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  • Day 6

    SERGIO E GEROLAMO

    August 21, 2022 in France ⋅ 🌬 25 °C

    La mamma di Titta, grazie ad una magica app per camperisti, ci consiglia un posto: plage de Balistra. È dopo Bonifacio, un po’ più in su, ma decidiamo di andare lì che tanto il giorno dopo saremmo comunque dovuti andare in su.
    Ci infiliamo in questa strada sterrata. E’ tutto buio. Incontriamo due o tre macchine che tornano indietro. Percorriamo così, circondati solo da sassi e cespugli, 2,5km su e giù per queste colline buie con la speranza di arrivare in un buon posto.
    È un grande parcheggio sulla spiaggia dove ci sono altri camper o van. Poco lontano, sulla spiaggia, c’è un baretto con della musica, c’è un festino.
    C’è molto vento anche qui come alla tonnara ma ci organizziamo per cucinare incastrando un telo tra le portiere del furgone in modo che blocchi il passaggio dell’aria che passava da sotto la macchina e arrivava dritta sul fornelletto. Ceniamo in compagnia di un cane che si accoccola a ciambella vicino a noi e sta lì tutto il tempo a dormire. Gabri ovviamente dà un nome anche lui: Sergio.
    Dopo cena dobbiamo organizzarci per la notte.
    Maddi, Titta e Quadro vanno a vedere più avanti se c’è qualche duna nascosta dove montare le tende ma non ne trovano; c’è però una strada che porta a un laghetto, lì è molto tranquillo e nascosto per dormire, però la macchina non ci arriverebbe. Mentre tornano indietro una jeep si avventura lungo questa stradina: sono una famiglia di francesi e si metteranno al laghetto a dormire, dicono che se non facciamo troppo rumore da svegliare i bambini possiamo tranquillamente metterci lì anche noi a dormire.
    Così, dopo qualche discussione, Titta e Quadro decidono di andare là con una tenda mentre gli altri, che non si fidavano a lasciare la macchina incustodita e allontanarsi così tanto, decidono di dormire in macchina o fuori per terra.
    Maddi e Gabri, prima di andare a dormire, decidono di andare a dare un’occhiatina alla festa ma quando arrivano là vedono che sono tutti 40enni e “ballano un lento mentre il mondo balla la tecktonik” (cit. tadb dei rovere). In compenso trovano Sergio lì davanti sulla spiaggia, ma non è solo: ha un fratello uguale a lui, solo un po’ più marroncino anziché nero. Per Gabri questo diventerà Gerolamo.
    I due cani decidono di seguirci al furgone e non ci molleranno più per tutta la notte. Si accoccolano uno sotto e uno di fianco.
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  • Day 6

    SIAMO ALLA TONNARAA!! UUUU

    August 21, 2022 in France ⋅ 🌬 27 °C

    Ripartiamo per andare in spiaggia: oggi finalmente Rebi potrà farci vedere la fantomatica “Tonnaraaa UUUUUU”.
    Passiamo il pomeriggio in spiaggia finché il vento non inizia ad essere troppo freddo. Il nostro piano era di fermarci in zona a dormire ma non sembrano esserci molti posti adatti: le “dune” intorno sono solo cespugli e rocce. Decidiamo di salire in macchina e andare avanti finché non troviamo un posto che ci ispiri.
    Ad un certo punto vediamo una via sulla sinistra della strada con delle indicazioni, dovrebbe portare a una fattoria. La percorriamo. È una bella stradina stretta che si arrampica su per la collina.
    Vediamo una roulotte abbandonata in uno slargo, continuiamo a salire. Ci accolgono due cani bianchi che già prima avevamo visto vagare solitari per lo stradone. Arriviamo in questa cascina dove vediamo le stalle con le capre più alcune capre libere. Scendiamo dalla macchina per capire se c’è qualcuno che abbia voglia di ospitarci. Vediamo una struttura con un cancellino che si affaccia su un cortile con tavoli e sedie, è un baretto ma sembra chiuso e non più utilizzato. Non sembra esserci in giro nessuno oltre agli animali. Decidiamo di provare a chiedere alla casa che c’era poco più indietro. Proviamo ad andare a piedi ma i cani ci corrono incontro abbaiando perciò pensiamo sia più sicuro avvicinarci in macchina. Parcheggiamo davanti alla casa e scendiamo. È pieno di cani e gatti ma non abbaiano, ci lasciano avvicinare. C’è un cane che attira particolarmente la nostra attenzione: un occhio non ce l’ha mentre l’altro è gigantesco e gli esce dalle orbite, è grande quanto una pallina da ping pong. Fuori dalla casa ci sono asciugamani e costumi stesi perciò deduciamo che sia abitata. Ci avviciniamo. Vediamo dalla finestra che le luci sono accese. Proviamo a bussare a una porta ma nessuno risponde. Ci avviciniamo all’altra porta, è aperta. Riproviamo a bussare, chiediamo se c’è qualcuno.
    Ancora nessuna risposta. Non sappiamo bene cosa fare e temporeggiamo, è tutto aperto e acceso, magari qualcuno arriva. Gabri e Cami coccolano cani e gatti e Gabri (dopo aver imparato la frase “excuse-moi, il y a quelqu’un?”) decide di dare un nome a queste bestioline che diventeranno per lui “petite pomme frite” e “petite pomme de terre”.
    Maddi e Quadro decidono di fare un ultimo tentativo: tornano alla porta e riprovano a chiedere se ci sia qualcuno ma nessuno risponde. Provano a dare una sbirciatina dentro. Non si vede nessuno. La casa ha un odore non troppo invitante. Tornano verso la macchina.
    Quadro di colpo si ferma e ci dice “ho visto qualcuno, è spuntata una testa, dei capelli lunghi, ha dato una sbirciatina ma è ritornata subito dentro a nascondersi”. Capiamo di non essere graditi, risaliamo in macchina e ce ne andiamo più veloci possibili.
    Mentre scendiamo Maddi analizza la faccenda: “bo magari era una bambina, anch’io se qualche anno fa mi fossi trovata della gente sconosciuta fuori casa mi sarei nascosta…” e poi realizza “Raga ma… Gabri ha passato tutto il tempo a urlare piccola patatina! Piccola patatina! Probabilmente si è anche spaventata… cos’avrà pensato… ” realizzato questo decidiamo che sia decisamente meglio sparire da lì il più in fretta possibile…
    Ora però non sappiamo proprio dove andare. Cerchiamo lungo la strada ma non troviamo nulla. Tutti i campi sono privati. C’è una stradina che sembra portare in un posto adatto ma Quadro va in avanscoperta e dice che non è fattibile percorrerla in macchina perciò ci rinunciamo.
    Iniziamo ad essere tutti un po’ irritabili. È buio pesto, non abbiamo ancora mangiato e non abbiamo idea di dove fermarci per la notte.
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  • Day 6

    BONIFACIO

    August 21, 2022 in France ⋅ ☀️ 26 °C

    Questa mattina ci siamo dedicati alle pulizie di primavera: pulito per bene l’uovo dal furgone, lavato i vetri, riempito d’acqua lo spruzzino per i tergicristalli, lavato le gavette, sistemato per bene tutta la macchina… e infine siamo partiti. Usciamo dal cancello del campeggio e la Rebi urla: “la mia ciabattaa!!!” ha visto l’infradito che dal giorno prima considerava persa per sempre; in realtà era rimasta tutto il tempo davanti alla reception, a cinque metri da noi. Si precipita giù dalla macchina, un motociclista si ferma dietro di noi, allora lei lo guarda e gli dice “vada vada!” senza rendersi conto che il signore non è italiano ma probabilmente capisce dal gesto poiché ci supera e va. Davanti alla reception c’è un altro signore; Rebi, tutta contenta, lo guarda e lo ringrazia. Questo, che si stava tranquillamente facendo i fatti suoi, non sa per cosa sia stato ringraziato, guarda la receptionist e insieme ridono di gusto.
    Recuperata la ciabatta ripartiamo e andiamo verso Bonifacio.
    Dopo aver trovato parcheggio (e dato un piccolo bacino innocuo ad un’altra macchina) rimaniamo a bocca aperta. C’è un sacco di vento (e mettere la gonna per le ragazze non è stata troppo una grande idea) ma il panorama è spettacolare. La costa è tutta a frastaglioni, falesie altissime che si tuffano in un profondo mare blu. Ci sono dei colori bellissimi, l’azzurro del cielo, il blu del mare, il bianco della roccia e il verde dei cespugli. Chiediamo a un signore di farci una foto: ci taglia i piedi e la fa dalla direzione sbagliata in cui non prende i frastaglioni. Abbiamo tutti la borsa di tela del clan Tithadesh, sembriamo lì per una pubblicità.
    Facciamo un bel giretto per le vie del paese e intanto ci guardiamo intorno per trovare un posticino dove mangiare. Finiamo col tornare al primo baretto che avevamo visto appena fuori dal paese, di fianco al cimitero dove riempiamo due borracce e Gabri trova una tomba della famiglia Poggi. È un baretto tutto colorato che si chiama “Le p’tit cafè”, ci sediamo e ordiniamo delle omelette e delle crepes più qualche birra. Molto buone. Il pasto ci costerà 7€ ma resteremo sconvolti perché la birra da 33 invece (non lo sapevamo) costerà 6.50€. Gabri e Cami fanno conoscenza con Catherine (Katy per gli amici) che è il cane più brutto del mondo ma molto simpatica (fa davvero ridere, guardate la foto).
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  • Day 5

    UN GATTO ASSETATO E DELLE BARCHE COSTOSE

    August 20, 2022 in France ⋅ ☀️ 27 °C

    Il gruppo pensa che sia più saggio andare in campeggio per quella notte così risaliti in macchina si spostano a Propriano, la nostra autista sta male perciò guida Titta. Fanno una pausa a casa di Riccardo e Irene per recuperare il tabacco che Gabri la sera prima ha dimenticato sul loro balcone. Stanno per ripartire ma Maddi decide che forse è meglio provare a vomitare per farsi passare il dolore. La Rebi fortunamente ha portato da casa un limone quindi spreme il succo e Maddi lo beve con un po’ di acqua ma non sembra funzionare (nel frattempo, al contrario di chi lo prende per vomitare, Gabri e Quadro si mangiano il limone rimasto e lo trovano anche molto buono).
    Ripartono e dopo una rapida spesa giungono a Propriano. Quando arrivano in campeggio Rebi scopre di aver perso una ciabatta, probabilmente le è caduta quando ha aperto la portiera al supermercato. Montano le tende, Cami e Rebi lavano i piatti in compagnia di un gatto bianco che, molto assetato, passa mezz’ora a bere ininterrottamente dal getto d’acqua del lavandino (la ciotola non è di suo gradimento). È così carino che persino Rebi lo accarezza. [foto]
    Dopo aver fatto la doccia e cucinato le verdure che la sera prima erano avanzate si dirigono in spiaggia per cenare. Cami e Gabri fanno un rapido puccio in mare e poi tutti insieme si passano la ciotola con sempre lo stesso cous cous del giorno prima che non è ancora finito accompagnato da verdure, pane, formaggio e per qualcuno desperados.
    Finito di cenare decidiamo di fare un giro in paese.
    Maddi e Gabri si fermano ad ammirare la vetrina di una coltelleria e Maddi vede che hanno l’opinel blu che sta cercando da mesi. Decide che il giorno dopo passerà di lì per comprarlo.
    Inizialmente il paese sembra deserto finchè non arriviamo nella zona del porto dove Gabri e Titta si fermano ad ascoltare un cantante di musica corsa che sta suonando in un ristorante e gli altri quattro vanno a fare un giro di ammirazione tra le barche. Condividono sogni e desideri. C’è chi vorrebbe uno yacht e chi una barca a vela, chi un katamarano e chi un gommone per sfrecciare ad alta velocità. In realtà, per le finanze a loro disposizione, si accontenterebbero tutti di una umile zattera.
    Passano in mezzo ad un’esposizione di quadri e, uscendo dal retro dove c’è da scavalcare un filo di una luce, Gabri ovviamente inciampa e rischia di tirare giù tutto: luci e tendone.
    Vedono una barca a vela davvero enorme e Maddi e Quadro si trovano a tartassarsi la mente chiedendosi quanto costino delle barche del genere.
    Arrivano fino in fondo alla banchina dove c’è un piccolissimo faro, Maddi prova a guardare dentro ma stabilisce che dev’essere “er pisciatoio der porto de Propriano”.
    Passano davanti ad alcuni bar dove pare esserci un po’ di vita giovanile, c’è anche della musica. Quadro si fa dare i menù per vedere i prezzi e decidono di scappare a gambe levate poiché un drink costa il modico prezzo di 10/13€.
    Lungo la strada del ritorno ripassano davanti alla coltelleria ma stavolta la serranda è chiusa, a Maddi e Gabri viene il dubbio che prima allora fosse aperta. Pazienza, ci torneranno domani mattina.
    Tornano in campeggio e dopo aver assaggiato un sorsino di porto si infilano tutti nelle tende per la notte.
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  • Day 5

    FRITTATA REGALATA E CACCA SPIATA

    August 20, 2022 in France ⋅ ⛅ 24 °C

    Maddi è la prima a svegliarsi, esce dalla tenda e prova a fare qualche foto con diverse modalità della macchina foto subacquea ma la qualità è quella che è…
    Pian piano si svegliano anche gli altri, smontano le tende e vanno a recuperare le cose per la colazione ma quando arrivano alla macchina trovano la prima sorpresa della giornata: qualcuno dalla strada ha lanciato un uovo sul finestrino laterale del bus (come lo chiama Quadro) che è colato lungo il portellone e si è seccato sul finestrino diventando una frittata e rendendo l’apertura di quest’ultimo molto difficoltosa. La compagnia prende questa nuova disavventura sul ridere: la vacanza diventa sempre più disagiata e si chiedono cos’altro potrebbe succedergli.
    Passano la mattinata in spiaggia tra parole crociate, snorkeling non troppo soddisfacente e lezioni di chitarra tenute dal maestro Quadro. È una spiaggetta tranquilla, con poca gente. Ad un certo punto Cami decide che è il momento di fare la cacca, si trova un angolino tranquillo ma vede spuntare sopra alla sua testa un drone che inizia a ronzare nei paraggi. Non sembra preoccuparsi del fatto che potrebbe violare la privacy di qualcuno e continua a girare per 5/10 minuti. Nel frattempo Titta è riuscita a portare a termine la sua prima cacca della settimana.
    Più tardi anche a Maddi e Rebi scappa la cacca perciò salgono alla macchina per recuperare la carta igienica ma, sbucate dalla stradina, Rebi esclama “ma c’è il portellone aperto!” Maddi, preoccupata, alza lo sguardo ed in effetti il portellone dal lato del muro è spalancato. Si precipitano a controllare. Per fortuna non sembra mancare niente, le cuffie di Quadro in bella vista sono ancora lì appese al poggiatesta del sedile. Probabilmente questa mattina uno dei nostri uomini ha dimenticato di chiudere la portiera prima di scendere in spiaggia. La macchina è stata per tutta la mattinata con il portellone spalancato. Siamo stati fortunati anche stavolta.
    Scendendo Maddi e Rebi fanno una pausa nel parcheggino per fare la cacca e cambiare l’assorbente.
    Si pranza con il cous cous avanzato dalla sera prima e per merenda abbiamo una pesca. A Maddi e Quadro, al contrario che al resto del gruppo, piace la pesca bella morbida, solo che, essendo in minoranza, le pesche che sono state comprate sono dei mattoncini. Così a Maddi viene un’idea: se mette la pesca sotto il sole magari si ammorbidisce. Un po’ funziona ma quando la mangia è diventata bollente. Immediatamente dopo le iniziano a venire dei crampi alla pancia e il dolore nel corso del pomeriggio aumenta sempre di più.
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  • Day 4

    La compagnia si allarga

    August 19, 2022 in France ⋅ ☀️ 25 °C

    AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CHE C'E' UNA VOLPE IN PIU'
    Anche oggi percorriamo una bellissima strada che attraversa canyon nelle rocce rosse e paesaggi mozzafiato.
    Non prende internet per impostare il navigatore quindi viaggiamo seguendo la cartina cartacea che la nostra copilota ha ben spiegato davanti a sé. Molto più all’avventura. In realtà la strada è praticamente tutta dritta e i cartelli sono ben chiari quindi non è così complesso.
    Ci fermiamo anche qui a fare un po’ di foto giusto per arrivare tardi ad Ajaccio dove ci aspettano Riccardo (il fratello di Gabri) e la sua ragazza, Irene. Ad un certo punto iniziano a prendere i telefoni e tutti noi ci troviamo chiamate e messaggi da casa. Sono tutti preoccupati da quella mattina quando si è iniziata a diffondere anche in Italia la notizia di un uragano che ha causato morti, feriti e dispersi in Corsica (di cui molti nei campeggi).
    Ci fermiamo a bordo strada per rispondere ai messaggi e richiamare i nostri genitori. Siamo vivi ed eravamo belli tranquilli a giocare nelle onde, non contenti perché nessuno aveva vinto al fantamorto con l’uragano dovevamo pur trovare un altro modo per guadagnare punti.
    Scopriamo anche che la zia della Rebi aveva chiamato la Farnesina per cercare di avere nostre notizie ma ovviamente non aveva ricavato nulla. Erano tutti allarmati, ci avevano dati per morti, il Gianni era pronto per partire per la Corsica. Scopriamo che era anche arrivata notizia di sei morti in un campeggio (noi eravamo in sei ma altre caratteristiche non corrispondevano poiché, per esempio, tra noi non c’era nessuna ragazza di 23 anni).
    Dopo aver tranquillizzato tutti ripartiamo; lungo la strada vediamo delle barche a vela ribaltate sulla spiaggia (ecco le conseguenze dell’uragano).
    Verso le 20 arriviamo ad Ajaccio ed Irene ci offre una doccia calda in casa loro.
    Usciamo verso le 22 e ci rendiamo conto che nessuno di noi ha voglia di cucinare, proponiamo di prendere una pizza ma cercando su internet i pizzaioli sono chiusi o costano troppo per delle pizze che non ispirano molto. Ci rassegniamo al cucinare il nostro cous cous con le verdure accompagnato da un aperitivo a base di pane, formaggio e patatine. Abbiamo anche lo spritz ma, come tutti i vini comprati fino ad ora, è quasi imbevibile.
    Parcheggiamo a lato di una grossa strada buia perché per scendere al parcheggino della spiaggia ci sarebbe da superare una buca e non siamo sicuri di riuscire poi a rifarla in salita. Scendiamo a piedi in questa caletta dove Riccardo e Irene stanno facendo una grigliatina mentre aspettano che qualche pescione abbocchi all’amo.
    Montiamo velocemente le tende e iniziamo a cucinare, il cous cous è tantissimo, lo mettiamo da parte per l’indomani sfruttando i super tupper-ware di mamma Rebi.
    A mezzanotte, mentre il gruppo ancora non ha finito di mangiare (forse neanche iniziato), Riccardo e Irene salutano e tornano a casa loro con un ricco pescato.
    Mentre ci dilettiamo con un’emozionante partita a Uno ad un certo punto Gabriele inizia ad urlare spaventato, dice che c’è qualcosa dietro alle sue spalle. Alle sue urla tutti saltano in piedi spaventati, Maddi inizialmente crede sia uno scherzo dato che già il primo giorno ad Ostriconi era stato fatto uno scherzo simile dicendo che c’erano dei cinghiali, quindi lo manda a quel paese dicendo “ma che coglione” . Poi però capisce che non stava scherzando allora si spaventa e si convince che ci sia un cinghiale, è scattata in piedi ma la Rebi le ha afferrato una caviglia così che le due ragazze si trovano catapultate dall’altra parte del telo una sopra all’altra senza neanche rendersi conto di come ci sono arrivate. Gabri allora riesce a spiegare: ha visto degli occhi, potrebbe essere una volpe ma forse era un gatto.
    Riprendono le loro attività finché, Maddi, sdraiata sul telo, sente dei rumori vicino alla sua testa, si gira e vede una piccola volpina che stava ravanando nel cestino vuoto dei pomodorini dove avevamo lasciato una forchetta e le croste del formaggio. “Oh! Una volpe!” annuncia la ragazza ai suoi compagni che accorrono e cercano di scacciarla. Non ha paura. È affamata. Cerca cibo. Gabriele lancia le croste di formaggio lontano per cercare di attrarla da un’altra parte; più tardi andrà a mangiarle.
    Allora ecco cosa aveva visto Gabri, non era un gatto, era effettivamente una volpe!
    Cami e Rebi a questo punto sono molto spaventate perché questa volpe continua a cercare di avvicinarsi per trovare qualcosa da mangiare. Prendono tutto ciò che c’è in giro e lo portano su alla macchina, dopodiché si infilano tutti in tenda pronti per dormire, comunicano ancora un po’ tra una tenda e l’altra utilizzando i walkie talkie.
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  • Day 4

    AAA Io vado via! Io vado via!

    August 19, 2022 in France ⋅ ⛅ 24 °C

    La mattina ora che ci sistemiamo per lasciare il campeggio sono le 12:00, paghiamo e ci dirigiamo verso la spiaggia di Porto. Troviamo un parcheggio libero, ci entriamo con un po’ di fatica ma siamo troppo lunghi, decidiamo di tentare un parcheggio a S molto stretto e storto ma a metà vediamo un altro parcheggio migliore libero, Quadro corre a tenerlo occupato e scaccia dei tedeschi dicendogli di parcheggiare dove stavamo provando noi (non ci saremmo mai entrati) quindi alla fine ci parcheggiamo (anche qui con un po’ di manovre) in quest’ultimo (i tedeschi alla fine non ci provano neanche a mettersi dove il buon Quadro gli aveva indicato).
    Scendiamo dalla macchina, ci sporgiamo dal muretto verso il mare e… “ma qui non c’è la spiaggia con la pineta dietro” esclama qualcuno.
    In effetti no, non c’è proprio la spiaggia. Solo rocce con onde enormi che si scagliano.
    Facciamo qualche foto e risaliamo in macchina per cercare la spiaggia che Maddi che conosceva perché ci era stata in route.
    Dopo averla trovata ed essere entrati nel parcheggio attraverso un’apertura parecchio stretta Gabri e Titta si lanciano nelle onde altissime, Cami si unisce a loro. Restano dentro un bel po’ finchè, affaticati, i primi due escono e raggiungono gli altri sulla spiaggia. Cami prova ad uscire ma continua ad essere ributtata in acqua dalle onde, il bagnino si lancia in suo soccorso, mentre si avvicina fa cenno di abbassarsi perché sta arrivando un’altra onda ma lei resta in piedi e urla “Gabri! Coprimi!” perché il costume si è tutto spostato e non copre più nulla di ciò che dovrebbe. Viene riabbattuta ma per fortuna il bagnino la raggiunge, le afferra il braccio e la aiuta ad uscire mentre lei, ormai nuda, cerca di coprirsi con scarsi risultati ben osservata da tutta la spiaggia. Nel frattempo dalla spiaggia il gruppo se la ride a crepapelle (anche il bagnino è divertito c’è da dire).
    In un momento in cui le onde sembrano leggermente più basse anche Maddi prova ad entrare e dopo qualche onda riesce ad uscire abbastanza facilmente (ma comunque affaticata).
    Gabri e Titta rientrano, si divertono un po’ finchè anche Titta viene aiutata dal bagnino ad uscire e Gabri esce da solo ma con un sassolino (non troppo ino) infilzato nel piede bene sottopelle. Il bagnino si avvicina incuriosito ma dice che non può fare nulla perché deve sorvegliare la spiaggia. Cami e Gabri vanno alla macchina per cercare di toglierlo. Per farlo ci vorranno 40 minuti di tensione ammorbiditi da una sigaretta scroccata da una coppia di tedeschi.
    Nel frattempo Maddi, Titta e Rebi stanno sul bagnasciuga a prendere la schiuma delle onde. Rebi cade e riesce a farsi salvare da un bagnino (fuori servizio) pur senza essere entrata in acqua: la afferra per un braccio e la tira su con la chiappa grattugiata (voleva provare anche lei l’esperienza di essere tirata fuori dall’acqua da un bagnino).
    Ad un certo punto mentre Quadro fa un video le tre ragazze vedono arrivare un’onda enorme e decidono di scappare (per questo potrete prendere visione del suddetto video appunto) e da qui si avrà la citazione usata per tutto il resto della vacanza “aaa io vado via, io vado via”.
    Titta, non ancora soddisfatta, decide di rientrare in acqua (i punti acquisiti al fantamorto non le bastavano, è una ragazza difficile da accontentare). Dopo un po’ di tempo Maddi, dalla spiaggia, la vede sulla cresta di un’onda molto affaticata che cerca di uscire. Le onde sono aumentate; continua ad essere rimandata sotto. Maddi e Rebi ne vedono una enorme arrivare e le urlano “Tittaa!!” lei allora si sente sollevata perché temeva che noi altri l’avessimo abbandonata e che quindi nessuno si sarebbe accorto se lei non fosse più riuscita a risalire dall’acqua. Il bagnino finalmente la vede e cerca di raggiungerla, la afferra e la porta in salvo. Poco dopo i due bagnini decidono di mettere la bandiera rossa.
    Pranziamo con un accompagnamento musicale sulle note di danza la vita e ora che finiamo di mangiare sono ormai le 16:00. È ora di rimetterci in viaggio.
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  • Day 3

    Incontri in entroterra

    August 18, 2022 in France ⋅ ☁️ 24 °C

    Ripartiamo dopo un caffè dal quale Titta esce con un po’ di zollette in tasca ed incredibilmente la nostra meta è nuovamente cambiata: andiamo a Porto.
    La strada è molto caratteristica. Saliamo su per un colle che sembra infinito in una strada stretta e panoramica lungo un fiume. Ci fermiamo per fare delle foto sul tetto del furgone. Perdiamo un sacco di tempo.
    Gabri annuncia ogni macchina in avvicinamento e Maddi rischia di aprirsi la testa poiché, per scendere dal tetto del furgone, Quadro le fa segno di lanciarsi ma poi non la prende davvero lasciandole fare un bel capitombolo.
    Riprendiamo la strada e ci addentriamo nel bosco; l’aria inizia ad essere più frescolina e facciamo una serie di incontri particolari: les vaches, les chevrés, les porcs. Facciamo un video ai maiali che si riproducono e ammiriamo i piccoli suinetti che saltellano in giro o ciucciano il latte dalla mamma. Gabri e Maddi si fanno puntare dalla scrofa che difende il suo cucciolo.
    Più avanti invece le capre si piazzano in mezzo alla strada e, una in particolare, ci fa brutto.
    Finalmente arriviamo a Porto, giusto in tempo per trovare la reception del campeggio aperta (abbiamo fatto qualche pausetta in più del previsto). Uno dei campeggi in cui chiediamo informazioni ha addirittura due reception perché è molto molto esteso (noi non vediamo la prima ed entriamo da quella più lontana che però è chiusa e ci tocca attraversare tutto il campeggio). Scegliamo però il secondo campeggio poiché il primo costava di più e, causa rischio uragano, non ci lasciava montare la tenda; andiamo in quello di fianco dove non sembrano altrettanto in para per il maltempo, ci indicano una piazzola ma una famiglia ce la frega, ci spostiamo in una poco lontana; ci dicono che non c’è parcheggio ma noi un posticino non troppo lontano dalla piazzola ce lo troviamo. Dopo cena ci accomodiamo sulle panchine fuori dalla spa e facciamo qualche partita a peppatencia degustando un vino quasi imbevibile condito da pezzetti di sughero del tappo che si sbriciola.
    Nella notte, alle 2:00, ci svegliamo di soprassalto, dei tuoni enormi rimbombano nel cielo e lampi e fulmini illuminano le nostre tende. Fa paura ma al contempo è affascinante. Le menti iniziano a viaggiare, c’è chi teme che un albero possa cadere e chi ragiona sulle conseguenze di essere colpiti da un fulmine. Maddi decide di non stare dentro al sacco a pelo in modo che se un albero le cade sulle gambe sia più facile sfilarsi. Rebi chiede “Cami ma… si muore?” e Gabri per tranquillizzare: “si ma se sopravvivi le cicatrici sono belle”.
    Maddi chiede se gli altri sono usciti dalla tenda e stanno scappando ai bagni ma le rispondono che sono in tenda, quindi, in ansia, si rassegna e aspetta che passi (non osa dire che ha paura e preferirebbe uscire dalla tenda e l’idea di infradiciarsi inutilmente di nuovo come la mattina precedente non alletta); per cercare di far passare il tempo e l’ansia insieme a Quadro conta i secondi tra lampi e tuoni. Capiscono che i temporali sono due: siamo nel bel mezzo di uno scontro tra titani; uno si sta avvicinando e uno si allontana.
    Ad un certo punto Gabri esclama “io son bagnato!” e Rebi “oh anche io! Sul culo!” e Gabri “io sul pisello!”. Al che Rebi chiede a Titta, Maddi e Quadro che son nell’altra tenda: “ a noi si sta bagnando la tenda, a voi?” (la frase probabilmente non era esattamente questa ma purtroppo il momento era critico e non riusciamo a ricordarla con precisione). Titta risponde “si!” ma Rebi ha il dubbio che abbia capito male e quindi ripete, al che dall’altra tenda capiscono che la domanda non era “voi state bene?” e cambiano risposta.
    Ancora qualche tuono, qualche saetta molto affascinate (si vedeva attraverso la tenda), un tuono molto forte che fa scattare Maddi seduta e afferrare il braccio di Quadro, un po’ di vociare degli altri campeggiatori, qualche pianto di bambino e ci riaddormentiamo.
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  • Day 3

    Proprietà privata e sandwich freddi

    August 18, 2022 in France ⋅ ☁️ 29 °C

    Decidiamo di spostarci verso la Corse du Sud passando dal centro. Andiamo a Corte.
    Troviamo un parcheggio all’inizio del paese e ci fermiamo ad asciugare le cose bagnate; Quadro prova a lavarsi i denti ma si avvicina troppo alla proprietà privata e un signore dalla finestra inizia a urlarci “No! No!”; senza capire lo ignoriamo e continuiamo a fare ciò che stavamo facendo (cercando di non avvicinarci più alla proprietà privata).
    Facciamo un giretto centro cercando le fontanelle e ci fermiamo a mangiare un sandwich o un panino e scopriamo che, al contrario di quanto pensassimo, il panino è scaldato e “schiacciato” mentre il sandwich è la baguette (per fortuna la ragazza parla italiano e ce lo spiega). Maddi e Rebi invece provano la prima crepes (sottolineiamo infatti che eravamo entrati lì perché Maddi viene fortemente attratta dalle creperie).
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  • Day 3

    IL PRIMO URAGANO

    August 18, 2022 in France ⋅ 🌧 26 °C

    È mattina. Rebi guarda fuori dalla tenda e si accorge della presenza di alcune nuvole poco simpatiche; lo annuncia ai suoi compari di tenda e Maddi si sveglia con un “porca troia!” di Gabri.
    Con calma ci svegliamo e iniziamo a sistemarci con anche qualche foto alla postazione. Un po’ indecisi se smontare subito o aspettare in tenda che passi la pioggia temporeggiamo finché Riccardo, il fratello di Gabri, chiama per informarci che ad Ajaccio c’è stato un uragano e, per esempio, a loro è volato via il condizionatore dal balcone. Iniziamo a preoccuparci e cerchiamo di smontare le tende in batta. Inizia a piovigginare. Pian piano si alza il vento e infuria la bufera. Diluvia. Scappiamo di corsa per tornare in macchina ma la pioggia aumenta sempre di più, il vento si alza e ci ritroviamo in breve nel bel mezzo di una tempesta di sabbia. Fa male. La Rebi terrorizzata afferra il braccio di Maddi dicendo “Maddii ho pauraa!!” e quest’ultima, ridendo, cerca di tranquillizzarla. Poi però Maddi scopre che la tasca dello zaino in cui ha messo opinel (della firma dell’impegno), chiavi della macchina e telefono è rotta quindi si ferma a controllare se ci sono ancora e a mettere il k-way perché in costume fa troppo male la sabbia. Gabri si ferma con lei e soffrono insieme. Andare avanti è molto difficile, il vento è fortissimo, la sabbia si alza e sbatte addosso fortissima mentre una bomba d’acqua cade dal cielo.
    Come la sera prima seguono Quadro ma egli ad un certo punto urla “Ci sono i cavalli!” e torna indietro spaventato prendendo un altro sentiero (“mi bloccavano la strada, erano in mezzo” ci disse poi”.
    Quelli più in fondo nella fila non capiscono ma seguono; poco dopo in effetti vedono dei cavalli e “c’è anche un cane che fa la pipì!” (cit. Cami); insieme a questi animali c’è anche una ragazza che tranquillamente sotto il diluvio ci guarda correre spaventati e ride alla frase di Cami.
    Finalmente arriviamo alla macchina. La pioggia è diminuita ma il vento è ancora fortissimo. Saliamo in macchina e con calma decidiamo cosa fare e che orientamento dare alla nostra vacanza. Consultando tutti i meteo possibili scopriamo che è prevista pioggia anche per la notte successiva e che il meteo è parecchio inaffidabile.
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