Sveglia (per me) intorno alle 7 del mattino. Dopo la notte in tenda passata a trovare una posizione per le gambe incredilmente doloranti, mi alzo e vado a fare colazione al rifiugio dove intanto incontro i ragazzi al ritorno dalla scampagnata sul Marguareis. Dopo aver smontato la tenda ci rimettiamo in marcia per affrontare questa quarta ed ultima tappa col morale a mille ma in cuor nostro tristi perchè cosapevoli del fatto di ritornare prestissimo alla vita di sempre. Annoiati dal proseguire tramite la via del sale a tratti carrabile, decidiamo di prendere il sentiero che porta in cresta e domina la valle sottostante. La mia fatica è evidente e come sempre mi porta al nervosismo. per intrapendenza dei miei compagni percorriamo un sentiero non convenzionale che ci porta a scendere notevolmente di quota. Solo a valle ci rendiamo conto di aver commesso un piccolo errore di valutazione ma senza scoraggiarci (io si) deciamo di salire nuovamente di quota fino raggiungendo la cima del monte Jurin (2192 mt). Da li possiamo vedere chiaramente Limone ai nostri piedi. Piccola pausa pranzo in vetta e subito in cammino per la meta finale. Credo di non aver mai affrontato una discesa del genere con un dislivello di oltre 1000 mt e infatti questa volta non sono l'unico ad avere difficoltà. Intorno alle 15 finalmente arriviamo a Limone dove ci aspetta come premio un quartetto di birre medie fredde. La soddisfazione è enorme. mai avrei pensato di fare una cosa del genere. Pensare che è partito tutto da una cena in spiaggia post lockdown desiderosi di buttarci alle spalle un periodo nero. Tirando le somme abbiamo camminato per 4 giorni ed abbiamo percorso circa 96 km (forse qualcosina di più). Desidero ringraziare tutti i miei compagni di viaggio: Albe, Lube, Dario e Francesco e chiedo scusa per tutte le volte che vi ho risposto male mentre affrontavo salite ripide che hanno messo a dura prova i miei nervi.Baca lagi