Japon
Nakano Shi

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Voyageurs à cet endroit
    • Jour 222

      Snow Monkey Park

      22 janvier, Japon ⋅ ☁️ 5 °C

      Vom Snow Monkey Park hat mir ein Reisender in Thailand erzählt. Eine heiße Quelle soll es dort geben, zu der Affen aus der Umgebung kommen, um sich zu waschen und aufzuwärmen.

      Als ich nach langer aber reibungsloser Zugfahrt am Bahnhof ankam, holte mich der Inhaber meines Hostels ab, da dieses weit außerhalb liegt. Der Aufenthaltsraum war dafür super gemütlich: Boden, Möbel, Decken, Tresen - alles aus dunklem Holz. Dazu ein leichter Geruch nach Lagerfeuer aus Richtung des Kamins, der Wärme für den ganzen Raum spendete.

      Am nächsten Morgen fuhr ich zusammen mit drei anderen Hostel-Gästen zum Parkplatz beim Snow Monkey Park. Dort beginnt das Schutzgebiet, in das Besucher nur zu Fuß gelangen. Meine Sneaker, die schon den thailändischen Dschungel überlebt hatten, habe ich mehrfach durch gründliches Schrubben und Waschmaschinen wiederbeleben müssen. Nun wurden sie vom frostigen Boden des festgetrampelte. Weges noch ein letztes Mal geprüft - aber das war kein Problem und der Weg war nicht weit.

      Bei dem Park handelt es sich um ein Stück Flussufer und das heiße Bad, das die Affen zum Baden benutzen. Abends verziehen sie sich zum Schlafen in den Wald, morgens kommen sie wieder zurück. Gegen die Kälte kuscheln sie sich oft in kleinen Gruppen zusammen. Besonders im Winter bekommen sie am Fluss auch Futter - wahrscheinlich würde eine so große Population sonst Schwierigkeiten bekommen, durchzuhalten.

      Dass die Affen tolle Fotomotive sind und generell schön anzuschauen, hat sich natürlich rumgesprochen. Als ich mich noch gegen Vormittag auf den Rückweg machte, strömten mehr und mehr Menschen in Richtung Park. Aber das sollte nicht mehr meine Sorge sein. Ich wurde vom Gastgeber noch zu einem Restaurant mit Onsen gefahren, wo ich mich gut entspannen konnte. Beim Essen schnackte ich mit einer Gruppe netter Japaner, die hier Skiurlaub machen, mir bei meiner Bestellung halfen, und mich an ihren Tisch einluden.

      Heute habe ich mir einen gemütlichen Tag im Aufenthaltsraum gemacht, bin an Apfelbaumfeldern vorbei zum Späti spaziert und schon mal eine To Do Liste für die nächsten Wochen angelegt. Morgen geht es dann zurück nach Tokyo, in ein Museum und dann ins Hostel in Flughafennähe.
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    • Jour 11

      Kanazawa: mercato,giardini, arte e caldo

      28 juillet 2023, Japon ⋅ ⛅ 30 °C

      Dedichiamo la mattinata a Omicho Market, ai giardini Kenroku-en e al museo di arte contemporanea.
      Arrivati a Omicho Market con i suoi reticoli di strade e corridoi e più di 170 banchi, ci dirigiamo subito verso la sezione del pesce fresco con una varietà impressionante di pescato. Ci aspettiamo un odore forte, forse non piacevole alle 8.30 del mattino, e invece l'aria che si respira non è pesante e le strade sono pulite.
      Giuseppe decide di assaggiare uno spiedino con l'anguilla, io ho già sperimentato la colazione con il pesce il giorno prima e ho capito che non fa per me.
      Proseguiamo verso i giardini Kenroku-en con un sole che si fa sentire in modo prepotente.
      Ken-roku-en significa “Giardino dei Sei Elementi” ma viene anche tradotto con “Giardino delle Sei Virtù” o “Giardino delle Sei Sublimità”, ovvero le sei caratteristiche ideali per la composizione di un giardino perfetto, ordinate in coppie in contraddizione tra loro.
      I sei elementi essenziali sono: spaziosità e isolamento, artificio e antichità, corsi d'acqua e panorami, e qui ci sono proprio tutti.
      Incontriamo diversi giardinieri che lavorano, uno di loro ci ferma e ci chiede di dove siamo, scambiamo qualche parola e gentilmente ci invia le foto dello stesso giardino nel mese di febbraio, imbiancato dalla neve. Gli chiediamo di fare una foto insieme e acconsente. Lo salutiamo con un inchino e continuiamo la nostra visita.
      Terminiamo la mattinata al Museo di Arte Contemporanea.
      Il museo è stato concepito per somigliare ad un parco: l'edificio è in vetro e ha una pianta circolare senza fronte né retro, per dare un senso di continuità con la città circostante, rendendolo raggiungibile ed accessibile da tutte le direzioni.
      Le pareti esterne e alcune interne sono in vetro, sia per trasmettere apertura, sia per permettere, tra i visitatori, un dialogo di tipo visivo con chi si trova dall’altra parte della parete, fuori o dentro il Museo.
      Sono le 13.00 passate, ci incamminiamo verso la stazione, prendiamo qualcosa al volo da mangiare e saliamo sul treno. Tra due ore saremo a Tokyo!
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    Vous pouvez également connaitre ce lieu sous les noms suivants:

    Nakano Shi, 中野

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