Tanzania
Arusha

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Travelers at this place
    • Day 11

      Banana farm

      November 21, 2019 in Tanzania ⋅ ⛅ 26 °C

      Eenmaal terug in Arusha werden we opgehaald door een taxi van de Banana Farm eco hostel: een hostel waar alles van banaan of bananen bladeren gemaakt zou zijn. Dat viel gelukkig wel mee, maar de bananen waren wel overal in verwerkt. De eigenaar was echt een schat die iedereen om 16uur een snack van geroosterde banaan en pinda's bracht en super lekker voor iedereen kookte, waarvoor je je voor 5 dollar kon inschrijven. We waren zelfs welkom in haar keuken en woonkamer toen het de hele dag regende. Toen we aankwamen ontmoetten we meteen leuke Nederlandse meiden die net de Kilimanjaro hadden beklommen en een groepje Duitse dokters, wat heel gezellig was. De dag erna moest Piet wat studeren en zouden we een plan maken voor de komende week. Toen we echter onze financiën hadden bekeken, bleek het een beter plan om onze vlucht om te boeken en eerder naar huis te gaan. Dit bleek vrij gemakkelijk te kunnen en we waren heel blij met deze keuze. Zo konden we nog zien wat we wilden, hoefden we niet langer in de regen te zitten en miste Piet minder studie.Read more

    • Day 44

      Jambo

      February 17, 2020 in Tanzania ⋅ ⛅ 24 °C

      Hakuna matata!

      Benvenuta in Tanzania Ludo! Dopo 15 ore di viaggio, passando per il Ruanda sono arrivata a Kilimanjaro! Code infinite alla dogana, abbiamo dovuto aspettare 3 ore prima che arrivasse l’ultima ragazza e poi con Haruma siamo andati in direzione di Arusha dove alloggerò per le prossime due settimane.

      Siamo state accolte da Halima (la ragazza che segue tutte le faccende di casa), ci ha portato in giro per la casa, sono 3 piani, una cucina dove ci viene preparato da mangiare dalle “mamas” (colazione e cena). Ovviamente sono stata anche accolta da una cucaracha bellissima.. era in bagno ad aspettarmi!!
      In tutto siamo 11 volontari!

      La giornata di oggi è iniziata con il direttore James, che ci ha spiegato un po’ sulla Tanzania e su Arusha.
      Se volete posso raccontarvi perché la bandiera è verde, gialla, nera e blu. Verde: per la natura, gialla: per il sole, nera: per la popolazione e blu: per l’acqua che bagna questo paese. Il rosso non è presente perché la repubblica della Tanzania non ha avuto alcun tipo di guerra per ottenere la sua indpendenza nel 1962. La lingua ufficiale é lo Swahili e ogni tribù parla la propria lingua! In Tanzania ci sono più di 160 tribù!

      Siamo poi andati a fare un giro per la città di Arusha con Halima e Ally.. prendiamo un bellissimo Dalla Dalla che ci porta in centro. Esperienza più unica che rara, riescono a far entrare in un furgoncino da 10 circa 20 persone, un sopra l’altra. Non vi racconto nemmeno dell’odore! Potete immaginare.. ah e c’erano 45 gradi! Dopo circa mezz’oretta arriviamo alla stazione dei bus! OH MIO DIO! Gente ovunque che urla, Dalla Dalla che vanno da tutte le parti senza alcun senso di marcia! Ovviamente appena vedono ragazze di carnagione chiara qua impzziscono! Bianchi = ricchi

      Ma non ci facciamo spaventare e andiamo avanti e proseguiamo il nostro tour, giriamo un po’ per la città, macchina che vanno in tutti i sensi, motorini sui ‘marciapiedi’, carretti trainati da persone, tuc tuc! Mercati dove vendono di tutto tra cui pesce e carne lasciati sotto il sole rovente! Tutti che ti dicono Karibu, mambo e io non so mai come rispondere! Città direi MOLTO particolare! Mi Piace!
      Andiamo a pranzare in un posto locale e mangio un buonissimo pollo con il curry, riso, fagioli e verdure il tutto per ben.. 1 dollaro emmezzo! E io che ero già stupita di quanto fosse economico il Perù! Qua é allucinante!

      Ah ho ritirato 400000 scellini, che sono l’equivalente di 180 dollari! Un malloppo di soldi infinito!

      Dopo le sei ore che ci abbiamo messo per fare una sim locale é ora di tornare a casa! Il caldo ci ha letteralmente distrutte!

      Kwaheri 👋
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    • Day 46

      Diverse realtá

      February 19, 2020 in Tanzania ⋅ ⛅ 26 °C

      Che realtà assolutamente diversa qua.. inimmaginabile!
      Il mio primo giorno al progetto è stata una esperienza, ci hanno portato i nostri coordinatori con i mitici Dalla Dalla, bisogna cambiarne due e il viaggio dura circa un’ora! al cambio immaginatevi un gruppetto di 10 ragazzi che arrivano alla fermata e fanno quasi a botte per cercare di farci salire sul loro pulmino! Assurdo!

      Arriviamo all’Aston Vision School, siamo in 3 ragazze! Veniamo accolte dal fondatore della scuola che ci racconta di essere stato a sua volta un bambino sfortunato che viveva in mezzo alla strada ma grazie ad un prete è stato adottato e ha avuto la possibilità di studiare. Ha quindi deciso di aprire questo orfanotrofio/ asilo per permettere ai bambini meno fortunati di non stare in mezzo alla strada. La scuola è composta da diverse casette, un dormitorio femminile, uno maschile, una cucina e delle classi. Le condizioni dei dormitori sono abbastanza precarie ma diciamo che ho visto di peggio, c’è una pila di vestiti dove i bambini prendono i loro vestiti. Tutto questo è stato donato da una ragazza che a sua volta è stata volontaria.
      C’è una piccola stalla dove tengono le mucche per ricavare il latte per i bimbi (anche questo è stato donato) e delle galline per le uova!

      Le classi sono divise in due classi dei più piccini e una dei più grandi. I bambini per riuscire poi ad andare alla scuola elementare devono riuscire a trovare degli sponsor per permettersi di andare nelle boarding school e ricevere istruzione. Tutto il tempo ci viene chiesto se vogliamo sponsorizzare uno dei bimbi, se no rimangono la all’asilo e non ricevono nessuna tipo di istruzione.. un pensierino ce lo sto facendo!
      I più piccini invece sono divisi in due classi, le leizoni sono svolte in inglese, ma anche qui si vede chi è un po’ più fortunato e chi meno. Alcuni bimbi hanno su gli stessi vestiti da tutta la settimana, e credo che saranno gli stessi anche per la prossima.
      Peró sono felici, sono felici di vederci, di giocare con noi, di passare il loro tempo con noi. Il mio ruolo è principalmente quello di correggere i compiti e insegnare a scrivere correttamente le lettere e i numeri. Sono tutti felici quando hanno finito e devono venire da me a farsi correggere il lavoro svolto!
      Sono bellissimi!
      Sono in classe con Monica, una maestra tanto carina che però purtroppo si che anche lei non e tanto istruita. Per i bimbi piccoli va più che bene, però parlandole vorrebbe ambire a qualcosa di più.. ma è dura anche per lei!

      Ai bimbi viene dato il porridge tutti i giorni, non ne sono tanto entusiasti ma meglio che niente.. non credo che a casa (per chi ha una casa) gli venga dato molto di più..

      Questa è la realtà qua, questa è uno dei tanti orfanatrofi che ci sono in giro per Arusha.. non mi immagino cosa sia nelle campagne per questi poveri bimbi. In questa scuola sono già abbastanza fortunati che possono passare la giornata qui, ricevendo un minimo di istruzione senza dover pagare niente e non rimanere tutto il giorno in mezzo alla strada.
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    • Day 48

      On the road

      February 21, 2020 in Tanzania ⋅ ⛅ 27 °C

      Secondo giorno!!
      La notte in campeggio come già detto non è stata male!
      La sveglia questa mattina non è stata malvagia, alle 8.30 avevamo la colazione pronta, preparata dal nostro cuoco Pablo e poi via sulla jeep per proseguire il nostro viaggio.
      Oggi non è stato un giorno di safari ma più un viaggio per arrivare al parco nazionale Serengeti con varie tappe in mezzo.
      La prima tappa è stata la vista panoramica sul cratere di ngorongoro dove poi andremo a fare il safari l’ultimo giorno. Veramente emozionante, una vista dall’alto spettacolare. E pensare che dentro il cratere è pieno di animali che vivono la. Incredibile!!!
      Proseguiamo poi andando a prendere le nostre tende nel campsite dove alloggeremo l’ultima sera. Ma recuperiamo le tende così stasera abbiamo dove dormire nel prossimo campeggio. Sosta rapida, oggi fa veramente caldo!

      Risaliamo in macchina, prosegue il viaggio verso Serengeti, entriamo nella riserva di ngorongoro, precisamente la zona abitata dai Masai. Passiamo difianco a questi piccoli villaggi e poi finalmente ci fermiamo in uno. Ovviamente bisognava pagare l’entrata ma ne valeva veramente la pena. Veniamo accolti dal capo villaggio, che ci porta a vedere una danza tipica loro, veniamo coinvolte tutte a ballare. Dopo di che ci porta a vedere l’asilo. Una casetta costruita da fango, escrementi di mucca e un po’ di legno. Come anche tutte le case.
      I bambini erano dentro a fare “scuola” con l’insegnante. Era tutto tranne che una classe, la cosa che mi ha impressionato di più erano questi bimbi con circa 40 mosche sulla loro faccia. Poveri.. io stavo impazzendo non immagino loro. È più un asilo che una scuola, poi quando crescono devono fare 40km tutti i giorni per raggiungere le elementari a ngorongoro.. e vi assicuro che i trasporti non sono minimamente paragonabili alla cutta di Arusha.. figuriamoci all’Europa!
      Ci vengono poi fatte vedere le loro case, impressionante. Molto basse, tanto che io non riuscivo a stare in piedi, tutte costruite con melma,niente luce. Saranno stati 4 metri quadrati di casa con dei buchi dove dormivano. Allucinante... sconvolgente! Impossibile immaginare che le persone nel 2020 vivano ancora in determinate condizioni.. la cosa bella è che si mantengono ancora vecchie culture e tradizioni ma ci sono degli aspetti soprattutto sull’igiene che sono veramente difficili da concepire per noi!
      I Masai uomini possono avere fino a 4 mogli, e la cosa ancora più sorprendente è che le donne costruiscono i villaggi e le case.. gli uomini invece lavorano con il bestiame. I masai sono dei Nomadi, hanno una base fissa ma quando il bestiame deve migrare devono seguire gli animali! Quindi tutto il villaggio si sposta.

      Terminiamo così la nostra visita e devo ammettere che è stato molto interessante, non avevo ancora visto niente di simile! andiamo avanti.. ci fermiamo a fare un pic nic in mezzo al nulla, proprio Into the wild e dopo circa mezz’oretta da la arriviamo all’ingresso di Serengeti!

      Ah dimenticavo per strada abbiamo visto di tutto, zebre, giraffe, antilopi!
      Ma appena messo piede nell’altro parco nazionale il mitico frank ha subito beccato una leonessa dormire tra un cespuglio!
      WOW! Iniziamo più che bene!

      Ormai però si è fatto tardi, proseguiamo verso il camping dove dormiremo stasera. Montiamo le tende, cena e poi a letto!
      Ecco sta notte non è stata proprio piacevole, tranne che abbiamo avuto nuovi compagni durante la notte.. precisamente un leone e una iena! SURREALE!!!
      La sveglia è veramente presto e io avrò dormito circa due ore.. vabbè amen, di tempo per dormire ne ho!
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    • Day 50

      Ngorongoro Crater

      February 23, 2020 in Tanzania ⋅ ☁️ 18 °C

      Ultimo giorno di safari, decisamente il più bello! Siamo partiti dal camping alle 5.30 per scendere giù nel cratere (con un piccolo pit stop di gonfiaggio gomme). Il cielo era rosso come mai, il sole stava iniziando a sorgere ed ecco che sbuca sopra le montagne e inizia a illuminare tutto!
      Come se fossimo in un film.
      Arriviamo giù e mi si apre un mondo.. pensare che l’interno di un cratere sia così popolato è allucinante. Zebre, antilopi, buffalo, elefanti, volpi, qualsiasi tipo di volatile.. tutti la, nel cratere! Forse sono un po’ gelosa perche vivono veramente nel posto più suggestivo del mondo! C’è un ma.. non sempre hanno vita facile questi poveri animali perché insieme a loro vivono anche i predatori, iene e leoni! Ma questo fa parte del ciclo della vita.. e proprio mentre giravamo per il cratere ci sono passate due leonesse sotto la macchina, camminavano verso di noi, come se ci avessero adocchiato, come se fossimo noi il loro prossimo pasto! Ma invece appena erano sotto di noi hanno fatto come se nulla fosse e sono andate dritte verso il lago. Fiuf, l’abbiamo scampata!
      In lontananza abbiamo visto 4 rinoceronti, ma hanno fatto i timidi e sono rimasti la, senza farsi vedere troppo bene!
      E per ultimo, per completare il tutto siamo andate ad un lago sempre nel cratere, popolato dall’animale più bello del mono, l’ippopotamo! Mi sentivo proprio a casa, erano proprio belli!

      È ora di rientrare, pranzo al volo (dove il nostro amico frank nel frattempo ha cambiato la ruota di scorta) e poi via verso casa! Dovevano essere 4 ore.. dovevano.. perché non lo sono state! Abbiamo bucato, ecco che ci ritroviamo nella cacca. Anche perché non avevamo più ruote di scorta! Per fortuna eravamo già usciti dal parco nazionale, dei ragazzi hanno caricato la gomma su un motorino e sono andati a farla gonfiare.. ma purtroppo andava proprio cambiata. Quindi una volta rimontata siamo andati da un gommista.. potete ben immaginare cosa sia un gommista qui in Tanzania e dopo un ora.. neanche nella formula 1 sono così veloci.. siamo riusciti a riprendere la strada verso casa!

      È stata un’avventura, sono stati 4 giorni stupendi. Ritornare a casa qui mi sembrava quasi di ritornare Nel lusso più assoluto.. anche se qua di docce calde, letti comodi e tutte le comodità di casa non ci sono..
      Ma è il bello di questa esperienza, credo di essermi sottoposta ad un vero test, che sto riuscendo a superare tranquillamente. Le comodità di casa mancano si.. ma ormai condividere stanza/bagni/non avere acqua calda/ trovare animali in giro ovunque inizia ad essere la normalità.

      Il bello di questo paese!
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    • Day 53

      Hakuna Matata

      February 26, 2020 in Tanzania ⋅ ☁️ 23 °C

      Non saprei come nominare questo post, però vorrei raccontarvi un po’ la quotidianità qua delle persone.
      Questo è un mondo a se, se non ci sei stato è difficile capire. Non riuscirei a fare paragoni.
      Si parte proprio dal banale, dalle strade.. le strade? Non ci sono strade. Arusha è una città di un milione emmezzo di abitanti.. ma per strada se si è fortunati c’è del cemento.. ma non ancora da per tutto. I negozi non esistono sono dei baracchini in mezzo alle strade che vendono cose a caso. La globalizzazione qua non è arrivata! L’unico supermercato decente qua ha prodotti di cui non ho mai sentito parlare.
      I mezzi pubblici, ecco non sono mezzi pubblici! Sono dei pulmini che come vi ho già detto riempiono in maniera scandalosa.. letteralmente uno sopra l’altro. Ma noi la mattina dobbiamo farci un’ora di strada per arrivare al progetto con questi pulmini. Mi ci sono abituata e vi dirò di più, sarà un delle cose che mi mancherà di più di questo paese. Ogni volta è un’avventura.

      C’è un grosso dubbio che mi assale, potrei mai vivere qua? Tra me e me ho pensato che questo è il posto che per ora tornerei di più, qui hanno veramente bisogno di aiuto. Qua puoi dare una mano in qualsiasi modo e sono sempre ben felice di ricevere un sostegno. Ma il turista, la persona di carnagione chiara qua sarà sempre etichettata in maniera diversa. La gente per strada ti ferma, e non sto scherzando.. ti assale. Non ti farebbero mai del male ma alla lunga può diventare pesante, ti toccano, ti urlano addosso, sanno che non parli la loro lingua quindi ne approfittano un po’. Più volte ci è stato detto che avremmo dovuto imparare lo Swahili, perché è la loro lingua nazionale.. l’inglese non basta. Questo è un grande problema tra la nostra cultura e la loro.. non sono abituati ad avere tanti turisti e ci marciano un po’ su.
      Ho letteralmente assistito a dei conduttori dei dalla dalla fare a botte perché volevano che salissimo sul loro bus! Queste cose sono cose che noi non siamo abituati a vedere.. ti lasciano un po’ di amaro in bocca.. perché per il resto questo paese è favoloso!

      Il mio progetto mi piace da morire, i bambini nella scuola sono tutti favolosi. Sempre sorridenti, sempre felici di vederci, hanno sempre voglia di stare con noi e giocare con noi. Purtroppo sono tutti bambini che hanno alle spalle delle realtà molto difficili.. orfani o bambini che hanno un solo genitore. Ed è per questo che mi sono impegnata in un progetto.. che durerà un po’ di anni nella mia vita, ma che sicuramente ne varrà la pena. Ho deciso di sponsorizzare un bambino, il suo nome è Colline, ha 7 anni (ed era ancora all’asilo..) e lunedì andrà in una boarding school, vivrà a scuola e gli verrà dato da mangiare. Starà lì fino ai 18 anni spero..
      Sono andata a vedere la scuola ( privata) dove andrà, rispetto agli standard di Arusha direi che è una scuola molto buona, ogni alunno ha una uniforme, libri, penne e tutto il necessario per ricevere una buona istruzione. Il preside è keniota e mi ha dato un ottima impressione. Non vedo l’ora che Colline inizi questo percorso.. e soprattutto non vedo l’ora di poterlo venire a trovare per vedere come si sta trovando.
      Purtroppo non si può aiutare tutti, anche se qua ho cercato di dare il più possibile! Ho rifornito la scuola di cose utili per i bambini per la scuola, non vi dico la gioia nel ricevere una semplice gomma per cancellare.. o la felicità di quando ho distribuito dei banali chupa chupa! Qua sono felici con le così più semplici e banali.. ogni giorno sempre di più mi rendo conto di quanto siamo fortunati, di quante cose diamo per scontato.
      Quanto vorrei poter aiutare di più qua, ed è proprio per questo che vorrei tornare.. tornare per vedere altri bimbi sorridere. Ne hanno proprio bisogno! Hanno una vita veramente dura
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    • Day 106

      Wherever I may roam

      April 1, 2020 in Tanzania ⋅ ⛅ 22 °C

      From lake Jipe I move west. My instinct calls for the savannah. Today's destination? Unclear. I just don't know! What should I make any decision for? I cannot cross any border nor do I have any certain plan for flying out to Germany. Actually, I don't even really care right now. The flights have ugly connections and/or are way too expensive. Here it's Paradise, there it's third world war (which China already won ;-). I wait for more details from the foreign office.

      So, in-between I try to find the true peace for my soul. Climbing Kili? Next time maybe. It results in pure stress with those guided tourist-bullshit-tours. In this country you are not allowed to do anything on your own! They catch you in every corner and want to squeeze money out of you. Even for shitting in the thorny bush you are obliged to pay a guide! They say, climbing Kili is 500-1000 USD and you have to pay a dude to carry your stuff. And what if I didn't want anybody to carry my dirty equipment??

      During these days I discover an improved way of travelling. Having even less of a plan than normally gives me more time for coffee stops, even time for decoration with carrot-pineapple cake (at Union Cafe in Moshi). It results in just 100-130 km per day instead of 200-400. And I tell you, 300 km here in the "wild" is already stress, rushing hectic with 12 h driving when having merely 13 h of daylight. Moshi is friendlier than expected but my car is being guarded by a friendly dude with a pump-action shotgun! I have to leave civilization. Fast!

      Anyway, this Kilimanjaro is a lie. Not to be seen anywhere. Thanks to OpenStreetMap I find some veeeery narrow, tiny, little paths through pretty farmland leading southwest around the hiding Kili. A meditational drive which gets even prettier once I enter the open pastures northeast of Mt. Meru. It's a hard cultural cut, now being dominated primarily by herding Masai whereas the region southwest of Kili was by "some mixed type of farmers" (sorry, don’t know all the different tribes with their habits yet). Today’s whole drive I unnoticedly climb around 1000 m and end up on 1500 m in the Mkuru eco camp, led by the local Masai community. The wonderful afternoon sunlight keeps me from progressing. I spend more time on top of my roof rack than behind the wheel. Finally some fresh air up here!
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    • Day 107

      "Keep well to the west"

      April 2, 2020 in Tanzania ⋅ ⛅ 27 °C

      Yeah! Via Longido up north near the Kenyan border I turn west, deeply into Maasai territory. With a detour of 20 km on dirt I deliver one hitch-hiking Maasai to the next village but this ends up in a never ending Maasai taxi because at each drop-off point there are waiting the next five guys for a lift somewhere else down the road :D After delivering the second warrior I stop this trend.

      Thanks for the detour I have to crawl through some awesome tiny paths which are usually used by motorbikes only (they’re mapped in OpenStreetMap!). The landscape gets wilder as I’m surrounded by acacia bushes and open grass patches. Surprisingly the cattle is joined by zebras and Thomson’s gazelles! Free-roaming wildlife, finally! This region here is one of the few last corridors for wildlife migrating north from Arusha National Park. I assume it intersects neatly with migration corridors coming from Serengeti and Ngorongoro areas. In all this adventure with wild paths my car gets a “natural tuning improvement” on the left side of my front bumper =)
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    • Day 107

      Waaahoooonderful!

      April 2, 2020 in Tanzania ⋅ ☁️ 28 °C

      Squeezing between Mt. Kitumbeine and old volcano Gelai I slowly descend into the East African Rift Valley where the Ngorongoro caldera builds up in front of me with the face of Ol Doinyo Lengai, the holy Maasai mountain! This active volcano is the world’s only producing natrocarbonatite lava. Don’t know what this means (Wikipedia knows) but it sounds pretty scientific and in some way I am part of it! :-P Grey soil is dominating the landscape due to the unique volcanic mineral structure. A small Maasai village pops up, surrounded by thorny branches as protection against lions and white invaders. The bushy vegetation vanishes and gives space to more of this thick, juicy grass and lower shrubs. Hazy hills – all having been small volcanos once – appear behind the next elevation and this is how I ride into the dusk. No human beings around for hours.

      I turned south by now, paralleling the caldera and the further I progress the more mysterious the scenery gets! Black dots appear in far distance on the endless grassscape. I come closer. Wildebeests! Zebras! Giraffes! Thomson’s gazelles! All around the place! Whaaaat the heck? Whoever told you that you have to enter Serengeti National Park to see some of the famous wildlife migration didn’t tell you that, obviously, some of these beasts will probably migrate out of the national park at one point. Here we are. I find a hideout for the night under an acacia tree between the gravel road and a dry river bed, just under Mt. Kerimasi. My inner self is pretty satisfied, let’s call it “the turn of the tide”.
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    • Day 8

      Ngorongoro Crater

      September 15, 2022 in Tanzania ⋅ ⛅ 20 °C

      Big 5 ✔ 😍
      Wir haben heute nach einer Stunde Safari im Park ganz früh morgrns schon eine Nashornmama mit Nashornbaby gesehen! Es ist anscheinend richtig schwer die weniger als 20 Nashörner in dem Park zu finden, weil sie sich so gut verstecken und Angst vor Menschen haben. Nashörner sind eigentlich immer alleine unterwegs, deshalb hatten wir Glück direkt zwei auf einmal zu sehen 🦏 Heute Mittag wurde ein weiteres Nashorn in 2-3km Entfernung gesichtet, woraufhin sich eine ewig lange Autoschlange gebildet hat. Viele Leute gehen nämlich nur wegen dem Nashorn in diesen Park. Wir hatten also viel Glück 😊

      Im Krater war es heute eher kälter und sehr windig. Die Landschaft sah komplett anders aus als im Serengeti. Wir sind erstaunt wie unterschiedlich die Nationalparks sind.
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    You might also know this place by the following names:

    Arusha Region, Arusha, Mkoa wa Arusha

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