La natura non delude mai [cit. Fra]
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  • Day 1

    Pit Stop con vista

    April 22, 2019 in Slovenia ⋅ ⛅ 18 °C

    Alle 7:23 di stamattina l'Air Ford One - pulita, profumata, carica e con contachilometri parziale azzerato - ha iniziato il suo primo viaggio on the road!
    Arrivare fino a qui è stato veramente gradevole, il sole e il cielo azzurro ci hanno guidati fino ad oltre il confine. Dopo un paio di momenti esilaranti - tipo la Fra che annuncia "Teo se vuoi ti do il cambio e guido io" e dopo cinque minuti crolla addormentata - e un momento di semipanico quando ci accorgiamo che mancano 50m al confine ma non abbiamo trovato un posto che vendesse la vignetta, forse ce l'abbiamo fatta: abbiamo sconfinato e siamo finalmente in Slovenia!
    Ci rimangono ancora almeno un paio d'ore di viaggio per arrivare a Bled, così ci fermiamo a pranzo a Kanal, un micropaese fatto di una piazza e poco altro. Ci sediamo ad un baretto proprio sulla piazza, sotto un bel sole caldo, dove Luca ha ufficializzato l'inizio delle vacanze sfoggiando i suoi "occhiali da ferie": un paio di occhiali da sole con le lenti arancioni a specchio! Qui Matt ha mangiato la fritaja, una specie di frittata tipica fatta con la fecola di patate che somiglia a un grosso pancake salato, Luca e Fra invece si sono lanciati su due mega-hamburger super appetitosi.
    Nella mezz'oretta post-digestione scopriamo che la sosta casuale si può trasformare in una minivisista: qui si tiene il contest annuale di tuffi sponsorizzato da Red Bull. È un salto assurdo soprattutto se si guarda giù: il fiume sembra veramente piccolissimo!
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  • Day 1

    The Old Parish House

    April 22, 2019 in Slovenia ⋅ ☀️ 19 °C

    Arriviamo a Bled dopo una strada di montagna meravigliosa.

    La natura slovena è indescrivibile, ha verdi e azzurri così vivi e accesi che non sembrano gli stessi di casa. Ovunque gli occhi si posavano durante il viaggio vedevano alberi, prati e colline. Le sfumature di verde erano infinite e tutto è così ridente e rigoglioso che penso sia giusto il nome dato alla Slovenia, la "Nuova Zelanda d'Europa". I paesini sono pittoreschi, fatti di piccole case dai tetti aguzzi raccolte intorno a chiesette bianche dalle linee semplici, con i tetti spioventi di tegole d'ardesia e minuscoli campanili con una sola campana. Le strade sono larghe e ben tenute, panoramiche da ogni lato e spesso costeggiano torrenti, laghetti e fiumi di un verde smeraldo o un blu acquamarina che ti fanno venire voglia di mollare tutto e scendere per pucciare i piedi.
    Il navigatore, in più, ha deciso di portarci a Bled facendoci fare un passo di montagna, quindi siamo saliti a 1200m di quota, vedendo anche pendii ancora ricoperti di neve. La strada era stretta e tutta curve, una gioia per Matteo che adora fare rally sui tornanti... e un po' meno per me che stavo attaccata al sedile che manco sulle montagne russe di Gardaland. Durante il viaggio sul sedile posteriore è iniziata la stesura di un best-seller, un thriller/horror intitolato "il caschetto maledetto", con il suo sequel "la panza che ammazza". Luca ha iniziato il primo romanzo con la tipica frase 'mentre partivano per la Slovenia ancora non sapevano che quella vacanza si sarebbe trasformata in un incubo...' riferendosi al taglio di capelli di Francesca, un tantino ribelle. Lei ovviamente ha replicato con il sequel, dedidato alla fisicata di Luca... 😁

    Siamo arrivati in hotel alle 16 passate, tagliando tra le casette e le viuzze di Bled, cittadina sorta sulle rive dell'omonimo lago. La reception dell'hotel chiudeva alle 16 e la Fra era tutta gasata perchè aveva ricevuto per mail precise indicazioni sul da farsi: c'era un codice da inserire per aprire la porta, poi bisognava cercare una busta col proprio nome sul tavolino per avere ulteriori informazioni... una specie di escape room! Purtroppo non appena abbiamo aperto la porta con il codice, dall'altra parte una ragazza ci ha accolto comunque, facendoci fare un normalissimo check-in senza buste e indizi. Una delusione! 😋

    Il B&B in cui abbiamo prenotato si chiama Old Parish House ed è effettivamente l'ex canonica della chiesa di St. Martin (San Martino!!!! 🏔). L'hotel è affacciato su una piazza che è un angolino di pace bellissimo, le stanze sono essenziali, ma moderne e pulitissime... le travi a vista, la mancanza di arredi e i crocifissi sulle testate del letto hanno fatto sì che Matteo identificasse lo stile con un "Suore 3.0"! 😀
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  • Day 1

    Sole, lago e... vento!

    April 22, 2019 in Slovenia ⋅ ⛅ 17 °C

    Per ambientarci nella cittadina decidiamo di lasciare la piazzetta della chiesa e di fare la passeggiata del lungolago, lunga circa 6 chilometri e che lo costeggia tutto.

    Il laghetto di Bled è un lago glaciale senza immissari nè emissari, caratterizzato dall'isolotto con la chiesina in mezzo alle sue acque verdi e azzurre; il castello di Bled, che sorge in cima a una roccia a strapiombo sull'acqua, è una delle immagini più caratteristiche di questa città, nota anche per le sue sorgenti termali che l'hanno resa una località turistica fin dall'Ottocento.
    È un posto ameno e pittoresco, circondato dalle montagne su tutti e quattro i lati, con verdi e azzurri stupendi, prati e fiori sulla riva e solcato da barchette a remi (quelle a motore sono vietate). Il sole e il cielo azzurro sono ancora più vividi perchè nel frattempo si è alzato un vento fortissimo!

    Per fare tutto il giro del lago ci abbiamo messo circa 2 ore; la passeggiata è molto varia, in alcuni punti è un sentierino tra gli alberi, in altri è a bordo strada, in altri ancora è una passerella di legno sull'acqua. La cosa che ci ha colpito tutti è che non c'è nè una balaustra nè un argine nè niente: l'acqua è a un millimetro dai nostri piedi!
    Lungo le rive c'è tantissimo verde e a livello fotografico (ndMatt) si ha modo di vedere il lago da tutti i punti di vista e di vedere tutti gli scorci e le prospettive sul castello, sull'isolotto e sulle rive del lago.
    Non abbiamo visto i cigni, simbolo del lago, ma c'erano un sacco di mamme anatra con adorabili anatroccolini pelosi bellissimi e morbidosi. Matteo però non è riusciuto a fare neanche una piccola foto a tutta questa tenerezza perchè erano piccoli e neri (e bastardi ndMatt) e si confondevano tra acqua e sassolini del fondo... 😔
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  • Day 1

    Cena tipica in locale tipico

    April 22, 2019 in Slovenia ⋅ ⛅ 15 °C

    Scegliamo il posto dove mangiare in base a quello che ci sembra il meno tipico, così entriamo in questa Gostilna (trattoria) che fa pub/ristorante e pizzeria.
    L'ingresso del bar ci ha colpito subito, perchè è un locale piccolissimo, con il soffitto basso e completamente - davvero completamente!!! - ricoperto da targhe di motorini e automobili di ogni tipo. Superiamo l'ingresso e ci sediamo in una stanzetta molto semplice e spoglia, bianca e rivestita di legno. Per fortuna menu e camerieri si gestiscono strabene con l'inglese e masticano anche l'italiano, per cui ci sentiamo proprio tranquilli a ordinare.
    Se non... se non che con le traduzioni compaiono delle difficoltà: io e Fra ordiniamo del tacchino con salsa di zucca... che ci arriva affogato in una salsa verdina di non meglio identificata provenienza (che alla fine scopriamo essere di semi di zucca, da qui l'incomprensione) Il contorno era molto tipico, delle specie di megaravioli/panzerotti di grano saraceno ripieni di formaggio fresco e cotti in un litro e mezzo di burro. Un sapore inusuale ma sicuramente gradevole! Luca ha optato per l'arrosto di maiale e Matt - ovviamente - ha iniziato la settimana slovena con i suoi adorati cevapcici, annegati con una sana birra nera.
    Come dolce i "pancake" del menu ci fregano ancora sulla traduzione... per fortuna le crepes che arrivano sono davvero ben fatte, con un ripieno di noci dolce e leggermente alcolico davvero delizioso!
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  • Day 2

    Meraviglie del mondo sotterraneo

    April 23, 2019 in Slovenia ⋅ 🌧 9 °C

    Arriviamo alle grotte dopo un'ora e mezza di tangenziale sotto secchiate d'acqua. In più qui l'asfalto non è per niente drenante quindi in alcuni punti non si capiva se l'acqua arrivava più dal cielo o dalla strada...

    La mattina è iniziata bene nonostante la pioggia, con una bella doccia (entrata nella top ten delle migliori docce all'estero, ndMatt) e un'ottima colazione, varia e abbondante, con uova cotte al momento e fette di torta tipica, una girella di noci, uvetta, cannella e miele.

    Abbiamo preso il biglietto "top" per vedere tutte le attrazioni della zona e siccome abbiamo dovuto aspettare le 12:30 per entrare nelle grotte, ci siamo fermati prima all'Expo delle grotte, un padiglione dove installazioni interattive e pannelli spiegano la storia delle grotte, la formazione delle stalattiti e delle stalagmiti, il ciclo dell'acqua, il modo in cui le grotte di Postumia sono state scoperte e conservate... queste mostre mi piacciono sempre molto, ci sono sempre tantissime informazioni interessanti! Anche qui come in America Matteo si è divertito a giochicchiare con tutto senza troppo concentrarsi sulla parte educativa della cosa. Ma lo amo anche per questo ❤️

    Entriamo alle grotte con il trenino, la cosa davvero caratteristica di Postumia: nessun'altra grotta sotterranea ne ha uno! Il trenino conta 150 posti circa, e questo giro siamo tutti italiani (in realtà un po' dovunque siamo tutti italiani........) quindi abbiamo anche la guida in lingua. Le grotte sono veramente ENORMI. Io e Matt siamo stati a Frasassi e a Borgio Verezzi, ma queste sono dieci volte più lunghe... non bastano gli occhi per guardare tutto! Ci sono così tante forme e colori, così tante cose particolari che avrei voluto avere tre giorni per camminare piano piano tra le concrezioni e guardarle tutte. Il percorso in trenino è stato bello in questo senso, perchè non dovendo guardare dove camminavi era più facile stare con il naso in su a guardare la meraviglia che ci circondava.

    Il simbolo delle grotte sono "la colonna e il diamante", due enormissime concrezioni, una alta e scura e quella accanto rotonda e bianca, scintillante. C'erano anche qui gli spaghettini bianchi che colavano dal soffitto e sembrano troppo sottili per essere veri, concrezioni a tendaggio che sembravano così sottili e ondulate che parevano dovessero muoversi come stoffa da un momento all'altro... c'erano concrezioni nere, rosse, marroni, bianche, dorate e color sabbia. Alcune formazioni erano umide e stillanti acqua, altre erano già asciutte e scintillavano di cristalli di carbonato di calcio.
    L'ultima parte delle grotte è la sala dei concerti, con un'acustica così perfetta da permettere anche a vere e proprie orchestre di esibirsi qui. Un'altra particolarità delle grotte è la sala da ballo, arredata da meravigliosi candelieri e appliques a corrente e che ha ospitato davvero, fino all'apertura della ferrovia sotterranea, feste e balli.

    Un giro meraviglioso in un modo sotterraneo gigantesco, in cui la guida ha potuto fermarsi poco per spiegarci tutto (ci sarebbe voluto troppo tempo!) e che è culminata nell'incontro con il proteo, o "pesciolino umano", il vero proprietario di queste grotte.
    Inizialmente la Fra aveva proposto a Luca di restare e di diventare il dio di questi baby draghi bianchi e ciechi (in stile Cast Away, ndLuca)... ma quando abbiamo scoperto che riescono a restare dieci anni senza mangiare ci siamo resi conto tutti che non avrebbero saputo accoglierlo come loro leader... sono troppo diversi! 😋
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  • Day 2

    Il castello di grotta

    April 23, 2019 in Slovenia ⋅ 🌧 9 °C

    Il castello di Predjama (o Castel Lunghi in italiano) è il castello di grotta più grande del mondo. In effetti fa particolarmente impressione anche quando lo si guarda dal di fuori, perchè sembra inserito nella spaccatura della montagna in modo così perfetto da chiedersi come abbiano fatto!

    Abbiamo preso le audioguide - gratuite e fondamentali per potersi godere davvero bene il castello - e siamo entrati. La prima cosa che ci colpisce è il fatto che il castello e la grotta si completano a vicenda, tanto che in alcuni punti non si riesce a capire dove inizi uno e finisca l'altra. Durante la visita scopriamo anche la storia di Erasmo di Predjama, una specie di Robin Hood sloveno che si era rifugiato qui dopo aver ucciso in duello una persona vicina all'imperatore d'Austria, che per punirlo dell'affronto decise di assediarlo. Questo castello però è così fuso con la grotta carsica alle sue spalle che attraverso i passaggi nella montagna Erasmo riusciva ad uscire nella valle parallela a quella di Predjama e a non soffrire la fame... anzi, spesso inviava cibo come segno di scherno a chi lo assediava! In più il fatto che è così legato alla roccia carsica della grotta alle sue spalle fa sì che sia pieno di passaggi segreti, cunicoli e pertugi... veramente un castello da leggenda!
    Una delle piccole cose belle del castello è la piccola campana in cima alla struttura, nel sottotetto. Ovviamente nell'antichità si usava per dare l'allarme in caso di attacco... ma ora si dice che se la si fa suonare mentre si esprime un desiderio con tutta la propria forza, il suo rintocco ha il potere di renderlo realtà! Noi quattro l'abbiamo fatta tintinnare tutti, ma da quando abbiamo scoperto questo dettaglio mi veniva da sorridere ogni volta che la sentivo suonare, anche solo in lontananza!

    La visita è stata molto semplice e bella, piena di informazioni su come si viveva nel medioevo e capace di farci intuire solo in parte quanto buio, umido e freddo doveva essere questo castello quando è stato costruito! Alcune modifiche fatte (i doppi muri per isolare il freddo, le scanalature per raccogliere l'acqua) fanno notare anche quanto siano stati ingegnosi, brillanti e attenti a tutto i nostri antenati... non come noi che quando non va una roba la buttiamo via e ne compriamo una nuova!

    Ma la parte più emozionante arriva proprio quando la visita sembra finita: alle spalle del castello costruito, infatti, sorge una vera e propria caverna in cui gli abitanti potevano rifugiarsi come ultima difesa. C'è spazio per un focolare, ampie spaccature per ricevere aria e sole... e perfino una cisterna che raccoglie da secoli l'acqua che trasuda dalle cavità carsiche in un pozzo talmente inespugnabile da essere impossibile da avvelenare, garantendo sempre acqua fresca e pulita!

    La leggenda di Erasmo ha una conclusione molto triste: un servo traditore infatti segnalò agli assedianti che se l'avessero colpito alla latrina sarebbero riusciti ad ucciderlo... (che morte di merda! ndTutti)
    In sua memoria la sua fidanzata piantò un tiglio sulla sua tomba, proprio accanto alla chiesetta che si vede dal castello... il tiglio è ancora lì, sopravvissuto ad un incendio, un fulmine e a secoli e secoli di tempo. Il giusto tocco romantico che mancava! 💕
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  • Day 2

    A cena dai canottieri

    April 23, 2019 in Slovenia ⋅ 🌧 9 °C

    Quando si fa l'ora di cena scopriamo che in Slovenia alle 21 si smette di mangiare. Ci siamo attardati un po' in camera perchè la giacca della Fra era inzuppata (e perchè eravamo tutti infreddoliti da una giornata di pioggia e di freddo)... e ci siamo ritrovati con il rischio di non poter cenare.

    La Gostilna del giorno precedente era piena, un altro locale aveva già chiuso la cucina... e non è che ci sia proprio un'offerta esagerata di locali, da questo lato di Bled. Stiamo già per incamminarci lungo il lungolago sperando nella riva opposta quando Luca avvista un locale. È semivuoto, ma la fame è tanta (e la pioggia pure), quindi decidiamo di entrare.

    Il posto è moderno e tipico al tempo stesso, all'ingresso sono esposte delle medaglie olimpiche e una enorme canoa di legno con sopra un vetro fa da bancone in mezzo alla sala. I camerieri sono giovani e simpatici e ci accolgono subito... e visto il clima e la giornata cediamo tutti alla tentazione di provare le zuppe, meno Luca che si dà alla bisteccozza impanata che vendono praticamente da tutte le parti.
    Fra e Matt prendono un brodo di carne molto delicato con delle striscioline di fritaija, che scopriamo essere la ricetta della mamma del proprietario del locale, che gliela faceva ogni volta che tornava dagli allenamenti.

    Il locale infatti si chiama "Spica" ed è fondato da un canottiere, il primo a vincere una medaglia per la Slovenia divenuta indipendente. Una volta ritirato dalla scena sportiva ha aperto questo locale, prima messicano e ora tipico, in cui propone piatti della tradizione.

    A questo proposito io e Francesca abbiamo assaggiato come dolce gli "struccoli", una specie di crepes arrotolata ripiena di formaggio fresco e condita con miele e cannella. Un sapore anche questo del tutto inusuale, ma gradevole... e soprattutto caldo e confortante dopo una giornata di pioggia e il rischio di saltare la cena! 😀
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  • Day 3

    Artisticità a Parco Tivoli

    April 24, 2019 in Slovenia ⋅ ⛅ 15 °C

    La gita a Lubiana inizia sotto l'acqua.
    Lasciamo l'auto nel parcheggio sotterraneo a pagamento (ahinoi molto caro) perchè è risaputo quanto a Lubiana il traffico e il posteggio siano un problema.
    Per fortuna almeno il problema della pioggia in poco tempo si risolve, perchè lentamente il cielo si apre e mentre facciamo il lungofiume in direzione del ponte dei draghi esce anche il sole!

    Costeggiamo l'acqua superando il ponte triplo, il ponte dei lucchetti e quello più famoso con i draghi (simbolo della città perchè la leggenda vuole che ne fu sconfitto uno per poterne permettere la fondazione) e ci dirigiamo verso il parco Tivoli per un giretto nel verde prima di salire al castello.
    Il giardino è molto bello, verde e rigoglioso, anche per noi che siamo abituati al Parco di Monza! Lungo il sentiero che porta alla villa troviamo una installazione che mostra le opere di architetti che sono riusciti a costruire edifici in perfetta armonia con la natura e il paesaggio che li circonda.

    Il momento topico della visita è l'attimo in cui Luca e Francesca si lanciano nella riproduzione umana di una statua di ballerini, immortalando in fotografia uno dei momenti più divertenti della giornata!
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  • Day 3

    Lubiana

    April 24, 2019 in Slovenia ⋅ ⛅ 19 °C

    Proseguiamo il giretto a Lubiana addentrandoci nelle vie della città. Le strade sono molto popolate, ci sono tantissimi turisti (per la maggior parte italiani, ovviamente) e anche il mercato è pieno de gente.
    Facciamo un giro tra le bancarelle sbirciando la merce, anche se le cose in vendita non sono per niente tipiche nella zona, perchè siamo alla ricerca di un ombrello per salvare la giacca nient'affatto impermeabile di Francesca e di un paio di occhiali da sole per me visto che i miei si sono spaccati in due pezzi senza motivo apparente... 😑

    La parte un po' più carina delle bancarelle, sebbene rimanga comunque turistica, è quella sotto il portico, dove si vendono souvenir e calamite. Ci sono moltissimi manufatti in legno e oggetti in miele, due delle cose più tipiche della Slovenia. Con tutti questi boschi e prati fioriti la cosa non ci stupisce affatto!

    Ci fermiamo a mangiare alla Gostilna Sokol, economica e con buone recensioni su Tripadvisor... e appena ci arriviamo io e Matt ci rendiamo conto che è lo stesso posto dove abbiamo mangiato quando siamo venuti con l'oratorio, quattro anni fa!
    Il vento è freddo ma sta uscendo il sole, così decidiamo di mangiare fuori... il pranzo non è male (anche se dobbiamo aspettare più di un'ora per essere serviti): Matt e Francesca hanno preso i calamari alla griglia ripieni di prosciutto e formaggio, una - improbabile - prelibatezza locale.

    Dopo pranzo ci incamminiamo verso il castello di Lubiana, che sorge sull'altura sopra la città, e dopo i dieci minuti di sentiero in salita - che non ci ricordavamo così dannatamente ripido! - arriviamo al castello. Decidiamo di non investire 13€ nel biglietto di ingresso alle stanze interne e ai camminamenti, perchè Fra propone di andare in gita a Kranj, la "perla delle Alpi", che si trova sulla strada di casa.
    Facciamo un giretto veloce nella corte interna, bissiamo la "foto profilo" di Matt che aveva fatto quattro anni fa in visita qui, e poi scendiamo diretti alla macchina.

    E nell'andare via incontriamo inaspettatamente Giulia Magni, in gita qui anche lei con la famiglia! Le coincidenze! 😀
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  • Day 3

    La perla delle Alpi

    April 24, 2019 in Slovenia ⋅ ⛅ 18 °C

    Arriviamo a Kranj su suggerimento di Francesca, che nei suoi giretti online alla ricerca di cose belle da fare o vedere in zona si è imbattuta in recensioni entusiaste di questa cittadina.

    In effetti dopo Lubiana ci sembra di essere finiti nel cuore della Slovenia, in una città che di turistico e di "attraente" non ha niente.
    È infatti una cittadina perfettamente normale, calma e quieta, con la sua bella chiesa nell'ampia piazza, con il fiume Sava che la circonda da un lato e su cui è stata costruita una terrazza panoramica da cui ammirare i dintorni (bypassando elegantemente sulle vicinanze con tangenziale e zona industriale...). È stato carino fare una passeggiata in questo piccolo borgo caratteristico, tra mamme che andavano a prendere i bambini all'asilo, famiglie ai giardinetti, giovani che facevano l'aperitivo e uomini e donne che si radunavano davanti al teatro per uno spettacolo. A differenza della turistica e lucidata Lubiana, qui si respirava proprio aria di Slovenia, di quella vera!
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