km Marsch einen Einreisestempel beim zuständigen Amt zu bekommen (nicht dass neben dem Stempelbeamten in Leticia auch ein peruanisches Büro ist, aber dort ist man nicht für Einreisen zuständig 🙄)
      Zuvor mussten wir allerdings nach Brasilien laufen um Tickets für die Fähre zu bekommen.
      Klingt kompliziert, ist es aber eigentlich nicht, denn diese drei Länder liegen hier direkt nebeneinander und es gibt im Umkreis von ca. 30km auch keine Grenzkontrollen.
      Man merkt quasi gar nicht so richtig, dass man plötzlich in Brasilien ist, hier im Grenzgebiet kann auch jeder spanisch.
      Und um auch wirklich behaupten zu können, dass wir in Brasilien waren, haben wir dort landestypisch gegessen und ein Bier getrunken.
      Und natürlich noch einen Caipirinha als Dessert 😜
      So haben wir uns also an einem Tag von kolumbianischen, peruanischen und brasilianischen Mücken stechen lassen, die sich in ihrer Qualität kaum unterscheiden...

      Und nun heißt es Abschied nehmen...
      Hasta luego colombia, te queremos! ❤️
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    • Day 12

      Amazzonia

      August 11, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 26 °C

      Altro giro in mezzo alla giungla per cercare l’albero guida di questo villaggio. Qui dimora lo spirito guida, ma in altri alberi dimorano spirito malvagi, intenti a cambiare i sentieri per disperdere le persone e far sì che la natura le divori. Quando siamo arrivati all’albero quasi ho rischiato di svenire per l’emozione di una sequoia gigante di circa 75 anni. Ci han costruito degli zaini con le foglie e uno l’ho portato sulle spalle al ritorno.

      Marco

      Sono sdraiato su un’amaca in mezzo alla foresta amazzonica. Dopo una lunga camminata ci siamo accampati, seguendo le orme di un giaguaro e attraversando corsi d’acqua con l’aiuto di alberi al posto di un ponte. A questo punto vorrei dire un’altra volta grazie a chi mi ha portato a fare le acrobazie sugli alberi prima della partenza. Arrivati in un luogo umido, ma pianeggiante, lungo il corso del fiume Paraná abbiamo incominciato a costruire l’accampamento con rami, figlie e liane. Dennis ci ha tenuto compagnia mentre aspettavamo che il Paco fosse pronto, cotto sulla brace di un fuoco appena acceso. Mi ha raccontato che è stato capo della sua comunità per 4 anni. Lo stato aiuta economicamente le comunità del Rio. Alcune volte questi fondi vengono spesi per far studiare i ragazzi, nella speranza che diventino professori e tornino ad insegnare alla comunità. Quello che più li tormenta è sapere che la loro coltura e la loro lingua si sta perdendo nel tempo. Così sono nate delle associazioni che comprendono gli anziani per far sì che i più piccoli crescano sapendo la loro lingua. Dennis è molto orgoglioso delle sue origini, così come è molto contrariato da chi le rinnega. Il suo sogno resta comunque quello di viaggiare e andare in Messico, un giorno nella sua vita. Mi ha detto che ieri notte c’era qualcosa che si aggirava nei dintorni dell’accampamento. Quando hanno inIziato ad accamparsi nella giungla si spingevano fino alle cascate del fiume Paraná, molto più lontano di dove ci siamo fermati oggi. Durante la notte i turisti urlavano nel sonno, sognavano creature oscure e alla mattina erano spaventati e volevano andare via il prima possibile. Un’altra volta un gruppo di ragazzi non è riuscito a stare neanche un’ora in quella zona. Un’altra si sentivano come delle persone parlare, ma non c’era nessuno se non loro nella foresta. Fu così che chiamarono uno sciamano per scacciare lo spirito maligno che viveva nella cascata. Questo sciamano ne chiamò un altro per farsi aiutare, perché lo spirito era troppo forte. Comunque sia loro non si spingono più fino alle cascate e io sto dormendo con il macete sul petto. Ovviamente Francesco verrà a sapere di tutto questo solo domani, perché voglio che dorma.

      Resta comunque l’esperienza più bella della mia vita, finora.

      Marco

      Comunque da non lasciarsi sfuggire le perle di Francesco:
      “Io faccio la figa di Parigi solo quando devo farlo, qui sono wild”
      “Sono morto di paura stanotte”
      “Mi sono fatto perculare anche dai primitivi”

      Marco
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    • Day 11

      Rio delle amazzoni

      August 10, 2022 in Colombia ⋅ ⛅ 26 °C

      Completamente bagnato dopo la traversata in barca sul rio delle amazzoni che ci ha portato fino al piccolo villaggio dove staremo stanotte. È umido ma non come al Tayrona. Dopo una breve traversata nella giungla dove abbiamo visto numerose piante sia medicinali, sia che i nativi usano come cibo. Abbiamo mangiato un frutto che si chiama Caimo e bevuto un succo di Araná. C’è una radice, di cui ricordo a mala pena le iniziali, che viene tagliata e infusa in acqua calda per purificare il fegato nei casi di epatite. Un’altra pianta viene tagliata e spremuta, il succo che se ne ricava è usato durante il raffreddore e le polmoniti. La yucca, tipica del bacino amazzonico viene schiacciata e mescolata. Il succo che ne esce è velenoso, ma deposita uno strato di amido che la popolazione indigena mangia come pane. La yucca viene poi presa e messa in un cesto e fatta macerare, in questo modo perde potenza il veleno. Viene quindi fatta seccare e usata per fare mangiare o per costruire il tetto delle abitazioni dei nativi.

      Un po’ di ansia è rimasta per il problema dell’aereo. Se lo perdiamo non so come faremo a tornare.

      Marco

      Ari, la nostra guida parla solo spagnolo e quindi parla solo con me. Io traduco a Francesco e lui ai ragazzi austriaci. Il mondo è stato creato dal Dio supremo, che si sveglio improvvisamente dal suo sonno in una palla di fuoco volteggiando nell’aria. Quando si rese conto, siccome è sempre esistito, che c’era il vuoto attorno appoggiò i piedi e formo così la terra. Dalle sue gambe e le braccia nacquero i 4 alberi principali del mondo, quelli che danno nutrimento e sono necessari alla vita. Da questi nacquero gli animali e le piante, per volontà del Dio supremo. Per ultimo creò l’uomo, che non aveva sesso. Così come gli altri animali nel tempo incominciarono a riprodursi, l’uomo chiese a Dio perché non poteva. Dio allora lo addormentò e al suo risveglio trovò la donna, anche lei senza sesso. Dio disse che loro si sarebbero riprodotti come fiori. Così un giorno la donna, vide il fiore che più le piaceva e lo mangiò. Dal nutrimento la pancia incominciò a gonfiarsi. Non aveva però da dove farlo uscire. L’uomo quindi chiese aiuto al picchio visto che aveva un becco lunghissimo. Il picchio incominciò a scavare e formò la vagina, mentre il fiore era cresciuto di nuovo e l’uomo se lo mise per coprirsi, ma si trasformò nel pene. Quando arrivò al bambino, il picchio si sporcò completamente il ciuffo di sangue ed è per questo che ha il ciuffo rosso.

      L’uomo si sparse sulla terra, ma conosceva solo il giorno, perché non era stata creata la notte. I 4 figli del primo uomo e della prima donna, i quattro fratelli capostipiti delle 4 tribù che originarono tutte le persone del mondo, decisero quindi di andare da Dio con 4 doni. Offrirono in sacrificio i doni a Dio che decise di ascoltarli. Gli chiesero la notte e l’oscurità. Dio sorpreso della richiesta chiese perché di quella richiesta che gli avrebbe provocato tanti problemi. Dissero che era per dormire e per scandire il tempo: i giorni, le stagioni e gli anni. Dio allora tirò fuori dalla gola una noce completamente nera e gli disse di aprirla solo quando sarebbero arrivati in una capanna che contenesse tutte le persone del mondo, per limitare la notte e confinarla in quella capanna secondo le loro necessità. In quel tempo gli animali erano solo quelli diurni. Non esistevano pipistrelli, gufi, topi della yucca, pantere…ecc. Il più piccolo dei fratelli chiese al maggiore se potesse aprire la noce che lui stesso stava portando. Il maggior rispose di no, per volere di Dio. Lo chiese la seconda volta. Alla terza decise comunque di aprire la noce e in un istante si fece buio su tutta la terra. Un buio così denso da poterlo tagliare. Si crearono così tutti gli animali notturni da quelli diurni che già esistevano. I fratelli tornarono da Dio supplicandolo. Egli quindi per compassione degli animali, ma non dell’uomo creo il sole e la luna dalla palla di fuoco in cui ancora era immerso.

      Secondo Ari ci sono diversi tipi di serpenti. I più grossi sono le anaconde e il boa nero. Quest’ultimo capace di attaccare anche l’uomo per mangiarlo, quando abbastanza grande. I più piccoli sono spesso velenosi, così come alcuni tipi di rane, che sono tossiche e hanno capacità di cecità. Lungo la strada ci siamo imbattuti in alcune zone dove 30 anni fa erano localizzati i laboratori di cocaina, qui dove il narcotraffico aveva le sue fondamenta.

      Marco

      La cosa più bella che ho visto nella mia vita: un caimano! Non solo vista, anche toccata. Ho letteralmente presto in mano un caimano. Siamo seduti dopo cena ad ascoltare il suono della natura, il grido di quegli animali trasformati dall’apertura della notte.

      Marco

      La foresta amazzonica è veramente impressionante da tutti i punti di vista, e regala varietà di alberi e frutti che noi non abbiamo. Abbiamo fatto una bellissima escursione, in cui ad un certo punto sembrava che ci fossimo persi, abbiamo sperimentato la pioggia amazzonica e mangiato del lulo selvatico! Dopo cena, sono apparse delle rane velenose sugli alberi accanto a noi, bellissime, e il gestore della struttura ci ha fatto vedere un baby caimano…che io non ho avuto il coraggio di prendere in braccio, ma è stato comunque impressionante! Ci avviamo ora ad affrontare un’altra giornata, che dalle premesse sembra sarà piuttosto intensa!

      Francesco
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