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- Mar 29, 2023
- ☁️ 25 °C
- Altitude: 35 m
- VietnamThành Phố Hà NộiHoàn KiếmHoan Kiem Lake21°1’46” N 105°51’16” E
Tornando a casa
March 29, 2023 in Vietnam ⋅ ☁️ 25 °C
La mattina presto vengo svegliato da uno scroscio improvviso, guardo fuori dalla stanza e vedo il mio primo monsone. Avrà piovuto fortissimo per neanche un minuto, con sole e nuvole attorno. Poi ha smesso, e tutto si è asciugato in men che non si dica.
Dieci minuti dopo hanno ricominciato i lavori dietro la villa. Quanto li abbiamo odiati.
Ultimo bagno in mare, ultima colazione e di nuovo ultimo bagno in piscina, prima di cambiarci ed essere accompagnati dalla golf car all’uscita del resort. Strappiamo 50€ di sconto dal manager Trung per il disturbo del cantiere e ci facciamo offrire il taxi fino all’aeroporto di Phu Quoc.
L’aereo per Hanoi è veloce con addirittura il pranzo a bordo, ma siccome io e Paolo non avevamo dato istruzioni al check in, ci è toccato solamente un misero quadrato di dolce schifoso.
Ci rifacciamo però all’aeroporto di Hanoi, dove proviamo il geniale panino vegetariano del Burger King, con tre mozzarelle fritte al posto della carne.
L’attesa in aeroporto è noiosa, ma alla fine ci imbarchiamo e lasciamo così il Vietnam.
Sei ore di coma per arrivare in Qatar a mezzanotte e riprendere poi un secondo aereo, mezz’ora dopo, per Milano.
Tra un film e l’altro, nel dormiveglia scomodo dell’aereo, ho cercato di trarre tra me e me le conclusioni di questa avventura così diversa e così sorprendente rispetto a tutte quelle che ho vissuto finora.
Eravamo partiti domandandoci se fossimo stati in grado di reggere un viaggio zaino in spalla. La risposta è assolutamente si.
Affascinato dalle storie, dalle testimonianze (e un pò da Pechino Express) mi ero convinto prima di partire che il nostro viaggio non sarebbe stato un vero e proprio "zaino in spalla" come si deve, avendo prenotato la maggior parte dei trasporti e alberghi prima di partire. Ero sicuro che non avremmo percorso tanta strada con gli zaini pesanti sulle spalle… e invece mi sbagliavo.
Non è detto che un viaggio zaino in spalla, per chiamarsi tale, non possa essere pieno di trasferimenti sui mezzi: abbiamo cambiato trasporto un sacco di volte, viaggiando oltretutto su qualsiasi veicolo conosciuto.
Abbiamo contrattato spesso gli spostamenti, come spesso abbiamo dovuto trovare il modo di arrangiarci senza aver programmato ogni singolo passo.
Per quanto poi possa sembrare stressante, il fatto di vivere queste avventure giornaliere mi ha trasmesso una carica e una sicurezza che mai avevo provato in vita mia e che, lo ammetto, mi ha fatto pensare più di qualche volta di posticipare o addirittura perdere il volo di rientro, ma c’erano troppi impegni che ci aspettavano a casa.
Altra sicurezza di questo viaggio sono stati indubbiamente Veronica e Lorenzo. Non è mai scontato trovare dei compagni di viaggio così “compatibili”: amici già da tempo, abbiamo trovato fin da subito il ruolo che ognuno di noi ricopriva nel gruppo e siamo cresciuti insieme, imparando a conoscerci nei momenti alti e bassi.
Abbiamo saputo affrontare situazioni di più o meno emergenza sempre insieme e questo è un grande merito per tutti noi (pacca sulla spalla).
Il Vietnam super economico sicuramente ci ha dato una mano enorme: l’idea di spostare un volo e prendere all’ultimo un albergo non spendendo più di 50€ a testa, sarebbe follia pura nel resto del mondo.
Invece in Vietnam la vita costa decisamente poco, il che ti consente di prendere questo tipo di decisioni e di non privarti di esperienze solo perché devi guardare il portafoglio.
L'altro lato della medaglia, secondo la mia impressione, è che questa economia più debole sia una delle cause del turismo di massa presente in questo stato. In Vietnam ci sono tanti, forse troppi turisti.
Non so dire se la nostra percezione sia in qualche modo deviata dal fatto che, per il poco tempo che abbiamo passato qui, abbiamo visto solamente le principali mete turistiche, ma la sensazione è che questo paese ne abbia fatto quasi la sua prima fonte di ricavi.
Ricordo la delusione vedendo gli infiniti cantieri per costruire ancora più alberghi sulle colline di Sa Pa, i bambini addestrati spudoratamente per adescarti e venderti bigiotteria, le decine di navi da crociera come la nostra attraccate nella baia di Ha Long, che vengono foraggiate ogni giorno da nuovi gruppi. Le orde di barchette chiassose a Trang An, le bancarelle e le strade straripanti di Hoi An, le decine di chiatte cariche di persone che si ammassano nel mercato galleggiante di Can Tho.
I turisti sono stati sicuramente un rumore di fondo costante del viaggio eppure, in alcuni momenti, il fatto di stare noi quattro insieme, di vivere e osservare con occhi meravigliati solo cosa c’era attorno a noi, faceva si che il rumore di fondo si appiattisse e lasciasse spazio a luoghi incantati, fiumi poetici, risaie di un verde acceso mai visto in tutta la vita.
L'ultimo pensiero va però alle incredibili persone di questo strano e affascinante paese: come sempre, non tutti vogliono venderti qualcosa per forza ma tutti ti si rivolgono con un sorriso, che sia per consentirti di far volare il drone in uno dei posti più belli della terra o per chiederti se vuoi assaggiare una zuppa di noodle alle sei e mezza del mattino.
Viaggiare il Vietnam zaino in spalla è stato un privilegio enorme: un inno a scoprire il mondo in maniera più diretta e partecipata, un invito a ripartire il prima possibile con la fame di vita e di ciò che inaspettatamente può accadere.
Grazie a Lorenzo e Veronica, della vostra naturalezza e simpatia, della vostra intraprendenza nel gettarvi in qualsiasi cosa senza stanchezza, della vostra forza come coppia.
Grazie a Paolo, che come sempre mi prendi in giro per i miei giudizi e pensieri sul mondo che osservo, ma so per certo che li fai anche tu e che hai fame come me di ripartire.
Atterriamo a Malpensa alle sette del mattino.
Rimbambiti, con le schiene e le spalle bruciate da tre giorni di sole. Recuperiamo gli zaini, la macchina e ci spariamo tre ore e mezza di autostrada per Bassano, dove ci fermiamo a mangiare finalmente una pizza decente.Read more