• Laura Fenini
  • Manuel Fornera

South America

Una aventura de 190 días de Laura & Manuel Leer más
  • Verso i confini del Sud America

    8 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ 🌬 32 °C

    #Day 29

    Ci svegliamo facendoci una doccia 🚿 perché non sappiamo se nei prossimi giorni sarà possibile ancora farne altre. Colazione e un po’ di attesa nel salotto dell’ostello prima di partire per il nostro tour.

    Partiamo con un 4x4 🚙 in compagnia di un ragazzo australiano 🇦🇺 una ragazza olandese 🇳🇱 e due ragazze colombiane 🇨🇴 Ci dirigiamo verso l’entroterra. Una parte della Colombia abitata da una tribù Wayuu.

    Il paesaggio è splendido, ma molto ostile. Ci chiediamo come sia possibile che della gente viva in luoghi così inospitali. Sulla nostra sinistra siamo circondati dal mare 🌊 mentre sulla nostra destra il paesaggio è arido e desertico. Una miriade di cactus 🌵 raggiungono altezze di 3-4 metri.

    Ci fermiamo ad una miniera salina 🧂 e poi nella capitale Wayuu per fare le ultime provviste, Uribia.

    Ora ci addentriamo veramente in luoghi indescrivibili. Percorriamo strade sterrate molto accidentate. In qualche punto strategico, alcuni ragazzi hanno tirato delle corde per bloccare il passaggio e richiedere cibo. Ci si stringe il cuore ♥️ la guida è preparata e ha portato con sé una confezione di merendine da distribuire ai ragazzini.

    Arriviamo a Capo della Vela dove ci fermiamo in diversi spot. Siamo sulla costa del Mare dei Caraibi e le onde 🌊 si infrangono sugli scogli ad una velocità impressionante. Gli schizzi raggiungono diversi metri di altezza. Il vento 💨 è fortissimo e ci sembra di essere spazzati via.

    Il paesaggio è mozzafiato. Siamo circondati da natura incontaminata. Il deserto incontra il mare. Nessun segno di civiltà nel raggio di chilometri, se non qualche baracchino di legno dove alcune donne Wayuu provano a ripararsi dal sole cocente e vendere qualche braccialetto e mochilla.

    Alla sera ci fermiamo in un paesino sulla costa del mare. Un ritrovo per kite-surfisti americani che cercano angoli sperduti dove divertirsi con la tavola 🏄 Ce ne sono una decina.

    Sono le 21.30 e andiamo a dormire. Potevamo scegliere l’alloggio: una camera privata o l’amaca (il chinchorro). Chiaramente, scegliamo l’amaca e le ore di sonno non sono tante 😂
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  • Más al norte no se puede

    9 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ 🌬 31 °C

    #Day 30

    “Sveglia!! Tra 15 minuti si parte!” ⏰ Dopo aver passato una notte quasi in bianco, dobbiamo scendere dalle nostre amache, preparare velocemente le cose, ammirare l’alba e saltare sulla jeep 🚗

    Sono le 5.00. Ci aspetta un ora di auto, seguita da due ore in barca, per raggiungere Punta Gallinas 🐓

    Arriviamo al porto, accanto alle immense barche che trasportano il carbone c’è la nostra lancia 🛶 Ci togliamo le scarpe e raggiungiamo la nostra imbarcazione (ecco perché viaggiamo con lo zaino e non con la valigia).

    Una barchetta da pescatori, guidata da un ragazzo che forse forse aveva 18 anni, nel bel mezzo di un mare piuttosto mosso 🌊
    Laura, ovviamente, si immagina qualche scena tragica 🦈 🏝️ ⛈️ Manu se la ride e la tira su il morale.

    Fradici, arriviamo a destinazione. Dopo colazione saltiamo sulla prossima jeep e ci dirigiamo al Faro di Punta Gallinas, ovvero il punto più a nord del Sudamerica 🚨

    Proviamo una certa emozione ad essere qui, siamo in viaggio da quasi un mese e con questa tappa é come se avessimo raggiunto un nuovo punto di inizio, chissà se riusciremo a raggiungere il punto più a Sud? 🗺️

    Il giro prosegue osservando una laguna dai mille colori. Restiamo incantati da una natura incontaminata e un paesaggio mai visto prima.

    Infine ci aspettano le dune. Altissime dune di sabbia dorata che ad un tratto scendono, quasi a strapiombo sul mare. Quale modo migliore per raggiungerlo se non su una tavola? 🏂 🛷

    Dopo un paio di discese ci gustiamo il mare. Un’immensa spiaggia e un bel mare azzurro (anche se un po’ troppo mosso per nuotare)🏄🏼‍♂️

    Dopo una siesta sull’amaca torniamo alla spiaggia per vedere il tramonto. La serata si conclude a cena, facendo quattro chiacchiere con i nostri compagni di avventure, raccontando e scoprendo le particolarità dei propri paesi d’origine 🪇🪕
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  • Mesiversario

    10 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☀️ 32 °C

    #Day 31

    Dopo giorni intensi, con la meraviglia negli occhi e il cuore pieno di ricordi che terremo stretti, é il momento di ripartire 🌵 🚙

    Ammettiamo, siamo felici di tornare ad avere:
    -Un letto comodo 🛌
    -Una doccia 🚿
    -Cibo ( o meglio cibo che non includa arepas e platano fritto) 🍌

    La mattina comincia presto (alle 4), prenderemo una barchetta (di notte) per arrivare a Cabo della Vela prima che il mare diventi burrascoso 🌊 Il cielo é PIENO di stelle 🌟 la barca èguidata dal bagliore del faro in lontananza.

    Ammiriamo la miriade di puntini luminosi sopra le nostre teste. Dopo un oretta le stelle lasciano spazio alle luci dell’alba. Il rosa e l’arancione dipingono il cielo alle nostre spalle 🌄

    La giornata scorre tranquilla. Dopo aver ripreso la jeep ci fermiamo al mare a fare il bagno e a mangiare con il gruppo, prima di tornare a casa e salutarci 🐠

    Oggi festeggiamo un mese di viaggio 📅 il primo mese lontano da casa. Quasi con un filo di malinconia ci rendiamo conto di quanto velocemente sia passato.

    Per quanto ci possano mancare amici, famiglia e abitudini di casa, ci rendiamo conto di quanto stiamo bene. I confort sono pochi, il clima tropicale é “ostile” al nostro corpo, siamo lontani da tutto ciò che ci é familiare e conosciuto. Eppure ci sentiamo così a casa 🏠 Il fatto di vivere ogni giorno con lentezza, non vederla come una corsa, ci aiuta a mantenere una vita (lontanamente) regolare e serena.

    All’alba del nostro primo “mesiversario” non potremmo che essere più felici ❤️
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  • Feliz cumpleaños

    11 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ 🌩️ 31 °C

    #Day 32

    Ci risvegliamo nella nostra cameretta con aria condizionata ❄️ facciamo un passo fuori dalla stanza e già cominciamo a sudare 🥵

    Oggi è una giornata relax e ce la prendiamo con comodo. Dopo colazione, prepariamo gli zaini 🎒 e facciamo l’ennesima doccia 🚿 alle 10.00 ci vengono a prendere per andare in direzione Palomino.

    Dopo un’oretta abbondante di macchina 🚙 siamo arrivati a destinazione. Il caldo è un po’ meno opprimente che a Riohacha. Per le prossime due notti, ci siamo concessi un pochettino più di lusso con un bel B&B con amache, cortiletto e piscina 🏊

    Andiamo a pranzare sul mare 🌊 Laura prende il menu del giorno di pesce 🐠 e rimane incantata dai tagliolini al nero di seppia e frutti di mare 🐟

    Dopo pranzo cerchiamo un posticino appartato per stare un po’ al mare. Camminiamo 5 minuti sulla spiaggia e già non c’è più nessuno. Ci rilassiamo sulla spiaggia 🏖️

    A pomeriggio inoltrato torniamo al B&B dove stiamo un attimo in piscina. Ci docciamo (per la terza/quarta volta 😂) e usciamo a cena per festeggiare il compleanno di Manu 🎁🎉🥳

    Grazie a tutti per gli auguri (e grazie anche a chi leggendo questo post si è dimenticato e starà pensando: “che faccio? Gli faccio gli auguri in ritardo o faccio finta di niente?”). Ci ha fatto un sacco piacere sapere che molti di voi ci seguono regolarmente e che apprezzate il nostro piccolo blog. Ci piace condividere questa esperienza anche con voi ♥️
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  • Chill a Palomino

    12 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☀️ 30 °C

    #Day 33

    La giornata comincia con una colazione a base di frutta 🍊 🍍 🥭 e un po’ di relax sulle amache a bordo piscina.

    Poi andiamo in spiaggia 🏖️ a rilassarci. Laura si spiaggia come una foca 🦭 sul bagno-asciuga. Manu sotto una palma 🌴 a cercare di evitare di diventare un’aragosta 🦞

    Camminiamo per 30 minuti sulla spiaggia e ci ritroviamo immersi nella solitudine di questo posto: palme che ci circondano 🌴 una spiaggia dorata di qualche metro 🏖️ e il mare mosso dei Caraibi 🌊

    Anche se non facciamo nulla, la giornata passa velocemente. Avevamo bisogno di un po’ di relax e spegnere un po’ il cervello 🧠 senza far nulla.

    Verso pomeriggio inoltrato, ritorniamo al B&B per prepararci alla partenza del giorno dopo. Ci serviranno viveri e molta acqua 💧 cuciniamo un po’ di riso 🍚 uova 🍳 e guacamole 🥑 a casa e passiamo le ultime orette a rilassarci.

    Verso sera arriva un temporale tropicale temporale ⛈️ a letto ci godiamo un po’ di frescura e il ticchettio sulle lamiere.
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  • Tayrona Park

    13 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☀️ 29 °C

    #Day 34

    Un’altra sveglia presto ⏰ alle 5.45 siamo svegli e facciamo colazione al volo. Gli zaini 🎒 sono già pronti. Oggi andiamo in un parco nazionale con un numero limitato di entrate giornaliere 🎫

    Prendiamo un bus 🚎 di un’oretta per dirigerci al parco. Lasciamo gli zaini 🎒 in un ostello e andiamo all’entrata. Con nostra grande sorpresa, non c’è praticamente colonna 🎉 Purtroppo, ritirano il drone a Manu perché nel parco è vietato (spoiler: alla sera abbiamo incontrato due uruguaiani 🇺🇾 che stavano usando un drone e ci hanno detto che non avevano fatto controlli ai loro zaini 😅).

    Siamo al Tayrona Park è un'area protetta nella regione caraibica settentrionale colombiana 🇨🇴 e all'interno della giurisdizione della città di Santa Marta. Il parco presenta una biodiversità endemica dell'area della catena montuosa della Sierra Nevada de Santa Marta, caratterizzata da una varietà di climi (clima montano) e geografia che spazia dal livello del mare arido a 900 metri sopra il livello del mare. Il parco copre circa 30 chilometri quadrati (12 miglia quadrate) di area marittima nel Mar dei Caraibi e circa 150 chilometri quadrati (58 miglia quadrate) di terra.

    Iniziamo ad inoltrarci nella giungla 🎋 dopo qualche minuto avvistiamo le prime scimmiette 🐒 saltano da un ramo all’altro incuranti della nostra presenza. Continuiamo.

    Ci rendiamo conto di aver sottovalutato la passeggiata. Il clima è molto umido e i raggi del sole ☀️ penetrano tra la vegetazione. Tuttavia, la flora è fantastica e gli scenari continuano a cambiare: prima la giungla tropicale 🎋poi rocce 🪨 e mangrovie, qualche accenno di palude (e presenza di caimani 🐊) e infine spiaggia 🏝️ circondata da palme 🌴.

    Esausti, arriviamo a Capo San Juan alle 12.30. Andiamo a lasciare i nostri zainetti 🎒 .. indovinate dove? Si esattamente: sulle amache (e speriamo che siano le ultime per queste vacanze 😂). Pranziamo e ci rilassiamo in spiaggia 🏝️ le posizioni son sempre le stesse: Laura che si spiaggia e Manu che cerca riparo sotto le palme 🌴

    Verso le 15-16, la maggior parte dei turisti iniziano a dileguarsi perché non restano a dormire. Il luogo diventa ancora più magico e noi possiamo goderci la spiaggia e i panorami con le poche manciate di visitatori rimasti.

    Verso sera arriva il classico temporale tropical ⛈️ questa volta siamo direttamente sul mare 🌊 e i lampi lanciati dal cielo si colorano di un viole fluorescente ⚡️ ci godiamo questo ennesimo spettacolo sotto una tettoia di paglia.
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  • Verso le montagne

    14 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☁️ 22 °C

    #Day 35

    Ci addormentiamo in un amaca più comoda delle precedenti (ci staremo prendendo l’abitudine?) verso le nove di sera 💤

    Per qualche ora riposiamo. Alle tre Manu mi sposta la zanzariera e propone una passeggiata sulla spiaggia 🏝️ Il cielo é un po’ coperto dalle nuvole del temporale serale ☁️ . Ci gustiamo un po’ di brezza fresca prima di rimetterci a dormire.

    Ad un tratto veniamo svegliati dai vicini e ci accorgiamo dei magnifici colori che dipingono il cielo. Decidiamo quindi di scendere dall’amaca e percorrere quei pochi metri fino alla spiaggia, per ammirare il sole che sorge 🌅 sono le 5.30!

    Siamo stanchi, ci sentiamo sporchi e un po’ doloranti, ma lo spettacolo davanti ai nostri occhi ci riempie di gratitudine e lascia poco spazio al resto🙏

    Facciamo un bagno nel mare 🌊 , una piccola colazione sotto i primi raggi del sole ☀️ , che già ci riscaldano come se fosse pieno giorno.

    Più tardi decidiamo di rimetterci in cammino. Sorprendentemente oggi la camminata sembra più facile, facciamo meno fatica. Ci fermiamo ad ammirare alcune spiagge, una più bella dell’altra🌴

    Dopo essere usciti dal parco saltiamo su un Chicken Bus 🐓 che ci porta a Santa Marta, dove decidiamo di fermarci per pranzo 🥙

    Al pomeriggio prendiamo l’autobus per Minca, un piccolo paesino immerso nel verde più totale 🌵🌿
    Paradiso per passeggiare, ammirare cascate 💦 tramonti 🌅 e scoprire le finche del cacao 🍫
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  • Minca e passeggiate nel bosco

    15 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☁️ 30 °C

    #Day 36

    Ci risvegliamo a Minca dopo una decina di ore di sonno 💤 l’ostello é molto umile ma é inclusa la colazione, ogni volta é una lotteria. Tuttavia, al risveglio non troviamo nessuno. Troviamo un signore su un’amaca (che immaginiamo essere dell’ostello). Ci accompagna in un ristorante vicino. Il ristorante ha il cancello chiuso e lui ci fa segno di sederci sui gradini e aspettare. Dopo un po’ compare il ragazzo che ci ha fatto il check in, con i capelli scompigliati e la faccia da chi si é appena svegliato (dopo una serata di bagordi )🎉

    Ci prepara il caffè ☕️ . Dopo un po’ compare un altra signora, la cuoca, che ci prepara arepas fritte e uova 🍳. Siamo confusi, non sappiamo chi fa cosa 😂 sono però tutti gentilissimi con noi.

    Dopo questo strano inizio di mattina ci avviamo verso le cascate 💧 . Camminiamo un oretta nella foresta fino a raggiungere questo parco, pieno di fiori 🌺 e reti su cui sdraiarsi. Ce la prendiamo con comodo, passeggiamo e facciamo un cruci 📝

    Nel pomeriggio torniamo al paese e dopo un bel pranzo 🥙 torniamo a riposare in ostello. Laura é KO e dorme per altre due ore. Decidiamo poi che ci siamo meritati la merenda, per cui limonata con Panela (😋) e un bel brownie stra cioccolatoso 🍫.
    Piccola passeggiata, allenamenti ed è già di nuovo tempo di cibarsi. Decidiamo di provare un altro ristorante libanese e anche questa volta é SUPER.

    Insomma, giornata tranquilla, ci siamo riposati e rifocillati. Ne avevamo bisogno dopo le numerose giornate di calura ☀️
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  • La vacanza nella vacanza

    16 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☁️ 30 °C

    #Day 37

    Ci svegliamo ancora a Minca. Laura é ancora KO e passa la mattinata a letto 💤 Manu decide di fare una passeggiata nella foresta fino ad una finca.

    Ci ritroviamo per pranzo 🥙 per poi tornare all’ostello per un riposino. Nel tardo pomeriggio usciamo, entriamo in un caffè ☕️ e ci concediamo una merenda mentre facciamo un cruci ✍️

    Laura si sente meglio, decidiamo quindi di fare una passeggiata fino al mirador più vicino per il tramonto 🌅 La passeggiata é piacevole, passiamo prima accanto a dei campi con dei cavalli 🐴 poi in una foresta di bambù 🎋 e infine ci ritroviamo tra le colline. Nel sottofondo spuntano alcune finche, la vista si apre sulla valle, in fondo vediamo Santa Marta e il mare 🌊

    Ci fermiamo ad ammirare il tramonto, insieme a dei fashion blogger colombiani 📸

    Torniamo al paese e decidiamo di mangiare (anche stasera) al ristorante arabo. Dopo cena ci sediamo nella piazzetta gremita di bambini che giocano e si rincorrono. I genitori seduti sulle panchine a chiacchierare, gruppetti di giovani con le loro moto 🏍️ e tanti perri 🐶 che scorrazzano allegri mendicando cibo e coccole ai presenti.
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  • Tappa in città

    17 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ⛅ 30 °C

    #Day 38

    La mattina comincia sempre lentamente scandita dalla nostra “nuova” ormai amata routine. Svegliarsi con calma, colazione, passeggiata.

    Oggi ci concediamo un brunch prima di prendere il bus 🚎 per la prossima destinazione. Una super bowl di frutta 🍊🍓🍉🥭 e avocado toast 🥑 🍞 con uova e pesto di pomodoro 🍅

    Prendiamo poi il minibus per Santa Marta. Dopo aver legato gli zaini sul tetto ( 🎒🙏) ci porta in città. Veniamo lasciati al mercato cittadino. Dopo esserci persi per le bancarelle colorate ci incamminiamo al nostro alloggio.

    Sorpresa delle sorprese, per una volta le foto di Booking non gli rendevano giustizia. Era davvero un Signor Albergo. Una bella casa coloniale completa di cortile con piscinetta. Una camera ampia con tutto il necessario: aria, doppi cuscini, un bel bagno con una vera doccia, una finestra sul cortile.

    Nelle scorse settimane tutti i backpackers che abbiamo incontrato ci hanno sconsigliato Santa Marta se non come tappa di passaggio, definendola “sketchy ”. Invece questa cittadina ci sorprende. Certo, non ci passeremmo una settimana, però è una città con un centro vivo di case coloniali, ristorantini e parchetti.

    Unica nota negativa: alla sera, tra le stradine del centro, si aggiravano dei venditori ambulanti di sigarette e tabacchi 🚬 spudoratamente e ad alta voce, ci offrivano l’erbetta e anche cose un po’ più pesantine 🍃 la situazione non ci ha proprio messo a nostra agio..
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  • Viaggio verso Cartagena

    18 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☁️ 33 °C

    #Day 39

    La colazione è inclusa nel nostro super alloggio. Siamo speranzosi in qualcosa di fresco e leggero. Maaa.. patacones fritto 🍌 qualche pomodoro sott’olio 🍅 e delle uova strapazzate 🥚

    Approfittiamo della stanza per prenderci un po’ cura di noi e fare una doccia lunga 🚿🧼 qualche pulizia facciale 🧴🪒 e un po’ di relax 🧘‍♀️ riordiniamo lo zaino e siamo pronti 🎒

    Usciamo per andare a mangiare al mercato. Purtroppo, i mercati in Colombia 🇨🇴 non sono come ce li siamo immaginati: rari, zozzi e poca scelta. Ripieghiamo sul classico almuerzo con petto di pollo 🐓 riso 🍚 insalata 🥗 e una limonata 🥤

    Dopo pranzo andiamo a prendere il bus che ci porterà a Cartagena 🚌 . Sono le ultime 5 ore di bus in Colombia 🇨🇴 verso le 17.30 ci godiamo il tramonto dal finestrino tramonto 🌅

    Arriviamo per le 18.30, prendiamo un taxi 🚕 per andare al nostro nuovo alloggio. La stanza è minuscola, il bagno è in comune e non c’è l’aria condizionata. Chiediamo se ci sono altre camere (che noiosi questi svizzerotti) e il signore (gentilissimo) ci dice che se vogliamo possiamo dormire nel dormitorio 🛏️ accettiamo e ci spostiamo, la sistemazione in dormitorio è top 👍🏼

    Andiamo in cerca di cibo 🍲 nelle vicinanze non troviamo niente di interessante (salvo un sushi 🍣) e ripieghiamo su una comida rapida 😅 domani ci organizziamo meglio 🙏
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  • La perla dei Caraibi

    19 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☁️ 32 °C

    #Day 40

    Sveglia ⏰ dal nostro dormitorio. Fortunatamente c’era un unico altro ospite: un tranquillo americano 🇺🇸

    L’ostello si trova a venti minuti dal centro (che con il caldo assurdo di questa città ci sembra un tempo infinito 🥵). Decidiamo quindi di uscire la mattina e tornare solo dopo cena. Camminare sotto la stecca del sole ☀️ e con tanta umidità ci distruggev…

    Cartagena ci appare subito una città di contrasti. Da un lato Bocagrade, un innovativo quartiere di immensi grattacieli 🏙️ Dall’altro la città fortificata, un perfetto esempio di architettura coloniale.

    Ci inoltriamo a scoprire tutte le vie del centro 🏠 Laura é acciecata dai colori, dai fiori 🌺 e dai negozietti. Ogni cinque metri si ferma per una fotografia 🌈

    La giornata scorre in tranquillità: passeggiamo, ci fermiamo a bere una limonata con panela (nostra nuova ossessione), passeggiamo, ci fermiamo per un almuerzo 🍲. Nel pomeriggio, alla disperata ricerca di fresco, entriamo in un centro commerciale. Al momento di uscire veniamo sorpresi da una tempesta tropicale, sentiamo i tuoni più forti mai sentiti ⛈️Decidiamo quindi di ammirare lo spettacolo dalla vetrata del centro.

    É quasi ora di sera, per l’immancabile tramonto con cerveza 🌅🍺 ci appostiamo sulle mura della città. A seguito una cena in un bel ristorante indiano 🇮🇳 con vista sulla piazza ⛪️ e via a nanna 💤

    Momento cultura generale

    CARTAGENA
    Una città ricca di storia, una storia che inizia nel 1500, quando Pedro de Heradia costruendo un’immensa fortezza con possenti mura fa diventare Cartagena il principale porto Europeo in America del Sud e delle Indie Occidentali.

    In poco tempo diviene uno dei posti più ricchi e rinomati del continente e proprio per questo fu spesso presa d’assalto da corsari, bucanieri, filibustieri, pirati, Inglesi e Francesi.

    Per proteggersi, gli Spagnoli, costruirono intorno a Cartagena delle opere difensive e ingegneristiche, ancora tangibili e visibili, che la resero quasi inespugnabile.

    Un’opera tra tutte è il Castello San Felipe, chiamata appunto la “Città inespugnabile”.

    Con gli Spagnoli, la città divenne ben presto il principale porto di arrivo, scambio e vendita della maggior parte degli schiavi neri Africani che arrivavano nel continente.

    I suoi abitanti, chiamati Cartageneros, sono i diretti discendenti di quei schiavi che hanno tramandato fino ad oggi buona parte della odierna cultura, musica e gastronomia.

    L’ 11 Novembre del 1811, grazie all’eroe nazionale Simon Bolivar (vi ricordate il post su Bogotà?), fu la Prima città Colombiana a dichiarare l’Indipendenza dai Conquistadores, seguita poi da tutta la nazione.
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  • Último día en Colombia

    20 de septiembre de 2024, Colombia ⋅ ☁️ 30 °C

    #Day 41

    Il titolo è abbastanza inequivocabile. Oggi passeremo la nostra ultima giornata intera su suolo colombiano 🇨🇴 non era previsto che prendessimo un altro volo ✈️ (già il primo è stata un’eccezione a causa dello sciopero), ma per motivi pratici (che vi spiegheremo domani per non spoilerare la nostra destinazione) abbiamo deciso di contribuire all’inquinamento del nostro pianeta 🌍 (dark humor di Manu)

    La giornata non presenta eventi particolari degni di nota a Cartagena - salvo che l’umidità è leggermente diminuita e siamo sudati con qualche minuto di ritardo appena usciti dall’ostello - dunque tiriamo un po’ le somme su questa prima tappa del viaggio 🧳 ah sì, ci siamo concessi una pedicure 🦶 (necessaria dopo un mese a camminare con i sandali).

    La Colombia 🇨🇴 ci ha assolutamente conquistati. Anche se non è la destinazione del Sudamerica circondata dalle montagne andine 🏔️ , il paesaggio è stato talmente variato da una ragione all’altra, che ogni giorno è stata una scoperta.

    La rivelazione più sorprendente è stata la gente. Ora possiamo ufficialmente dirlo (e rispondere alle domande che vi siete sicuramente posti, ma che per educazione non ci avete rivolto): la Colombia è un paese SICURO. Eeee no, non siamo mai stati derubati/minacciati/sentiti insicuri/ecc.

    Siamo partiti con tanti pregiudizi sulla Colombia e alcune perplessità sulla sicurezza nel viaggiare in questo paese. Tante persone erano in apprensione per noi sapendo che stavamo viaggiando in Colombia. Altre si sono premurate infinitamente di fare attenzione in un paese come la Colombia.

    Tuttavia, il paese che viene dipinto come “criminale” in Europa non è assolutamente il paese che noi abbiamo vissuto e apprezzato in queste ultime 6 settimane. La gente ci ha sempre accolto con grandi sorrisi, dolcezza e molta premura. Diverse volte le persone sono venute in nostro soccorso senza che noi avessimo chiesto aiuto, per un’indicazione stradale, per offrirci un frutto esotico, o semplicemente per curiosità e conoscere la nostra storia. Ci siamo sentiti sempre molto accolti e ben voluti.

    Chiaramente nelle città abbiamo usato un po’ più di cervello e abbiamo cercato di visitare in maniera più coscienziosa (ad esempio, in città non siamo mai tornati a casa dopo le 21). Tuttavia, non ci sentiamo di etichettare le città colombiane come più pericolose rispetto a quelle europee.

    Per quanto riguarda l’alimentazione, diciamo che non è la carta vincente di questo paese 😂 non abbiamo mai mangiato “male”, ma la dieta colombiana è abbastanza monotona e moltooo fritta (anche a colazione 😅). La nota positiva è che hanno diverse influenze in alcune regioni, tra cui quella araba nella zona settentrionale del paese, dunque siam sempre riusciti a cavarcela. Inoltre, gli italiani sono sparsi per il mondo intero e qualche ristorantino siamo riusciti a trovarlo per sentirci un po’ più a casa!
    [OK lo diciamo per iscritto: la pizza in Colombia è spesso più buona di quella che si trova mediamente in Ticino]

    Classifica dei nostri luoghi preferiti
    1 - Punta Gallinas. Tre giorni in cui i paesaggi si sono susseguiti in un continuo mix di natura e flora mai vista prima.
    2 - Cocora’s Valley. Il paesaggio è talmente suggestivo che le foto non danno credito a quanto hanno ammirato i nostri occhi.
    3 - Tayrona Park. Un mix tra giungla, spiaggia e mare che ci ha conquistati.

    Classifica delle città/paesini più piacevoli
    1 - Medellin. Vince a mani basse. Clima ottimale, colori ad ogni angolo della strada, mezzi di trasporto efficienti, musica sulle strade, ecc.
    2 - Barichara. La tranquillità e il clima di questo centro cittadino è stato affascinante e unico nel suo genere.
    3 - Guatapé. Colori, stradine colme di fiori e souvenir, passeggiate in riva al lago e un paesaggio incantevole che ci circondava.

    Menzione speciale per Cartagena che entrerebbe di diritto nella top 3! Tuttavia, il clima ostile a due svizzerotti che amano le montagne non ci permette di includere questa favolosa città nella top.

    Per quanto riguarda il nostro budget, diciamo che siamo stati al di sotto di quanto abbiamo preventivato. In media, abbiamo speso CHF 40 a testa al giorno.

    - Ristoranti, bar, caffe & cerveza: CHF 915
    - Alloggi: CHF 725
    - Attività (noleggio bici, entrate ai parchi, tour che includevano anche vitto e alloggio): CHF 635
    - Voli: CHF 335
    - Trasporti (taxi, bus, uber): CHF 330
    - Spesa (acqua, snacks, frutta, cene a casa e colazioni): CHF 180
    - Spese personali (SIM cellulare, igiene personale, lavanderia): CHF 90
    - Commissioni (prelievo ai bancomat e tassi di cambio): CHF 60
    - Souvenir: CHF 15

    Per questi motivi e tanti altri ancora: VISITATE LA COLOMBIA ♥️
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  • La seconda capitale del Sudamerica 🇪🇨

    21 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 19 °C

    #Day 42

    Sveglia ⏰ alle 4.30 per andare in aeroporto ✈️ e raggiungere la nostra nuova destinazione: l’Ecuador 🇪🇨 Come per la Colombia, anche per l’Ecuador è necessaria la prova dell’ongoing travel. Ma cosa è?

    In alcuni paesi, alla frontiera è necessario presentare il biglietto di ritorno o di continuazione del viaggio. In assenza di questo l’entrata nel paese può essere rifiutata.

    Poiché per entrare in Colombia 🇨🇴 non ci avevano chiesto nulla, abbiamo cercato di fare gli gnorri all’aeroporto e tentare la sorte senza disporre della prova della continuazione del nostro viaggio. Non sappiamo quando e come usciremo dall’Ecuador (se mai riusciremo ad entrarci haha), dunque non vogliamo riservare qualcosa di definitivo con largo anticipo.

    Chiaramente, al check-in, la signorina ci ha richiesto la prova della continuazione del nostro viaggio. Abbiamo cercato di spiegare la nostra situazione, ma le nostre scuse da backpackers sono state inutili. Come fare?

    Il problema è abbastanza conosciuto e siti internet come onwardticket.com ti permettono di riservare per 48 ore un vero biglietto aereo di tua scelta ✈️ . Per la modica cifra di USD 14 abbiamo riservato un volo per Lima con scalo a Houston in data 21 ottobre 2024.

    La ragazza del check-in in maniera molto disinteressata ci ha detto che andava tutto bene e ci ha fatto imbarcare 😂

    Atterrati in Ecuador 🇪🇨 l’immigrazione non ci ha chiesto nessuna prova della continuazione del nostro viaggio (ma alcune domande sulla nostra vita privata come mestiere, tipo di domicilio, ecc.). Tuttavia, Laura ha avuto qualche problema con il suo passaporto biometrico 😂

    Arriviamo in ostello verso le 14.00 e dopo una breve siesta iniziamo a scoprire questa nuova città.
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  • Boccheggiamo a 2850msm

    22 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ⛅ 18 °C

    #Day 43

    Sveglia ⏰ in un piccolo angolo di paradiso nel centro storico di Quito. Prepariamo la colazione con i prodotti acquistati ieri 🍌🥭🥑 e il caffè organico che maciniamo al momento ☕️

    Decidiamo di unirci ad un walking tour per scoprire la storia della città e del nuovo paese in cui siamo arrivati 🇪🇨 La guida si chiama Fercho e ascoltiamo con piacere i suoi racconti, provando sulla nostra pelle alcune esperienze tipiche (per la gioia di Laura).

    Il tour parte dalla chiesa ⛪️, una replica di Notre Dame, ma con dettagli più “tipici” ecuadoriani.. riuscite a intravederli? 👀 Fercho ci spiega che il paese è spaccato tra la popolazione cattolica e la cultura indigena. Morale della favola: nella chiesa c’è un bar (che fa ottimi cocktail a tema religioso).

    Ci racconta poi di una mascotte nazionale, il Cui (ovvero il porcellino d’india) 🐹 Oltre ad essere un tenero animale da compagnia é anche un piatto contadino, la cui carne é famosa per essere molto proteica e povera di grassi 🍖

    La gita continua in un negozio di souvenir, in cui ci viene offerto uno shot di Chicha. Fercho ci dice, sarà necessaria per quello che succederà in seguito. Infatti tira fuori delle maschere indigene che rappresentano il volto del diavolo 😈 Improvvisiamo una danza a suon di musica 🎵

    Il tour prosegue con spiegazioni storiche della storia passata ed attuale dell’Ecuador, visita degli edifici più importanti del centro storico, una degustazione di cioccolato 🍫 così come un corso di danza improvvisato 🕺

    L’altitudine si fa sentire e nel pomeriggio siamo stanchi e spossati a causa dell’altitudine. La testa è leggera e lo stomaco fa i capricci. Ci riposiamo per cercare di acclimatarci 💤
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  • 0°00′00’’ a la Mitad del Mundo

    23 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☀️ 21 °C

    #Day 44

    Dopo aver raggiunto il punto più settentrionale del Sudamerica, oggi cerchiamo di raggiungere il centro del mondo 🌎 0°00′00’’

    La Mitad del Mundo si trova all’estremo nord della città di Quito. In realtà abbiamo scoperto che per calcoli leggermente sbagliati, il centro del mondo dovrebbe essere localizzato a circa 200 metri di distanza 😂

    Ci aspettavamo la solita paccata, ma ci serviva tempo per acclimatarci all’altura di Quito. Tuttavia, si è rivelata una gita sorprendentemente affascinante: un museo all’aperto della cultura indigena, negozietti si souvenir magnifici, un parco con dei lama e il monumento centrale da cui si poteva ammirare il panorama!

    Per ricaricarci, entriamo in un supermercato alla ricerca di zuccheri. Proviamo il cioccolato ecuadorenio 🍫 e capiamo perché la Svizzera importa il cacao da questo paese 🇪🇨

    Qualche incombenza (parrucchiere, SIM telefoniche, ritiro soldi, ecc.) prima di tornare a casa e cucinarci la cena 🍲
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  • Il bello e il cattivo tempo V.02

    24–26 sept. 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 21 °C

    #Days 45 & 46

    Sono stati giorni impegnativi per i nostri viaggiatori. Eravamo indecisi se e come condividere questo contenuto, ma crediamo sia giusto mostrare il bello e il cattivo tempo.

    Eravamo sul bus verso Otavalo quando siamo stati derubati di alcuni dei nostri averi. Nessuna scena da film d’azione (per fortuna), fisicamente stiamo bene. Semplicemente, ci hanno fregato e non ce ne siamo minimamente accorti.

    Quando abbiamo visto che nello zaino mancavano drone, soldi e le AirPod (nota bene perché in seguito saranno cruciali), i ladri erano lontani.

    La prima parte della giornata é trascorsa tra l’indifferenza della gente, gli aiuti che non arrivavano e la nostra paura, diventata rabbia e poi dispiacere.

    La seconda parte della giornata é diventata come una puntata di una serie poliziesca in cui noi eravamo i protagonisti, catapultati in vicende che andavano oltre al piccolo ladruncolo🧐

    Abbiamo documentato tutta la vicenda, perché a tratti sfiorava i limiti dell’assurdo (ridicolo? folle?). Tuttavia, siccome l’accaduto ha portato ad altri avvenimenti, il furto si é trasformato in un atto penale. Il nostro avvocato di fiducia (🥸) ritiene che non sia il caso pubblicare queste informazioni fino alla fine del processo.

    Andiamo a letto alle tre di mattina, dopo ore a girare sull’auto della polizia e parte della nottata trascorsa al ministero pubblico.

    Ci svegliamo per andare in Fiscalía (MP) a recuperare parte del bottino, pronti a dare una seconda possibilità al viaggio, anche se con un po’ di timore in più. Siamo in strada, Laura ha in mano il telefono per controllare dove si trova l’Uber e in un momento un motociclista cerca di rubarglielo. Fortunatamente la custodia era legata al collo col cordino 🫢

    PIETRIFICATI. Siamo davvero demoralizzati e per la prima volta compare il pensiero di voler tornare a casa.

    Ci rechiamo in fiscalía e le persone presenti si fanno in quattro per aiutarci. Fanno di tutto per liberare le “prove” in maniera che non dovessimo restare a Quito più del dovuto. Ovviamente l’attesa é lunga, ma un avvocato viene da noi con acqua e biscotti tipici. Mentre ce li porge dice “che nel paese c’è del buono”, e questo ci scalda il cuore.

    Questi giorni abbiamo incontrato tre criminali, guardie che ci hanno ingannato, persone indifferenti e tanto altro. Tuttavia, abbiamo incontrato anche una vigilessa che ci ha aiutato a far arrivare la polizia. Una coppia di passanti che sentendo la nostra storia ha convinto la polizia ad aiutarci. Tre investigatori (giuro, la squadra di Voight in ChicagoPD) giovani e brillanti con cui abbiamo passato la serata a scambiare chiacchere sui cibi locali e culture dei rispettivi paesi.

    C’è tanto da elaborare, ci sentiamo di dire che abbiamo visto il brutto dell’Ecuador, ma non é che una singola parte di questo paese. Ora non ci resta che scoprire il bello 🌺 🌋 🌳

    PS: come abbiamo fatto a ritrovare le nostre cose vi chiederete? Le cuffiette di Manu avevano il GPS e quel furbone del ladro non lo sapeva.
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  • Si riparte

    26 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 22 °C

    #Day 47

    Ci riproviamo. Dopo aver preso un Uber siamo nuovamente al terminal del bus, direzione Otavalo.

    Desideriamo andarci perché la signora ecuadoriana conosciuta a Villa de Leyva ci ha tanto parlato di questo paese, di come é contornato da montagne maestose…Inoltre, ci dice, dobbiamo andarci perché ha un mercato bellissimo, le rose sono meravigliose e quindi Manu DOVRÀ comprarmene una 🌹

    Non vediamo l’ora di fuggire dalla città e riconnetterci un po’ con la natura, ricercare un po’ di pace ✌🏼

    Ammettiamo di essere un po’ tesi, la spensieratezza dei primi giorni ha lasciato spazio alla malfidenza, speriamo che questo sentimento ci lasci presto.

    Arriviamo al nostro hotel. È molto carino e soprattutto ha l’acqua calda, per cui siamo felici 😂

    Otavalo é una piccola cittadina la cui popolazione é composta maggiormente da indigeni kichwa degli Otavalos. Osserviamo infatti che la maggioranza di persone che incontriamo non supera il metro e cinquanta. Le donne sono meravigliose, indossano espadrillias tessute a mano, lunghe gonne blu, una camicetta bianca ornata da una cintura colorata e gioielli dorati. Gli uomini invece sono vestiti più sobri, ma TUTTI portano lunghi capelli.

    Gli Otavalos sono famosi per i loro tessili. Questa città ospita il più grande mercato artigianale del Sudamerica, Laura infatti non si lascia sfuggire l’occasione per comprarsi un maglione in lana di alpaca 🦙

    Andiamo al mercato alimentare a cercare un buon Almuerzo. Qui la specialità é la Fritada, un piatto misto composto da carne di maiale 🐷 cotta a bassa temperatura (morbida dentro e croccante fuori) accompagnata da mais 🌽 legumi, tortilla di patate 🥔 e avocado 🥑 Laura invece, sotto il consiglio degli amici poliziotti, prova la Tilapia, un delizioso pesce di fiume 🐟

    Nel pomeriggio passeggiamo per le vie del paese, ci fermiamo per una merenda e ci sediamo in piazza ad osservare la vita del paese.

    La sera abbiamo una sorpresina. Siccome il paese affronta un’importante crisi energetica (l’ approvvigionamento é dato dall’energia idroelettrica e non piove da 60 giorni) ogni “quartiere” ha delle ore in cui é senza elettricità. Il nostro hotel resta “spento” dalle 15 alle 20. Lo troviamo assurdo, perché per compensare questa mancanza, le persone utilizzano i generatori (a disel) per far funzionare apparecchi come i frighi e le luci nei luoghi pubblici.

    In questo paese si respira un aria serena, era quel che ci voleva. Ora ci sentiamo più rilassati e pronti a ripartire per vedere le bellezze di questo paese 🌋 🌹
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  • Si ricomincia a camminare

    27 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 11 °C

    #Day 48

    Sveglia ⏰ oggi colazione in camera (quasi come in un 5 🌟)

    La meta di oggi é la laguna Cuicocha a nord di Otavalo. Un cratere vulcanico, alle pendici del vulcano Cotacachi, situato circa a 3000 msm 🌋

    Ci facciamo accompagnare dal proprietario dell’hotel fino all’entrata del parco. Ci chiede dell’accaduto, siccome il nostro arrivo era previsto due giorni prima. Ci fa strano, o impressione, che quando raccontiamo di essere stati derubati la prima domanda é “erano armati?” 🔫

    Il signore ci rassicura, dice che Otavalo é un paese tranquillo. La maggioranza della popolazione é indigena, per cui la cultura e i valori sono diversi dalla città. Ci dice anche che per gli Otavalos anche la giustizia é diversa. Non esiste la polizia 👮 (in effetti non ne abbiamo vista). La punizione per i ladri é la fustigazione con le ortiche (ci fa sorridere ma lui é piuttosto serio).

    Arrivati all’entrata del parco, comincia il nostro trekking. Siamo a 3000 metri, nonostante siamo (un poco) abituati all’altezza, l’ultima cosa che vogliamo vedere sono le SCALE 🪜

    Dopo un po’ vista si apre su un immensa laguna circondata da montagne che salgono a strapiombo ⛰️ Il paesaggio é diverso da tutto ciò che abbiamo visto finora. Guardando il giro che ci aspetta siamo sollevati, ci sembra tranquillo (spoiler: era infinito).

    Nel cammino incontriamo poche persone. Una coppia di turisti, una famiglia del luogo (con le immancabili casse per la musica) e dei ragazzi di Ibarra. Incontriamo questi ultimi durante una pausa snack. Siamo tutti seduti sulle panchine, quando il ragazzo dal nulla ci chiede se volevamo provare dei chicchi di mais tostati tipici del luogo 🌽 Questi piccoli gesti ci fanno sentire tutto il buono di questo popolo ♥️

    Il cammino continua su e giù lungo i suoi (infiniti) 12 chilometri. Dopo cinque ore ci ritroviamo con il signore dell’ostello ad attenderci.

    Durante il viaggio in auto 🚗, Sergio ci racconta che l’approvvigionamento elettrico dell’Ecuador 🇪🇨 dipende principalmente dall’energia idroelettrica. Inoltre, una parte dell’energia è acquistata dai paesi limitrofi (Colombia su tutte). Il problema? Non piove da 60 giorni, per cui ci sono i tagli all’elettricità raccontati nel post precedente.

    Torniamo a casa sfiniti. Riposiamo, ci docciamo 🚿 e andiamo alla ricerca di cibo. Inizia addirittura a piovigginare 🌧️
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  • Il mercato di Otavalo

    28 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 15 °C

    #Day 49

    Ci svegliamo con la colazione in camera V.02! Manu si alza (sempre in mutande) e porta la colazione a letto 🥞 🍊 ☕️ 🥚

    Oggi è sabato e la cittadina si anima dei mercatini locali artigianali. Usciamo dal nostro ostello e constatiamo che le strade sono affollate di baracchini di indigeni che vendono i loro prodotti artigianali. Siamo circondati da maglioni colorati in alpaca 🦙 tessili con disegni caratteristici, collane e orecchini, e tanto tanto altro..

    Siamo tentati di spendere un capitale per portare a casa tanti souvenir, ma sappiamo che dobbiamo viaggiare 🧳 ancora per alcuni mesi. Si, è ufficiale, continueremo il nostro viaggio con il sorriso anche dopo le sventure degli ultimi giorni 💪🏼

    Per pranzo ci fermiamo a mangiare con i lokals al mercato aperto e riproviamo entrambi la fritada. Le tortillas ci fanno volare 🪽 finalmente patate 🥔 dopo kg di riso 🍚 (e che ci stanno stoppando la pancia 💩).

    È ora di ritornare a Quito perché abbiamo un pomeriggio impegnativo di discussioni e organizzazioni. Non vi sveliamo niente, ma se ci seguirete ancora per qualche settimana, possiamo dirvi che forse i sogni si avverano 😇

    Fun facts sur l’Ecuador

    - Ha gravi problemi di energia e dalle 16.00 alle 20.00 viviamo senza elettricità e al buio
    - Il suo nome deriva dall’equatore
    - L’Ecuador riconosce i diritti costituzionali alla natura (Pachamama)
    - Quito è la capitale situata più in alto di tutta la terra
    - Il Panama Hat è stato inventato dagli ecuadoreni
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  • Salita al Cotopaxi

    29 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 4 °C

    #Day 50

    Oggi dobbiamo mettere la sveglia ⏰ e che fatica svegliarsi “presto”. In realtà siamo carichi 💣 (Laura no, lei ha un po’ di fifetta), per l’avventura di oggi.

    Partiamo con il bus in direzione parco nazionale Cotopaxi, per ammirare l’omonimo vulcano 🌋 La guida ci racconta fatti e leggende sui 98 vulcani dell’Ecuador.

    MOMENTO INFORMATIVO
    Qual’è la montagna più alta del mondo? L’Everest, avete ragione. Tuttavia, essendo la terra è un ellissoide (sfera schiacciata ai lati), la montagna più lontana dal centro della terra è il Cotopaxi. Se si dovessero misurare i metri di distanza dalla cima di queste due montagne al centro della terra, il Cotopaxi vincerebbe di qualche metro (o almeno così ci ha spiegato la nostra guida).

    MOMENTO LEGGENDA
    Per gli indigeni la Pacha Mama (madre terra) é un essere vivente. Gli esseri che la abitano, come le montagne, i vulcani e i ghiacciai, sono esseri viventi e, come tali, hanno le loro storie, i loro amori e i loro sentimenti.

    La leggenda narra che COTOPAXI 🌋 , uno dei guerrieri più potenti della cosmovisione andina, combatté per molti anni con eruzioni, terremoti e nuvole di fumo contro l’avversario Chimborazo (montagna più alta dell’Ecuador 🇪🇨) per conquistare l’amata rubacuori Tungurahu 🌋 Il Taita (padre) Chimborazo, fu il vincitore e riuscì a sposare il vulcano Tungurahua. Dalla loro unione nacque il Guagua (bambino) Pichincha 🌋che, quando piange, fa diventare irrequieta la mamma vulcano, che diventa “attiva” a sua volta.

    MOMENTO AVVENTURA
    Raggiungiamo e passiamo i 4500m (per Laura é la prima volta). Il trekking comincia, sarà una gita breve ma una buona prova per vedere come reagisce il nostro corpo. Tanti bei respiri profondi e il desiderio di raggiungere il rifugio!ci portano in cima. Senza troppe difficoltà superiamo questa prima piccola “sfida”. In cima non possiamo che ammirare la bianca distesa che ci circonda, la neve ❄️ che comincia a cadere e i boati che arrivano dall’alto della montagna 🏔️ Assaporiamo il momento prima di scappare dall’imminente tempesta.

    Scendiamo fino al parcheggio, da lì saliamo in sella alle bici (😒) e scendiamo fino a valle.

    Mentre gli altri tornano a Quito noi vogliamo dirigerci a Latacunga. La guida ci dice di passare il ponte, scendere sulla Panamericana e fermare un bus quando passa, semplice no? Le auto sfrecciano a 100 km/h e i bus 🚎 hanno un insegna della destinazione che a malapena si legge. Eppure qui funziona così, e dopo 15 minuti siamo seduti sul bus 🚎

    Dopo questa giornata desideriamo solo una doccia calda 🚿 Purtroppo Latacunga non é risparmiata dal taglio della corrente. Inoltre é la domenica della Madrenegra quindi é TUTTO chiuso, fortuna abbiamo pranzato tardi.

    Distrutti dalla giornata, ci mettiamo a letto 🛏️ domani sarà un’altra avventura.
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  • Quilotoa Lagoon

    30 de septiembre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 8 °C

    #Day 51

    Ci svegliamo in questo strano paesino, che per il grigiore degli edifici e le costruzioni non finite ricorda un po’ i paesini post sovietici incontrati in Kyrgyzstan.

    Approfittiamo della colazione preparata dalla ragazza in hotel e per le 7.30 usciamo per andare a prendere il bus 🚍 Non facciamo in tempo ad entrare nel terminal che sentiamo un ragazzo su un bus urlare “QUILOTOA QUILOTOA”. Saltiamo sul bus al volo, altrimenti avremmo dovuto aspettato per due ore.

    Il bus comincia a salire per una strada di montagna ⛰️ Man mano che sale ci addentriamo in una coltre di nebbia. Ad un tratto però la nebbia si dirada e lascia spazio ai primi raggi di sole ☀️ che illuminano d’oro i campi coltivati che salgono susu fin sulle cime delle montagne 🌾

    Arriviamo all’entrata del “paesino”, che di paese ha ben poco. Diciamo che si tratta di un insieme di alberghetti, ristorantini e negozi di souvenir, per la maggior parte chiusi. Incontriamo solo una coppia di ragazze tedesche e qualche indigeno per strada.

    Saliamo al primo Mirador e restiamo incantati nell’osservare il colore turchese di questa splendida laguna circondata da altissime pareti verticali 🌋 ⛰️

    Decidiamo di percorrere la “cresta” del cratere fino alla comunità Shalalà. Dopo un ora di cammino arriviamo al centro della comunità, un insieme di casine e un ristorante. Entriamo, siamo (e saremo) gli unici, ma una dolce signora ci prepara un Locro de Papas (fantastica zuppa che ci ricorda l’Ajaco colombiano) e un piatto di riso 🍚 patatine 🍟 pollo 🍗 e insalata accompagnato ad un succo di papaia.

    Dato che é ancora presto decidiamo di provare a raggiungere Baños in serata, per evitare di passare un’altra notte a Latacunga. Purtroppo abbiamo capito che non possiamo fare affidamento sugli orari o le tempistiche dei bus 🚎 Restiamo quasi un ora ad aspettare il bus al paesino.

    Arriviamo a Latacunga e scopriamo che per raggiungere Baños dobbiamo prendere un bus e cambiare dopo 30 minuti. Ci diciamo che va bene (il viaggio doveva durare poco più di un ora). Il primo bus ci fa scendere in mezzo alla strada e il conducente dice di aspettare lí fintanto che non arriva un bus con l’insegna Baños (passerà? Dopo quanto tempo? Si fermerà?). Quando stavamo per perdere le speranze arriva il bus per Baños. Purtroppo l’autista si ferma letteralmente ogni 100 metri, per cui ci mettiamo circa il triplo ⏱️

    Arriviamo a Baños. Siamo felici, abbiamo trovato quello di cui avevamo bisogno. Un piccolo paesino, pieno di ristorantini (troviamo un italiano che faceva pizza e pasta fatta in casa 🍕 🍝), un bell’ostello pulito, spazioso e con l’acqua calda che ci permette di farci una bella notte di sonno 💤
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  • Baños de Agua Santa

    1 de octubre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 22 °C

    #Day 52

    Dopo due lunghe e impegnative giornate, oggi è il giorno di trattarci bene per recuperare le energie 💪🏼 anche oggi siamo finiti in una stanza con 4 letti 🛏️ (1 matrimoniale e die singoli). In Ecuador sembra non esistano le stanze per due persone 👯

    Andiamo a fare colazione in una catetteria super fancy e ci trattiamo come due signori! Caffè ☕️ e succo 🧃 per entrambi, Laura una colazione alla francese 🥐🧈🍳 mentre Manu frutta & granola 🍌🍓🥝🥣

    Carichi di carboidrati e zuccheri, camminiamo verso il primo Mirador della giornata. Le temperature sono miti e i raggi di sole ☀️ ci permettono di girare nuovamente in maglietta 👕

    Dopo il Mirador andiamo a visitare le acque termali del paese e una cascata. Affamati ci dirigiamo verso il mercato dove mangiamo nuovamente la fritada (tortillas de patate 🥔).

    Al pomeriggio, Manu opta per un po’ di allenamento/mobilità 🏋️ mentre Laura si coccola nella caffetteria del mattino 🧁

    Poi andiamo insieme a vedere la Casa del Arboles. Abbiamo una vista stratosferica sulla vallata intera, mentre dietro di noi si erge il vulcano Tungurahua 🌋 passeggiamo tra i giardini ricchi di fiori 🌺 e uccelli 🐦

    Finalmente abbiamo ritrovato un ristorante orientale e non ci lasciamo sfuggire l’occasione 🥢🍜 il mood di Banos è talmente rilassante che ci fermiamo in una piazzetta a goderci il tempo che passa.
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  • Pailón del Diablo

    2 de octubre de 2024, Ecuador ⋅ ☁️ 22 °C

    #Day 53

    Ci svegliamo presto con la pioggia che batte sulle lamiere 🌧️ e già pregustiamo la possibilità di passare una giornata ad oziare tra le coperte e i divanetti dell’ostello. Ci alziamo per colazione verso le 7.30 e con nostra sorpresa, splende un bellissimo sole ☀️ non ci siamo ancora abituati a questi cambi di meteo 😅

    Andiamo a noleggiare le nostre biciclette 🚲 e iniziamo il nostro tour di mezza giornata. Siamo circondati da montagne verdi e ci sembra di essere tornati a casa. Tuttavia, ci rendiamo conto che non siamo in Svizzera perché le strade sono diroccate e abbastanza pericolose ⚠️ ci sembra di essere in Pakistan 🇵🇰

    Ammiriamo diverse cascate sulla strada fino ad arrivare al Pailón del Diablo. Posteggiamo le bici e iniziamo la camminata 🚶 dopo 30 minuti iniziamo a sentire i rumori assordanti della cascata! La potenza di questa cascata è impressionante. Alcuni lokals ci informano che quando piove, la cascata è ancora più forte. Vi lasciamo giudicare dai video 😅

    Ritorniamo a Banos, pranziamo e raccogliamo le nostre cose. Zaino 🎒 in spalla e andiamo a prendere il bus 🚎 in direzione Quito. Il viaggio dura 3 ore e mezza e alla sera siamo già tornati al nostro amato ostello dove ormai abbiamo passato una decina di notti 😂 siamo di casa e ci riconoscono subito.

    Una cenetta al volo con una pizza 🍕 e torniamo in camera a dormire 😴
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  • Welcome to paradise

    3–5 oct. 2024, Ecuador ⋅ ⛅ 23 °C

    #Days 54 & 55

    Ormai è diventato ufficiale, siamo arrivati alle Galapagos 🌋🐧🐢🐦🐬 organizzare i voli ✈️ , le entrate, la crociera 🛳️ e altri aspetti è stato più impegnativo del previsto! Il giorno 54 lo abbiamo passato a Quito a finalizzare questa trasferta e siamo andati in un centro commerciale a prendere il materiale per snorkeling 🤿 con qualche spesina accessoria.

    Il giorno successivo siamo partiti per le Galapagos. Il taxi 🚕 ci aspettava alle 4.00 del mattino fuori dal nostro ostello. Alle 4.45 eravamo in fila per ottenere la visa per entrare alle Galapagos. Noi avevamo solo il volo di andata perché non sapevamo quando saremmo tornati (5 giorni? una settimana? un mese?). In fila ci siamo resi conto che per entrare alle Galapagos, bisogna avere anche la prova dell’uscita 😅 in 5 minuti abbiamo riservato il primo volo economico. (Se non altro impariamo dai nostri errori! 🤓)

    Alle 6.45 siamo partiti 🛫 e alle 9.30 siamo atterrati 🛬 all’aeroporto di Baltra. Non ci crederete, ma all’atterraggio, l’aereo ha dovuto frenare per scansare un’iguana che stava attraversando la pista 🦎 la situazione non cambia appena fuori dall’aeroporto dove le iguane costringono i bus 🚎 a scansarle ed evitarle. Chi uccide un animale alle Galapagos rischia la prigione..

    In aeroporto veniamo accolti dalla nostra guida che ci accompagnerà per i prossimi 5 giorni. Abbiamo fatto le cose in grande e abbiamo preso una crociera 🛳️ di 5 giorni (avremmo voluto fare quella da 8 giorni, ma non c’erano abbastanza persone per farla partire). Aspettiamo gli altri passeggeri che arriveranno con altri voli.

    Alle 11.30 siamo al completo e ci dirigiamo alla nostra imbarcazione 🛥️ sulla banchina vediamo già dei leoni marini spiaggiate sugli scogli. Partiamo e lasciamo l’isola di Santa Cruz.

    Dopo aver preso possesso della nostra cabina e aver pranzato, raggiungiamo la prima destinazione: Isla Mosquera. Qua ci attendono altri leoni marini 🦭 spiaggiati. Siamo circondati da un mare cristallino 🌊 uccelli di vario tipo che ci sorvolano 🐦 e una spiaggia paradisiaca 🏝️

    Prima di partire per le Galapagos la guida ci ha detto “É vietato avvicinarsi troppo agli animali, ma nessuno vieta loro di avvicinarsi a voi”. Pensavamo fosse una frase così tanto per dire. Poi abbiamo capito. In questo paradiso gli animali ti circondano, curiosi, come non ci era mai capitato.

    Ci tuffiamo in acqua e i leoni marini iniziano a giocare con noi. Un’emozione indescrivibile essere in acqua con una decina di questi agilissimi nuotatori🦭 che ti passano accanto fino a tirarti delle sberle con i loro arti palmati. Ci ritroviamo a osservarli da vicino, continuano a girarci intorno e non riusciamo a smettere di nuotare con loro.

    Passeggiamo sulla spiaggia per vedere qualche cucciolo 🦭 iguane 🦎 granchi 🦀 così come uno scheletro di balena 🐋 in lontananza vediamo qualcosa che salta fuori dall’acqua e ci dicono che è un’orca.

    La prima giornata passa velocemente e verso sera iniziamo a dirigerci verso un’altra isola. Di sera il cielo è cosparso da una miriade di stelle ⭐️ e si intravede la via lattea! Distrutti andiamo a dormire (su letti separati) 😴
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