• Lara Bucella
  • Matteo Isotti

Honeymoon

New York City & Easter Wonders Tour Leer más
  • Easter Wonders Tour... here we go!

    17 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ⛅ 19 °C

    L'alba di New York ci accompagna dal nostro hotel verso il Fairfield Inn&Suites, da cui partirà il nostro Eastern Wonders Tour che ci porterà in Canada.

    La nostra guida si chiama Simona e sulle prime non è riuscita a trovarci tra i suoi passeggeri: tra i suoi cartellini Isotti non c'è. E infatti poco più tardi Matt si ritrova con un'allegra etichetta bagaglio dedicata al signor "Sotti"! Dopo Pisotti, può aggiungere un nuovo nickname alla sua lista di cognomi storpiati!

    Il nostro autista si chiama Jeff, è afroamericano e sembra davvero molto simpatico. In più è il tipico americano uscito dall'immaginario collettivo... decisamente oversize!
    Il gruppo è composto da ventisei persone, quasi tutte coppie. Le età sono le più varie, c'è una signora sulla sessantina e un quartetto di ragazzi che sembrano decisamente più giovani di noi. Siamo quasi tutti italiani, eccetto cinque persone tedesche: Simona infatti fa tutti i commenti in doppia lingua. Per fine tour saremo un po' bilingui anche noi!
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  • Boston

    17 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ⛅ 27 °C

    Tre ore e mezza di autobus tra boschi e prati ci hanno fatto passare dai grattacieli di New York ai cieli immensi del Massachussets.
    Matt ha detto che è felice di non aver noleggiato l'auto: si è accorto che gli americani sprecano le tre corsie di autostrada mettendo stupidi limiti a 80-100km/h! A cosa servono i lunghissimi rettilinei e i macchinoni se si devono rispettare questi limiti?

    Boston è una città molto carina, quasi europea: non per niente è stata fondata da coloni puritani e abitata a lungo da Irlandesi. Ci siamo fermati a mangiare pesce al Quincy Market, l'antico mercato della città: Matt ha preso degli ottimi gamberi crudi e io una zuppetta pannosa a base di vongole, un piatto tipico di qui detto New England Clam Chowder.
    Di fronte al Quincy Market c'è un edificio dedicato alle informazioni per i turisti dove si vendevano un sacco di souvenir. In questo edificio c'era anche una signora vestita in abiti d'epoca che mostrava come si stampavano i manifesti nell'Ottocento, inchiostrando e pressando a mano una copia della Dichiarazione di Indipendenza datata 1776!

    Nel pomeriggio abbiamo fatto un giretto della città seguendo la linea tracciata sui marciapiedi che permette ai turisti di vedere tutti i principali punti di interesse della città senza perdersi. Rispetto a New York, la città di Boston è molto più pulita ed è stato bello cambiare un po' vista passeggiando tra casette basse, parchi e giardini. Tra l'altro mi sono incantata a guardare le case, i viali alberati e il parco pubblico con il laghetto: qui è ambientato "Pollyanna cresce", uno dei miei libri preferiti!
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  • Harvard University

    17 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ☀️ 26 °C

    Il campus di Harvard mi è piaciuto tantissimo, tutto fatto di casette e palazzine di mattoni rossi immersi in un bel giardino curato. Anche Harvard ha un sapore molto inglese, non per niente il comune in cui sorge... si chiama Cambridge! 😜
    Qui si respira un'aria di promesse, di futuro, di impegno e di carriera. Chissà per quanti di questi ragazzi essere qui è una specie di sogno diventato realtà!

    Abbiamo anche fatto merenda da "Tatte's", la bakery del campus, in mezzo a ragazzi che studiavano. Come mi manca quella vita! (A me no, ndMatt)
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  • Boston Lobster @NoName

    17 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ 🌙 22 °C

    La gita serale è un "fuori programma" proposto da Simona durante il viaggio in autobus. Ci ha detto di conoscere un posto dove si mangia la Boston Lobster e ci ha proposto di andare tutti insieme a gustare questa specialità tipica. Ovviamente Matt non ha avuto alcun dubbio nè istante di riflessione prima di accettare. Mi ha solo dovuto convincere a spendere l'ennesimo extra... 💸💸💸

    No dai, scherzi a parte penso anche io che ne sia valsa la pena!
    Per prima cosa la strada tra l'hotel e il porto ci ha permesso di vedere bellissimi quartieri residenziali usciti da un film americano, con le casette di legno colorate, le cassette della posta sul vialetto e i giardinetti sul retro tutti ben curati.

    Ci siamo goduti quindi due grossi piatti di aragosta in questo locale sul porto, il NoName, in compagnia di un'altra coppia di ragazzi - anche loro in viaggio di nozze, anche loro sposati l'8 settembre - che si chiamano Camilla e Salvatore.
    Simona aveva proprio ragione, il locale è tipico anche se molto "ruspante" e Matt si è gustato la sua prima aragosta con tanto di rito di apertura delle chele con lo schiaccianoci e il bavaglino a tema!
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  • Verso il Canada

    18 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ☁️ 19 °C

    La mattina è iniziata con un pasticcio. I dubbi di Matt sull'Hilton in cui alloggiavamo si sono dimostrati corretti: dopo la proposta di una recensione a zero stelle su Tripadvisor perché in una catena così lussuosa avevano la vasca al posto della doccia, anche la gestione della colazione è stata difficoltosa! Dalla mega sala della colazione siamo stati spediti in una saletta, in cui ci hanno detto però che non potevamo fare colazione lì perché non era prenotata per il nostro gruppo... alla fine, con un po' di inglese (e con l'aiuto della guida) siamo riusciti a risolvere e a farci una mega colazione... però che macello!

    Abbiamo ripreso l'autobus per dirigerci al confine con il Canada... ma stamattina ci sarebbe voluto un gommone! Gli effetti dell'uragano Florence che sta colpendo North e South Carolina si fanno sentire anche qui, gettando acqua a secchiate sulla strada.

    Però basta qualche minuto di sonno per risvegliarci con un nuovo paesaggio, con nuovi colori e con un bel cielo azzurro solcato da nuvolette bianche e occhiate di sole!
    Nei boschetti ai margini della strada vivono alci e castori, e ad un certo punto dal pullman intravediamo perfino un piccolo orso bruno che si alza sulle zampe posteriori tra i cespugli!

    A Matt sono piaciuti soprattutto i colori degli alberi: anche se non sono ancora al massimo del loro splendore si vede che qui inizia già ad essere autunno!

    Dopo una lunga strada tra boschi e quartierini di casette di legno superiamo il confine e arriviamo in Canada. Sebbene sia uno Stato a sé, questa nazione fa parte del Commonwealth, quindi anche qui la boss è "la Betty", Queen Elizabeth II.
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  • Québec City by night

    18 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 9 °C

    Superato il fiume San Lorenzo siamo arrivati alla meta: Québec City!

    Sfidando i 10°C (10°C!!!!!) e il forte vento gelido decidiamo di uscire per andare a mangiare una crepes nella città vecchia e per dare un'occhiata al posto.
    In realtà Québec City è TUTTA vecchia: è la più antica città del nordamerica. Di certo a noi europei, abituati a ben altre "città vecchie", sembra più che recente.
    Inoltre, nonostante sia terra inglese, questa città è francese nella lingua e nell'aspetto. Le vie e i locali sono molto pittoreschi, sembra proprio di essere a Parigi!

    Abbiamo mangiato due crépes a "Le petite Chateau", un locale piccino vicino ad un hotel che sembrava un castello. Matt ne ha scelta una con i gamberetti e i funghi, io invece mi sono fatta tentare dalle specialità locali e l'ho presa con le crab apples, una varietà di mele locali molto piccole e croccanti, ricoperta da una bella colata di sciroppo d'acero!

    Durante il giretto per raggiungere il locale, Matt ha trovato il suo prossimo orologio.
    Resta solo da capire come fare a poterlo indossare...
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  • Québec City

    19 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ 🌧 13 °C

    La mattina è iniziata con una visita guidata di Québec City, città patrimonio dell'umanità secondo l'UNESCO.

    La città alta, dove vivevano aristocratici, clero e politici, è dominata dal palazzo del parlamento e dallo Chateau Frontenac - l'hotel ai piedi del quale abbiamo cenato ieri sera - che per la sua bellezza è anche l'hotel più fotografato al mondo! Sulla passeggiata panoramica alle spalle del castello c'era una ragazza che suonava sulla tasiera, si riuscivano quasi a immaginare i nobili dell'Ottocento passeggiare lungo la via!

    La città bassa invece era abitata dai commercianti e tuttora è fatta di graziose viette francesi con piccoli negozi e botteghe, fiori e insegne di legno appese sopra le porte.
    Tra gli edifici abbiamo trovato anche una piazzetta con un dondolo carinissimo!

    La cosa che ci ha colpito di più della città bassa è stato un enorme murales che rappresenta tutto quello che riguarda Quèbec City: si vede il cambio delle stagioni, è ritratto il fondatore della città, ci sono gli inuit che giocano ad hockey... Era enorme, e dal vivo la prospettiva era fatta così bene che sembrava di vedere una vera via della città!
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  • Montréal

    19 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ 🌧 11 °C

    Nel pomeriggio siamo arrivati a Montréal.
    Nella piazza principale si fronteggiano la banca e la cattedrale, entrambe imponenti e spettacolari dentro e fuori. La cosa più carina sono le due statue all'esterno degli edifici, dalle parti opposte della piazza: una donna francese con un barboncino guarda con aria di sfida la banca (simbolo inglese), mentre un uomo inglese con un carlino guarda con superiorità la chiesa (simbolo della cattolica Francia). I due cagnolini, però, sebbene lontani sono attratti l'uno dall'altro a simboleggiare la possibilità di una alleanza.
    Nella cattedrale c'era una installazione temporanea di luci, che la rendeva proprio simile a un teatro. Purtroppo c'era talmente tanta gente e talmente tanta confusione che ci si rendeva a malapena conto che era anche una chiesa!

    Quando siamo arrivati all'hotel ci siamo spaventati. Vetrine impolverate, fogli di giornale alle finestre e un cartello: "Fairfield Marriot - Coming Soon".
    La reception era una scrivania in un angolo, tra pareti di cartongesso e cavi scoperti.
    «Sarà un disastro!» ci siamo detti.
    In realtà solo la hall è ancora in ristrutturazione: le camere sono bellissime e nuovissime, si vede che sono state appena ristrutturate! Per dire, la sveglia ha ancora su il cellophan!
    (E finalmente torniamo ad avere la doccia!!!! ndMatt)

    Siamo usciti per la serata con Camilla e Salvatore, che sono una compagnia davvero molto piacevole! Abbiamo fatto un giretto per vedere Montréal con la luce del tramonto e poi abbiamo mangiato in un pub dove sui maxischermi trasmettevano l'hockey su ghiaccio, lo sport più amato in questa nazione.
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  • Autodromo di Montréal

    20 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ 🌧 13 °C

    La giornata è iniziata in modo "pseudosportivo", tra parco olimpico e autodromo di Montréal, guidati da una signora locale di lingua tedesca che sembrava la signorina Rottelmeier. Giusto per capire la stranezza del personaggio, era una canadese (quindi bilingue inglese e francese), con origini tedesche e naturalizzata africana. Giusto così per dire...

    Il villaggio olimpico è rimasto praticamente uguale a quello che era durante le olimpiadi nel secolo scorso. Ha ancora molte strutture utilizzate, anche se dallo stile un po' vecchiotto, ma la parte più carina è di sicuro la piazza centrale, in cui sono elencati tutti i partecipanti - non i vincitori! - a quelle olimpiadi, divisi per nazione.

    L'autodromo, invece, è dedicato a Giles Villeneuve... e per visitarlo in autobus sulla pista si possono fare al massimo 30 km/h. Altro che Formula1! Poi bisogna ammettere che anche se in tele le piste sembrano tutte uguali, dopo essere stati a Monza questa sembra veramente piccola: la pista è strettissima e la mancanza di un "qualcosa" al di fuori la rende ancora più misera! Okay che noi siamo abituati ad avere un intero parco al di là dei cordoli, però qui siamo veramente all'estremo opposto!

    Per spostarsi da un punto a un'altro di questa città, poi, ci si impiega una vita: in questa stagione ci sono tantissimi cantieri. Presto arriverà l'inverno e la temperatura scenderà a -20/-30°C, spesso ci saranno due metri di neve e il terreno gelerà fino a 4m sotto il livello stradale, rendendo impossibile qualsiasi lavoro. Nonostante tutto ciò i canadesi si ostinano a costruire case su due piani con scale esterne rigorosamente in ferro... 😅
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  • Ottawa

    20 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ☁️ 13 °C

    Siamo arrivati ad Ottawa attraversando dolci colline, boschetti e prati. Questa città è la capitale del Canada e sorge sull'omonimo fiume; il centro è veramente particolare, soprattutto la piazza su cui si affacciano gli edifici del Parlamento. Al centro della piazza c'è la fiamma eterna, circondata dagli scudi di tutti i distretti di cui è composto il Canada. La cosa curiosa è che la fiamma arde proprio al centro di una fontana, in mezzo all'acqua!

    Abbiamo fatto una sosta al Museo di Storia Canadese, dove c'è una mostra dedicata ai nativi americani con dei totem ENORMI! Altro che alti come una persona, arrivano tranquillamente a 5m di altezza! Però sono davvero tutti intagliati e colorati proprio come si vede nei film. È stato curioso vedere una mostra con oggetti di veri indiani: sembrano dei personaggi non veri, creati solo per i western in tv, e invece sono esistiti davvero.

    Anche stasera abbiamo fatto un giretto con Camilla e Salvatore prima di fermarci a cena. Nonostante il tempo sia stato brutto l'ora blu, i colori del tramonto e le luci della città hanno dato ad Ottawa tutto un altro fascino!

    Per cena ci siamo fermati in un tipico diner cafè, il "Deli", che tanto per cambiare sembrava uscito da un telefilm. Greg, il cameriere, biascicava tantissimo ma ci siamo intesi e ci siamo goduti una cena ottima e molto economica! Greg, a fine cena, si è fermato a chiacchierare un minuto per chiederci da dove venissimo e che giro stessimo facendo. Ci ha fatto anche i complimenti per il nostro inglese... son soddisfazioni!
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  • Thousand Islands Cruise

    21 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 23 °C

    La giornata è iniziata prestissssssimo: alle 5:30 è suonata la sveglia e alle 7:00 eravamo già sul pullman, mentre Ottawa ancora dormiva. Alle 9:00 infatti avevamo prenotato il battello con cui abbiamo fatto la crociera delle "mille isole" sul San Lorenzo.
    I nativi americani raccontano una leggenda sulla creazione di questi isolotti: Manitù punì un popolo di indiani litigiosi strappando via loro la terra in cui vivevano, ma nel portarla via verso il cielo il suo sacco si ruppe e cadendo la terra si spezzò formando le Mille Isole. 🦅

    Sulle isole sono costruite molte villette e case, divise tra Canada e Stati Uniti: il fiume San Lorenzo infatti fa da confine naturale tra le due Nazioni. La cosa bella di questo posto è che ogni famiglia compra la sua isola, su cui costruire la propria casa... e quindi ogni isolotto è diverso perche le famiglie lo personalizzano con il proprio stile.
    Molto carino - e famoso e fotografato - è il castello della famiglia Boldt, costruito su un'isola a forma di cuore donata da un marito a sua moglie e terminato dai figli in seguito alla prematura scomparsa di quest'ultima. Il castello sembra proprio uscito da una favola, è stupendo da qualunque lato lo si veda e non mi sarei mai stancata di guardarlo!

    Bisogna ammettere che - nonostante il tempo impazzito e i giapponesi che schizzavano da un lato all'altro del battello - la particolarità di questo pezzo di mondo, le casettine caratteristiche, i ritagli di terra che sorgevano qua e là dall'acqua, tutti di forme e dimensioni diverse, hanno reso questa piccola crociera davvero indimenticabile, un'esperienza speciale che non si può fare in nessun altro luogo del mondo!
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  • Big Apple Market

    21 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 26 °C

    Per pranzo ci siamo fermati al "Big Apple", un market/fattoria molto country dove finalmente abbiamo mangiato all'aperto, sotto un bel sole e un cielo meravigliosamente azzurro! Non si può descrivere la mia gioia alla vista del sole, del cielo sgombro di nuvole e dell'allegro vento tiepido che spettinava i capelli!

    Il menu di questo market verte ovviamente su cibi tutti a base di mele, ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le varietà, dalle mele fresche appena colte al sidro, dai biscotti alle torte, marmellate, crostate... Per cui, come avrei potuto non pranzare con una fetta di apple pie tipicamente nordamericana? Non dimentichiamo che qui per "fetta" intendono quello che a casa è comunemento noto come "quarto di torta"...
    Aveva un'aria deliziosa e posso dire che lo era davvero... per quel poco che ne ho mangiata!
    Il suddetto venticello allegro, infatti, mi spettinava davvero i capelli e nel nanosecondo in cui ho abbandonato il piatto per togliermi i capelli dalla faccia una folata di vento non troppo simpatica mi ha portato via piatto, posata,,, e ovviamente torta. Ma portato via in senso stretto, nel senso che il piatto si è sollevato ed è volato via con tutto il suo contenuto, depositandosi sul patio diversi metri più in là e ovviamente a faccia in giù... 😭
    Per farmi riprendere dalla delusione con Camilla e Salvatore ci siamo fermati a fare una gitarella nella zona della fattoria didattica: si sa che le bestioline mi mettono sempre di buonumore! C'erano lama, pecore, maiali, oche e galline. I coniglietti invece erano tutti nascosti e non li abbiamo visti, piccoli loro! 🐰
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  • CN Tower

    21 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 30 °C

    Finalmente siamo arrivati a Toronto, la città del Canada che mi ispirava di più in assoluto. Matt infatti era più affascinato all'idea di vedere Ottawa e Québec City... il Canada più naturalistico insomma. Invece non appena siamo arrivati qui lo skyline di grattacieli, lago e boschi ha conquistato anche lui!

    Una volta arrivati a Toronto siamo saliti - tra il sole che in un momento diventava pioggia e viceversa - sulla CN Tower, il cui punto di osservazione si trova attorno a 300m di altezza, grosso modo come la Freedom Tower. La particolarità di questa torre però è il piano panoramico con il pavimento di vetro, che non abbiamo potuto visitare perchè oggi è stato chiuso a causa del forte vento.
    La vista è stata comunque impagabile anche al piano panoramico con il pavimento normale - anzi, forse io ho preferito così! 😅. La CN Tower regala una veduta mozzafiato della città, dal lago Ontario di cui non si vedeva la fine (sembrava il mare!!! Sapendo che era un lago e che quindi sarebbe dovuto finire riuscivi quasi a renderti conto che la terra è rotonda!) a distese di grattacieli e boschi.

    Per la grande gioia di Matt abbiamo scoperto - proprio davanti agli ascensori e un attimo prima di andarcene - che anche a questo piano c'è una piccola parte di pavimento in vetro! Tutto contento si è fatto un video ai piedi che camminavano sul vetro con le macchine e i pedoni piccolissimi 300m più in basso.
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  • Toronto by Night

    21 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 20 °C

    Per cena ci siamo accodati a Simona e ad altre persone del nostro gruppo per andare al Marché, un self service che si trova sotto una enorme struttura di Calatrava, punto di accesso alla città sotterranea di Toronto. Praticamente in Canada in inverno fa talmente freddo che non si può stare in giro e per questo i canadesi hanno ideato una rete di collegamenti e di negozi che si trovano tutti sotto il livello stradale, per poter passeggiare e fare shopping senza morire congelati!

    Il Marché è un posto molto particolare, è una specie di self-service composto da isole di diverso tipo - sushi, carne, pesce, pasta, pizza - e all'ingresso ti viene data una tesserina dove accumuli le tue ordinazioni, pagando in cassa alla fine della cena.
    Matt ha preso sushi, io - dopo una mezza crisi di panico perchè non sapevo scegliere tra tutte quelle cose che sembravano deliziose - ho optato per delle insalate dall'aspetto particolare, che si sono rivelate in realtà molto condite con salse e spezie, troppo pasticciate per i miei gusti.
    Durante la cena abbiamo scambiato due parole con la guida, Simona, che ci ha raccontato della fatica e della bellezza del suo lavoro. Ci ha lasciato il consiglio di goderci tutto il possibile senza aspettare, perchè non sai mai cosa ti potrà riservare la vita.
    ... altresì detta "la regola del salmone" di Matt e Stefano! 🐟🐟🐟

    Nel tragitto da e per il Marché abbiamo attraversato Toronto, una bella città moderna che gioca a imitare New York (senza riuscirci, ovviamente). La piazza principale, sulla Yonge Street, è piena di luci e maxischermi, ci sono locali e tanta gente... ma neanche lontanamente paragonabile alla 'tanta gente' di Times Square, sia chiaro.
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  • Toronto

    22 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 13 °C

    La mattina è volata via con una serie di "photo stop" nei punti più caratteristici della città.

    Toronto è divisa tra palazzi antichi che sanno ancora tanto di Europa e modernissimi grattacieli. Tra tutte le città viste finora in questo Stato è sicuramente quella più moderna e con lo skyline più particolare, ma addentrandosi nella città si vede chiaramente che le sue origini sono europee in tutto e per tutto.

    Uno dei photo stop più particolari è stato in una piazza con una grande vasca e la scritta "Toronto". Alle spalle della scritta si vede infatti l'insieme dei palazzi del governo della città, un basso corpo centrale con due alti grattacieli a semicerchio accanto. Per la sua forma particolare questo complesso è detto "l'occhio"!
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  • Niagara Falls

    22 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 14 °C

    La prima reazione che abbiamo avuto quando siamo scesi dall'autobus lungo la Niagara Parkway è stata: «Ah, tutto qui?»
    A una prima occhiata le cascate non sono poi così spettacolari come ci si aspetterebbe nel vederle dal vivo. Il dislivello è di soli 55m e anche il grigiume del cielo di oggi, che non permette la creazione degli spettacolari arcobaleni per cui sono famose, non ha di certo aiutato.

    Ad ogni modo siamo saliti sulla Skylon Tower, la torre panoramica sulle cascate in cui si può mangiare a buffet godendosi la vista. Ecco, da lì già era un'altra cosa!
    Per prima cosa ci si accorge che le cascate sono lunghissime! Sono formate da tre diverse cortine d'acqua: la cascata statunitense, la Bridal Veil Fall e l'enorme cascata canadese detta Horseshoe Fall. Al centro di questa enorme cascata a ferro di cavallo l'acqua nebulizzata crea una perenne colonna di vapore simile a una grande nuvola che non si estingue mai e che è così alta e spessa che impedisce di vedere per intero il semicerchio dell'acqua.

    Soprassediamo sull'enorme spreco di cibo - è inquietante rendersi conto di come quando il pranzo è a prezzo fisso certa gente pensa che sia lecito riempirsi il piatto e poi rimandarlo indetro senza toccarlo - e sulle scene da mercato di gente che si dedicava a videochiamate urlando nella propria lingua solo per sfoggiare il posto dove stava mangiando: ci siamo goduti un buon pranzetto con una bella vista!

    Per di più, a pranzo finito, siamo saliti all piano superiore panoramico, da cui si potevano vedere i dintorni di Niagara Falls, la cittadina canadese sorta sulle cascate. È una cittadina piuttosto kitsch, a dire la verità: una specie di Las Vegas anni ottanta. Chiassosa e luccicante, sembra una via di mezzo tra il trash dei baracconi di Brugherio e l'appariscenza di Gardaland... non ha niente della classe e del fascino delle capitali dell'intrattenimento dei giorni nostri!
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  • Hornblower Cruise @ Niagara Falls

    22 de septiembre de 2018, Canadá ⋅ ⛅ 13 °C

    Il giro sul catamarano è uno dei must di chi viene a visitare le cascate. Partendo dal lato canadese la barca si chiama la Hornblower e nel giro di cinque minuti ci si trasforma tutti in allegri omini rossi grazie ai poncho in dotazione... dal lato americano i turisti salgono sulla Maid Of The Mist trasformati in simpatici omini blu!

    Non si capisce quanto le cascate siano grandi finchè non ci si arriva sotto... da altri punti di vista, essendo a loro modo "basse" non stupiscono molto. Ma da sotto il rumore, la portata d'acqua e la maestosità della cascata si dispiegano in tutta la loro potenza, lasciandoti letteralmente senza parole mentre l'aria e l'acqua si mischiano l'una nell'altra e non si capisce dove finisce una e inizia l'altra! Anche se la Horseshoe Fall è di sicuro quella più impressionante, a me è piaciuta in particolare la Bridal Veil Fall, più piccola e meno appariscente ma più "caratteristica" per tutti i saltelli e le rocce che trasformano l'acqua in una trina di pizzo!

    Dopo la gita sul catamarano abbiamo percorso un tratto della passeggiata pedonale che costeggia le cascate. L'idea era di raggiungere il punto in cui si accedeva al tour dietro la cascata... ma non siamo stati in grado di individuarlo 😅
    Per cui abbiamo proseguito fino al punto in cui il fiume Niagara si trasforma in rapide prima di gettarsi giù dalla Horseshoe Fall. Da quel punto si poteva notare l'impressionante portata d'acqua, soprattutto nel punto in cui si piegava lungo il dislivello!
    La cosa più assurda è pensare che questo spettacolo è costante, ad ogni ora del giorno e della notte, praticamente qualunque giorno dell'anno... anche d'inverno raramente fa così freddo da gelare completamente la cascata!

    Durante la passeggiata siamo riusciti anche a beccare un paio di arcobaleni per cui le cascate sono tanto famose... e in una gioranta così grigia non è affatto poco! 🌈🌈
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  • Anchor Bar

    22 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ⛅ 12 °C

    Buffalo è una città abbastanza insignificante e abbastanza deserta, ma ci ha regalato una sereata tra le più belle di questo tour. Prima un tramonto in cui il cielo è diventato oro, rosa, giallo, rosso, arancione e viola e poi una cena in un locale proprio tipico: l'Anchor Bar.

    Da fuori sembra un posto loschissimo, se non ce l'avesse consigliato Simona non saremmo mai entrati. Dentro, invece, è stra-caratteristico: biker al bancone del bar, motociclette appese in alto sulle pareti, distintivi e gagliardetti di tutti i dipartimenti di polizia e vigili del fuoco di Canada e Stati Uniti appiccicati dappertutto, una band di vecchietti sgarruppati che suonavano benissimo ritmi caraibici... e ovviamente le Buffalo Chicken Wings! Abbiamo scoperto fanno anche dei tour dal resto degli Stati Uniti per venire qui a mangiare queste famose alette di pollo!

    Qui abbiamo capito che gli americani sono esagerati in tutto, anche nel piccante. Matt ha preso le alette di pollo con piccantezza "media", dicendomi che non si fidava a prenderle "hot" (consideriamo che c'era anche il livello "suicide"!)... e in effetti ha fatto quasi fatica ad arrivare alla fine della sua porzione di dieci alette. Camilla, che ha fatto la stessa scelta, a tre si è arresa e ha passato il testimone a Salvatore, finendo la sua Ceasar Salad in cambio!
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  • On the road

    23 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ☀️ 18 °C

    Giornata di trasferimento tra Buffalo e Washington, che ci ha permesso di vedere un pezzo dell'America più vera, quella da film: casette di legno a due piani con i tetti a punta, la veranda e il garage accanto (come quelle dei Simpson ndMatt) e con zucche - è quasi Halloween - e bandiere a stelle e strisce su ogni portico.

    Abbiamo attraversato anche la zona degli Amish e dei Meloniti, simili ma diversi nelle loro scelte di vita semplice. Gli Amish sono molto più drastici, i Meloniti li abbiamo invece già incrociati sia al 9/11 memorial l'11 settembre che alle cascate del Niagara: loro infatti viaggiano e contemplano l'uso della tecnologia, tanto che alcune ragazze - oltre alla cuffietta e l'abito di cotonina a fiori lungo fino ai piedi - avevano al collo le reflex.
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  • Washington By Night

    23 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ 🌧 16 °C

    Arriviamo a Washington per sera, in tempo per un tour by night della città.
    Per cominciare ci siamo fermati al memoriale dei marine, con la famosa statua dei soldati che piantano la bandiera a Iwo Jima. Sul piedistallo di questa statua sono state incise le date di inizio e di fine di tutte le guerre in cui i marines hanno combattuto. Le uniche due guerre con la data di inizio ma non quella di fine sono quelle a noi note: Afghanistan (2001) e Iraq (2004)...
    La seconda tappa è stata al memoriale delle forze aeree. Hanno reso benissimo, e con una semplicità incredibile, il saluto che le forze aeree fanno durante i funerali di un loro membro. A Matt è piaciuto tantissimo, non solo perchè vede questa scena in quasi tutti i suoi film preferiti, ma soprattutto perchè è un memoriale molto sobrio e composto, pieno di rispetto e di onore.
    Al Jefferson memorial abbiamo fatto solo una breve sosta. Dietro la sua statua sono incise le parole della dichiarazione di indipendenza: non l'avevo mai letta, è davvero molto bella! Dalle scale del memoriale abbiamo visto per la prima volta il famoso obelisco di Washington, che compare in tantissime vedute aeree di NCIS e Bones! 😍
    Abbiamo fatto una brevissima tappa al memoriale di Martin Luther King, ma pioveva troppo per fermarsi a lungo, così ci siamo diretti quasi subito al Kennedy Performing Art Center. Nè io nè Matt ci saremmo mai fermati in questo teatro... ma per fortuna ci siamo fermati a visitarlo! Le due sale più belle sono senza dubbio quella con le bandiere del mondo - in realtà solo dei paesi con cui gli USA hanno buoni rapporti diplomatici! - e quella con le bandiere degli Stati confederati. Veramente un effetto di grande impatto!
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  • La Tomate

    23 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ 🌧 16 °C

    Per raccontare come siamo arrivati qui occorre fare un piccolo flashback.

    Al rientro del tour notturno eravamo davvero molto affamati e stanchi (e inzuppati), quindi abbiamo deciso con Camilla e Salvatore di non fermarci a metà strada per mangiare in un ristorante, ma di rientrare in albergo e mangiare qualcosa lì. Era un Hilton in centro a Washington, un albergo di lavoro... ci doveva pur essere un posto per mangiare, erano appena le 21...
    E invece all'Hilton alle 21 era tutto chiuso! Era aperto solo un bar su tre, più un pub da post-cena che un luogo per cenare... ma ci siamo avvicinati lo stesso. La cameriera, forse la sola americana che non ha bisogno di mance, ci ha rimbalzato in modo molto sgarbato. Al che Matt - notoriamente insofferente a questi atteggiamenti - ha sfruttato tutta la sua diplomazia per non insultarla, e abbiamo deciso di uscire per andare a "La Tomate", il ristorante italiano che ci ha consigliato Simona.

    In effetti, col senno di poi, è stata una buona scelta. I camerieri si sono dimostrati molto gentili, anche quando Matt ha dovuto chiedere di rifare il piatto perchè inaspettatamente c'era il pomodoro... Il cibo poi era davvero di buona qualità, sia le nostre insalate che la sua pasta, e trovare un buon piatto di pasta negli Stati Uniti non è facile!
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  • Washington

    24 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ☁️ 18 °C

    Stamattina ci siamo lanciati alla scoperta di Washington sfidando la pioggia battente.

    Abbiamo iniziato al Cimitero Nazionale di Arlington, in cui il clima non stonava affatto, a parere di Matt. In ogni film di guerra che si rispetti la scena ad Arlington è sempre sotto la pioggia! Siamo andati a vedere le tombe di John Fitzgerald Kennedy e di Jacqueline, di Ted e Bob... ma cio che ci ha colpiti davvero di questo posto è che nella morte gli americani riconoscono tutti gli uomini come uguali, dal Presidente all'ultimo dei soldati semplici (ce ne eravamo già accorti al 9/11 memorial). Ci ha commosso come sempre la sobrietà e la compostezza di questi luoghi di commemorazione dei loro caduti.

    Il giro è continuato lungo il "the Mall", la via dei musei al cui interno c'è anche il famoso obleisco, che si riflette nella piscina sottostante (e anche nel resto del paesaggio visto che oggi piove davvero forte!) e che vediamo di continuo in Bones.

    Dopo una breve pausa al Lincoln Memorial - molto scenografico anche questo, con la statua di Lincoln seduta a guardare il Campidoglio, che si erge dalla parte opposta del Mall - ci siamo fermati al memoriale della guerra in Korea. Questa guerra era a noi pressochè sconosciuta, per cui anche andare a questo memoriale ci sembrava una idea molto poco attraente... invece è stato così suggestivo! Per fortuna la guida ci ha portato! Vederlo sotto la pioggia, poi, è stato ancora più incredibile, rendeva tutto più vero! Le statue dei 19 militari, coperti dai poncho impermeabili con in spalla zaini e baionette, si riflettevano nel muro alle loro spalle rievocando il 38° parallelo, su cui la guerra è iniziata.

    Il memoriale della guerra del Vietnam invece è stato piuttosto deludente, se non per l'enormità del numero di persone coinvolte, scritti su un gigantesco muro di pietra nera e su degli elenchi che si potevano consultare per leggere i nomi dei caduti. Ma a parte questo, davvero niente di che.

    La Casa Bianca invece è stata carina... davvero molto "bianca", nonostante tempo e smog! Però in mezzo a tutti quei palazzi governativi si perdeva un po', ti accorgevi che era la Casa Bianca solo per la tanta sicurezza intorno, anche oggi in assenza di Trump. Davanti alla Casa Bianca abbiamo trovato alcuni manifestanti. La guida ci ha detto che ci sono spesso delle manifestazioni, che sono legali se si chiede il permesso, ma che quasi sempre sono guidate da tipi un po' strani a cui è meglio non dare troppa confidenza...
    La White House ha più di 140 camere e ben 38 bagni: Matt già sognava come sarebbe stato poter non andare nello stesso bagno due volte nello stesso mese! Roberto invece si è interessato al numero delle cucine, ma a quanto pare anche in un posto così ce n'è una sola... 😜

    L'ultima tappa è stata qui, al Campidoglio. Arrivare qui è stato bellissimo soprattutto per Matt, che quando l'ha visto dal vivo è rimasto sconvolto da quanto fosse uguale... a quello di Lego che ha ricevuto e montato lo scorso Natale!
    Con la sua mole domina letteralmente il panorama ed è l'unico edificio degli States a non avere l'indirizzo... anzi, è da qui che parte la numerazione delle vie e dei quartieri dell'intera Washington!
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  • The Mall + FBI Building

    24 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ☁️ 18 °C

    Nel pomeriggio abbiamo avuto tempo libero e con Camilla e Salvatore ne abbiamo approfittato per andare - visto che il tempo non era poi così bello da convincerci a stare fuori - all'Air And Space Museum. Si è rivelato di molto superiore alle aspettative!

    Tra le tante cose belle abbiamo visto l'aereo dei fratello Wright, il primo aereo della storia! È stato super interessante vederlo a dimensione naturale e leggere tutte le curiosità sulla storia del volo e su quel primo viaggio! Abbiamo potuto toccare un pezzetto di roccia lunare, siamo entrati nella riproduzione di una vecchia stazione spaziale e di uno dei primi Boeing intercontinentali. C'erano un sacco di aerei importanti, da quelli da guerra a quelli turistici: Matt ha adorato poter entrare a vedere la cabina di comando!
    C'era anche una bellissima parte interattiva dedicata allo spazio e una ancora più piena di leve, bottoni e giochini in cui si spiegava perché gli aerei volano. Noi in realtà abbiamo saltellato senza troppo criterio da un giochino all'altro senza capirne troppo il significato scientifico sottostante. Alcuni erano interessanti (tipo quello con gli effetti del sottovuoto) e divertenti (tipo pilotare un mini aereo cavalcando in modo giusto le correnti), ma tendenzialmente ci lanciavamo nello sperimentare il giochino senza troppo leggere le istruzioni nè sforzarci di apprendere qualcosa... 😜

    Abbiamo fatto una capatina al giardino botanico prima che chiudesse (qui tutto chiude prestissimo, alle 17:00!): una visita veloce ma molto interessante. Era ben diviso per tipi di piante: orchidee, cactacee, piante medicinali... e anche se era piccino era molto ricco di cose belle. La mia sala preferita è stata quella del clima tropicale con le orchidee che si arrampicavano dappertutto!

    Da lì io avevo due tappe obbligatorie: il Jeffersonian e l'edificio dell'FBI.
    Purtroppo l'edificio dello Smithsonian, a cui il Jeffersonian è ispirato, non è quello che si vede nelle riprese di Bones. Il viaggio sarebbe stato a vuoto se lungo la strada, durante una sosta fotografica di Matt e Camilla, io e Salvatore non avessimo deciso di raccogliere il cotone dai fiori di un'aiuola per sentire com'era! Sono morbidosi, e siccome ha piovuto tutto il giorno si sono inzuppati d'acqua, tanto che sembravano proprio batuffoli di cotone idrofilo, di quello che si compra al supermercato... invece era super naturale!

    La tappa all'FBI invece si è rivelata moooolto più soddisfacente. L'edificio non è affatto bello né appariscente, ma è "davvero vero"! La cosa carina è che ci siamo accorti che dallo Smitshonian/Jeffersonian all'FBI ci sono davvero solo dieci minuti di strada a piedi: Booth e Brennan lavorano davvero vicini! 💕

    Matt ha fatto una foto davanti al suo reale posto di lavoro. Non salutava nessuno solo perché voleva mantenere la copertura, ma tanto ormai io l'ho capito... 😎

    E finalmente l'agente dell'FBI sotto copertura e la dottoressa Brennan sono stati immortalati nella città dove ha luogo il loro telefilm, davanti all'obelisco che si vede in tanti episodi! 💕💕💕
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  • Philadelphia

    25 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ ⛅ 24 °C

    L'ultimo giorno di tour si apre a Philadelphia, dove è d'obbligo una foto sulla scalinata del museo d'arte, museo di cui nessuno si cura, perchè la vera star... è solo la scala! Infatti è quella usata da Rocky per allenarsi nel suo film, tanto che lì accanto c'è una statua in sua memoria... ennesima riprova che l'America è davvero tutta un film!

    L'altra cosa carina per cui Philadelphia è famosa è la Liberty Bell, che nonostante crepe e ammaccature - non sono mai riusciti a ripararla definitivamente - è stata suonata nei momenti più importanti della storia degli USA, come l'indipendenza e la fine della schiavitù.

    Philadelphia l'abbiamo vista proprio di sfuggita e non ci ha lasciato granchè, però abbiamo mangiato un piatto tipico locale, il cheesesteak. Si tratta di un panino con carne trita e formaggio fuso a cui Matt ha aggiunto anche il bacon, sai mai che fosse stato troppo light... Buono, certo, ma niente a che vedere con gli hamburger newyorkesi.

    Una foto di gruppo per salutarci e un veloce saluto ai nostri compagni di viaggio, che col tempo abbiamo imparato a conoscere. I quattro ragazzi della Calabria, le due simpatiche signore marchigiane, la coppia di napoletani giramondo e i due simpaticissimi ragazzi di Roma, le altre due coppie di ragazzi in viaggio di nozze come noi, la famiglia di tedeschi e le due signore che viaggiavano da sole, quella tedesca e l'italiana dallo stile impeccabile.

    Gli unici che non salutiamo sono Camilla e Salvatore, perchè con loro ci rivedremo sicuramente stasera a New York!
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  • Rockefeller Plaza

    25 de septiembre de 2018, Estados Unidos ⋅ 🌧 21 °C

    Rieccoci a New York. 💖
    Che emozione è stata vedere riemergere dalla nebbia i grattacieli di Manhattan... 🌁
    E che bello rivedere le strade ormai note, i negozi che usavamo come punto di riferimento... è stata bello perfino vedere la calca e le luci sfavillanti sotto la (onnipresente) pioggia!

    Camilla e Salvatore alloggiano a un isolato da noi quindi ci siamo accordati per fare una passeggiata pre-cena, con meta il Rockefeller Center.
    E qui, il primo shock: nel giro di una settimana sono spariti tutti i tavoli nella piazza sottostante, quella con la statua del Prometeo dorata... si stanno già preparano per la pista di pattinaggio su ghiaccio per le feste! Il secondo shock è stato realizzare che, a differenza di tutte le impressioni avute finora... questa piazza non è gigante, ma è... piccolissima! Nei film e nei telefilm sembra enorme, ma da qui ci si rende conto che non è affatto grande come una piazza! Per le dimensioni a cui sono abituati gli statunitensi è veramente microscopica!

    Facciamo una capatina alla Lego, dove Matt compra una ministatua della libertà da montare, un'esclusiva di New York - e poi entriamo anche da Victoria's Secret. Io e Matt non ci eravamo mai stati, nonostante ce ne sia un negozio al Carosello di Carugate, e abbiamo dovuto ammettere che nonostante alcune cose fossero un tantino "eccessive", altre erano carine, non ce lo aspettavamo!
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