Viviendo en: Pavia, Italia Leer más Pavia, Italia
  • Día 17

    Padar e Parco Nazionale di Komodo

    3 de agosto de 2023, Indonesia ⋅ ☀️ 22 °C

    Oggi lo dedichiamo all'escursione in barca che durerà l'intera giornata.
    Colazione alle 06.30 e alle 7.00 vengono a prenderci con la barca, insieme ad altri sei ospiti del resort.
    La nostra guida è Victor, un simpatico quarantunenne che dopo più di vent'anni trascorsi a lavorare come guida turistica a Bali, è tornato a Labuan Bajo durante la pandemia.
    La prima tappa della gita è l'isola di Padar, una delle 29 isole dell'arcipelago di Komodo, patrimonio dell'Unesco dal 1991.
    L’intera area dal 1980 è inoltre parco nazionale, per salvaguardare inizialmente il varano di Komodo e successivamente anche le altre specie. L'area protetta comprende ora anche l'area marina, coinvolgendo uno spazio di più di 1700kmq, di cui solo un terzo di terraferma.
    A Padar risaliamo le alte colline sotto un caldo sole, ma il panorama ripaga la fatica fatta.
    Riscendiamo per continuare la nostra escursione al Parco Nazionale di Komodo.
    Victor ci avvisa che non è certo che avremo l'opportunità di vedere i varani perché questo è il periodo dell'accoppiamento. Ci racconta anche che il drago di Komodo è la più grossa specie di lucertola vivente, che arriva fino ai 3 metri per 70kili. Il varano si nutre prevalentemente di cervi, e in effetti ne incontriamo diversi nel parco. Il varano morde la preda e la segue anche per giorni in attesa che muoia per infezione.
    Entriamo nel parco guidati da un "ranger" (così lo chiama Victor) che ci porta rapidamente in un punto in cui un suo collega gli ha detto di aver appena visto un varano. E il drago è in effetti lì, mansueto, ma lo teniamo comunque alla debita distanza. Ne incontriamo anche uno più piccolo che si muove più rapidamente tra la vegetazione del parco.
    Il giro è abbastanza rapido e breve, una passeggiata di due kilometri e mezzo prima di rientrare alla barca e ripartire per la meta successiva.
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  • Día 16

    La magia delle maree

    2 de agosto de 2023, Indonesia ⋅ ☀️ 28 °C

    Trascorriamo il nostro primo giorno sull'isola in spiaggia, tra un bagno e un succo fresco.
    L'acqua al mattino è cristallina e il mondo che accoglie è fatto di pesci e coralli visibili già dalla riva.
    Incontriamo subito un pesce flauto e uno squaletto e non potremmo essere più gasati!
    Ma è nel pomeriggio che avviene la magia, l'acqua si abbassa di diversi metri e il mondo sommerso emerge in tutta la sua bellezza.
    Guardiamo stupiti questi nuovi colori, increduli della trasformazione del passaggio di fronte a noi.
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  • Día 15

    Da Giacarta all'isola di Bidadari

    1 de agosto de 2023, Indonesia ⋅ ☁️ 29 °C

    Prendiamo un taxi e ci mettiamo di più ad uscire dall'area intorno all'albergo che ad arrivare in aeroporto. Di segnali stradali e semafori nemmeno l'ombra, vince chi per primo ha il coraggio di buttarsi in mezzo all'incrocio.
    L'area partenze dell'aeroporto oltre ad avere negozi bellissimi ha anche un'area intrattenimento gratuita dove compiamo epiche gesta in sfide di ballo.
    Ci imbarchiamo e il volo, pur durando solo due ore e mezza, sembra non passare mai.
    Atterriamo e in aeroporto ci aspetta il transfer per il nostro resort. Saliamo in auto e andiamo al molo dove ci attendono una barca e due facce non troppo rassicuranti. Saliamo e sorprendentemente arriviamo al resort vivi e con tutti i nostri organi al proprio posto.
    Ci attende un ragazzo dello staff che ci da il benvenuto e ci guida all'interno del resort, prima per fare il check-in e poi per accedere al nostro bungalow.
    Siamo su un'isola privata con soli dieci bungalow, completamente immersi nella natura e avvolti in un silenzio surreale, così distante dalla frenesia dei giorni appena trascorsi. Lo staff è composto di sole persone locali, tutti ragazzi giovani, dai sorrisi bianchissimi e gli occhi brillanti.
    Ci cambiamo e andiamo subito in spiaggia. Ci rilassiamo un paio di ore prima di andare a cena.
    È il momento di riprendere familiarità con la lentezza e la tranquillità.
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  • Día 14

    Da Tokyo a Giacarta

    31 de julio de 2023, Indonesia ⋅ ⛅ 24 °C

    Alle 7.00 prendiamo il treno per andare in aeroporto e consegnamo subito le valige da imbarcare: la mia ha preso 6 kili dalla partenza, io solo 2, una piccola consolazione.
    Superiamo anche i controlli del check-in, facciamo colazione e gli ultimi acquisti. Mentre giriamo per l'aeroporto a me scappa anche una lacrimuccia.
    Investiamo le ultime monete dal taglio più grande nelle poltrone relax e poi ci imbarchiamo.
    Il volo sembra non terminare mai, guardiamo un film e 3/4, mangiamo, dormiamo.
    Atterriamo a Giacarta dove stiamo in coda un'ora prima che sia il nostro turno per il timbro sul passaporto. Recuperiamo le valige e andiamo a prendere un taxi.
    Dopo 20 minuti di strada arriviamo al nostro hotel che ci ospiterà per una notte prima di ripartire.
    Alla hall pronunciano la frase magica: in hotel c'è la SPA. Convinco Giuseppe ad andare a vedere com'è e dopo nemmeno un quarto d'ora e una doccia siamo già stesi su un lettino a farci fare un massaggio da 90 minuti.
    La strada macinata in queste due settimane e i kili degli zaini nelle tappe senza valigia si fanno decisamente sentire.
    Ceniamo a bordo piscina con un fish&chips e torniamo in camera rilassati e appagati.
    Ci infiliamo sotto le coperte in un letto che è più grande della sala di casa nostra: domani è un altro volo (semicit.).
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  • Día 13

    Tokyo: Asakusa, SkyTree e teamLabPlanets

    30 de julio de 2023, Japón ⋅ ☀️ 33 °C

    Ci svegliamo e, dopo un cappuccino personalizzato e un giro tra i negozi, andiamo nel quartiere di Asakusa.
    Saliamo sulla Tokyo SkyTree, la nuova torre della tv alta 634 metri. Con un ascensore arriviamo a 350 metri in 50 secondi, nella speranza di vedere il Monte Fuji che invece decide di giocare a nascondino. La vista della città da qui toglie il fiato.
    Scesi dalla torre, andiamo al teamLab Planets, dove il collettivo di TeamLab e DMM.com hanno creato opere d'arte attraverso la tecnologia donando ai visitatori un'esperienza immersiva.
    Progettato per essere operativo fino al 2020, la sua apertura è stata prorogata prima fino al 2022 e poi fino al 2023.
    La struttura, divisa in due parti ovvero acqua e giardino, si visita a piedi scalzi per sentire a pieno tutte le opere. Immergiamo i piedi nell'acqua, camminiamo su dei morbidi e giganti cuscini, ci sdraiamo sul pavimento per vedere le proiezioni nella loro interezza.
    Siamo felici, ci emozioniamo.
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  • Día 12

    Tokyo: santuario Meiji,karaoke e izakaia

    29 de julio de 2023, Japón ⋅ ☀️ 31 °C

    Oggi giriamo come trottole: ci dirigiamo verso il santuario di Meiji anche per sfuggire dal caos dei quartieri più moderni.
    Appena arrivati ci imbattiamo in tre matrimoni e, curiosi, ci fermiamo a guardare la breve e raccolta processione degli sposi con i parenti più stretti.
    Nel santuario ci sono botti di sakè e di vino, donati annualmente dai produttori del Giappone come omaggio all'Imperatore Mutsuhito e a sua moglie, l'Imperatrice Shōken che nel periodo Meiji hanno stimolato lo sviluppo e la modernizzazione dell'industria del Giappone.
    Torniamo a Shibuya, sperando di vedere l'attraversamento pedonale più affollato e le aspettative non vengono deluse.
    Per completare l'immersione nella confusione più totale decidiamo di spostarci verso la stazione di Shinjuku perché da lì a breve faremo un tour delle Izakaya.
    Arriviamo in anticipo e, per ingannare l'attesa, ci lanciamo dentro ad un karaoke, rovinando nell'ordine: Spice Girls, Abba, Radiohead e Bocelli e Giorgia.
    Scaduto il tempo al karaoke, andiamo al punto di incontro per il tour. La nostra guida si chiama Yoshi e insieme a noi ci sono tre coppie americane.
    Trascorriamo tre ore negli izakaya, locali formati da piccole stanze separate (o a volte da una sola piccola stanza), in ognuna delle quali si trova un tavolino dove poter mangiare e bere in compagnia, creandosi maggiore intimità tra le persone presenti. Talmente intimi che nel primo izakaya l'ingresso è dal bagno e ci accoglie un cliente mentre fa la pipì.
    Yoshi ci racconta la cultura giapponese, non solo quella culinaria. È simpatico e ci trasmette il suo entusiasmo e il suo amore e rispetto per la propria gente.
    Le stradine sono un labirinto, i locali minuscoli, eppure ci si sente a casa.
    La serata vola tra un assaggio e l'altro e, finito il tour, Yoshi ci saluta mentre noi ci fermiamo ancora un po' tutti insieme brindando con un "Early happy birthday!": domani sono 32.
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  • Día 12

    Tokyo: Shibuya, Akihabara e maid cafè

    29 de julio de 2023, Japón ⋅ ☀️ 31 °C

    Sappiamo che è sabato solo perché ogni tanto ci ricordiamo di guardare il calendario sul telefono.
    Ci buttiamo subito nella mischia e ci dirigiamo all'incrocio di Shibuya, famoso per le sue strisce pedonali in diagonale e l'enorme quantità di gente che quotidianamente lo attraversa,
    La città a quest'ora è evidentemente ancora appisolata e l'incrocio non è così incasinato come ci aspettiamo. Ci spostiamo verso la statua di Hachiko proprio a ridosso dell'incrocio. L'impatto è lo stesso che abbiamo provato quando abbiamo visto la statua della Sirenetta: "Tutto qui?"
    Proseguiamo verso il quartiere di Akihabara, famoso soprattutto per la sua grande concentrazione di negozi di elettronica e videogiochi, manga, anime e locali tematici come i maid café.
    Qui le cameriere indossano divise in stile vittoriano con pizzi e grembiule e intrattengono gli ospiti con giochi ed esibizioni canore.
    Decidiamo di entrare all'at home cafè, un po' titubanti e con Giuseppe decisamente a disagio.
    Dentro l'ambiente è effettivamente estraniante, la clientela è variegata, ma prevalentemente maschile ma per fortuna non sono l'unica ragazza. Ci sono sicuramente cliente abituali, ce ne accorgiamo dalla quantità di foto istantanee con le maid che hanno e la sicurezza con cui decidono in quale piano andare del bar a seconda delle maid presenti in quel momento.
    Ci sentiamo dei pesci fuor d'acqua, Giuseppe non vede l'ora di uscire.
    È uno spaccato della cultura giapponese lontano dalla nostra, che in parte ci fa provare tenerezza e in parte tristezza. Usciamo un po' confusi, ma con l'idea (soprattutto da parte mia) che l'esperienza andava provata.
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  • Día 11

    Tokyo: la nostra ultima tappa

    28 de julio de 2023, Japón ⋅ ☀️ 30 °C

    Arriviamo a Tokyo alle 18.30 e appena usciti dalla stazione si stagliano davanti a noi grattacieli, così diversi dalla stazione di Tokyo.
    Questa è la stazione giapponese più frequentata per numero di treni al giorno (oltre 3000) ed è la quinta del Giappone orientale per traffico di passeggeri.
    Commissionata nel 1889, la costruzione comincia solo nel 1908 a causa delle guerre. Gran parte della stazione viene distrutta dai bombardamenti della II guerra mondiale e viene ricostruita di fretta, senza alcuni elementi architettonici del primo progetto. Attualmente sono in atto lavori di riqualificazione e espansione della linea.
    Dopo aver ammirato le costruzioni intorno a noi, andiamo subito a fare il check-in albergo. Sentiamo il bisogno di farci una doccia per poi uscire di nuovo ed immergerci subito nel quartiere di Ginza, dove è situato il nostro hotel. Grattacieli, grandi magazzini, boutique, ristoranti e caffè caratterizzano questa zona. Gli edifici illuminati e la chiusura al traffico della strada principale ci permettono di muoverci liberamente e godere a pieno della modernità del quartiere.
    Ceniamo con un piatto di ramen e torniamo in hotel dove crolliamo subito in un sondo profondo!
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  • Día 11

    Kanazawa: mercato,giardini, arte e caldo

    28 de julio de 2023, Japón ⋅ ⛅ 30 °C

    Dedichiamo la mattinata a Omicho Market, ai giardini Kenroku-en e al museo di arte contemporanea.
    Arrivati a Omicho Market con i suoi reticoli di strade e corridoi e più di 170 banchi, ci dirigiamo subito verso la sezione del pesce fresco con una varietà impressionante di pescato. Ci aspettiamo un odore forte, forse non piacevole alle 8.30 del mattino, e invece l'aria che si respira non è pesante e le strade sono pulite.
    Giuseppe decide di assaggiare uno spiedino con l'anguilla, io ho già sperimentato la colazione con il pesce il giorno prima e ho capito che non fa per me.
    Proseguiamo verso i giardini Kenroku-en con un sole che si fa sentire in modo prepotente.
    Ken-roku-en significa “Giardino dei Sei Elementi” ma viene anche tradotto con “Giardino delle Sei Virtù” o “Giardino delle Sei Sublimità”, ovvero le sei caratteristiche ideali per la composizione di un giardino perfetto, ordinate in coppie in contraddizione tra loro.
    I sei elementi essenziali sono: spaziosità e isolamento, artificio e antichità, corsi d'acqua e panorami, e qui ci sono proprio tutti.
    Incontriamo diversi giardinieri che lavorano, uno di loro ci ferma e ci chiede di dove siamo, scambiamo qualche parola e gentilmente ci invia le foto dello stesso giardino nel mese di febbraio, imbiancato dalla neve. Gli chiediamo di fare una foto insieme e acconsente. Lo salutiamo con un inchino e continuiamo la nostra visita.
    Terminiamo la mattinata al Museo di Arte Contemporanea.
    Il museo è stato concepito per somigliare ad un parco: l'edificio è in vetro e ha una pianta circolare senza fronte né retro, per dare un senso di continuità con la città circostante, rendendolo raggiungibile ed accessibile da tutte le direzioni.
    Le pareti esterne e alcune interne sono in vetro, sia per trasmettere apertura, sia per permettere, tra i visitatori, un dialogo di tipo visivo con chi si trova dall’altra parte della parete, fuori o dentro il Museo.
    Sono le 13.00 passate, ci incamminiamo verso la stazione, prendiamo qualcosa al volo da mangiare e saliamo sul treno. Tra due ore saremo a Tokyo!
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  • Día 10

    Kanazawa: amore a prima vista

    27 de julio de 2023, Japón ⋅ ⛅ 29 °C

    Un'ora e un quarto di bus e alle 18.45 siamo a Kanazawa. Scendiamo e andiamo subito in hotel per fare il check-in e lasciare gli zaini. Bello viaggiare zaino in spalla, ma fino ad un certo punto!
    Scegliamo di cenare in un sushi a nastro dove un trenino consegna i piatti. Trascorriamo l'ora di coda girando nei negozi intorno e quando arriva il nostro turno ci fanno sedere al bancone: nastro sì, ma senza trenino.
    Finito di mangiare facciamo una breve passeggiata e andiamo ad ammirare la stazione illuminata. Una struttura moderna reticolata in vetro e acciaio con un arco in legno rosso che ricorda un torii. I due pilastri verticali sono inoltre sagomati per assomigliare al tsuzumi, un tipo di tamburo usato nel teatro Noh, ed è per questo che il cancello è chiamato “Tsuzumi-mon” o “Tsuzumi Gate”.
    Un panorama decisamente diverso da quello di Shirakawago che ci rapisce dal primo istante.
    Torniamo in albergo, un'altra onsen ci attende per prepararci alla camminata di domani in giro per la città.
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