Tanzania

February 2024
Safari con la family Read more
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  • 4.7kkilometers
  • 3.5kkilometers
  • Day 2

    Viaggio e relax

    February 19 in Tanzania ⋅ ☁️ 29 °C

    Il viaggio per la Tanzania si dimostra lungo e stancante, ma non poco piacevole. Tutto grazie al signor Finocckí che con la sua carta Qatar gold ci assicura un ingresso nella lounge di lusso durante lo scalo. Dopo 3h di macchina verso Roma, 6h di volo verso Doha, 3h di scalo, 5h di volo verso il Kilimanjaro e 1.5h di macchina, arriviamo finalmente nel nostro primo albergo, Gran Melia. Dormiamo, assaggiamo alcuni piatti swahili, giochiamo a degli scacchi giganti, facciamo una sauna e visitiamo le piantagioni di caffè del nostro albergo. Il lusso regna sovrano in ogni angolo e noi ci sguazziamo dentro. Chiudiamo la giornata con una cena a buffet pieni di aspettative per il giorno seguente.
    Fun fact: il caffè in Tanzania ha un retrogusto di liquirizia
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  • Day 3

    Arusha National Park

    February 20 in Tanzania ⋅ ⛅ 19 °C

    La mattina alle 8.00 ad aspettarci fuori dall’hotel le due jeep che ci accompagneranno per tutto il viaggio. Swedi ci accoglie nella sua macchina e ci distribuisce le borracce gentilmente offerte dall’agenzia. A causa delle piogge notturne cambiamo itinerario e ci dirigiamo all’Arusha National Park. Durante la strada iniziamo a vedere i primi animali tra cui le scimmie Guereza. Una volta arrivati un ranger dotato di fucile ci fa strada per un Safari a piedi.Read more

  • Day 3

    Safari a piedi

    February 20 in Tanzania ⋅ ⛅ 24 °C

    Durante la nostra passeggiata seguiamo un corso d’acqua fino ad arrivare ad una cascata. Nel tragitto possiamo ammirare giraffe, facoceri e bufali. Tentiamo di avvicinarci a delle giraffe che però fuggono non appena sentono il click delle nostre macchine fotografiche. A pranzo ci rifocilliamo nei pressi del lago Small Manyara. Mangiamo la nostra lunch box (che sarà la migliore di tutta la vacanza) e ammiriamo alcuni uccelli tra cui dei fenicotteri.Read more

  • Day 3

    Pit stop ad Arusha centro

    February 20 in Tanzania ⋅ ⛅ 28 °C

    La nostra jeep ha dei problemi tecnici: la guarnizione del parabrezza posteriore è da cambiare. Sfruttiamo l’occasione per fermarci nel centro di Arusha ed apprezzare uno scorcio di vita quotidiana. Strade in costruzione, palazzi bassi e spogli, quasi nessun turista in giro e local che ci guardano curiosi. Giusto il tempo di regalare qualche biscotto ad un bambino vicino alla nostra macchina e ripartiamo.
    Fun fact: in Tanzania i manichini hanno la fisicità delle donne del posto.
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  • Day 3

    Mawe Mawe Manyara Lodge

    February 20 in Tanzania ⋅ ☁️ 23 °C

    Stanchi ma soddisfatti dalla giornata arriviamo nel nostro secondo albergo. Qui lusso e natura si combinano in un equilibrio perfetto. All’arrivo veniamo accolti da asciugamani e succhi freschi (lo stesso accadrà in tutti gli altri posti in cui alloggeremo). Abbiamo giusto il tempo di fare un tuffo nella piscina che affaccia sul Lake Manyara National Park per poi dirigerci a cena. A fine pasto ci dilunghiamo con lo staff che prova ad insegnarci qualche passo di danza senza grande successo. Chiudiamo la serata con una playlist trash all’italiana tra Bella Ciao e Tu vuoi fa l’americano.
    Fun fact: in questo albergo per spostarsi al buio era obbligatorio chiamare una guardia a causa degli animali selvatici liberi che c’erano in giro (anche leoni).
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  • Day 4

    Tarangire National Park

    February 21 in Tanzania ⋅ ⛅ 32 °C

    Per il nostro primo giorno di safari in jeep ci dirigiamo al parco del Tarangire. Ma non prima di aver affrontato un’impervia strada distrutta dalle piogge notturne.
    Una volta arrivati dobbiamo portare pazienza prima di incontrare i primi animali perché nel mese di Febbraio l’erba è molto alta e rende difficile la visuale. Intanto ci intrattiene l’incredibile paesaggio colmo di Baobab e termitai.
    Per pranzo ci fermiamo in un’area picnic e lottiamo con le scimmie per riuscire a mangiare il nostro cibo. Riescono comunque a rubarci un riso e una mela. Nel pomeriggio la Tanzania ci regala una splendida scena di un gruppo di elefanti che fanno il bagno e che attraversano la strada proprio di fronte alle nostre jeep. Durante la giornata vediamo anche gazzelle, dik dik, giraffe e altre scimmie. Infine, scorgiamo una piccola parte di leopardo ben nascosto tra i rami di un albero, visibile solo se dotati di binocolo e pazienza.
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  • Day 4

    “Negozietti” e villaggio Maasai

    February 21 in Tanzania ⋅ ⛅ 33 °C

    Nella strada verso il prossimo hotel, facciamo due fermate: un simil negozio con il pavimento in terra e un po’ di cianfrusaglie non acquistabili e un villaggio Maasai. Nel villaggio veniamo vestiti con i tradizionali abiti e accessori Maasai e accolti con tre diverse danze, una di benvenuto, una eseguita come preghiera di buon auspicio, e una in cui gli uomini eseguono una gara di salti. Invitano solamente le donne a prendere parte alle danze e noi accettiamo goffamente. In seguito visitiamo le capanne in cui vengono ospitate famiglie composte da 4/5 persone in cui apprendiamo molto sulla cultura Maasai. Ci aggiriamo quindi tra le bancarelle con gli oggetti fatti a mano e acquistiamo due braccialetti e un anello di corallini alla modica cifra di 20 dollari. Infine passiamo per la scuola del villaggio dove incontriamo i bambini della tribù a cui regaliamo del cibo che ci eravamo portati dietro.

    Info sui Maasai
    - una tribù media è composta da 50 persone e le più grandi arrivano fino a 100
    - i Maasai vivono in dei luoghi abitati da animali selvaggi di tutti i tipi (gnu, gazzelle, leoni, giraffe, ecc.)
    - le capanne in cui vivono sono costruite con legno e argilla, richiedono 4 mesi per essere costruite e possono resistere fino a 4 anni
    - i Maasai vivono di allevamento e agricoltura, al centro del villaggio è presente una recinzione in legno in cui vengono custoditi le mucche e gli asini di notte
    - il villaggio è contornato da una recinzione sempre in legno come protezione dagli animali selvaggi
    - le ragazze a 14 anni vengono fatte sposare con uomini appartenenti ad altre tribù per evitare gli incesti
    - i Maasai sono ottimi saltatori e sanno combattere molto bene con il tradizionale bastone che portano sempre con sè
    - la loro religione tradizionale prevede un pellegrinaggio una volta l’anno verso un monte in cui vengono sacrificati degli animali. È comunque previsto il diritto di professare liberamente, per cui esistono anche Maasai cristiani e musulmani
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  • Day 4

    Ngorongoro resort

    February 21 in Tanzania ⋅ ⛅ 24 °C

    Dopo la giornata intensa arriviamo al Mawe Mawe Resort, un albergo incredibile immerso nella natura. Ci accoglie un dipendente super palestrato che parla benissimo l’italiano. Il tempo per goderci il panorama e la piscina però è poco a causa della sveglia che ci attende la mattina successiva. Al nostro risveglio la strada per lasciare l’hotel si dimostra più impervia del previsto.Read more

  • Day 5

    Cratere di Ngorongoro

    February 22 in Tanzania ⋅ ⛅ 18 °C

    In questa giornata visitiamo uno dei posti più belli che offre la Tanzania, la riserva naturale di Ngorongoro. Ex cratere vulcanico, è oggi uno dei siti con la maggiore concentrazione di animali selvatici e si presenta come un alternarsi di giungla fitta e distese infinite di prati verdi e cielo azzurro. Qui viviamo incontri molto ravvicinati con gruppi immensi di zebre, gnu e gazzelle. Le prime sono ormai abituate al passaggio delle jeep e si avvicinano abbastanza da essere osservate senza cannocchiale anche nel minimo dettaglio. Abbiamo anche la fortuna di incontrare una iena, un leone maschio e un gruppo di tre leonesse che si riposano al bordo della strada dedicata al passaggio delle jeep. Un luogo che ci resterà per sempre nel cuore.
    Fun fact: le zebre si posizionano come nella foto in cui hanno le teste incrociate per proteggersi guardando in tutte le direzioni.
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  • Day 5

    Esperienza in tenda

    February 22 in Tanzania ⋅ ☁️ 27 °C

    Per le due notti che seguono abbandoniamo il lusso e ci tuffiamo nell’esperienza di dormire in una tenda in mezzo alla Savana. Appena arrivati veniamo assaliti dalle mosche tse-tse e corriamo a ripararci nei pressi di un falò da cui ammiriamo il tramonto. Ci vengono spiegate le varie regole della struttura: ad esempio che qui,come in quasi tutte quelle che abbiamo visitato, l’energia viene prodotta con pannelli fotovoltaici che rendono l’erogazione di corrente un po’ complessa; asciugarsi i capelli nella propria tenda infatti non è possibile e per farlo si deve raggiungere un’apposita struttura. Ogni camera inoltre è dotata di un walkie-talkie per le emergenze e per richiede gli spostamenti, quando è buio infatti non è permesso girare senza le guardie (degli uomini dotati di lance di 2m pronti ad intervenire in caso di avvistamenti di animali selvatici aggressivi). Esausti dormiamo tutta la notte nonostante i vari versi che si possono sentire tra cui iene e tantissime specie di uccelli. A darci il buongiorno, un’alba incredibile e dei Dik dik che si aggirano nei pressi della nostra tenda.
    Fun fact: le portate vengono servite con un coperchio che viene sollevato nello stesso momento per tutti commensali a seguito del conto alla rovescia in swahili “moja, mbili, tatu”
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