matkusti 5 maahan. Lue lisää
  • Päivä 1

    Inizio

    22. maaliskuuta 2023, Itävalta ⋅ ☁️ 19 °C

    Dieci giorni, e si riparte. Ormai siamo assuefatti, l’aeroporto è molto più simile a una fermata di un bus di lusso che al luogo sconosciuto che era sette mesi fa, e l’eccitazione è un po’- va detto - stemperata. Meno eccitazione forse, ma sempre una bellissima atmosfera: quello che non è cambiato è il gusto di partire, la promessa di nuovi posti e cose interessanti e belle. È l’ottavo viaggio di questo anno, e non siamo decisamente ancora stufi! Non penso lo saremmo mai, c’è semplicemente troppo da fare, nel mondo 😄

    E quindi ora dirigiamo i nostri passi verso una delle mete che abbiamo sempre avuto in testa, da quando abbiamo deciso ‘sta cosa: la Corea del Sud, e se tutto va bene proviamo a fare una capatina in Giappone, Kyushu. Asia di nuovo, Asia diversa, luoghi esotici ma un po’ familiari, in Giappone ci siamo già stati e… ci è assolutamente rimasto negli occhi, abbiamo una gran voglia di tornare! Forse per questo siamo più tranquilli, in un certo senso sappiamo cosa ci aspetta, ma mai come in estremo oriente le sorprese - e diciamolo, quel che ci piace, le cose inutili ma interessantissime 😄 - sono sempre dietro l’angolo! 😃

    Si comincia con un simpatico e per nulla noioso stopover di 7 ore a Vienna 😒 giusto tempo per una schnitzel o tre, poi 11 ore di volo e sarà già Seul! 🤩 Ciao a tutti!
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  • Päivä 11

    Fine

    12. maaliskuuta 2023, Jordan ⋅ 🌙 18 °C

    E anche questa volta, finisce.

    In Giordania ci siamo stati 10 giorni, ma ci sembra di essere qui da una vita. Un paese diverso, complesso, bellissimo, difficile per certi versi. Erika se ne è innamorata subito, inaspettatamente - i panorami aridi, le montagne di roccia rossa che si susseguono fino all'orizzonte. Per me c'è voluto un po' di più, ma è davvero uno dei viaggi che abbiamo più "sentito". Jerash, Petra, il deserto di Wadi Rum; ma soprattutto le tante persone, i volti diversi, i beduini e gli arabi, le storie che ci hanno raccontato o che abbiamo intuito. Questo posto ti prende completamente.

    Non abbiamo parlato del nostro beduino al campo che accende un fuoco sottoterra, aspetta le braci, ci mette la carne e copre tutto di sabbia, per la cena; dei cuccioli di dromedario che trovi morti in mezzo al deserto, sotto il sole cocente, e proprio mentre stai per commuoverti si alzano e tranquillamente vanno via; del punto in cui finiscono le saline del Mar Morto e cominciano verdissimi i campi di fragole. Dei 4 colori del deserto, rosso, giallo, bianco e nero. Delle sorgenti d'acqua attorno a cui nascono piccoli boschetti rigogliosi. La Giordania ci ha lasciato tantissime immagini, e forse mai come prima ci spiace andare via.

    O forse è perché la fine del nostro anno si avvicina, ma prima c'è ancora qualcosina da viaggiare. A presto! 😉
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  • Päivä 9

    Wadi Rum

    10. maaliskuuta 2023, Jordan

    Siamo soli.

    Abbiamo deciso di restare due notti nel deserto di Wadi Rum, ieri quando siamo arrivati - dopo un'altra giornata di fatica su e giù per roccioni - era stupendo e abbiamo preso la decisione d'impulso. Un po' di riposo ci vuole. Il fatto è che generalmente tutti si fermano una sola notte qui, quindi il nostro accampamento non è molto… uhmm… abituato; quando stamani tutti sono partiti hanno spento elettricità e acqua, e l'unico inserviente beduino rimasto li ha riattivati solo dopo avergli fatto notare che - hey, siamo qui. Ed è rimasto molto stupito anche che potessimo volere il pranzo, ma abbiamo rimediato un vassoio di baklava estremamente dolci - almeno le energie non ci mancheranno. 😝

    Però abbiamo fatto bene! In questo momento siamo noi, lui, il vento, il sole, 22 tende vuote e qualche centinaio di km quadrati di deserto. Un roccione (ovviamente scalabile, e prontamente scalato) protegge il campo dal sole e dal vento, le montagne davanti a noi in lontananza sembrano aspettare, immobili. La musica beduina che viene dalla radiolina del ragazzo serve solo a sottolineare il silenzio; alle 4 arriveranno le decine di ospiti per la prossima notte - ma ora siamo soli.

    Prendo il computer, ci arrampichiamo a mezza costa, dei cuscini sono lì a riceverci in una scansia ombreggiata. L'inserviente ci porta del té, dolcissimo, sa di salvia. Non c'è nulla, eppure non c'è niente che dica "anno sabbatico" più di questo giorno perso nel deserto, a seguire i nostri interessi con la mente libera. Stupendo.

    E ovviamente con una connessione wi-fi, ché siamo nel deserto, mica sulla luna! 😅
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  • Päivä 7

    Petra

    8. maaliskuuta 2023, Jordan ⋅ ☁️ 7 °C

    Petra il primo giorno ci ha un po' delusi. Cioè, bella è bella: ma come ci era parso per il Taj Mahal, quando arrivi è esattamente quello che vedi nei miliardi di foto, video, illustrazioni, trasmissioni TV che da Licia Colò in giù hai già avuto modo di ammirare. Ti ha già stupito prima di arrivare. Certo, l'impatto è comunque impressionante: esci da uno strettissimo canyon di suggestiva roccia rossa e improvvisamente ti trovi davanti il Tesoro, il tempio quello famoso, splendido e ancora perfetto dopo 2100 anni (!!). Ma non aiuta che sia anche la cosa meglio conservata che c'è da vedere, te la giochi subito, e nel resto del primo giorno comunque fai in tempo a visitare tutti i monumenti principali abbastanza agevolmente (con "soli" 18km a piedi, va detto). E quindi? Tutto qua? Perché dicono: minimo due giorni, meglio tre?

    Il secondo giorno, ecco, serve a innamorarti di Petra. E' un parco archeologico immenso, più di 250 chilometri quadrati, e dalla strada del primo giorno si dipartono stradine, scalette, salite, discese, passaggi, canyon, letti secchi di fiumi, è tutto da esplorare, è tutto esplorabile facilmente ed è un attimo farsi "la propria avventura". Le pareti di arenaria rossa, gialla, blu salgono a picco, ma c'è sempre una strada; puoi andare su su fino a una delle cime (con la bandiera della Giordania che sventola ovunque) o stare giù, come vuoi. Ogni pezzo di roccia da lontano sembra... roccia, ma ti avvicini e improvvisamente compaiono centinaia di grotte naturali, celle scavate dall'uomo nei secoli, facciate di templi a decine, scolpite o solo abbozzate nella pietra morbida. Gli strati di arenaria scolpiti dal vento formano disegni pazzeschi, e i soffitti delle grotte/celle/camere sacre sono neri di fumo, di millenni di fumo. Perché Petra è appunto stata abitata da duemila anni e i beduini ci vivono ancora, per cui tante delle grotte hanno proprio la porta di casa, o anche solo un tappeto per terra e un falò con una teiera.

    Fuori da tutto questo c'è un mondo che brulica: i beduini che portano in giro frotte di visitatori coi loro dromedari, asinelli, cavalli; o che vendono mercanzia inaspettatamente interessante, se cerchi trovi anche cimeli autentici per pochi dinari; o semplicemente greggi di pecore che si affrettano verso il pascolo tra i turisti. Una vera meraviglia. Poi punti in una direzione, verso delle rovine all'orizzonte, e sali sulle rocce, le scarpe aderiscono benissimo su questa pietra, è sempre come una scala. Cammini. A destra e sinistra piccoli o grandi anfratti da esplorare. Più avanti in tre lamiere messe a casetta una beduina fa il caffè, e fai una sosta, anche per due chiacchiere con la signora. Nel terreno delle buche squadrate perfettamente, non sono indicate in cartina, ci sono talmente tante cose qui che è impossibile sapere tutto di tutto; si tengono il loro mistero.

    E quando torni al Tesoro, verso casa, ti sembra nuovo: perché te lo sei meritato, hai visto tutto il resto, hai vissuto un po' con la testa in questo mare pazzesco di storia e gente, e ora questa facciata stupenda per te è il magnifico ingresso di una città davvero fuori dal mondo.

    Un giorno, la vedi. Due giorni, la conosci. Tre giorni, la vivi. 54 km a piedi, su e giù. Siamo finiti; eppure è un'esperienza unica, che rifarei anche domani. O meglio, mi dicono i piedi: settimana prossima 😅
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  • Päivä 3

    Jerash

    4. maaliskuuta 2023, Jordan ⋅ ☀️ 23 °C

    Scendiamo il sentiero dal tempio di Artemide a Jerash. Due ragazzine sono davanti a noi, si voltano ogni 5 passi e ridono tra loro. Vabbè, normale, succede ovunque 😂 A un certo punto una si volta e ci dice: want coffee? indicando un gruppo di donne di varie età, seduto sull'erba all'ombra del tempio. No, thanks, diciamo, è pomeriggio, poi non dormiamo! Ma salutiamo le signore. Gentili. Quella di mezza età ci guarda e chiede: coffee? No, thanks, le sorridiamo. Penso: la guida ci ha detto di mangiare e bere solo in hotel, chissà queste. Finisco il pensiero, la signora ha già versato il caffè dal thermos nelle tazzine usa e getta e ce le porge con lo sguardo di una che ti sfida a rifiutare... quello di qualsiasi mamma italiana. 😂 Ridiamo, ringraziamo, è caldissimo, sa di cardamomo, arab coffee, very good, dicono. Una ragazza con in braccio una bambina piccina sorride e ci porge un tupperware pulitissimo con grosse fette di torta, l'ho fatta io, dice. Erika fiduciosa si tuffa: è al cocco e sciroppo di zucchero, buonissima! La ragazzina dell'inizio ci chiede da dove veniamo, chiediamo qualcosa anche noi ma si crepa dal ridere, il suo inglese finisce là. Capiamo che sono di Jerash stessa, fanno picnic tra donne, la bimba si chiama Qamar, a gesti: vuol dire Luna. Lungo momento sorridente di silenzio. Luna emette bollicine dal naso. Diciamo: grazie e la Giordania è bellissima, approvazione generale, salutiamo e andiamo via facendo ciao ciao dietro le spalle. In ogni paese, se vuoi trovare qualcuno sicuramente gentile ed accogliente, trova un gruppo di donne che fanno picnic ❤️😛

    Siamo stati due giorni sulla strada: la Giordania non è solo Petra, c'è molto di più, e ogni sito ha qualcosa di così unico che sa sempre sbalordire. Del resto, è una zona pazzescamente suggestiva, a metà tra la Bibbia e le news: Umm Qays, dove Gesù ha cacciato i demoni e li ha fatti andare in un branco di maiali. Il castello di Ajlun, eretto per protezione contro i crociati, come dire: l'altra metà della storia che studiamo; c'è pure nato il profeta Elia, qui vicino. Jerash, le rovine romane più grandi e magnifiche che abbiamo mai visto fuori dall'Italia. Il monte Nebo, dove Mosè ha avuto la visione della terra promessa ed è morto, antico sito cristiano con dei mosaici bizantini da restare a bocca aperta. E il mar morto, il punto più basso della terra, scogliere bianche e azzurre di sale, ed è vero: galleggiarci è davvero un'esperienza unica! 🦦

    In mezzo, rocce, deserto, sabbie, dune, zone verdissime, montagne a panettone, salite e discese, dromedari, capre, accampamenti di beduini, paesaggi che cambiano continuamente, da 1300 a meno 400 metri, dal confine con la Siria al confine con Israele - e che confini tragici - dalle alture del Golan lungo tutta la Cisgiordania, fino quasi al Mar Rosso. In mezzo moschee, chiese bizantine antichissime, chiese moderne, università, paesini, città. Non ci sta in un solo post tutta la bellezza di questa terra, ogni chilometro è una scoperta. Come dice Yussef, il nostro autista/guida: oh my God, so good! 😃

    Ora siamo arrivati a Petra: stanchi ma felici. Nei prossimi tre giorni avremo ancora da camminare un bel po', ma siamo qui per lei! E per fortuna, il caffè della signora era buonissimo e basta, niente ripercussioni... mi vergogno di averlo anche solo pensato 😉
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Liity:

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