Con le Bretagna inizia il nostro viaggio che ci porterà in seguito nei Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia (fino a capo Nord), Finlandia, Svezia e ritorno per la Germania.
In tutto circa 4 mesi, dai primi di Aprile ad Agosto 2024.
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  • Day 14

    Fine del viaggio … per ora

    April 19 in France ⋅ ☁️ 12 °C

    Quando sei in bici sulla ciclabile, di ritorno da una bellissima visita a Mont Saint Michel, e un pedone che corre guardando all'indietro ti travolge, facendoti cadere e poi se ne va, continuando a correre senza nemmeno chiedere scusa o fermarsi a vedere se ti sei fatta male.... Cosa pensi?

    Frattura omero spalla destra, vacanza bruscamente interrotta, ritorno a casa con speranza di ripartire al più presto! lo non auguro mai il male a nessuno ma una serie di pensieri irriverenti si!

    Abbiamo comunque avuto modo di sperimentare efficienza, gentilezza e anche economicità della sanità francese. Grazie a chi mi ha assistito e curato!

    Meglio tornare e rimetterci in sesto.
    Capo Nord non ti muovete : arriviamo presto !!!
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  • Day 13

    Moint Saint Michel

    April 18 in France ⋅ ⛅ 13 °C

    Abbiamo trascorso la notte presso il Camping Comunale che offre navette gratuite di collegamento (sulle quali pero’ non sono ammessi i cani); pertanto abbiamo deciso di percorrere in bicicletta la passerella che porta all’isolotto (risparmiando fra andata e ritorno piu’ di 4 km a piedi). La splendida giornata di sole ci ha favorito.

    Varcata la porta di ingresso e superate le mura di Mont Saint Michel si accede ad un piccolo ed incantevole borgo medievale.
Gli edifici sono tutti perfettamente ristrutturati e l’atmosfera è assolutamente affascinante.

    Percorsa tutta la Grand Rue, con i suoi numerosi gradini (si dice 380 ma non li abbiamo contati…) si giunge alla sommità di Mont Saint Michel dove si trova l’ingresso all’Abbazia.

    Durante la visita scopriamo un immenso complesso abbaziale fatto di saloni, cappelle, cripte, stanze e corridoi. Le principali attrazioni sono però la grande chiesa, il chiostro ed il refettorio.
Si tratta, in sostanza, di un susseguirsi di passaggi realizzati tra le imponenti mura medievali ed il cuore della collina, scavato nel corso dei secoli per ospitare l’abbazia.

    La struttura, in stile romanico e gotico, è bellissima.
    Essendo però stata trasformata in prigione durante la Rivoluzione Francese, si tratta sostanzialmente di un contenitore vuoto (non aspettatevi mobilio, arredo o opere d’arte all’interno).
    Al termine della visita dell’Abbazia, scendiamo verso la porta di ingresso al borgo percorrendo la passeggiata sui bastioni che ci regala splendide vedute sulla baia e un attimo di pace dall’affollata Grand Rue.

    Oltre all’abbazia, una delle meraviglie di Mont Saint Michel è lo spettacolo delle maree, una delle cose da vedere assolutamente. Periodicamente, le acque del mare circondano l’isolotto e si ritraggono, scendendo anche di 15 metri, ma solo poche volte (abbiamo scoperto che questo avviene solo 15-20 giorni all’anno).
    Victor Hugo la definì “una piramide sul mare” e la baia, infatti, è al centro di un fenomeno naturale meraviglioso: con la bassa marea l'acqua si ritira di 25 km ma, dodici ore dopo, il mare ritorna con grande rapidità sotto forma di un'onda alta mezzo metro che, secondo la descrizione di Hugo, "avanza rapida quanto un cavallo al galoppo".

    La storia ci racconta che fu fondata nell'VIII secolo dal vescovo d'Avranches Aubert, al quale apparse in sogno ben tre volte l'arcangelo Michele, ordinandogli di costruire una chiesa in suo onore su quel piccolo isolotto roccioso. Si narra che il vescovo ignorò le prime due richieste del Santo, finché questi, infuriato, gli perforò il cranio con un tocco del suo dito e solo allora il religioso si decise ad adempiere alle richieste dell’arcangelo (la reliquia del teschio del vescovo è conservata presso la Chiesa Saint-Gervais di Avranches).
    Secondo un’altra leggenda, invece l'arcangelo Michele è apparso, nel 495, a un gruppo di pescatori, chiedendo loro di innalzare una chiesa in suo onore.

    La storia racconta che duchi di Normandia e re francesi supportarono lo sviluppo della grande abbazia benedettina, aggiungendo poi in periodo medievale diverse case ed edifici che contribuirono a farla diventare la fortezza architettonica che conosciamo oggi.
    L'abbazia divenne così un rinomato centro di apprendimento, attirando alcune delle più grandi menti e abili amanuensi da tutta Europa, ma anche numerosissimi cristiani in pellegrinaggio.
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  • Day 12

    Cancale

    April 17 in France ⋅ 🌬 11 °C

    Con la bassa marea, la vista della sabbia, dei moli e delle barche e’ veramente rappresentativa della Bretagna.
    Dopo una passeggiata lungo la scogliera, con vista sugli storici allevamenti di ostriche, raggiungiamo il porto.
    Sullo sfondo si scorge la sagoma di Mont Saint Michel…

    Al Marché aux Huitres degustiamo delle ostriche freschissime ed appena raccolte ad un prezzo veramente irrisorio. Anche il nostro Snoopy, riscoprendo le sue origini francesi, apprezza gli assaggi.

    A parte l’attività di ostricoltura tuttora esercitata, i pescatori a Cancale hanno tirato su le reti da un pezzo ed il lungomare del paesino è una sfilata di ristorantini e negozietti: in questa stagione poco frequentata dai turisti è tutto molto bello !
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  • Day 11

    Saint Malo

    April 16 in France ⋅ 🌬 11 °C

    Saint-Malo è una città fortificata che sorge su un isolotto, collegato alla terraferma da una serie di ponti. Percorrendo i bastioni che segnano il perimetro del nucleo storico dentro le mura, si possono ammirare le eleganti dimore del centro, ma anche e soprattutto le spiagge e gli isolotti della baia.

    È da qui che nel ‘500 l’esploratore francese Jacques Cartier (nativo di Saint-Malo) salpò su incarico di Francesco I per raggiungere la Cina, finendo però per scoprire il Canada. Le sue spoglie riposano ora nella cattedrale della città.

    Dal porto di Saint-Malo salparono centinaia di corsari, il cui compito era difendere la città dall’Inghilterra e, allo stesso tempo, attaccare le coste inglesi per conto del re di Francia (a differenza invece dei pirati, che agivano in autonomia). I due più grandi corsari originari di Saint-Malo furono Robert Surcouf e René Duguay-Trouin.

    Di fronte alla spiaggia del Buon Soccorso sorge una piccola isola dal nome Grand-Bé. Se si ha la fortuna di trovare la bassa marea (come è successo a noi), si può camminare liberamente sulla spiaggia e da qui raggiungere l’isolotto, famoso per ospitare la tomba del celebre scrittore Chateaubriand, fondatore del Romanticismo letterario in Francia.

    Durante la passeggiata sui bastioni, poco dopo la spiaggia del Buon Soccorso, si comincia a intravedere in lontananza il Fort National, uno dei forti a difesa della città corsara, costruito alla fine del Seicento per volontà di re Luigi XIV. Come l’isolotto di Grand-Bé, anch’esso è raggiungibile soltanto quando la bassa marea lo consente.

    Visitando il centro storico di Saint-Malo, inserito all’interno delle mura (da qui il nome Intra-Muros), esplorando gli stretti vicoli, passando dalla Porta di Saint-Vincent, ci si ritrova alla cattedrale di San Vincenzo.

    Camminando lungo le banchine del porto può capitare di calpestare mattonelle commemorative a ricordo dei vincitori della regata Route du Rum (St Malo - Guadalupe); in Francia la vela è uno sport nazionale che attira un pubblico numeroso come per le partite di calcio di grande cartello.

    Nella vetrina di un negozio abbiamo visto il modellino della barca vela Pen Duick, il cui nome ha segnato tutte le barche del celebre navigatore francese Eric Tabarly: vero mito per ogni appassionato di questo sport.
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  • Day 11

    Capo Frehel

    April 16 in France ⋅ 🌬 10 °C

    Nei pressi di una delle punte più panoramiche di questo tratto di costa, si innalza il faro di Cap Frehel: uno dei 5 fari più potenti di Francia che è guardiano del passaggio tra la Baia di Saint Brieuc e la rada di Saint Malo, caratterizzato da venti potenti ed improvvisi.

    Il capo è la dimora di numerose specie di uccelli (compresi i pinguini che non abbiamo visto).
    In questo braccio di mare dicono che sia possibile avvistare balene ed altri cetacei.

    Tutto attorno una splendida distesa di brughiera, dove cresce la “verveine Officinale” o erba sacra, scogliere e , non lontano, Fort La Latte.
    Il castello è stato utilizzato per girare alcune scene di film tra cui I Viking.

    Leggenda narra che proprio in queste terre ci sia stato il passaggio del gigante Gargantua e molte sono le storie che lo vedono protagonista e che gli attribuiscono segnali ancora oggi visibili: un dito diventato menhir, un bacino d’acqua dalla forma dell’orma del suo piede, il promontorio in cui sorge Cap Frehel nato da una pietra gettata dal gigante.
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  • Day 10

    Saint Thegonec e Morlaix

    April 15 in France ⋅ 🌬 13 °C

    La città di Saint-Thégonnec una volta era conosciuta per la coltivazione del lino, attività che ha portato fama alla città, testimoniata dalle diverse lavanderie.
    Oggi fa parte del circuito degli “enclos paroissiaux” (complessi parrocchiali). Tipici dei borghi bretoni, riuniscono in uno spazio ristretto un ossario, un calvario bretone decorato con dei personaggi, una cappella e una porta trionfale. Le scene scolpite nella pietra collegano il mondo dei vivi al regno celeste. Questi monumenti, costruiti dal XV al XVII secolo, celebrano il fervore religioso regionale e la ricchezza della manifattura tessile e dei porti di un tempo.

    La chiesa è un esempio di costruzione religiosa che ricorda ai visitatori la Galizia più cattolica o l'Inghilterra più gotica. I suoi dettagli nell'immagine esteriore, così come nelle sue porte, pareti e ornamenti del tetto, la rendono unica ed è stato il risultato del lavoro di muratori per oltre due secoli (tra il XV e XVII)

    In zona si trova, ma attualmente è chiuso, l'unico museo della Francia dedicato esclusivamente al lupo. Fondato con le collezioni e gli archivi del naturalista Edward Lebeurier, il museo si trova nel villaggio soprattutto perché è qui che è stato concesso un premio alla macellazione di un lupo nel 1885. Questi animali temuti dalla popolazione sono stati a lungo molti nelle montagne di Arrée.

    Morlaix è come un museo a cielo aperto, nel cuore di una regione ricca di arte e di storia. Questa città, costruita su tre colli, rivela i suoi 1000 anni di storia a coloro che vogliono soffermarsi senza fretta: possiamo passeggiare sull’emblematico viadotto, affacciarci sul porto, camminare lungo le colline nei suoi antichi quartieri, incontrare tesori nascosti lungo i suoi vicoli stretti, scoprire il suo patrimonio legato al commercio del lino (XV e XVI secolo). Ma soprattutto ammiriamo la caratteristica unica di Morlaix: le case a lanterna.

    Camminando fra i vicoli storici abbiamo scoperto una fumetteria con i ricordi d’infanzia di Antonio: Tintin e Milou.

    Finalmente siamo riusciti a gustare ottime crêpes!!
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  • Day 10

    Cairn Barnenez

    April 15 in France ⋅ 🌬 11 °C

    Cairn (letteralmente “cumulo di pietre” in irlandese), si innalza su una collina con i suoi 70 metri di lunghezza e i suoi undici dolmen di granito, è il mausoleo megalitico neolitico più importante d’Europa con datazione tra il 4300 e il 4100 a.C. (la prima piramide è del 2600 a.C)

    Approfittiamo della visita per ammirare la baia di Morlaix sotto un forte vento.
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  • Day 9

    Villaggio Meneham e faro di Pontusval

    April 14 in France ⋅ ☁️ 13 °C

    Meneham è un villaggio caratteristico dalle case con i tetti in paglia, detti chaumières, tipici cottage bretoni in pietra che ora ospitano atelier di artigiani, una locanda, un bar e alcune esposizioni.

    Nato nel ‘700 come corpo di guardia, è stato successivamente utilizzato come dogana, ed infine come dimora da pescatori e agricoltori. Il nome stesso di questa zona è Pays Pagan, che non significa “pagano” ma “paesano”. Oggi, oltre ad essere un noto sito turistico, ospita un museo e un piccolo alloggio.

    Verso la spiaggia, tra due rocce si innalza una casetta che aveva funzione di Corpo di Guardia.

    Questo è l’edificio più caratteristico, costruito tra i massi di granito a 21 metri sopra il livello mare, per avere una visuale che andasse dal faro di Pontusval a quello dell’Ile Vierge.

    Nel tratto costiero, in cui rocce di granito si alternano a meravigliose e immense spiagge di sabbia fine, sulla Punta di Beg-Pol, si trova il il Faro di Pontsuval.

    Il Faro di Ponstuval è stato edificato nel 1869 per ovviare ai numerosi naufragi che avvenivano nella zona.

    E’ alto 14 m., ha 52 gradini ed è stato inserito tra i Monumenti Storici di Francia; il suo ultimo guardiano fino al 2003 è stato una donna, Mme Marie Paule Le Gwen, che vive tutt’ora nella casa a fianco.

    Fortunatamente è stato risparmiato dalla Seconda Guerra Mondiale e conserva tutt’ora il suo fascino.

    Il faro non è visitabile internamente.
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  • Day 8

    Faro di Trezien

    April 13 in France ⋅ ☁️ 16 °C

    Procedendo ad ovest troviamo il Faro di Trezien.
    La particolarità di questo edificio è il trovarsi a 500 m. dalla costa e a 1,5 Km dalla punta di Corsen.

    La sua lanterna è visibile a 32 Km di distanza e ha permesso di mettere in sicurezza il Canale du Four.

    Realizzato nel 1894 è alto 37 metri e possiede 182 gradini che permettono di salire fino alla cima, dalla quale si ha una splendida vista sulle Isole Molene e Ouessant.

    L’importanza di questo faro è dimostrata dall’intenso traffico commerciale verso il Canale della Manica; purtroppo questa zona è anche famosa per diversi naufragi che hanno causato pure notevoli danni ecologici in questi ultimi decenni.
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  • Day 8

    Faro di saint Mathieu

    April 13 in France ⋅ ☁️ 12 °C

    Il Faro di Saint Mathieu, nel comune di Plougonvelin, è uno dei fari più caratteristici e fotografati del Finisterre.

    La struttura domina il promontorio da cui prende il nome ed è pittorescamente posta a fianco di un antico complesso benedettino del 1150, di cui ormai restano solo ruderi.

    Il Faro di Saint Mathieu spicca per il suo colore bianco e la cupola rossa; è alto 37 m., ha 163 gradini e domina il Mare d’Iroise.

    L’Abbazia ha avuto in passato un ruolo di primaria importanza anche per i naviganti ed i suoi monaci erano gli addetti a custodire la torre del fuoco che sorgeva in loco.

    Le vicissitudini che hanno colpito il complesso ed il graduale abbandono da parte dei religiosi hanno richiesto la realizzazione di questo faro che rimane tra i più visitati di Francia e risale addirittura al 1692.

    La leggenda narra che, riportando il corpo dell’apostolo Matteo, dei mercanti del Léon sarebbero stati miracolosamente salvati dal naufragio al largo di questa punta. Nel VI secolo, per ospitare le reliquie del santo, Tanguy vi fondò il primo monastero. Dell’abbazia oggi rimangono la facciata romanica, le volte in pietra del coro e le arcate della navata.

    Il sentiero marittimo della punta conduce ai menhir cristianizzati. Queste due pietre sormontate da croce erano soprannominate « Patibolo dei monaci ».

    Infine una bella sorpresa di altri tempi: davanti alle scogliere del faro un gruppo di delfini !!!
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