Le mie Gite

May 2015
A short but fine adventure by I viaggi di Giannina Read more
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  • Parigi

    April 10 in France ⋅ ☁️ 16 °C

    Un giorno a Parigi. Sei ore in centro città su quasi 18 fuori casa.
    Sono arrivata con Ryanair a Beauvais. Bus per Porte Maillot poi metro fino a Louvre/Rivoli da cui parte la mia camminata di quasi 15 km per le strade di Paris.
    Volevo vedere il Pont des Arts perché l’altra volta mi era sfuggito. C’era pochissima gente.
    Poi in bagno alla Samaritaine. Place Dauphine che è uno dei miei luoghi preferiti e anche lì pochissima gente. Poi Shakespeare and Company ma nel frattempo tanti begli scorci sulla Senna.
    Via per il Pantheon ma senza seguire un intinerario, ad occhio. E con deviazione che mi permette di vedere l’Hotel de Cluny senza averlo cercato.E mangiando velocemente a Pret a manger Giro intorno al Pantheon. Ritorno alla Senna e giro intorno ai Ponti tra Ile de la Cité e Ile de Saint Louis. Mi fermo a riposare seduta bordo fiume che è in piena e allaga molto quai. Mi piace tantissimo qui.
    Riparto per l’Hotel de Ville perché so che lì ci sarà qualche traccia delle Olimpiadi.
    È il momento di Rue de Barres, Francois Mignon e l’Hotel des Sens ma sono stanchissima. Anche in questo caso procedo un po’ ad istinto. Entro nel cortile dell’Hotel de Sully e poi la stupenda Place des Vosges che siccome sono le 15,30 di un assolato mercoledì è piena di gente che gioca e si rilassa.
    Recupero le forze per arrivare al Centre Pompidou, spiando nel cortile degli Archivi Nazionali. Entro per la vista che è stupenda, la migliore vista che si possa volere, peccato il caldo di quei tubi che ti mette a dura prova.
    È scaduto il tempo. Molto a malincuore mi dirigo a Les Halles per prendere il treno per l’aeroporto di Charles des Gaulle.
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  • Londra

    March 6 in England ⋅ ☁️ 11 °C

    Poteva andare bene invece è andata benissimo

    Sto tenendo fede al mio sogno di rendere speciale il 2024.
    Londra in un giorno era qualcosa che volevo fare da tanto.
    Vestita come se dovessi andare a fare una passeggiata in paese, senza zaino, con lo stretto indispensabile nelle tasche, riadattate con le misure di sicurezza da mamma Gigliola.
    Sveglia ore 3,15 ma ero già sveglia da due ore, parcheggio P2, arrivo con troppo anticipo al gate (come sempre). A Londra il volo da Bergamo credo sia uno dei primi ad atterrare, controlli velocissimi e alle 7,15 sono su Stanted Express. 8,26 la mia prima foto fuori Liverpool Street Station. La City of London è un quartiere che mi piace moltissimo con antico e moderno che si fondono anche eccessivamente. Però salgo sul bus perché prima voglio andare a Temple e acchiappo furtivamente il posto sopra davanti al finestrone. Una delle mie cose preferite è girare in bus e guardare la città come in un film dal vivo.
    Mi piace Temple e tutta la zona dei Lloyds, mi trasmette la serenità che immagino non ci sia dentro gli uffici.
    Torno indietro velocemente perché ho tre appuntamenti: Horizon 22 alle 10 e a seguire The Lookout e Sky Garden. Peccato che ci sia foschia e non si veda nulla, ma non mi demoralizzo. È tutto bello oggi. Vado a mangiare un sandwich da Pret a Manger. Provo a muovermi guardando il meno possibile Google Maps perché non ho portato il powerbank e il mio telefono si scarica facilmente. È per questo che anche le foto non sono venute molto bene, ho tenuto la luminosità talmente bassa che non vedevo quello che fotografavo. Sul telefono avevo i vari pass e la carta (non avevo soldi con me) e quindi erano più importanti quelli.
    Raggiungo il Thames/Tamigi. E passeggio quasi senza meta a destra e a sinistra del ponte Tower Bridge tra gli ex magazzini e le ex fabbriche, ora appartamenti, in una zona in cui vivrei volentieri e che credo sia la pista di corsa della città. Non so quante persone ho visto allenarsi in pantaloncini e maglietta. Siete mitici londinesi!
    Poi prendo la sponda sud del fiume e la percorro tutta, mangiando uno Scotch Egg al Borough Market.
    Arrivo a Westminster e giro un po’ per le stradine a lato della chiesa. Mi piace molto anche qui. Vedo i ragazzi che escono da scuole prestigiose e penso che potrei aver incontrato un futuro Prime Minister.
    Arrivo a St James Park che forse è il mio parco preferito, ma devo tornare per verificare meglio sia il quartiere che il parco preferito.
    E qui avviene il miracolo. Decido di andare a trovare la figlia di mio cugino che lavora in una galleria d’arte che scopro, cercando su internet rinunciando ad un po’ di batteria, si trova a pochi passi dalla panchina in cui sto prendendo un antidolorifico per essere in grado di alzarmi dopo i primi 21 km della giornata.
    Sono le 17 e la galleria chiude la porta proprio quando sono a dieci passi da lì ma non ho la forza di correre.
    Suono il campanello con un coraggio che non sapevo di avere. Mi aprono e mí accolgono. Martina è lì e mi guarda come se fossi un extra terreste. Io imbarazzata di essermi infilata in una prestigiosa galleria d’arte vestita come sono sempre vestita, cioè tendenzialmente male. Ma dopo il “ma cosa ci fai qui?” mi rendo conto che la vita è bellissima a volte, strana, imprevedibile e le persone bisogna abbracciarle e vederle felici. E non aver timore di fare delle sorprese con il sorriso.
    Certo c’è una parte di me che invidia mia cugina e si sarebbe nascosta nei bagni della galleria per vivere lì.
    Invece è ora di ripartire con la promessa di rivederci con più calma.
    Prendo ancora il bus 26 anche se sono un po’ in ritardo ma ho voglia di vedere ancora Londra e non di chiudermi in una metro sicuramente affollata.
    Arrivo in aeroporto alle 19,50 e passo i controlli così velocemente che sono ancora una volta in anticipo. Mi prendo un altro tipo di sandwich da Pret.
    È possibile che non ci sono i controlli dei passaporti a Stansted? Boh io non li ho fatti. A Bergamo tutto bene, atterro alle 00,30 e alle 2 sono a letto dopo aver fatto una doccia bollente per rilassare i muscoli provati da 25 km di estasi.
    A volte fai fatica ad alzarti dal letto e fai 10 passi in un giorno, a volte stai sveglia 24 ore e fai 36000 passi in 12 ore.
    W la vita!
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  • Venezia

    January 17 in Italy ⋅ 🌧 4 °C

    A poco più di un mese dal mio cinquantesimo compleanno celebro la città più bella del mondo, la più magica, quella che ti trasporta nel tempo con i suoi meravigliosi palazzi sul Canal Grande, ma anche con le case decrepite che si affacciano sui rii.
    Vecchia e distrutta come me: mi è sembrato il modo giusto per inaugurare questo anno speciale.
    Più di 16 km in 9 ore passate nella laguna, quasi tutte sotto la pioggia.
    Niente ombrello, un impermeabile scomodissimo ma ottimo per scattare centinaia di fotografie (mi ero ripromessa di farne un terzo ma non ce la faccio proprio a trattenermi) perché come ha scritto Tiziano Scarpa in “Venezia è un pesce” fotografare Venezia è un modo che il turista ha per proteggersi da tanta bellezza.
    Era da tantissimo tempo che non mi capitava di stupirmi con un vero e proprio wow perché ormai tutto è anticipato da guide e immagini su internet. Invece sono entrata a Cà d’Oro senza sapere nulla ed è stata emozione. Ero sola nella corte decorata, affacciata sul Canal Grande. I pavimenti sembravano trapunte degli Amish, per questo forse mi è piaciuta così tanto. È in ristrutturazione ma quello che si può vedere vale comunque la pena. Tra i pochi dipinti esposti ci sono i miei adorati olandesi ed è stato esaltante riconoscere Gabriël Metsu prima di leggere il cartellino. Che intenditrice!
    E quanto mi piace viaggiare in treno! È così rilassante e comodo. Mi sa che questo 2024 lo passerò con due care amiche: Trenitalia e Ryanair.

    Questa gita a Venezia è stata arricchita dalla lettura di tre libricini che ti fanno guardare tutto con occhi diversi. Anche se sono tutti e tre un po’ troppo ridondanti.
    Oltre a “Venezia è pesce” di Scarpa che consiglio a chiunque voglia sentirsi parte della città, “Fondamenta degli Incurabili” di Iosif Brodskij, uno sguardo poetico e filosofico. Infine “Cortesie per gli ospiti” di Ian McEwan che mi ha fatto decidere di non camminare per la città buia ma di raggiungere in anticipo la stazione. Non sia mai che incontravo Robert...

    Ho preso il vaporetto solo al buio da San Marco alla stazione ed è un viaggio che ha un potere pacificatore su di me: fuori sui sedili bagnati al freddo. Catartico.

    Mi sa che non ho più spazio per scrivere ma non vorrei smettere mai di parlare del mio amore per Venezia.

    Ah volevo parlare della colonna sonora sul treno: all’andata soundtrack di Anne with an E (l’adoro!) al ritorno Miles Davis e Ed Sheeran. Bellezza ovunque!
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  • Bardolino

    April 11, 2017 in Italy ⋅ ☀️ 21 °C

    Giornata fantastica! Ho accompagnato Noemi e le sue amiche a Gardaland per il compleanno di Noemi. Poi ho raggiunto il parcheggio sul lago a Lido Ronchi, ho passeggiato verso il Camping del Garda per ricordare i bei momenti passati su quella passeggiata e poi sono partita, costeggiando tutto il lago, piano piano, fino a Bardolino.
    Pian pianino con tappe per fotografare, per riposarmi, per visitare Lazise. In totale sono più di 15 km. A Bardolino ho preso il bus per raggiungere Gardaland e sono scesa al parcheggio dove ho cercato di fare un sonnellino prima di riprendere Noemi e le sue amiche... Bellissimo per il lago, i tulipani, la pace... Questo è il mio posto del cuore.
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  • La Venaria Reale

    September 17, 2016 in Italy ⋅ ⛅ 20 °C

    Terza volta che accompagno mia nonna a Torino per trovare Virgilio. Purtroppo l'ultima perché era molto ammalato. Per fortuna l'ho portata così ha potuto salutarlo.
    Questa volta è venuta Maria e siamo andate a vedere una mostra bellissima di Steve McCurry. Non so quando siamo rimasti in quella mostra. Abbiamo anche fatto una passeggiata al paese e pranzato in un bel locale.
    Ci siamo portate nel cuore e nella mente tantissime fotografie indimenticabili.
    E poi ci è entrata una vite nella ruota e siamo dovute andare dal gommista, vicino allo Juventus Stadium, a ripararla...È stata un'avventura.
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  • Lodi

    October 25, 2015 in Italy ⋅ ☀️ 16 °C

    Domenica al Festival Della Fotografia Etica - Lodi la mia mostra preferita è stata UGANDA Land of hope di Alberto Prina perché era un po' più positiva rispetto alle altre.
    Etico non vuol dire solo denunciare e raccontare le bruttezze del mondo ma anche proporre soluzioni e cercare tutto ciò che lo migliora.
    Ci sono andata con il gruppo di fotografia di Casnigo.
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