Con le Bretagna inizia il nostro viaggio che ci porterà in seguito nei Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia (fino a capo Nord), Finlandia, Svezia e ritorno per la Germania.
In tutto circa 4 mesi, dai primi di Aprile ad Agosto 2024.
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  • Day 2

    Amboise

    April 7 in France ⋅ ☁️ 20 °C

    Seconda tappa di trasferimento e …. dopo 600 km, arriviamo ad Amboise (Camping Municipal de l’Ile d’Or) posto sull’isolotto omonimo, sul fiume Loira ed a pochi minuti dal centro. Amboise si trova nel Dipartimento dell’Indre et Loire nella Regione del Centro Valle della Loira. Deve principalmente la sua fama a Leonardo da Vinci, che qui trascorse i suoi ultimi anni, fino alla morte nel 1519, e ad personaggi come Carlo VIII.
    I principali monumenti sono senza dubbio il Castello, inserito nell’elenco dei Siti Patrimonio dell’Unesco, e le Clos-Luce, casa/castello in cui visse Da Vinci.

    Dedichiamo la prima serata breve passeggiata per le vie principali dove sono presenti le tipiche case a graticcio.
    La mattina seguente, finalmente col sole, visitiamo il Castello Reale e il maniero Clos Luce (casa di Leonardo Da Vinci). Grande emozione nel percorrere le sale dove il Maestro ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.
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  • Day 4

    Vitré

    April 9 in France ⋅ 🌬 12 °C

    Vitré è considerato uno dei villaggi medievali più caratteristici e meglio conservati dell’intera Bretagna.
    La sua origine risale al periodo preistorico, seppure vere testimonianze di insediamenti rurali si abbiano a partire dal periodo Gallo-Romano.
    Verso l’anno 1000 iniziano a costruirsi i primi castelli dei dintorni e, nel XIII secolo, il borgo viene fortificato.
    Successivamente l’importanza di Vitré cresce grazie al commercio dei tessuti.

    L’aspetto che attira la maggior parte dei turisti è indubbiamente il suo carattere medievale preservato nel tempo: le strette viuzze acciottolate su cui si affacciano splendidi edifici in pietra e a graticcio. Tra di esse le più note sono Rue d’Embas, Rue Baudraire, Rue Notre Dame.

    L’edificio di maggior interesse è il suo Castello, costruito nel XI secolo e successivamente ricostruito nel XIII secolo con una base triangolare.  Presenta ai suoi angoli belle torri circolari, è protetto da alte mura e ponti levatoi. Nell’Ottocento assume il ruolo di Prigione e nel 1872 viene classificato come Monumento Historique. Ora al suo interno sono ospitati il Municipio e il Musée du Chateau.
    Da non dimenticare, infine, la Chiesa de Notre-Dame de Vitré in stile gotico-fiammeggiante con un bel soffitto ligneo e pregevoli vetrate.

    Passeggiare per questa cittadina è piacevole anche perché in questi giorni non è per nulla affollata di turisti ed ha saputo mantenere intatta la sua autenticità.
    Cittadina piena di vita locale, testimoniata dai numerosi bimbi in uscita dalle scuole.
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  • Day 5

    Paimpont

    April 10 in France ⋅ ☁️ 9 °C

    Paimpont si trova nel cuore della Foresta di Broceliande.
    Paese con poco più di 1500 abitanti, deve principalmente la sua fama alla Foresta, ricca di leggende e figure mitologiche tra cui Re Artù, Morgana e Merlino. 
    La storia di questa cittadina sembra risalire al VII secolo, quando venne fondata da Judicael, re di Bretagna; oggigiorno è possibile ammirare le belle case grigie tipiche di questa zona della Bretagna.

    Raggiungendo il centro del villaggio, spicca il grande edificio che ospita il Municipio e accanto ad esso l’Abbazia Notre-Dame de Paimpont. 

    Andiamo alla scoperta della Foresta e dei luoghi incantati che essa nasconde, come la Tomba di Merlino, la Fontana di Berenton, la Fontana della Giovinezza, la Valle senza ritorno, l’albero d’oro…

    Nella realtà la tomba di Merlino non è altro che un sito funerario megalitico di un druido celtico (2000-2500 AC) che purtroppo è stata profanato dai ladri con la dinamite nel 1820. Originalmente misurava circa 10 mt ma oggi sono visibili poche pietre.

    Al di là delle leggende, la bellezza di questi luoghi, attorniati da laghi, ruscelletti, alberi d’alto fusto e pietre bizzarre, è indiscutibile e infonde essa stessa un’aura dal sapore magico.

    Da segnalare nella zona: il castello di Trecesson che purtroppo non è visitabile, in quanto privato. Si affaccia e si riflette su un piccolo laghetto, isolato ai margini della foresta di Brocéliande. Con le sue pietre viola e il suo aspetto lugubre nelle ore notturne, il castello ha da sempre solleticato l’immaginazione, con una terrificante storia del fantasma della Dama Bianca: una misteriosa donna sepolta viva nel giardino del castello, il cui spettro ancora si aggira di notte nella tenuta e che spesso appare sui tetti del castello, nelle sere di luna piena.
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  • Day 5

    Malestroit

    April 10 in France ⋅ ☁️ 13 °C

    Malestroit è un luogo magico che ci ha sorpreso. Situato su un isolotto nel mezzo del fiume Oust, è un paesino unico collegato al continente tramite un solo ponte.
    E' stato un centro commerciale e portuale molto importante ed ha un’architettura degna di ammirazione: strada per strada e piazza per piazza, ci si innamora del suo paesaggio marino e naturale con un tocco un po’ trasandato. Le case ricordano la tipica costruzione belga e olandese. Tale è la sua bellezza che è conosciuto come la "Perla del fiume Oust".

    La città, trattandosi di un'isola, è servita più volte per ospitare durante la guerra dei cent'anni (s.XIV-XV) fazioni opposte che firmavano armistizi e tregue.

    Nella Place du Bouffay son presenti case a graticcio del XV e XVI secolo con decorazioni che esibiscono singolari figurine che evocano le favole del Medioevo: la scrofa che fila, la lepre che suona la cornamusa, il pellicano ….

    Non siamo riusciti a visitare la chiesa Saint-Gilles (XI-XVI secolo) ma leggiamo che sulle sue volte sono stati recentemente scoperti dei dipinti eccezionali.

    “Quae numerat nummos non malestrica domus »: « Non è di Malestroit chi conta i suoi besanti ». Il motto della città testimonia il suo impegno per la qualità dell’accoglienza.
    
I Rabbids, personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi, hanno eletto a loro domicilio un antico edificio del XV secolo nel cuore della città.
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  • Day 6

    Josselin

    April 11 in France ⋅ ☁️ 10 °C

    Josselin, fondata nel IV secolo, conserva ancora molte caratteristiche storiche.

    Nella città vecchia, il quartiere di Sainte-Croix ha un vero e proprio patrimonio medievale: le case a graticcio, con fianchi e mensole colorate, ospitano numerosi ristoranti e negozi con particolare charme.

    Il castello è il cuore della città ed è uno dei più imponenti della Bretagna. Fu costruito per la prima volta nel 1008 ma, a causa del suo passato turbolento, è stato ricostruito e modificato più volte nel corso degli anni.
    È difficile immaginare che (in origine) il castello avesse nove torri invece delle tre attuali, poiché anche queste ultime sono state parzialmente distrutte nel XIV secolo. Grazie all'intervento di Anne de Bretagne, il castello fu restituito ai suoi fondatori, la famiglia Rohan, che lo riportò al suo antico splendore e ne occupa ancora i piani superiori. Il piano terra è invece aperto alle visite.

    Dal campanile della Basilica Notre-Dame du Roncier, una vetrina dell'architettura del XV secolo, ci dicono sia possibile una bella vista della città. Purtroppo non è attualmente accessibile.

    Una bella passeggiata lungo il canale ci permette di scoprire angoli particolari e mulini trasformati in bellissime case
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  • Day 6

    Point du Raz

    April 11 in France ⋅ ☁️ 13 °C

    Qui il nome Finistère è pienamente giustificato: la fine delle terre si celebra con un susseguirsi di capi e di promontori che sfidano il mare aperto.

    Classificata “Grand site de France”, la Punta del Raz raggiunge circa 70 metri di altezza. Scolpita dall’oceano e dai venti, vale da sola il viaggio nella regione. Di fronte a questa il faro quadrato dell’îlot de la Vieille, acceso nel 1887, automatizzato nel 1995. Al di là delle rocce a strapiombo e del mare color smeraldo, il panorama sull’oceano permette di ammirare l’isola di Sein e, quando il tempo è sereno, il faro di Ar Men.

    Una casa bianca sulla brughiera, una cappella rallegrata dal lichene, un porto “tascabile” ai piedi del granito… lungo le falesie, i sentieri protetti riservano delle sorprese. Un bellissima passeggiata dal parcheggio camper ci permette di assaporare nuovamente il mare, spesso turbolento, della Punta del Raz.
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  • Day 7

    Lacronan

    April 12 in France ⋅ ☁️ 11 °C

    Appena varcato l’ingresso, il villaggio ci sorprende per le sue case di granito blu, ai piedi della torre quadrata della chiesa. Luogo dalla forte essenza sacra (richiami celtici ovunque), capitale della tela in Bretagna, dalla fine del XV secolo alla metà del XVIII secolo, incanta con i viottoli antichi e i suoi scorci.

    Il villaggio prende il nome da Saint Ronan, un eremita irlandese, fondatore della città nel X secolo.
    Locronan ha conosciuto il periodo più prestigioso dal XV al XVIII secolo, grazie al commercio di tela, lino e canapa.
    Oggi è uno dei luoghi più prestigiosi della Bretagna per il suo ricco patrimonio architettonico: infatti, costruito interamente in granito, il borgo ha conservato bellissime residenze rinascimentali e medievali, in un insieme unico e originale.

    La chiesa di Saint-Ronan: costruita nel XV secolo e diventata monumento storico, nella sua cappella della Penitenza si trova la tomba del Santo.

    Place de l’Église: il punto più fotografato del borgo è sicuramente questa incantevole piazzetta con l’iconico pozzo. In questo angolo pittoresco si possono ammirare edifici e case con facciate in granito grigio-bluastro, risalenti ai secoli XVII e XVIII.

    Fontana e cappella Notre-Dame-de-Bonne-Nouvelle: dedicata a Sant’Eutrope: le sue vetrate sono state realizzate nel 1985 dal famoso pittore Alfred Manessier.

    Nel centro si alternano biscotterie, che propongono ottimi prodotti artigianali offrendo degustazioni per facilitare la scelta, a negozi che vendono manufatti artistici di vario genere (gioielli, soprammobili, articoli da regalo…). Ci ha colpito particolarmente un portone (negozio purtroppo chiuso) dalle cui vetrate abbiamo potuto intravedere antichi giocattoli ed oggetti di altri tempi dei piu’ insoliti…

    Il clima della Bretagna e il gran numero di torrenti hanno contribuito all’espansione della coltivazione della canapa e del lino. Dal XV secolo, la regione si è specializzata nella produzione e commercializzazione di tessuti di canapa, che vennero venduti sul mercato della tela da vela. Locronan diventò così una città di tessitori. Le piccole attività equipaggiarono le navi più grandi d’Europa: dalla Royal French Navy alla Marina inglese, fino alle navi della Marina spagnola e alle caravelle di Cristoforo Colombo. Il vecchio albergo della Compagnia delle Indie, un tempo Ufficio della Tela, era un luogo dedicato ai ricchi mercanti di tessuti, per il commercio di spezie e beni di lusso. Le tre case che si possono vedere in fondo alla piazza all’epoca formavano un solo insieme. Oggi ospitano l’Ufficio del Turismo.
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  • Day 7

    Faro du Petit Minou

    April 12 in France ⋅ ☁️ 15 °C

    A guidare i marinai che decidono di raggiungere la rada di Brest, si trova il Faro Petit Minou, posto davanti al Forte omonimo, nel comune di Plouzané.

    Il Faro, realizzato da Vauban, svetta a 26 mt ed è entrato in servizio nel 1848, ben 9 anni dopo l’inizio del progetto.

    Il faro è posizionato su uno sperone roccioso, per raggiungerlo è necessario percorrere un sentiero a zig zag, accedere al Forte e superare un ponte di pietra che lo collega alla costa.
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  • Day 8

    Faro di saint Mathieu

    April 13 in France ⋅ ☁️ 12 °C

    Il Faro di Saint Mathieu, nel comune di Plougonvelin, è uno dei fari più caratteristici e fotografati del Finisterre.

    La struttura domina il promontorio da cui prende il nome ed è pittorescamente posta a fianco di un antico complesso benedettino del 1150, di cui ormai restano solo ruderi.

    Il Faro di Saint Mathieu spicca per il suo colore bianco e la cupola rossa; è alto 37 m., ha 163 gradini e domina il Mare d’Iroise.

    L’Abbazia ha avuto in passato un ruolo di primaria importanza anche per i naviganti ed i suoi monaci erano gli addetti a custodire la torre del fuoco che sorgeva in loco.

    Le vicissitudini che hanno colpito il complesso ed il graduale abbandono da parte dei religiosi hanno richiesto la realizzazione di questo faro che rimane tra i più visitati di Francia e risale addirittura al 1692.

    La leggenda narra che, riportando il corpo dell’apostolo Matteo, dei mercanti del Léon sarebbero stati miracolosamente salvati dal naufragio al largo di questa punta. Nel VI secolo, per ospitare le reliquie del santo, Tanguy vi fondò il primo monastero. Dell’abbazia oggi rimangono la facciata romanica, le volte in pietra del coro e le arcate della navata.

    Il sentiero marittimo della punta conduce ai menhir cristianizzati. Queste due pietre sormontate da croce erano soprannominate « Patibolo dei monaci ».

    Infine una bella sorpresa di altri tempi: davanti alle scogliere del faro un gruppo di delfini !!!
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