Argentina 2019

August - September 2019
A 22-day adventure by Valeria Read more
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  • Day 18

    Buenos Aires - La Recoleta

    August 29, 2019 in Argentina ⋅ ⛅ 25 °C

    Io e Licia, cacciatrici di emozioni, luoghi, storie, immagini...Siamo pronte a conquistare Buenos Aires. Sembra una città immensa, è certamente composta di tanti pezzi di un puzzle, ma la mia amica è infaticabile: due guide in mano, Routard (l'ha spaginata 😳) e Lonely Planet, la mappa topografica, quella delle linee pubbliche, più Internet e senso di orientamento e osservazione ed ecco che combina gli itinerari con la sicurezza di una guida turistica professionista.
    Cominciamo dalla Recoleta, quartiere elegante noto per il cimitero storico. Mi ha colpito la totale assenza di fiori e lumini, forse giustificata dalla vetustà delle tombe, ma che genera una crasi netta tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Inoltre, in modo alquanto singolare, le bare non sono murate all'interno delle cappelle, ma semplicemente appoggiate sugli scaffali, pronte a sprofondare nelle cripte per far spazio a quelle più recenti. Evita Peron riposa qui, nella tomba della sua famiglia, neanche segnalata, ma rintracciata grazie alla curiosità dei turisti (ed è l'unica ad avere dei fiori). Nei dintorni del cimitero, la Chiesa di San Ignazio.
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  • Day 17

    San Antonio de Areco - Buenos Aires

    August 28, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 25 °C

    Mi sono svegliata con un cinguettio di uccelli che, nello stordimento mattutino, ho confuso con dei piatti musicali che venivano sfregati circolarmente...vabbè, la sera prima, oltre a magiare benissimo in un ristorante "muy lindo", ci eravamo fatte un mezzo litro della casa.
    Dopo la notte nell'estancia (che non è la "stanza" come sarebbe normale, ma la fattoria/agriturismo), iniziamo la cavalcata gauchera con Paco, orgoglioso rappresentante di questa tradizione di cui San Antonio de Areco è il centro, vantando anche un festival che si tiene a novembre e un museo della cultura gauchera.
    La passeggiata è molto tranquilla, attraverso un paesaggio piuttosto monotono di pascoli per i cavalli, che si conclude con un mate e qualche chiacchiera con Paco.
    Riprendiamo la strada, l'appuntamento è a Buenos Aires per la riconsegna dell'auto, dopo qualche giro disperante per trovare un distributore dove fare il pieno prima di lasciarla. Dopo tanti borghi e villaggi, dopo tanta natura e distese solitarie, la città è quasi violenta con il suo traffico, le strade amplissime, il suo carico di umanità.
    Il taxi di 20 giorni fa mi aveva rivelato una grande città che snodava le sue strade fra giardini ordinati, oggi vedo la periferia fatta di costruzioni di mattoni nudi addossate le une alle altre, coperture di lamiera, cisterne e parabole sui tetti. E si percepisce quella povertà fatta di emarginazione ed esclusione, stridente rispetto alle opportunità che la grande città sembra offrire.
    L'appartamento è in Corrientes (non "tres quatro ocho" del tango "A media luz"), pulito, comodo e in ottima posizione. E ci aspetta La Viruta, la milonga più grande di Buenos Aires, con lezioni e ballo (un po' deludente, trasandata e inelegante, incapace di trasmettere quel misto di magia e passione che mi aspetto dal tango).
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  • Day 16

    Cordoba

    August 27, 2019 in Argentina ⋅ ⛅ 22 °C

    Giornata di ripasso, nel senso che avendo trovato chiusi siti e musei per il lunedì di riposo, ripercorriamo a Cordoba le tappe che avevamo scelto di approfondire.
    Cominciamo con il Museo della Memoria del Terrorismo di Stato (come qui definiscono in modo un po' sibillino la dittatura militare degli anni '70-'80). Si trova in una stradina di fianco alla cattedrale, nel luogo originario in cui venivano portati i sospettati letteralmente strappati alle loro vite, schedati e torturati, prima di sparire per sempre. Il luogo è volutamente lasciato in balia della rovina del tempo, a sottolineare sia il suo squallore, sia la forza della memoria, le foto, gli scritti, gli oggetti quotidiani, capaci di sopravvivere alla disgregazione delle pietre.
    Mi ha colpito la storia di Mariela, 23 anni, rapita mentre andava a denunciare la scomparsa di suo fratello. Accanto alle sue foto segnaletiche e ai verbali di arresto, è esposta la denuncia resa dal padre nei giorni successivi; si racconta che si era recato presso il posto di polizia per cercare di vedere la figlia e di averle lasciato del cibo con un biglietto per lei. Dopo tre giorni in cui notava che nessuno aveva toccato gli alimenti che lui lasciava per la figlia, aveva chiesto ancora di poterla vedere, ottenendo come risposta che sarebbe stata rilasciata il giorno dopo. La mattina dopo si era presentato con un thermos di caffè, ma gli avevano detto che Mariela era stata liberata la mezzanotte precedente; il padre torna a casa senza alcun dubbio di poter riabbracciare la figlia, non la trova, chiede per l'ennesima volta spiegazioni, ma gli viene risposto che non è compito della polizia fare ricerche sui prigionieri rilasciati. Mi sono immaginata questo povero padre disperato, nel suo vagare con il cibo e il caffè, aggrappato a una speranza che diventa angoscia...Nunca mas. eppure è più facile dimenticare l'orrore che ricordarlo per evitare che si ripeta.
    Seconda visita al Collegio Nacional de Nostra Señora de Monserrat, visita gratuita curata da uno studente (ex?) entusiasta della storia plurisecolare di questa prima scuola di formazione gesuitica...sembra Villa Sora, ma più antica.
    Facciamo il pieno di empanadas e siamo di nuovo in macchina...600 km, ma avremo di che coccolarci.
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  • Day 15

    Cordoba - Alta Gracia

    August 26, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 24 °C

    Lunedì dopo il break di Ferragosto. L'ufficio ha riaperto i battenti e mi prende un poco di ansia al pensiero che potrebbero avere bisogno di me. Ma appena appena di ansia...poi passa :-D
    La Routard sconsigliava di visitare Cordoba la domenica e il luned' ed era nel giusto. Ieri sera molti locali erano chiusi e, tranne una milonga improvvisata in piazza, non c'era molta animazione (e scopriremo che stasera sarà ancora peggio, finendo a cenare con pizza "muzzarela" e "tallarinas" alla panna in un bar deserto), oltre al fatto che lunedì i musei sono chiusi.
    Ci dedichiamo a una placida visita del centro storico, cercando il fresco nelle chiese (bella quella della Compañía de Jesus, la più antica dell'Argentina, quasi medievale nella struttura di fortezza, con la copertura della navata centrale a forma di chiglia rovesciata).
    E poi la Cattedrale e la Chiesa di Santa Catalina.
    Nel pomeriggio ci spostiamo ad Alta Gracia, a 50 km da Cordoba, per visitare una Estancia Jesuitica, cioè un insediamento con chiesa, villaggetto, strutture per la produzione e trasformazione di prodotti agricoli, che doveva fungere da approvvigionamento per la capitale. Una delusione: tutto chiuso per il lunedì, ma soprattutto, tolti i ruderi perimetrali e la chiesa, niente di che.
    Invece il valore aggiunto della gita è stata la visita alla Casa Museo di Ernesto Chè Guevara, dove ha vissuto per 11 anni fino all'adolescenza. Il percorso di visita è centrato sui primi anni di vita del Chè, la famiglia, le amicizie, gli studi e i viaggi (della bicicletta e della motocicletta), la casa è perfettamente conservata, arricchita di foto, lettere. oggetti.
    Non credo che si tratti di semplice culto della personalità, ma di valorizzare un uomo fuori dal comune, per la forza dei suoi ideali, per la sua perseveranza, un vero visionario (oltre che un notevolissimo figo). Ho cercato un equivalente nell'esperienza storica italiana, ma non sono riuscita a trovarlo, un po' per eventi caratterizzati da maggiore coralità (la resistenza partigiana), un po' perché i nostri eroi moderni hanno dovuto morire per diventarlo (Falcone e Borsellino).
    Eppure la chiarezza delle sue parole e l'esempio della sua vita attraggono ancora oggi, almeno chi ancora crede nell'utopia di un mondo più giusto ed eguale.
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  • Day 14

    Cordoba

    August 25, 2019 in Argentina ⋅ ☁️ 20 °C

    C'è poco da raccontare oggi: circa 700 km fino a Cordoba, con un tempo di percorrenza atteso di 9 ore e tre quarti. Continua a stupirmi la dilatazione temporale rispetto allo spazio misurato...in soldoni: perché, pur considerando una velocità bassa e le (poche) soste, non si riesce a fare affidamento su una media di 100 km orari? Semplice, perché il viaggio inizia, quasi sommessamente, con una strada di raccordo verso la strada nazionale. Che sarà mai? Invece ti ritrovi ad attraversare colline deserte che improvvisamente diventano montagne, e curva dopo curva dopo tornante, sei a 3100 metri, e passi accanto a un importante osservatorio astronomico, a un sito precolombiano e al museo della Pachamama. E discendendo la montagna ti chiedi: ma non era meglio una galleria?
    Invece scopri che il "camino sinuoso" (che eleganza!) è una strada pionieristica, che ha unito Tafi del Valle a Tucuman, attraversando la foresta subtropicale metro dopo metro ... e ci hai messo tre ore per circa 100 km :o)
    Arriviamo a Cordoba a un orario decente, utile per check in hotel, parcheggio auto, relax internet e serata in una drinkeria fighetta a parlare dei danni della gelosia.
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  • Day 13

    Quebrada de Las Conchas - Cafayate

    August 24, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 17 °C

    Dopi i km macinati ieri, abbiamo deciso di prendercela comoda, anche perché è il momento di salutare Salta (che vuol dire raccogliere paccottiglie e bagagli della finora più lunga permanenza) e soprattutto il nostro squisito ospite Gustavo, che mi accompagna a far compere nel negozio "artistico" in pieno centro e poi ci offre una panoramica di addio dal Cerro San Bernardo.
    Comincia la seconda parte del viaggio con la rotta verso sud, per la quale decidiamo di dimenticare la famosa Ruta 40 attraverso le Valli Chalcaqui e scegliamo il percorso attraverso la Quebrada de Las conchas. Si tratta di uno spettacolo sorprendente quanto inatteso, che non solo gareggia in bellezza con i paesaggi di ieri, ma a mio parere vince di buona misura. Non ci sono solo i colori delle rocce a rapire lo sguardo, ma la straordinaria fantasia delle forme, guglie, calanchi, massi tondeggianti, pietraie, sabbioni, che si succedono in cambi repentini, come se un proiezionista invisibile cambiasse diapositiva ad ogni curva.
    Per non parlare delle performance di Licia, free climber in scioltezza, e di Sara, addetta al (eventuale) recupero.
    Abbiamo inseguito le bizzarrie della natura attraverso tutta la valle, dall'anfiteatro al rospo, dal frate al pinnacolo, alle finestre fino all'arrivo a Cafayate, distesa di vigneti secchissimi (sarà la stagione) in una pianura di argilla sabbiosa. Eppure il Torrontes ha il suo indubbio perché.
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  • Day 12

    Purmamarca - Salar de Salinas Grandes

    August 23, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 16 °C

    Ridiscendiamo verso Purmamarca, per scoprire la montagna de los siete colores, un'incredibile varietà di forme e colori e materie, dall'argilla alla sabbia, dagli scisti ai basalti, e gli accostamenti glamour del giallo col viola, del verde con il rosso mattone, del nero ancora con il verde petrolio. Intanto si sale, masticando una bolita di coca fino al passo record (4.170 mt di altitudine).
    In un altopiano di rada vegetazione e seccume a volontà, si apre lo spettacolo delle Salinas Grandes, il quarto salar più esteso al mondo e il più alto a 3.900 mt slm. E' un paesaggio accecante, in cui un anfiteatro di tiendas fatte di mattoni di sale prelude all'immensa distesa della salina, un pavimento di cristalli esagonali e qualche raro affioramento di acqua che sembra aver inghiottito il cielo.
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  • Day 12

    Jujuy - Quebrada de Humahuaca - Tilcara

    August 23, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 6 °C

    Si parte prestissimo oggi, perché i km da percorrere sono tanti se vogliamo smarcare due dei punti di interesse più agognati a nord di Salta. Per non farci mancare niente, decidiamo di raggiungere Jujuy (impronunciabile con le due j aspirate) usando la strada panoramica, che sale e scende in un serpeggiare ininterrotto di curve e tornanti attraverso una foresta subtropicale (a proposito, mi aspettavo qualcosa di più rigoglioso).
    A seguire, un numero imprecisato di km in cui il paesaggio si fa via via più arido e brullo e la vegetazione lascia spazio alle rocce e alla loro tavolozza di colori. Siamo nella Quebrada di Humahuaca, immortalata in tutte le immagini internet nella perfezione geometrica degli strati rocciosi di differente aspetto e composizione. In verità, sono rimasta personalmente un po' delusa e non per la qualità delle mie foto (giuro che mi sto impegnando!), ma perché, probabilmente a causa della luce e della differente angolazione...insomma l'aspetto reale è abbastanza diverso.
    C'è anche la foto dell'immancabile cimitero dei miei viaggi, abbarbicato in cima a una collina accessibile con una altrettanto immancabile strada sterrata da vertigine.
    Ultima tappa verso nord, Tilcara, dove quelle caratteristiche da villaggio andino di povere case di mattoni, tetti di lamiera, cani sciolti e cespugli polverosi si sommano a un'ammiccante atmosfera per fricchettoni in cerca dell'ultima frontiera.
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  • Day 11

    Salta

    August 22, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 23 °C

    Nel pomeriggio visita della città, cioè dopo tanta natura e luoghi aperti, non vuoi mettercela una visita al museo? La scelta cade sul MAAM (Museo Archeologico di Alta Montagna), interamente dedicato al ritrovamento di tre mummie di bambini incas in un sito a oltre 6000 metri di altitudine (Niños del Llullaillaco), seppelliti insieme al loro corredo prezioso come offerta alla benevolenza degli dei. La conservazione dei loro corpicini è perfetta. grazie all'assenza di ossigeno e batteri, al punto che si possono osservare i dentini tra le labbra socchiuse, gli occhi ornati dalle ciglia, le rughe sulle piccole mani chiuse a pugno. Decisamente toccante riflettere sul loro speriamo inconsapevole destino.
    E per finire...la ceña a la peña (locale tipico di Salta, dove mangiare e assistere a spettacoli folcloristici).
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  • Day 11

    Quebrada del Toro

    August 22, 2019 in Argentina ⋅ ☀️ 11 °C

    Ci sono diversi itinerari possibili da Salta, che abbiamo scelto come base di partenza delle nostre esplorazioni per i prossimi tre giorni. Allora cominciamo inseguendo il "tren de las nubes", in verità una ferrovia fantasma il cui percorso dovrebbe snodarsi sui costoni delle montagne tra gallerie e viadotti fino alla Polverilla.
    Il paesaggio vira presto verso il secco, diradando i villaggi che si riducono a qualche casupola di mattoni mimetizzata nella terra grigia, mentre pochi alberi polverosi lasciano il posto ai famosi cactus candelabro, il grande classico di ogni film western.
    E poi, quasi timidamente, ecco il primo assaggio di cerros colorados in questa Quebrada del Toro.
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