A short but fine adventure by Luca Read more
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  • Day 6

    Arrivederci Marocco!

    June 18, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 26 °C

    Che dire del Marocco.. un viaggio di pochi giorni, 6 per la precisione, in cui siamo entrati in contatto con tradizioni e colture completamente diverse dalla nostra, apprezzandone ogni aspetto. Ricordo con piacere ogni luogo in cui siamo transitati, il brindisi sui tetti di Marrakech, l'esperienza nel deserto, il tramonto di fuoco sulle dune, la notte di musica e balli intorno al fuoco, la pace e il silenzio delle valli del Draa e delle Gorges du Dades.
    Sicuramente però, ad essere rimaste maggiormente impresse nella mia anima sono le persone del Marocco, il loro rispetto per il turista, la loro cortesia verso l'altro, il sempre presente sorriso alla nostra vista e l'amore incondizionato per la loro terra.
    Arrivederci Marocco, torneremo!
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  • Day 6

    Carichiamo i vecchietti?

    June 18, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 23 °C

    Dopo una seconda notte all'Oscar Hotel, dove eravamo stati bene pochi giorni prima, riprendiamo la strada che avevamo già percorso all'andata, in direzione Marrakech.
    Ripercorrendo una strada già fatta, avendo già visto quei luoghi, ma volendo godere ancora del nostro viaggio decidiamo di concederci un'altra piccola follia... lungo le strade del Marocco è frequente incontrare in luoghi disabitati e sperduti personaggi di ogni natura intenti a fare l'auto-stop nella speranza di evitarsi km e km di strada a piedi, sotto il sole cocente del Nord Africa.
    Non senza un po' di titubanza, essendo ormai entrati in contatto e sintonia con il popolo marocchino, decidiamo di fermarci alla richiesta di due anziani. Il viaggio in loro compagnia dura circa mezz'ora... nonostante le difficoltà linguistiche proviamo a capirci e cerchiamo di dialogare con loro, il marito in particolare, conoscendo qualche parola in francese è il più lanciato. Raggiungiamo il loro villaggio, sui monti dell'Atlante e al momento di salutarci scattiamo una foto con loro.. nonostante i loro teneri inviti a pranzo presso la loro abitazione siamo costretti a congedarci, dovendo raggiunger l'aeroporto di Marrakech nel primo pomeriggio.. ci lasceranno comunque un foglio di carta firmato, con indicazione delloro indirizzo e l'invito a pranzare da loro in un futuro viaggio marocchino, considerandoci loro graditi ospiti per il trasporto di oggi.
    Prima di lasciarci ripartire, capendo che ormai potevano approfittare di noi che visto il trattamento avevamo gli occhi a cuore, il vecchio ha caricato sulla nostra macchina due anziane compaesane pregandoci di dare un passaggio anche a loro... e neanche da dire, perché no!
    Raggiunto l'aeroporto, lasciata la macchina veniamo nuovamente “multati”.. il nostro pandino, che dovevamo riconsegnare pulito è in condizioni pessime, bottiglie d'acqua vuote innumerevoli, polvere in tutta la macchina.. uno schifo. Chiaramente anche in questo caso il parcheggiatore ci offre di pulire lui la macchina, prendendo una mazzetta di 10 euro e firmando che la macchina è pulita... andrà un suo amico a lavarla nel vicino autolavaggio!
    Lasciamo la macchina dopo appena 4 giorni, in cui abbiamo percorso 1370 km!
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  • Day 5

    Gorged du Dades e follia annessa

    June 17, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 25 °C

    Nel primo pomeriggio riprendiamo la marcia per raggiungere altre gole, le Gorges du Dades. Per raggiungerle la strada si inerpica con una serie furiosa di stretti tornanti alla cui sommità è presente un bar panoramico, terrificante per ogni aspetto che non sia il panorama, dove ci gustiamo una coca-cola con ghiaccio.
    Qui per puro caso vediamo un'immagine appesa alla parete, un panorama ancora migliore di quello che le gole ci avevano di Dades ci avevano regalato... chiediamo per curiosità al barista il luogo in cui quella foto fosse scattata e lui ci spiega, in non so quale lingua, che potevamo arrivare là proseguendo per la strada per altri 30-40 minuti... dopo esserci guardati negli occhi, decidiamo che valeva la pena allungare la strada di 1 ora e più.
    Si riparte verso nord, la strada è terribile, a strapiombo sui crepacci delle gole e con curve che si susseguono una dopo l'altra.. procediamo senza sapere realmente quale sia la nostra meta e dopo circa mezzora proviamo a chiedere a dei contadini, ma la lingua inglese è sconosciuta....Procediamo ancora sperando prima o poi di riconoscere il paesaggio di quella foto... dopo circa 45 minuti di macchina, ci siamo! Raggiunto il posto lasciamo la macchina per raggiungere a piede la sommità delle gole, che spettacolo meraviglioso!
    Trascorriamo un po' di tempo in questo luogo, che scattando foto di rito e cercando di ricreare l'immagine di cui ci eravamo innamorati circa un'ora prima.
    Rientriamo in macchina alle 17.45, il termometro segna 37.0 °C, ci aspettano ancora tre ore di strada per arrivare ad Ouarzazate, ma in quel momento siamo felici di essere in questo luogo sperduto e di aver seguito la nostra vena di follia per raggiungerlo.
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  • Day 5

    Gorges du Todra

    June 17, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 27 °C

    Sveglia all'alba per godere anche di questo momento nel deserto, a nostro parere nulla a che vedere con il tramonto, molto più suggestivo. Trasferimento divertente in 4X4 su e giù per le dune, fino a Merzouga, dove ripreso il nostro pandino ci mettiamo in marcia verso Ouarzazate, imboccando questa volta la strada N 10, più a Nord, maggiormente turistica.
    Lungo la strada decidiamo di fermarci in un'area desertica per fare qualche foto stupida che ci era passata nella mente, le risate sono tante e il risultato è quello sperato! Attraversiamo vari paesini e raggiungiamo l'oasi di Tinghir, lungo il torrente Todra da cui si snodano le omonime gole. L'oasi è l'ambiente più verde che incontriamo in Marocco, ricca di palme e campi coltivati ad orto.
    Proseguendo la strada entriamo nelle Gorges du Todra, una insenatura tra ripide pareti rocciose distanti appena 10 metri di distanza l'una dall'altra, aventi uno strapiombo di circa 160 metri di altezza... dopo una rapida escursione tra capre, muli e abitanti del luogo recatisi al torrente per lavare e stendere i panni, cerchiamo ristoro all'ombra del pergolato di una piccola osteria.
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  • Day 4

    Una notte in tenda... nel deserto!

    June 16, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 34 °C

    Al calar del sole raggiungiamo il nostro campo tenda, nel bel mezzo del deserto, a ridosso delle dune più alte, anche 200 metri. Siamo a pochi chilometri dal confine con l'Algeria, divisa da una catena montuosa che si scorge in lontananza.
    Che meraviglia, il campo tenda è un susseguirsi di tende bianche, tappeti, luci e fuochi, immerso nel silenzio del deserto.
    Ogni tenda è dotata di servizi igenici, docce e un comodo letto dove riposare e nel campo è presente una tenda grande, sotto la quale sono apparecchiati tavoli per la cena. Il campo è gestito da giovani ragazzi berberi che dopo aver cucinato e servito una tipica cena in stile marocchino riescono ad unire il gruppo al centro del campo, intorno al fuoco, dove si esibiscono in canti, musiche e balli della loro tradizione.
    L'atmosfera è surreale, sembra di essere in un sogno, che stiamo vivendo ad occhi aperti... la simpatia dei ragazzi e l'atmosfera del deserto convincono noi e gli altri ragazzi ad integrarci nei loro canti e nelle loro danze intorno al fuoco, trascorrendo una serata magica, che nessuna foto o video possono restituire.
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  • Day 4

    La porta del Sahara

    June 16, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 34 °C

    La strada tra Rissani e Merzouga è un infinito rettilineo, nel nulla, in cui poco alla volta il palmeto lascia spazio a terreno arido, pietre, massi e sabbia, piccole dune di sabbia che vanno via via crescendo. In questa piana immensa il vento crea piccoli vortici, che alzando la sabbia, formano piccole trombe d'aria, visibili già in lontananza, che ballano attraversando la strada asfaltata... chiaramente noi ci fermiamo a fotografarle!
    Raggiunta Merzouga, la porta del deserto, sullo sfondo compaiono le alte dune di sabbia che sognavamo prima della partenza. Decidiamo, in attesa della nostra esperienza nel deserto prenotata per la sera, di affittare due quad ed aiutati da una folle guida e ci lanciamo sulle dune di sabbia, inizialmente non senza un po' di timore.
    L'esperienza sul quad è indimenticabile! Tanto divertimento, tanta adrenalina e tanti saliscendi, in un paeesaggio unico, di quelli che si sognano guardando le foto del Sahara... che meraviglia!
    Arrivata la sera, circa un'ora e mezza prima del calare del sole, inizia la nostra notte nel deserto. Partiamo da Merzouga sul dorso di dromedari, accompagnati da alcuni ragazzi di Honk Kong e due donne Neozelandesi, e raggiungiamo il deserto in circa un'ora di cammello.
    Aspettiamo il tramonto sulle dune, nel nulla, giocando con la sabbia e concedendoci foto e risate. Il tramonto è meraviglioso, di quelli che non si dimenticano e ti entrano nel cuore, con le dune di sabbia che assumono tonalità vive che vanno dal rosso all'arancio ed il sole che segna ogni cresta definendo le ombre.
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  • Day 4

    La valle del Draa

    June 16, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 32 °C

    Sveglia presto, anche oggi ci attende un lungo tratto di strada in direzione Merzouga. Decidiamo, sebbene tutti i diari di viaggio che avevamo consultato prima di partire sconsigliassero di farlo, di seguire la N12, attravesando la Valle del Draa, che raggiungiamo dopo un ulteriore passo del Atlante, il Tizi-n-Tinififft, che supera 1.660 m s.l.m., da dove è possibile ammirare paesaggi davvero suggestivi.
    La Valle del Draa è piuttosto verde, abituati al resto del Marocco, ed è un susseguirsi di piccoli villaggi di contadini con le tipiche case realizzate con tecnica del pisè. I villaggi sono estremamente scarni, denotando la povertà della popolazione che li abita, ma custodiscono sempre una propria moschea e un proprio minareto.
    Lungo la strada, nonostante il nulla che ci circonda, facciamo diverse soste; incontriamo dei simpatici dromedari selvatici, con cui ci fermiamo a scattare qualche foto, rimaniamo affascinati dall'unica pianta da frutto che cresce in questi luoghi aridi e la studiamo da vicino, senza conoscere il rischio a cui andiamo incontro. La pianta, simile ad un limone, è in realtà la “mela di sodoma”, pianta desertica che da frutti contenenti un liquido biancastro altamente velenoso., con cui noi chiaramente entriamo in contatto nel tentativo di raccoglierne dei semi.
    Intorno alle 2 del pomeriggio, raggiungiamo la cittadini di Rissani, dove dopo una lunga e infruttuosa ricerca troviamo un luogo dove pranzare. Alla vista il luogo è piuttosto squallido, ma la fame è tanta e il caldo è insostenibile, occorre la sosta. Mangiamo gli unici piatti offerti dalla casa, ovvero macedonia/insalata di frutta e verdura e pizza berbera, ovvero una torta salata con carne, verdure, curcuma, curcuma e ancora curcuma.
    Dopo un pranzo “leggero”, che non siamo neanche riusciti a terminare, ripartiamo alla volta di Merzouga, che dista ormai poco meno di un'ora di macchina.
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  • Day 3

    Sul drago a Yunkai

    June 15, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 27 °C

    Nel primo pomeriggio, dopo un rapido giro nei dintorni della kasbah di Tèlouet, riprendiamo la macchina in direzione Ait Ben Haddou. Dopo le numerose ore di macchina, forse un po' per la voglia di arrivare prima possibile alla nostra meta, forse perchè il sole caldo dell'Africa ci ha dato alla testa, decidiamo o meglio, Marco che era alla guida in quel momento ha deciso, di prendere una “scorciatoia” che ci ha fatto ritrovare nel nulla, in una strada?? sterrata, sotto il sole cocente....Fortunatamente il nostro pandino ha deciso di non abbandonarci in quel luogo, dove nessuno ci avrebbe mai recuperato, concedendoci di arrivare ad Ait Ben Haddou, risparmiando circa 30 km di strada.
    La ksar di Ait-Ben-Haddou, risalente al XII secolo, è perfettamente conservata e risulta attualmente come uno dei siti più autentici del Marocco, è infatti inserita nei siti patrimonio UNESCO dal 1987 ed è il set di film e produzioni televisive tra cui Il Gladiatore e Game of Thrones!
    Per entrare nella cittadella fortificata attraversiamo il letto del torrente Oued, totalmente asciutto in questo periodo. Nella cittadella tutte le strutture, così come le mura, sono realizzate con la tecnica del pisè ovvero terra, paglia e acqua impastate fino a raggiungere la dovuta consistenza e decorate con motivi geometrici rappresentativi della cultura berbera. Arrivati in cima al villaggio, dalla slargo della torre di avvistamento, si apre un panorama spettacolare sulla valle sottostante, con in lontananza, da una parte il brullo deserto roccioso, dall’altra i monti dell’Alto Atlante.
    In serata raggiungiamo Ouarzazate dove soggiorniamo all'Oscar Hotel, presso gli Atlas Studios, studi cinematografici utilizzati per numerose scene in ambiente desertico dei film Hollywoodiani.
    Dopo la cena ci concediamo un rapido giro in Ouarzazate e acquistiamo una bottiglia di Sauvignon grigio. Rientrati in albergo beviamo il nostro vino nel giardino privato della camera, ma al momento di rientrare per andare a dormire ci accorgiamo di essere chiusi fuori....Aiuto! Nascosto il vino nella siepe, essendo vietato nell'albergo consumare alcolici per motivi religiosi, chiediamo aiuto al personale dell'albergo che forzando una finestra ci permette di rientrare in camera. Buonanotte Ouarzazate!
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  • Day 3

    Direzione Te'louet!

    June 15, 2019 in Morocco ⋅ ☀️ 23 °C

    Sveglia presto, colazione e trasferimento all'aeroporto di Marrakech, accompagnati da un amico del nostro albergatore per pochi Dh. Qui affittiamo il nostro mezzo attrezzato per l' on the road direzione Sahara.... un pandino grigio con 96700 km sulla schiena, che esprime poca fiducia, ma grazie al cielo è dotato di condizionatore.
    Dopo aver attraversato la città, rischiando più volte incidenti con veicoli a noi sconosciuti, top-moto, carretti, muli e quanto sia possibile immaginare, imbocchiamo la N9, direzione Ouarzazate. Non appena abbandonata la piana verde di Marrakech la strada inizia a salire, il paesaggio si fa più brullo e appare la vera natura del Marocco, fatta di una realtà contadina, con edifici rurali e tanta povertà.
    A dividerci dall'area desertica del paese ora resta la catena dell'Atlante, che superiamo con il passo di Col du Tichka, con altitudine di 2260 m s.l.m.. Lungo la strada, visti i paesaggi suggestivi che si incontrano facciamo diverse soste, per scattare una foto o semplicemente per respirare una realtà diversa dalla nostra.
    Da non dimenticare anche la pausa forzata ,dovuta a un mio sorpasso azzardato lungo la salita del passo di montagna, causata dalla paletta dei carabinieri, che dopo averci fatto qualche domanda decidono di non procedere con una sanzione ufficiale, chiedendo e ricevendo una mazzetta di circa 20 €.
    Vista la bellezza dei luoghi e data l'ora di pranzo, decidiamo di fare una piccola deviazione lungo il percorso per raggiungere Tèlouet, nella speranza di trovare cibo nei dintorni della kasbah. Arrivati in paese, nonostante l'aria ed il silenzio surreale del luogo troviamo, quasi per miracolo, un tendone al di sotto del quale vengono serviti pasti da una struttura locale: sarà per entrambi il miglior pasto del tour in Marocco.
    Non so dare una vera motivazione, sarà che Tèlouet è stato per noi il primo assaggio del vero Marocco, sarà che siamo stati accolti meravigliosamente sotto quella tenda, ma ho un ricordo stupendo di quella giornata!
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  • Day 2

    Il venerd Islamico!

    June 14, 2019 in Morocco ⋅ ⛅ 22 °C

    E' il venerdi islamico, sono le 13, a ricordarcelo è il Muezzin, che dall’alto del minareto della Moschea di El Mansour, chiude con la sua voce melodica le preghiere pubbliche dette Jumu?a. Dall'alto del nostro rooftop abbiamo la fortuna di ammirare una folla di credenti all'uscita dalla grande moschea, rigorosamente separati per sesso.
    Finito il nostro pranzo e riprese le energie, il caldo si fa sentire, ci dirigiamo in direzione della moschea maggiormente importante della medina, la Moschea della Koutoubia, che alla conclusione della sua costruzione nel 1158 era una delle maggiori del mondo islamico.
    La moschea, struttura già di per sé meravigliosa, ha un fascino antico, dato dalle adiacenti rovine e dal colore rosato dell'arenaria, che è evidenziato dal sole caldo del primo pomereggio. Purtroppo come nel resto delle moschee della città, l’ingresso è vietato ai non musulmani e dobbiamo accontentarci di vederla dall’esterno.
    Attraversiamo Jamaa el Fna, centro pulsante della città, dove non essendo ancora presenti i numerosi banchetti e venditori ambulanti, la piazza sembra molto più estesa di quanto ricordassimo dalla sera precedente.
    Proseguiamo il nostro tour nella medina, confusionaria e caotica come ormai abbiamo imparato ed entriamo nel Jardin Secret, di colpo la pace e quel silenzio magico! Si tratta di un antico riad della seconda metà del XVI secolo oggi diventato museo. All’interno delle alte mura, che come per ogni riad separa l’abitazione dal resto della Medina, si trovano due giardini e due padiglioni, una torre e un hamman. Oltre alle decorazioni, ciò che colpisce sono i due stupendi giardini: il primo esotico, con piante provenienti dai cinque continenti; l’altro islamico, ricostruito secondo i dettami della tradizioni, con gli alberi citati nei testi sacri, l’immancabile sorgente d’acqua.
    Usciti dal giardino decidiamo di dirigerci verso le concerie, situate nel nord-est della medina. Purtroppo lungo la strada veniamo prima accolti e progressivamente circondati da personaggi poco raccomandabili, che tentano in ogni modo di avvicinarci, e decidiamo di tornare indietro per evitare problemi e rifiatare, dopo una giornata veramente piena, qualche ora nella nostra camera.
    In serata ci concediamo un favoloso aperitivo nel , con vista sui tetti di Marrakech illuminati dalla luce del sole al tramonto, degustando una buona bottiglia di Sauvignon “grigio”, vino con sfumature rosate. Per la cena ci trasferiamo in uno dei ristoranti più suggestivi della città, il Nomad, anch'esso dotato di rooftop con vista sui tetti e i minareti della medina.
    Terminata la cena ultimo rapido giro nel souk, dove acquistiamo due abiti in stile marocchino e rientro in albergo per ricaricare le batterie... che dire di questi due giorni?! Marrakech è una città ricca di fascino, di quelle che ti travolgono e stupiscono; colori, suoni, tramonti di fuoco, palazzi giardini e moschee la rendono una delle destinazioni più affascinanti tra le città imperiali del Marocco, da visitare almeno una volta nella vita.
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