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  • Day 35

    O Pedrouzo and 'The North is coming'

    June 28, 2022 in Spain ⋅ ⛅ 22 °C

    "Vorrei tornare nei posti dove son stato
    Spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
    E per farmi da te spiegare cos'è cambiato
    e quale sapore nuovo abbia l'universo.
    Per raccontarti e farmi raccontare
    Il senso d'un rabbuiarsi o del tuo gioire"
    (Francesco Guccini - Vorrei)

    Oggi mi sveglio in fretta e furia, non ho dormito male ma mi sento a terra. Per la fretta di sistemare lo zaino dimentico una busta con i vesti sporchi del giorno precedente sotto al mio letto; e me ne accorgo strada facendo dopo aver fatto una buona colazione ad Arzuá.
    Non so cosa mi sta accadendo, ieri il marsupio ed oggi i vestiti; evidentemente il mio tempo è arrivato.
    Fortunatamente Tobias e ancora in ostello e riesco a rintracciarlo appena in tempo, e anche stavolta vengo 'salvato' da qualcun altro.
    Oggi è l'ultimo giorno che cammino con Chris e gli auguro buon cammino per l'ultima volta mentre ci accingiamo a percorrere quello che ormai è il cammino francese, il cammino 'canonico'.
    È totalmente un mondo a parte, siamo stati catapultati in questa nuova dimensione piena di pellegrini dove, se sei di animo predisposto, potresti dire 'buen camino' ogni 5 secondi.
    I miei amici sono tutti allegri, a parte me che sono abbastanza silenzioso ma non triste o giù di morale, semplicemente tranquillo. Scherziamo che 'the Norte Is coming' in formazione compatta così da abbattere tutto il cammino francese perché i pellegrini del francese sono di serie B. E così mentre Chris e Matthew riempiono l'aria di cazzate, quelle che ormai ho imparato a chiamare 'bullshit', io sto un po' per i cazzi miei pensando alle mie cose.
    In particolare una cosa mi colpisce: non ho nessun ricordo di questo luogo, niente mi sembra familiare o mi porta alla mente qualcosa. È semplicemente un'altra strada, una delle tante che ho percorso e di cui non ricordo nulla, un po' come Arzuá. Chiedo a Megan se ricorda luoghi o sensazioni del suo primo cammino, ma anche lei a parte un Bar in cui ci sediamo e in cui ha ambientato uno sketch grafico del suo primo viaggio non ricorda molto o perlomeno non vuole condividerlo con me. Oggi è difficile parlarle, si nota subito che non si sente bene, e non so se sia il corpo, la mente o entrambi. Come spesso accade, la terza opzione potrebbe essere quella corretta. Spero che non abbia troppi ricordi negativi di questo posto, so che nel suo primo cammino questa parte fu molto difficile a livello emozionale.
    Forse è meglio non ricordare niente come sta capitando a me.
    È una persona forte e non ha bisogno di aiuti, ma se solo potessi le direi 'ehi andiamo, il passato è andato, creiamo nuovi ricordi per rendere questo posto meraviglioso'.
    Pensieri di un folle.
    In ogni caso non è proprio la sua giornata, un po' come per Alessandro ieri mattina.
    Gli altri sono troppo rapidi e li perdo strada facendo, lei è troppo lenta e la perdo da qualche parte dietro di me.
    Siccome sono sempre un coglione che non cambia mai, le compro un Aquarius e l'aspetto per cercare di aiutarla come posso.
    Le dico in spagnolo:' non mi piace che oggi non ti stai godendo il viaggio', e le do l'aquarius.
    Che poi da che pulpito, io sono il maestro per eccellenza nel non godersi le cose, il maestro delle occasioni mancate e dei giorni sprecati.
    Cmq sia riaccelero di nuovo, e ancora una volta sono senza nessuno dei miei compagni. Ovviamente la strada è piena di gente ma non mi va di fare pubbliche relazioni.
    Il paesaggio è piatto e si divide tra stradine di campagna, piccoli scavallamenti di autostrade, e i soliti boschi bellissimi ma che dopo un po' ti stufano.
    Voglio dire, la loro bellezza è sempre immutata ma il tuo animo stanco, 'sporco' di emozione e malinconia ti farebbe dire basta all'istante.
    Inizio a ricordare qualche scorcio sperduto tra i recessi della mia mente come il bar con tutte le bottiglie vuote appese e capovolte all'esterno o la parte dove mi sono perso in cerca dell'albergue prenotato da Thomas, dove incontrai Ewelina e Robert.
    O pedrouzo è davvero vicina, e questa è una delle tappe più corte di tutto il cammino.
    Raggiungo i miei amici in un bar dove sono già seduti da un po' di tempo, insieme a Simone un ragazzo sardo che ha fatto gran parte del tragitto di oggi con Ale.
    Prendo due boccadillos, e aspettiamo tutti Megan a cui sembra non funzionare il telefono. Allora vado a cercarla per il paese ma fortunatamente non è lontana. Il pranzo non è male e mentre salutiamo Chris e Matthew che oggi arriveranno a Santiago ci dirigiamo all'ostello.
    Si tratta di due camere separate; io con Ale e Megan con Erika.
    Il costo è di 45€ per camera e mi va bene anche se effettivamente lo spazio è davvero ristretto.
    Faccio una doccia, mi cambio ed esco per incontrare Tobias che sta per arrivare in città; è un po' in ritardo sulla tabella di marcia e continuerà a camminare fino a Monte De Gouzo.
    Finalmente ho i miei vestiti ed il ragazzo si merita una bella birra per il disturbo.
    Alla fine per questo disguido ho la possibilità di parlare un po' con lui, dato che fin'ora aveva stretto più che altro con Chris e Matthew. È un ragazzo molto solare, sorridente e finito il cammino andrà in Marocco per un mese.
    Ma com'è questa storia che tutti vanno ovunque ed io me ne devo ritornare in quel buco merdoso da dove provengo?😅😅
    Amen, cause di forza maggiore.
    Saluto il buon Tobias che deve continuare e cerco un ATM per prelevare i miei ultimi 300€ che mi devono bastare per i prossimi 10 giorni, sarà dura ma ce la farò.
    È sempre una questione di sopravvivenza per la gente come me.
    Il pueblo non è niente di speciale, probabilmente offre meno di Arzuá e infatti nel mio breve giro non vedo niente a parte tantissimi bar e qualche solito negozio di shopping di souvenir. È una città di passaggio, pochi abitanti e molti pellegrini. Ogni giorno sempre persone diverse, nessuno lascia niente a parte denaro e qualche risata che si consuma nell'attimo di una giornata come tutte le altre per chi in questo paesino.
    Adesso sono nella living room di questo ostello/pensione/ albergue, insomma non so proprio cosa sia e aspetto che qualcuno si svegli per fare qualcosa, ma mi sembrano tutti presi dalle loro cose e con poca voglia di uscire nell'immediato.
    EDIT:
    Alla fine esco per conto mio e compro qualcosa da mangiare al super in attesa della cena. Vedo Tony seduto al bar con Holly e Bettina e chiedo se possono unirmi a loro. Al tavolo c'è anche quella coppia che ho sempre visto ma con cui non ho mai interagito. Scopro che sono padre e figlia dal Brasile, ed i loro nomi sono Rodrigo e Manuela ma vanno via davvero molto presto. Mi trovo bene con Tony, Holly e Bettina e stranamente con loro il gap linguistico non lo sento, o perlomeno molto meno accentuato, e riesco anche ad essere spontaneo e spiritoso.
    I casi sono essenzialmente due: o con Megan e Matthew soffro di ansia di prestazione e non riesco a sbloccarmi o abbiamo un senso dell'umorismo completamente diverso ed io sono molto più affine a queste altre persone.
    Ai posteri l'ardua sentenza.
    Raggiungo Ale e Simone per la cena insieme ad Axel, Tony ed Erika ed è un momento di condivisione divertente e a tratti interessante. Stasera stranamente non c'è molto spazio per la malinconia o per il sentore che tutto questo sta finendo e ne sono sopreso. Anche io riesco ad esprimermi meglio e la comprensione del mio inglese è leggermente migliorata.
    Tony dice una cosa che mi colpisce:' probabilmente non farò nell'immediato un nuovo cammino, e come se finalmente questa cosa che ho iniziato abbia avuto una conclusione, come se avessi avuto tutto quello che cercavo, cosa che non sentivo nell'ultimo cammino'.
    Io penso alla mia situazione e credo che ancora sono in work in progress, che il mio cerchio non si sia ancora chiuso, che la mia lampadina non si sia ancora accesa e che il mio cuore e la mia mente non siano in pace con se stessi.
    Megan non c'è, non si sente bene e questo mi dispiace; dice che è solo stanchezza ed io le voglio credere.
    Le mando il video di Axel che canta volare e spero abbia avuto un mezzo sorriso in questa giornata difficile.
    Ale continua a dire che sono troppo oppressivo ma anche stavolta non mi trovo d'accordo.
    Ricordo una cosa che ci ha raccontato Axel qualche giorno fa sul fatto che in passato era diventato come un drogato di adrenalina per sentirsi vivo.
    Ecco forse io non ho bisogno di fare bunjee jumping per esistere e sentirmi parte di qualcosa, forse il mio modo di sentirmi vivo è semplicemente quello di amare al meglio delle mie possibilità facendo il massimo per gli altri.
    Magari questa è un'altra lezione del cammino.
    Ok..ma che modo di merda e pieno di fatica per sentirsi vivi!
    Domani ho la certezza che sarà una giornata lunga e complicata, e ho 'paura' per ogni cosa che succederà, che sia un addio o una risata a crepapelle, che sia un pranzo insieme o una foto davanti alla cattedrale.
    Santiago fa anche di questi scherzi: ti fa odiare la felicità perché in un attimo te la porta via.
    Sta a noi accettare che la vita va così, e che ciò che viene, ciò che prendiamo non ci appartiene per sempre e come arriva vola via

    PS: Devo dire a Lukas che forse non potrò camminare con lui verso finisterre e questa cosa mi distrugge il cuore. Lui è sempre buono con me e io lo stimo molto perché è una persona che non gira intorno alle cose ma va dritto al punto.
    Tutti gli altri hanno cambiato idea e vogliono stare due giorni a Santiago per aspettare Axel ed io adesso non so cosa fare.
    Che ingiustizia.
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